Lana racconta perché ha realizzato Matrix 4
La Wachowski partecipando all’International Literature Festival Berlin , ha parlato di Matrix Resurrections e delle motivazioni dietro alla resurrezione dei personaggi storici della Saga, ed ha anche parlato della mancanza di Lilly alla regia, fino alla reazione di Keanu Reeves dopo aver visto in anteprima il film.
Prima di tutto Lana ha detto :
“ Mio padre è morto, poi un suo amico, poi mia madre. Non sapevo davvero come elaborare quel tipo di lutto. Non ero pronta a viverlo così intensamente, sapevo che le loro vite sarebbero terminate, eppure è stato comunque durissimo. Il mio cervello ha sempre chiesto aiuto alla mia immaginazione e una notte, mentre piangevo e non riuscivo a dormire, il mio cervello è esploso con questa storia. Non potevo riavere mamma e papà, eppure avevo di nuovo Neo e Trinity, forse i due personaggi più importanti della mia vita. È stato di immediato conforto rivedere in vita questi due personaggi, super semplice. “Ok, queste due persone sono morte, ok, riportiamole in vita, che bella sensazione!” Tutto qui, è questo che fa l’arte, è questo he fanno le storie, ci confortano.”
Poi riguardo Lilly:
“Ho chiesto a Lilly se voleva partecipare, ma lei voleva elaborare il suo dolore in maniera diversa. Stava frequentando una scuola d’arte, stava intraprendendo un percorso diverso e non voleva camminare sulla mia stessa strada per processarlo. Ma sai, poi tutto si è evoluto, ho raccontato a mia moglie la storia e mi ha detto “Devi assolutamente farlo”, anche se all’inizio ho pensato “Matrix… non posso tornare alla saga”. Poi ne ho discusso anche con i miei amici e sono stati proprio loro a fornirmi la base di quel processo decisionale che mi ha portato a dire “Va bene, facciamolo”, sono queste persone la vera ragione del ritorno alla saga.”
In ultimo riguardo la reazione di Keanu Reeves al film:
“ L’abbiamo fatto vedere a Keanu ed è rimasto davvero sconvolto, ha detto qualcosa di tipicamente in stile Keanu, una cosa incredibilmente profonda. Se ne stava semplicemente seduto lì e, in quel momento, non mi aspettavo questa specie di brillante rivelazione, ma eccolo che dichiara “Venti anni fa hai raccontato una storia che prevedeva i successivi 20 e la natura dei problemi collegati al digitale, alla vita virtuale e all’impatto che avrebbe avuto su di noi e sulla nostra maniera di pensare, ci ha fornito una cornice per parlarne e rifletterne. Ora hai ripreso gli stessi personaggi, le stesse storie e le stesse robe e hai fatto la stessa roba per i prossimi 20 anni. Come ci riesci?”