Banda larga superveloce!
Ad una velocità di trasmissione tale, circa cento volte la banda larga attuale, il web potrebbe diventare un incastro di mondi virtuali, un vero e proprio ambiente percettivo tridimensionale vicino a quelli raccontati in pellicole di fantascienza come eXistenZ e Matrix, allineandosi ai mondi immaginati dai fratelli Wachowski e David Cronenberg. Fantascienza, quindi’ Per ora solo una sperimentazione che dovrebbe coinvolgere negli Stati Uniti «almeno 50mila utenti e potenzialmente più di 500mila» come spiega in un video scarno ed essenziale, in puro stile Google, James Kelly, il product manager dell’azienda per il settore “infrastrutture”.
Il dato interessante non sta tanto nella fornitura di tecnologia, probabilmente una commodity per il gruppo californiano. Quanto nello sviluppo delle applicazioni che viaggiano a quella velocità. E, infatti, si legge sempre nel blog, «il nostro obiettivo è (…) vedere cosa gli sviluppatori e gli utenti saranno in grado di fare con una connessione del genere», ma anche creare un network definito aperto (“open access”, anche se qui l’organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Telecom Italia non c’entra nulla). Insomma, il fine ultimo di questo progetto è «sperimentare ed apprendere».
Le possibili modalità di utilizzo di una rete tanto veloce sono proprio quelle che riguardano la realtà virtuale e i suoi derivati. «Immagina di trovarti in una clinica di campagna e di vedere sul tuo schermo referti medici, fotografie del tuo corpo in tre dimensioni – dicono da Google ‘ e di discutere allo stesso tempo con uno specialista di New York».
E ancora: «Pensa di poter scaricare un film in alta definizione in meno di cinque minuti, oppure discutere online con i tuoi compagni d’università sparsi per il mondo davanti a una lezione virtuale in tre dimensioni».
Il progetto di Larry Page e Sergey Brin non riguarda solo l’ambito delle infrastrutture di nuova generazione, ma la creatività di un’azienda che sta riscrivendo in modo (per alcuni “pericoloso”, vedi le molteplici cause antitrust in giro per il mondo) il concetto di media e che è ben lontana dall’essere quel semplice “fornitore di tecnologia”, come a volte si definisce.
Il prossimo passo sarà capire come si porrà l’azienda nei confronti, per esempio, degli operatori telefonici, visto che già si parla di tariffe «competitive» per questo servizio.
Che la Matrice sia presto sui nostri computer’
Fonte: www.ilsole24ore.com di Daniele Lepido