Una giornata al Comicon per V for Vendetta
Ecco un resoconto abbastanza dettagliato della nostra giornata al Comicon 2006 di Napoli per l’anteprima di V for Vendetta. Il gruppo principale dei partecipanti comprendeva me, Jestas e i suoi tre amici (Simone, Andrea e Dory) a cui si sono aggiunti per la proiezione anche Ballard e il suo amico Francesco. Per non perdersi l’occasione di assistere all’anteprima del film siamo stati tra i primi a entrare alla mostra per ritirare gli inviti alla proiezione. Alle dieci del mattino c’erano già più di un centinaio di persone in coda all’ingresso, ma per fortuna molti erano gruppi di scolaresche organizzate, quindi relativamente interessate all’evento serale.
Ad un primo sguardo comunque saltava subito all’occhio che la scelta della location era stata sicuramente azzeccata. Castel Sant’Elmo sembrava proprio l’ideale per ospitare una mostra e un evento del genere. Una volta dentro, questa impressione veniva confermata dall’atmosfera unica che si respirava girando per gli stand sistemati nelle gallerie interne del castello. Un’ambientazione veramente suggestiva.
L’organizzazione ha però iniziato a mostrare subito le sue pecche. Non si sapeva dove ritirare gli inviti, al banco informazioni dicevano di non saperne ancora nulla, che bisognava aspettare perché organizzassero come si deve la distribuzione. Per fortuna dopo una mezz’oretta era tutto chiarito, Jestas e i suoi erano riusciti a districarsi nel traffico di Napoli e Ballard ci comunicava via sms di essere riuscito anche lui a ritirare l’agognato invito e che sarebbe tornato la sera per la proiezione. Con gli inviti finalmente in mano nostra abbiamo avuto la prima sorpresa positiva della giornata. La proiezione prevista per le 20:30 (incontro con Lloyd alle 19:30) sarebbe stata in lingua originale con i sottotitoli. Perfetto. L’ideale per una prima visione di questo tipo, per valutare l’interpretazione di Hugo Weaving, altrimenti ingiudicabile a causa della maschera e per avere un motivo in più per assistere alla proiezione ufficiale che ci sarà tra un paio di settimane. A proposito per chi non lo sapesse nei cinema Warner tutti coloro che acquisteranno un biglietto per la visione del film riceveranno una delle quattro locandine originali – un’occasione da non perdere.
Torniamo a noi. Risolta la questione principale dell’invito alla proiezione iniziamo a guardarci intorno e a fare un giro tra gli stand della mostra. Una sosta obbligata allo stand della Magic Press editrice dell’edizione italiana di V e uno sguardo approfondito al resto degli stand, tra fumetti italiani, stranieri, storici, da collezione, manga e chi più ne ha più ne metta. Il tutto condito dal relativo indotto di CD, DVD, magliette, gadget e le immancabili action figures di tutte le serie e dimensioni possibili. Un giro interessante anche se forse un po’ breve, in effetti non erano poi tantissimi gli espositori e molti stand erano abbastanza simili, votati semplicemente alla vendita. Interessanti anche alcune tavole dei vari disegnatori ospiti della mostra disseminate lungo il percorso. Naturalmente la sosta principale è stata davanti alla riproduzione gigante di qualche striscia di Lloyd riguardante V. Devo ammettere che faceva un bell’effetto sulla parete.
Finito il giro della mostra studiamo il programma della giornata e vediamo che il primo appuntamento interessante (per noi) era alle 17:30 per la proiezione del documentario su Moore. Quindi usciamo dalla mostra, mangiamo qualcosa e poi andiamo a farci un giretto per Napoli. Torniamo alla mostra giusto in tempo per il documentario (problemi di parcheggio) e qui vengono fuori altre magagne dell’organizzazione. Ci sistemiamo nell’auditorium in perfetto orario ma un messaggio ci avvisa subito che la proiezione è sospesa per l’arrivo del regista (‘). Tra una discussione e un’altra e un interprete che non si trovava da nessuna parte comincia l’incontro col regista del documentario, tale DeZ Vylenz, un giovanotto simpatico che per fortuna parla un inglese abbastanza chiaro perché l’interprete improvvisata si rivela una specie di macchietta, riesce a capire meno della metà di quello che dice il regista e lo traduce in un italiano approssimativo. Purtroppo la vera notizia negativa (oltre al fatto che la proiezione comincia con mezz’ora di ritardo) è che il documentario non è stato sottotitolato. Ed il fatto che per la maggior parte del tempo (a parte il montaggio “visionario” del giovane DeZ) nel documentario si vede il faccione inquietante di Moore che parla nel suo inglese bofonchiato ha reso la comprensione del documentario molto difficoltosa. Purtroppo il documentario sarà forse prodotto solo in DVD in data da definirsi, ma per ulteriori informazioni potete informarvi sul sito: shadowsnake.com .
Ma l’errore principale, che ha fatto giustamente andare su tutte le furie Jestas, è stato quello di organizzare l’appuntamento con David Lloyd al tavolo degli autori per gli autografi contemporaneamente alla proiezione del documentario. Assurdo per qualsiasi fan di V for Vendetta che evidentemente avrebbe voluto partecipare a entrambi gli eventi. Comunque visto che anche Lloyd era in ritardo Jestas è tornato a seguire il documentario lasciando a noi che avevamo rinunciato causa incomprensibilità della lingua il suo prezioso albo da autografare.
Lloyd anche arrivando in ritardo non si è certo risparmiato, ma ha anzi concesso a tutti qualche minuto ed ha tutti ha lasciato almeno una dedica personalizzata e un qualche schizzetto di V improvvisato al momento. Con le ragazze poi era ancora più disponibile, facendo domande e scherzando con loro. Comunque assolutamente una persona eccezionale, disponibile e alla mano. Sempre sorridente e tranquillo è stato più di un’ora ad accontentare tutti i suoi fan per poi passare direttamente nell’auditorium per la presentazione del film.
Per fortuna grazie a Jestas e al suo amico Andrea che erano rimasti a seguire il documentario su Moore avevamo degli ottimi posti appena avanti a quelli riservati per la stampa, lì in sala ci ha raggiunto anche Ballard con un suo amico ed insieme abbiamo seguito prima la conferenza e poi il film.
Sulla conferenza purtroppo c’è ben poco da dire, sempre per i soliti problemi di disorganizzazione. Sul palco, oltre a David Lloyd, c’era un responsabile della Magic Press, una interprete che si è rivelata anche peggio di quella improvvisata prima, e lo sceneggiatore Jamie Delano (che ha curato tra le altre cose il fumetto John Constantine). Purtroppo, a differenza di quanto annunciato, le domande del responsabile della Magic Press hanno occupato gran parte della conferenza e le difficoltà di traduzione da parte della nuova interprete hanno rallentato e reso ancora più confusionario il tutto. Inoltre le domande erano di una banalità estrema, tanto che gli stessi Lloyd e Delano la prendevano un po’ sul ridere prima di rispondere.
Comunque, le prime domande erano sul ruolo dei fumetti nella società, soprattutto un certo tipo di fumetti come appunto V che hanno un taglio politico molto preciso. Le risposte non potevano essere che abbastanza scontate, anche se è stato interessante un appunto di Lloyd sui Manga e sul modo in cui questo stile di fumetti più “facile” e più “a buon mercato” stava condizionando un po’ il mercato togliendo la scena a prodotti editoriali più complessi ed articolati che rischiavano di passare in secondo piano.
Poi il responsabile della Magic Press si è lasciato andare alla domanda più banale che si potesse fare: “Cosa ha significato per voi V for Vendetta’”. Anche qui, piccola risatina dei due, quindi le risposte. Lloyd, ha detto che naturalmente V ha in qualche modo rivoluzionato la sua carriera, che in pratica è nata con V e su V si è mantenuta, tanto che dopo la pubblicazione del fumetto lui non si è più dovuto preoccupare della questione carriera. Il povero Delano invece, che giustamente non poteva rispondere a questa domanda ha detto ironicamente: “Per me invece V for Vendetta non ha significato niente…”, poi dopo una risata ha cercato di spiegare come nonostante non avesse partecipato al fumetto questo fosse stato comunque importante anche per lui sia per il suo messaggio molto forte che portava, sia per il forte impatto che aveva avuto sul mondo del fumetto in generale.
Un’altra domanda ha riguardato Moore e quanto fosse difficile lavorare con una persona così “difficile”. Ma sia Lloyd che Delano hanno spiegato che nonostante una certa pignoleria sul lavoro Moore è una persona eccezionale e non hanno mai avuto problemi particolari.
Poi il tizio della Magic Press si è lasciato andare a una domanda di tipico promo commerciale su un fumetto a cui avevano lavorato entrambi ed era stato pubblicato in italiano da loro e -per inciso- era in vendita presso il loro stand.
Finita questa prima fase della conferenza con non pochi problemi di traduzione da parte dell’interprete, si è passati alle domande dal pubblico, anche qui niente di interessante tranne forse la domanda più gettonata sul film riguardante gli appunti di Moore alla trasposizione cinematografica del suo capolavoro. Anche in questo caso la risposta di Lloyd era abbastanza prevedibile, ha detto come sia difficile per alcuni sceneggiatori accettare che per esigenze cinematografiche il loro lavoro sia in qualche modo modificato e che alcuni di loro vorrebbero che non si perdesse neanche una singola battuta o inquadratura ma che personalmente riteneva che il lavoro fatto per V for Vendetta fosse una delle migliori trasposizioni che lui avesse mai visto.
E qui finisce la conferenza con applausi a scena aperta per Lloyd e il brusio che anticipava la proiezione della pellicola tanto attesa. Bene. Prima di parlare del film e delle emozioni che ha scatenato un po’ di recriminazioni tecniche. A differenza di quanto temevamo l’audio si è rivelato abbastanza buono, il video invece era un po’ sfuocato e purtroppo erano evidenti alcune pieghe del telone su cui era proiettato il film.
Tolti questi appunti, veniamo al film. Bello. Intenso. La mano dei Bros’ c’è e si vede, ma senza snaturare il fumetto e soprattutto il messaggio che Moore gli aveva affidato, cercando di attualizzarlo senza snaturalo. Alcune trovate sono state eccezionali, molte scene sono state di un’intensità da togliere il fiato. Un paio di dettagli hanno fatto storcere il naso ai cultori del fumetto, ma credo si possano comunque ritenere irrilevanti rispetto all’opera che i Bros’ hanno messo insieme. Mi ha lasciato con un peso allo stomaco come per Revolution, per l’intensità di certe scene e le riflessioni che ha generato. Un gran bel lavoro, proprio come ci aspettavamo. Ora non ci resta che vederlo e rivederlo al cinema, e poi ancora, e ancora, e ancora…
La serata si è conclusa con una bella pizza napoletana doc, un po’ di discussioni sul film e poi di corsa a casa per ricevere le invidie degli assenti… Scherzo, non odiateci, manca ancora poco e poi potremo rivederlo insieme.
In fine, vorrei solo aggiungere che malgrado i vari disguidi tecnici ed organizzativi, dobbiamo comunque lodare iniziative come quella organizzata dallo staff del Comicon 2006 di Napoli, perché è solo grazie ad esse che possibile anche in Italia vivere tali magiche atmosfere troppo spesso confinate oltre oceano.
C99