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A bordo della OLIMPUS
Cita da Il Merovingio su 21 Gennaio 2005, 17:54OUT GDR:
un ottimo post, Architetto. solo una cosa: come ho scritto, voi scrivete le vostre azioni non fallendo mai. poi il master vi farà fallire, e voi continuerete da lì
Per il resto tutto bene.
Per stavolta, per questioni di tempo e di post, non masterizzerò.
Come ho scritto, chiudo un occhio e vado avanti, cosa che non accadrà dopo, quando il systema gdr sarà rigoroso. Ora è la prima volta e... 😉
Fine OUT GDR
Palestra
<< Molto bene stranger, molto bene.>> Gli sorride, dandogli una pacca sulla spalla.
Guarda Dark net:
<< Allora, vuoi dimostrarci cosa sai fare' Buttati...>>
Gli strizza l'occhio, invitandolo ad andare.
OUT GDR:
un ottimo post, Architetto. solo una cosa: come ho scritto, voi scrivete le vostre azioni non fallendo mai. poi il master vi farà fallire, e voi continuerete da lì
Per il resto tutto bene.
Per stavolta, per questioni di tempo e di post, non masterizzerò.
Come ho scritto, chiudo un occhio e vado avanti, cosa che non accadrà dopo, quando il systema gdr sarà rigoroso. Ora è la prima volta e... 😉
Fine OUT GDR
Palestra
<< Molto bene stranger, molto bene.>> Gli sorride, dandogli una pacca sulla spalla.
Guarda Dark net:
<< Allora, vuoi dimostrarci cosa sai fare' Buttati...>>
Gli strizza l'occhio, invitandolo ad andare.
Cita da Il Merovingio su 24 Gennaio 2005, 18:00Palestra
Zeus vede il ragazzo davvero poco reattivo e statico, e passa ad un altro, l'ultimo.
<< Canon, vai avanti tu ora. Ma in fretta eh, che non possiamo passarci la vita in questo programma>> ride sguaiatamente, poi si ricompone, incitandola a provare.
Palestra
Zeus vede il ragazzo davvero poco reattivo e statico, e passa ad un altro, l'ultimo.
<< Canon, vai avanti tu ora. Ma in fretta eh, che non possiamo passarci la vita in questo programma>> ride sguaiatamente, poi si ricompone, incitandola a provare.
Cita da darknet su 25 Gennaio 2005, 13:58Palestra
Leos, che era rimasto intontito nel vedere la palestra e i suoi compagni, non si era accorto che era il suo turno.
Velocemente si prepara mentalmente il percorso che dovrà fare.
Inizia prendendo una veloce rincorsa in obliquo rispetto alla palestra, con forza si dirige contro il muro e, agilmente, cammina per un breve tratto sulla parete. Prima di arrivare di fronte ad una trappola, fa una capovolta e si ritrova a volteggiare nell' aria evitando un ostacolo. Si appende velocemente ad un gancio del soffitto e si lascia dondolare dolcemente per qualche secondo. Poi, con un colpo di reni, riprende il percorso in avanti, evitando con un lungo salto le mattonelle sul pavimento che non gli sembrano promettenti.
Palestra
Leos, che era rimasto intontito nel vedere la palestra e i suoi compagni, non si era accorto che era il suo turno.
Velocemente si prepara mentalmente il percorso che dovrà fare.
Inizia prendendo una veloce rincorsa in obliquo rispetto alla palestra, con forza si dirige contro il muro e, agilmente, cammina per un breve tratto sulla parete. Prima di arrivare di fronte ad una trappola, fa una capovolta e si ritrova a volteggiare nell' aria evitando un ostacolo. Si appende velocemente ad un gancio del soffitto e si lascia dondolare dolcemente per qualche secondo. Poi, con un colpo di reni, riprende il percorso in avanti, evitando con un lungo salto le mattonelle sul pavimento che non gli sembrano promettenti.
Cita da Il Merovingio su 25 Gennaio 2005, 15:59Palestra
Zeus vede il ragazzo davvero poco reattivo e statico, e passa ad un altro, l'ultimo.
<< Canon, vai avanti tu ora. Ma in fretta eh, che non possiamo passarci la vita in questo programma>> ride sguaiatamente, poi si ricompone, incitandola a provare.OUT GDR:
il tuo post resta valido, ma non lo masterizzo. passiamo a Canon.
Certi problemi verranno evitati in un modo o in un altro in seguito, per ora debbo agire così.
Palestra
Zeus vede il ragazzo davvero poco reattivo e statico, e passa ad un altro, l'ultimo.
<< Canon, vai avanti tu ora. Ma in fretta eh, che non possiamo passarci la vita in questo programma>> ride sguaiatamente, poi si ricompone, incitandola a provare.
OUT GDR:
il tuo post resta valido, ma non lo masterizzo. passiamo a Canon.
Certi problemi verranno evitati in un modo o in un altro in seguito, per ora debbo agire così.
Cita da Father_Abbot su 27 Gennaio 2005, 11:56Porto ' Banchina di imbarco fuori dalla Olimpus
Mathias si fermò un ultimo interminabile istante, senza fiato e col battito del cuore sospeso, ad ammirare estasiato da fuori la sua nuova casa; la sagoma maestosa della Olimpus riempiva il suo campo visivo, le mille luci del porto si riflettevano cangianti sulla struttura traslucida e trasparente dello scafo, le torrette da combattimento impetuoso spuntavano come lance acuminate dalle linee eleganti della nave, il portello aperto lo invitava ad entrare come una invitante soglia domestica.....
Era infine lì dove il suo cuore aveva sognato nelle mille notti insonni nella sua cella....
Ed infine rompendo l'indugio ed infrangendo quel magico momento di sospensione temporale si diresse deciso verso il portello ed entrò nel ventre candido della Olimpus, con la netta sensazione che quel semplice gesto motorio avrebbe cambiato per sempre la sua vita....
Olimpus- Corridoio principale
Mathias una volta superato il portello metallico si ritrovò nel corridoio principale di passaggio della nave, diverse porte si aprivano in tutta la sua lunghezza e poteva ora finalmente ammirare da dentro le robuste strutture in acciaio, i condotti energetici, gli indicatori luminosi...
Quella nave era il massimo segno della tecnologia di Zion....
Si guardò intorno timidamente e segnalò con un
<<Sono a bordo signori, mi manda il consigliere Adon, c'è qualcuno'>>
il suo arrivo a bordo, e rimase in silenziosa attesa di essere ricevuto, faticando a contenere l'emozione e l'impazienza.
Porto ' Banchina di imbarco fuori dalla Olimpus
Mathias si fermò un ultimo interminabile istante, senza fiato e col battito del cuore sospeso, ad ammirare estasiato da fuori la sua nuova casa; la sagoma maestosa della Olimpus riempiva il suo campo visivo, le mille luci del porto si riflettevano cangianti sulla struttura traslucida e trasparente dello scafo, le torrette da combattimento impetuoso spuntavano come lance acuminate dalle linee eleganti della nave, il portello aperto lo invitava ad entrare come una invitante soglia domestica.....
Era infine lì dove il suo cuore aveva sognato nelle mille notti insonni nella sua cella....
Ed infine rompendo l'indugio ed infrangendo quel magico momento di sospensione temporale si diresse deciso verso il portello ed entrò nel ventre candido della Olimpus, con la netta sensazione che quel semplice gesto motorio avrebbe cambiato per sempre la sua vita....
Olimpus- Corridoio principale
Mathias una volta superato il portello metallico si ritrovò nel corridoio principale di passaggio della nave, diverse porte si aprivano in tutta la sua lunghezza e poteva ora finalmente ammirare da dentro le robuste strutture in acciaio, i condotti energetici, gli indicatori luminosi...
Quella nave era il massimo segno della tecnologia di Zion....
Si guardò intorno timidamente e segnalò con un
<<Sono a bordo signori, mi manda il consigliere Adon, c'è qualcuno'>>
il suo arrivo a bordo, e rimase in silenziosa attesa di essere ricevuto, faticando a contenere l'emozione e l'impazienza.
Cita da Il Merovingio su 27 Gennaio 2005, 18:54Sala dell'Operatore
Ermes sente una voce nuova provenire dall'entrata della nave. Per un attimo è confuso, non si ricorda chi sarebbe mai potuto entrare nella Olimpus in quel momento, ma ad un tratto si ricorda del messaggio sbrigativo col quale veniva annunciata una nuova recluta nell'equipaggio della olimpus. " Dannazione, controllare le simulazioni mi assorbe del tutto la mente. Mi serve un periodo di riposo...".
gira di trecentosessanta gradi la sua sedia, e urla:
<<<Mathias, sempre dritto!>>>Appena lo vede entrare, gli sorride, alzandosi e stringendogli la mano. L'omino basso e occhialuto a confronto dell'omone di un metro e ottanta che si trovava di fronte sembrava inesistente. Per riequilibrare la situazione, l'operatore si siede così sulla sedia nuovamente, e dice:
<< Benvenuto sulla Olimpus, una delle navi più veloci e resistenti della flotta. Appesa alla bacheca troverai una breve descrizione della nave [ al primo post di questo topic, OUT GDR]. Tutto l'equipaggio stava facendo una simulazione, li vedi ora stesi...>>
Spinge gli occhiali verso l'alto, per avvicinarli agli occhi, e poi li indica, uno ad uno.
[color=blue:bfff59aba9]
<< Questo qui è il tuo capitano. [ per tutte le descrizioni, vedi schede OUTGDR] Dopo Canon, Snake, Darknet, Stranger. Tutte reclute ancora, come te. E quasi con la tua esperienza. Veniamo alle cose serie.
Loro hanno forse fatto più di te, ma niente di irrimediabile [ vedi velocemente tutti i post della nave, non indispensabile comunque OUTGDR], e difatti stanno ora provando per la prima volta in una simulazione. Tu sembri un ragazzo abbastanza robusto, e quelli come te un minimo di addestramento lo han già fatto. Non dovresti avere problemi a seguirli da subito. Dal tuo fascicolo....>>
E comincia a sfogliare una cartella giallastra...
<< Vedo che hai già dei programmi caricati. Molto bene. Ora ti attacco all'orecchio questo comunicatore, che ti permetterà di pormi domande col pensiero direttamente da dentro la simulazione, così non perdiamo tempo [OUTGDR: usa i pm per qualsiasi domanda]. Stenditi sul lettino, ti porto nella palestra.>>[/color:bfff59aba9]Lo fa stendere, e poco ci vuole perchè, inseritogli il cavo nel collo, il ragazzo si ritrovi assieme agli altri.
Operatore ErmesLEGGERE ATTENTAMENTE IL PRIMO POST DEL TOPIC. AGGIORNATO!
OUT GDR:
è stato il massimo che posso fare. come vedi tutto è tirato al massimo, posta veloce che sei entrato nella simulazione con gli altri, così farai l'esercizio... :ok:
Ah, il tempo del gdr è purtroppo presente. Mi raccomando.
Sala dell'Operatore
Ermes sente una voce nuova provenire dall'entrata della nave. Per un attimo è confuso, non si ricorda chi sarebbe mai potuto entrare nella Olimpus in quel momento, ma ad un tratto si ricorda del messaggio sbrigativo col quale veniva annunciata una nuova recluta nell'equipaggio della olimpus. " Dannazione, controllare le simulazioni mi assorbe del tutto la mente. Mi serve un periodo di riposo...".
gira di trecentosessanta gradi la sua sedia, e urla:
<<<Mathias, sempre dritto!>>>
Appena lo vede entrare, gli sorride, alzandosi e stringendogli la mano. L'omino basso e occhialuto a confronto dell'omone di un metro e ottanta che si trovava di fronte sembrava inesistente. Per riequilibrare la situazione, l'operatore si siede così sulla sedia nuovamente, e dice:
<< Benvenuto sulla Olimpus, una delle navi più veloci e resistenti della flotta. Appesa alla bacheca troverai una breve descrizione della nave [ al primo post di questo topic, OUT GDR]. Tutto l'equipaggio stava facendo una simulazione, li vedi ora stesi...>>
Spinge gli occhiali verso l'alto, per avvicinarli agli occhi, e poi li indica, uno ad uno.
[color=blue:bfff59aba9]
<< Questo qui è il tuo capitano. [ per tutte le descrizioni, vedi schede OUTGDR] Dopo Canon, Snake, Darknet, Stranger. Tutte reclute ancora, come te. E quasi con la tua esperienza. Veniamo alle cose serie.
Loro hanno forse fatto più di te, ma niente di irrimediabile [ vedi velocemente tutti i post della nave, non indispensabile comunque OUTGDR], e difatti stanno ora provando per la prima volta in una simulazione. Tu sembri un ragazzo abbastanza robusto, e quelli come te un minimo di addestramento lo han già fatto. Non dovresti avere problemi a seguirli da subito. Dal tuo fascicolo....>>
E comincia a sfogliare una cartella giallastra...
<< Vedo che hai già dei programmi caricati. Molto bene. Ora ti attacco all'orecchio questo comunicatore, che ti permetterà di pormi domande col pensiero direttamente da dentro la simulazione, così non perdiamo tempo [OUTGDR: usa i pm per qualsiasi domanda]. Stenditi sul lettino, ti porto nella palestra.>>[/color:bfff59aba9]
Lo fa stendere, e poco ci vuole perchè, inseritogli il cavo nel collo, il ragazzo si ritrovi assieme agli altri.
Operatore Ermes
LEGGERE ATTENTAMENTE IL PRIMO POST DEL TOPIC. AGGIORNATO!
OUT GDR:
è stato il massimo che posso fare. come vedi tutto è tirato al massimo, posta veloce che sei entrato nella simulazione con gli altri, così farai l'esercizio... :ok:
Ah, il tempo del gdr è purtroppo presente. Mi raccomando.
Cita da darknet su 28 Gennaio 2005, 16:30cancellato
cancellato
Cita da Father_Abbot su 28 Gennaio 2005, 18:11Corridoio principale
Mathias sente infine la voce di benvenuto che aspettava, e che lo scuote dalla sua attesa:
<<<Mathias, sempre dritto!>>>
e seguendone il suono si direge verso una porta socchiusa posta in fondo al corridoio luminescente e pulsante come di una vibrazione di sottofondo, come un respiro soffuso generato dai macchinari che rendono la Olimpus viva come una creatura animale, selvaggia e feroce.
Sala dell'Operatore
Mathias si ritrova in una stanza gremita di console e di schermi di controllo e soprattutto si ritrova di fronte al suo primo compagno di equipaggio, un ometto piccolo e con l'aria da gufo dietro le spesse lenti dei suoi occhiali, che si presenta subito come Ermes, l'operatore della nave...
Istintivamente prova simpatia per quel piccolo furetto, percependone di acchitto la mente acuta. Mathias non ha mai giàdicato le persone in base all'apparenza, e ha subito la sensazione che Ermes sia molto di più di quello che incontra gli occhi in un primo momento.Ermes gli mostra velocemente le figure stese sui lettini posti al centro della stanza, indicandoli uno ad uno per nome, partendo proprio dal comandante Zeus. Mathias ne scorre incuriosito i tratti rilassati nel sonno della connessione, impaziente a questo punto di raggiàngerli nell'ambiente di simulazione e di conoscerli di persona. Ed Ermes quasi come gli avesse letto nella mente lo accontenta subito con prodiga celerità e tempismo:
<< Molto bene. Ora ti attacco all'orecchio questo comunicatore, che ti permetterà di pormi domande col pensiero direttamente da dentro la simulazione, così non perdiamo tempo. Stenditi sul lettino, ti porto nella palestra.>>
Ermes a questo punto con ferma gentilezza ed efficienza lo fa stendere su un lettino libero, di fianco a quello di un ragazzo molto alto e magro, e gli inserisce il cavo nel collo......
E fulmineamente una vertiginosa sensazione di nausea intensa lo pervade, un lampo gli squarcia la mente passandogli come una saetta dal nervo ottico ed invadendogli la corteccia celebrale con un caleidoscopio di immagini sfuocate ed a velocità allucinante passano nei suoi sensi infiniti granelli di sensazioni impazienti e farneticanti, mentre si sente attratto in quel vortice e risucchiato come in un buco nero sensoriale....
Ed improvvisamente senza neppure rendersene conto Mathias è dentro il programma.....
Palestra
Mathias riapre gli occhi e si ritrova in una enorme stanza, dalla singolare architettura, quasi un quadro impressionista divenuto reale per opera di un carole-playerentiere avinazzato.
Da ogni angolo ed interstizio di pareti e soffitto, raggiàngibile dalla sua visuale da qual lato dello stanzone bianco e luminoso, spuntano in un groviglio sensoriale alquanto intricato e casuale funi di canapa, uncini e maniglie, il tutto dall'aspetto mutevole ed instabile. Sul pavimento un mosaico di mattonelle, alcune che suonano fasulle come un trabocchetto nella foresta; e poi una cacofonia di botole ad aria e misteriosi apparati quasi di tortura.
Ma la sua attenzione corre subito alle persone che già si trovavano dentro la palestra, con gli occhi scruta in silenzio ognuno, come soppesandone lo spessore umano, e si ritrova piacevolmente di fronte un branco alquanto straordinario di individui. Dal lato opposto della stanza riconosce subito la celeberrima sagoma corole-playerulenta di Zeus, un vero gigante, appostato insieme ad altri due ragazzi, anch'essi entrambi più alti di lui ma a loro volta piccoli in confronto alla massa del comandante. Rivede anche subito il ragazzo magro steso nel lettino di fianco al suo, ed incrocia per un attimo lo sguardo sopreso dell'unica ragazza del gruppo, illuminato dai due splendidi occhi azzurri.Mathias si ferma in silenzio ed incrocia le braccia muscolose, guardando per un attimo la sua rinnovata immagine residuale, non molto diversa in effetti da quella fisica reale, se non fosse ovviamente per l'assenza delle orribili cicatrici da connessione, e resta in silente attesa del benvenuto ufficiale a bordo, col lungo manto nero ondeggiante sulle spalle e lo sguardo sicuro fisso sui suoi nuovi amici.
Corridoio principale
Mathias sente infine la voce di benvenuto che aspettava, e che lo scuote dalla sua attesa:
<<<Mathias, sempre dritto!>>>
e seguendone il suono si direge verso una porta socchiusa posta in fondo al corridoio luminescente e pulsante come di una vibrazione di sottofondo, come un respiro soffuso generato dai macchinari che rendono la Olimpus viva come una creatura animale, selvaggia e feroce.
Sala dell'Operatore
Mathias si ritrova in una stanza gremita di console e di schermi di controllo e soprattutto si ritrova di fronte al suo primo compagno di equipaggio, un ometto piccolo e con l'aria da gufo dietro le spesse lenti dei suoi occhiali, che si presenta subito come Ermes, l'operatore della nave...
Istintivamente prova simpatia per quel piccolo furetto, percependone di acchitto la mente acuta. Mathias non ha mai giàdicato le persone in base all'apparenza, e ha subito la sensazione che Ermes sia molto di più di quello che incontra gli occhi in un primo momento.
Ermes gli mostra velocemente le figure stese sui lettini posti al centro della stanza, indicandoli uno ad uno per nome, partendo proprio dal comandante Zeus. Mathias ne scorre incuriosito i tratti rilassati nel sonno della connessione, impaziente a questo punto di raggiàngerli nell'ambiente di simulazione e di conoscerli di persona. Ed Ermes quasi come gli avesse letto nella mente lo accontenta subito con prodiga celerità e tempismo:
<< Molto bene. Ora ti attacco all'orecchio questo comunicatore, che ti permetterà di pormi domande col pensiero direttamente da dentro la simulazione, così non perdiamo tempo. Stenditi sul lettino, ti porto nella palestra.>>
Ermes a questo punto con ferma gentilezza ed efficienza lo fa stendere su un lettino libero, di fianco a quello di un ragazzo molto alto e magro, e gli inserisce il cavo nel collo......
E fulmineamente una vertiginosa sensazione di nausea intensa lo pervade, un lampo gli squarcia la mente passandogli come una saetta dal nervo ottico ed invadendogli la corteccia celebrale con un caleidoscopio di immagini sfuocate ed a velocità allucinante passano nei suoi sensi infiniti granelli di sensazioni impazienti e farneticanti, mentre si sente attratto in quel vortice e risucchiato come in un buco nero sensoriale....
Ed improvvisamente senza neppure rendersene conto Mathias è dentro il programma.....
Palestra
Mathias riapre gli occhi e si ritrova in una enorme stanza, dalla singolare architettura, quasi un quadro impressionista divenuto reale per opera di un carole-playerentiere avinazzato.
Da ogni angolo ed interstizio di pareti e soffitto, raggiàngibile dalla sua visuale da qual lato dello stanzone bianco e luminoso, spuntano in un groviglio sensoriale alquanto intricato e casuale funi di canapa, uncini e maniglie, il tutto dall'aspetto mutevole ed instabile. Sul pavimento un mosaico di mattonelle, alcune che suonano fasulle come un trabocchetto nella foresta; e poi una cacofonia di botole ad aria e misteriosi apparati quasi di tortura.
Ma la sua attenzione corre subito alle persone che già si trovavano dentro la palestra, con gli occhi scruta in silenzio ognuno, come soppesandone lo spessore umano, e si ritrova piacevolmente di fronte un branco alquanto straordinario di individui. Dal lato opposto della stanza riconosce subito la celeberrima sagoma corole-playerulenta di Zeus, un vero gigante, appostato insieme ad altri due ragazzi, anch'essi entrambi più alti di lui ma a loro volta piccoli in confronto alla massa del comandante. Rivede anche subito il ragazzo magro steso nel lettino di fianco al suo, ed incrocia per un attimo lo sguardo sopreso dell'unica ragazza del gruppo, illuminato dai due splendidi occhi azzurri.
Mathias si ferma in silenzio ed incrocia le braccia muscolose, guardando per un attimo la sua rinnovata immagine residuale, non molto diversa in effetti da quella fisica reale, se non fosse ovviamente per l'assenza delle orribili cicatrici da connessione, e resta in silente attesa del benvenuto ufficiale a bordo, col lungo manto nero ondeggiante sulle spalle e lo sguardo sicuro fisso sui suoi nuovi amici.
Cita da Il Merovingio su 29 Gennaio 2005, 10:21Palestra
Zeus riceve dal suo apparecchio personale le nuove informazioni, inviategli da Ermes. "Una nuova recluta ritardataria.... molto bene....".
Si gira quindi a sinistra, verso il luogo in cui il nuovo ragazzo sarebbe dovuto comparire. E puntualmente così accade. Gli va vicino, mettendogli una mano sulla spalla:
<< Sicuro di star bene ragazzo' Hai la testa che è un vespaio vero'>>
Lo fissa dai suoi occhi azzurri, e coglie una leggera insofferenza nello sguardo del ragazzo... Scoppia così in una risata, e gli tende la mano:
<<Piacere, Mathias, sono il capitano Zeus. Da quel che so, conosci almeno di vista già gli altri membri dell'equipaggio... Snake, Stranger, [Canon] e Darknet. Stavamo provando questo... percorso ad ostacoli. Appena ti sarai rimesso, vorrei vedere cosa sai fare. E' da fin troppo tempo che stiamo qui sotto....
Parleremo meglio tornati sulla nave[non abbiam tempo per chiaccherare ora OUTGDR].>>Gli fa un occhiolino incoraggiante, scusandosi con lo sguardo per quell'inizio "brusco" di carriera, che avrebbe evitato in circostanze diverse. Mettendosi a braccia conserte, in attesa, il capitano scruta Mathias, ansioso di scoprire le sue capacità.
Palestra
Zeus riceve dal suo apparecchio personale le nuove informazioni, inviategli da Ermes. "Una nuova recluta ritardataria.... molto bene....".
Si gira quindi a sinistra, verso il luogo in cui il nuovo ragazzo sarebbe dovuto comparire. E puntualmente così accade. Gli va vicino, mettendogli una mano sulla spalla:
<< Sicuro di star bene ragazzo' Hai la testa che è un vespaio vero'>>
Lo fissa dai suoi occhi azzurri, e coglie una leggera insofferenza nello sguardo del ragazzo... Scoppia così in una risata, e gli tende la mano:
<<Piacere, Mathias, sono il capitano Zeus. Da quel che so, conosci almeno di vista già gli altri membri dell'equipaggio... Snake, Stranger, [Canon] e Darknet. Stavamo provando questo... percorso ad ostacoli. Appena ti sarai rimesso, vorrei vedere cosa sai fare. E' da fin troppo tempo che stiamo qui sotto....
Parleremo meglio tornati sulla nave[non abbiam tempo per chiaccherare ora OUTGDR].>>
Gli fa un occhiolino incoraggiante, scusandosi con lo sguardo per quell'inizio "brusco" di carriera, che avrebbe evitato in circostanze diverse. Mettendosi a braccia conserte, in attesa, il capitano scruta Mathias, ansioso di scoprire le sue capacità.
Cita da Father_Abbot su 29 Gennaio 2005, 23:37Palestra
Mathias guarda fisso gli occhi azzurri di Zeus, intuendone la naturale esigenza, non sarebbe stata una prova semplice o un test in cui qualcuno avrebbe dimostrato indulgenza verso di lui.
Non che se l'aspettasse comunque, come non si aspettava neppure un piacevole break conviviale nella palestra, non dopo tutta l'urgenza con cui aveva avuto inizio la sua nuova vita su Zion come membro di quella nave.
Gli piace lo stile asciutto del capitano, unico rimpianto quello di avere lasciato forse intuire un cenno di insofferenza al tocco di Zeus sulla suaspalla, in realtà era solo timore di dimostrarsi debole o inadeguato.Mathias si guarda ancora un attimo intorno, incrociando gli sguardi curiosi dei compagni, Snake e Stranger con una nota di ironia, Canon e Darknet più empatici veso di lui. Mathias si scuote una volta la testa, ancora lievemente confusa dopo la connessione, e si concentra sul percorso ad ostacoli, soppesandone le asprità. E poi con un ultimo sospiro parte, determinato a non deludere il resto dell'equipaggio.
Con un salto felino si libra verso una prima corda, si appende ad essa e sfruttandone l'appiglio improvvisato acquista velocità e slancio e in un momento si stacca da questa e volteggia aggraziato verso un tubo sospeso dal soffitto, poco innanzi a sè. Le mani curate ma forti serrano le dita sulla superficie metallica e Mathias sbuffa sentendo il tubo scottare sotto la sua presa, ma è solo un secondo e con un volteggio degno di un trapezista da circo si slancia di nuovo in avanti, proteso verso la meta dalla parte opposta della palestra. Il balzo ricolmo di inerzia lo porta a contatto con un uncino appeso ad un canapo sul soffitto, lo afferra e la corda cede di schianto buttandolo verso il pavimento, con la forza cospicua del suo peso che lo spinge verso una botola aperta prole-playerrio sotto di lui. Con un volteggio, le braccia aperte come un airone, le ginocchia strette al corole-playero, rotola per aria e la sua traettoria lo porta ad atterarre per un soffio sul bordo del precipizio, di nuovo in piedi con una rotolata sulla spalla come un judoka. E con un salto Mathias di nuovo cerca ed afferra una corda di fronte a sè e di nuovo la liana improvvisata non lo tradisce e riesce sullo slancio ad arrivare ad un altro appiglio, evitando una botola ad aria sulla parete. Mathias si trova per aria, guarda la fine del percorso e per un istante si sente come una freccia diretta al bersaglio, certo di non poterlo mancare. Un ultimo aggraziato volo, un volteggio oltre una barriera di fiamme che gli strina i capelli e le ciglia, la mente protesa sul bersaglio, incarnato nella freccia quasi inconsapevole del resto del mondo, concentrato allo spasimo nel gesto. E finalmente con un atterraggio disinvolto posa i piedi dal lato opposto dello stanzone, nascondendo il fiatone al pubblico, con i muscoli ancora colmi di adrenalina.
Palestra
Mathias guarda fisso gli occhi azzurri di Zeus, intuendone la naturale esigenza, non sarebbe stata una prova semplice o un test in cui qualcuno avrebbe dimostrato indulgenza verso di lui.
Non che se l'aspettasse comunque, come non si aspettava neppure un piacevole break conviviale nella palestra, non dopo tutta l'urgenza con cui aveva avuto inizio la sua nuova vita su Zion come membro di quella nave.
Gli piace lo stile asciutto del capitano, unico rimpianto quello di avere lasciato forse intuire un cenno di insofferenza al tocco di Zeus sulla suaspalla, in realtà era solo timore di dimostrarsi debole o inadeguato.
Mathias si guarda ancora un attimo intorno, incrociando gli sguardi curiosi dei compagni, Snake e Stranger con una nota di ironia, Canon e Darknet più empatici veso di lui. Mathias si scuote una volta la testa, ancora lievemente confusa dopo la connessione, e si concentra sul percorso ad ostacoli, soppesandone le asprità. E poi con un ultimo sospiro parte, determinato a non deludere il resto dell'equipaggio.
Con un salto felino si libra verso una prima corda, si appende ad essa e sfruttandone l'appiglio improvvisato acquista velocità e slancio e in un momento si stacca da questa e volteggia aggraziato verso un tubo sospeso dal soffitto, poco innanzi a sè. Le mani curate ma forti serrano le dita sulla superficie metallica e Mathias sbuffa sentendo il tubo scottare sotto la sua presa, ma è solo un secondo e con un volteggio degno di un trapezista da circo si slancia di nuovo in avanti, proteso verso la meta dalla parte opposta della palestra. Il balzo ricolmo di inerzia lo porta a contatto con un uncino appeso ad un canapo sul soffitto, lo afferra e la corda cede di schianto buttandolo verso il pavimento, con la forza cospicua del suo peso che lo spinge verso una botola aperta prole-playerrio sotto di lui. Con un volteggio, le braccia aperte come un airone, le ginocchia strette al corole-playero, rotola per aria e la sua traettoria lo porta ad atterarre per un soffio sul bordo del precipizio, di nuovo in piedi con una rotolata sulla spalla come un judoka. E con un salto Mathias di nuovo cerca ed afferra una corda di fronte a sè e di nuovo la liana improvvisata non lo tradisce e riesce sullo slancio ad arrivare ad un altro appiglio, evitando una botola ad aria sulla parete. Mathias si trova per aria, guarda la fine del percorso e per un istante si sente come una freccia diretta al bersaglio, certo di non poterlo mancare. Un ultimo aggraziato volo, un volteggio oltre una barriera di fiamme che gli strina i capelli e le ciglia, la mente protesa sul bersaglio, incarnato nella freccia quasi inconsapevole del resto del mondo, concentrato allo spasimo nel gesto. E finalmente con un atterraggio disinvolto posa i piedi dal lato opposto dello stanzone, nascondendo il fiatone al pubblico, con i muscoli ancora colmi di adrenalina.