Bruce Sterling il cyber e la matrice spezzata.
A partire dal 1980 avvenne una rivoluzione nel mondo della tecnologia, l’introduzione dei primi computer diede lo slancio a generi di rappresentazione artistica d’avanguardia; in letteratura il cyberpunk prese piede grazie a libri poi rielaborati nel mondo dei fumetti e dei film di fantascienza. Capolavori come l’indimenticabile Matrix (1999) dei fratelli Andy e Larry Wachowski hanno tratto ispirazione proprio da questo movimento letterario. Impossibile dimenticare le avventure di Thomas Anderson, un programmatore di computer che vive segretamente come hacker, sotto lo pseudonimo di Neo e che viene condotto dal misterioso Morpheus, dove avrà una rivelazione sconvolgente: ‘Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.’
Bruce Sterling è riconosciuto come il teorico del movimento e ha definito a posteriori il cyberpunk come ‘un nuovo tipo di integrazione. Il sovrapporsi di mondi che erano formalmente separati: il regno dell’high tech e il moderno pop underground’. Oggi Sterling vive a Torino, collabora con La Stampa e insegna all’università, mentre trent’anni fa attaccava manifesti e cercava di infrangere le frontiere del mondo analogico, traendo ispirazione dalla dimensione del fantastico. La matrice spezzata (Schismatrix) è il suo romanzo di fantascienza più rappresentativo, pubblicato nel 1985, è stato recentemente proposto negli oscar Mondadori. È considerato l’opera che, insieme a Neuromante (1984) di William Gibson e a una antologia di racconti Mirrorshades (1986) ha dato origine al movimento. Alcune delle storie presenti in questa raccolta sono: Prefazione, di Bruce Sterling / Il continuum di Gernsback (The Gernsback Continuum, 1981), di William Gibson / Occhi di serpente (Snake-Eyes, 1986), di Tom Maddox / A tutto rock (Rock On, 1984), di Pat Cadigan / Stone è vivo (Stone lives, 1985), di Paul Di Filippo / Stella rossa, orbita d’inverno (Red Star, Winter Orbit, 1983), di William Gibson & Bruce Sterling / Mozart con gli occhiali a specchio (Mozart in Mirrorshades, 1985), di Bruce Sterling & Lewis Shiner. All’inizio il movimento si era autodefinito come quello dei ragazzi dagli occhiali a specchio (Mirrorshades), ed è facile ricostruire così l’origine del look di personaggi come Neo e Morpheus. Bruce Sterling è abituato a creare futuri fantastici, ma che propongono sempre un’accurata analisi della concreta realtà in movimento. Ne La matrice spezzata è proposto un lontano futuro, dove la lotta per il predominio si trasferirà dalla Terra, ormai gravata da una popolazione eccessiva e dall’inquinamento, al sistema solare, ormai completamente colonizzato. Il genere umano si è diviso in due fazioni, i Plasmatori (Shapes), maestri delle biotecnologie, dell’ingegneria genetica e della psicologia avanzata e i Meccanisti (Mechs), padroni della tecnologia, dell’intelligenza artificiale e della bionica. Ambedue le fazioni hanno raggiunto risultati incredibilmente avanzati, tanto che entrambe sono riuscite a prolungare la durata della vita umana e migliorare le capacità del corpo grazie alle manipolazione del DNA o a innesti hardware di avanzatissime protesi cibernetiche. Temi che verranno rielaborati dalla letteratura e dal cinema di genere e che restano ancora oggi di grande interesse. Da non perdere una sua intervista proposta dal programma televisivo Wonderland su rai4. A una domanda sulle nuove frontiere del cyberpunk Sterling risponde dicendo che le barriere del mondo analogico (dei suoi tempi) oggi si sono spostate in avanti, prima tutto era analogico, mentre oggi è molto difficile trovarsi davanti alla polizia, al mondo digitalizzato che è seguito e che è entrato a far parte così profondamente della nostra esperienza. Tuttavia le avanguardie riescono a escogitare nuovi spunti da una realtà così complessa e i migliori risultati si possono riscontrare proprio in Italia, in Brasile e in Sudafrica. Uno degli ultimi film di fantascienza, capace di toccare temi di grande attualità è stato District 9 (2009) di Neill Blomkamp capace di rappresentare in un futuro non troppo lontano il risentimento e l’agghiacciante fenomeno del razzismo; in un eclatante ribaltamento di ruoli, ambientato del tutto in Sudafrica, propone infatti una storia in cui l’uomo diviene persecutore e carnefice di una razza intelligente e aliena.
Fonte: http://www.mauxa.com/ Scritto da Diego Rossi il 21 marzo 2012 alle 10:38