Un piccolo sguardo…
Vedo nel mio piccolo, nel mio ambiente, la mia generazione, classe 86/85, che contrariamente a quanto si dice non vive una crisi di valori e sceglie criticamente delle battaglie da combattere, seppur prendendo in considerazione un range di scelte abbastanza limitato. Il modo come porta avanti tali lotte è oggetto di osservazione, dato che la pratica più diffusa è il “predicare bene e razzolare male” oppure si fa finta di fare qualcosa in nome di una verità più grande, ma questa spinta ed elevatura morale viene meno nel momento in cui non c’è nessuno a lodarci o a farci sentire in qualche modo ammirati. A parte il mio solito sfogo, vorrei invece parlare di qualcosa che troppo spesso si dimentica, e cioè che da democrazie esportatrici di guerre non compiamo barbarie solo all’estero, gettando granate fosforiche sulla gente inerme ma ogni giorno la nostra società si macchia di piccole colpe e piccoli crimini, che in realtà sono il vero metro di valutazione di un popolo.
Facciamo qualche esempio, forse ci siamo dimenticati della vivisezione e degli inutili esperimenti effettuati nei centri di ricerca, oppure delle devastazioni ecologiche su scala globale e l’elenco volendo sarebbe ancora molto lungo’
Non voglio fare il solito discorso sulla necessità di fare qualcosa, sulla mobilitazione, perchè suonerebbe anacronistico e ripetitivo, ma penso che oggigiorno di battaglie a cui partecipare ne ce siano sempre più, e purtroppo per quanto ci ammantiamo di sicurezza nella scienza, la quale per gli ingenui salverà tutti, non si riesce a comprendere che essa stessa ci sta mandando un messaggio, e cioè che il mondo è in pericolo come noi stessi. Per quanto ancora lasceremo a gente senza alcun ritegno, che basa l’intera vita sull’accumulo di ricchezze, il diritto di rubarci l’anima promuovendo modelli malsani’ Per quanto ancora li lasceremo abusare della nostra pazienza’ Per quanto vorranno giustificare come normale tutto il fango sul quale si poggia il nostro collaudato stile di vita’
Le risposte a queste domande le sappiamo solamente noi, fino a che non ci muoveremo seriamente.
Sinceramente inorridisco nel vedere la gente che si scanna per partite di pallone negli stadi o che polemizza per inezie per il puro gusto di aver ragione, sembra di vivere costantemente in qualche talk show di canale cinque.
Vedo caos e lo sento chiamare ordine, vedo follia e la sento chiamare rettitudine, vedo guerra e la sento chiamare pace… ci tolgono lentamente ogni metro di valutazione cambiando il modo di interpretare la realtà… proprio vero quello che diceva Morpheus nel film.. una prigione che non ha mura, odore o catene… una prigione per la nostra mente.