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A bordo della OLIMPUS

Sala dell'Operatore

Leos Klein ascolta le parole del suo capitano con attenzione, con la speranza di iniziare una missione ma con la certezza di non partire. Sa di non essere pronto.

Prende la parola:

<<Bell'esperienza. Come inizio non ce male. Dopotutto, tutti cadono la prima volta. Il nostro comune fallimento non è che un' inizio di una nuova avventura, che ci ha fatto apprendere Matrix, i suoi limiti e le sue potenzialità.>>

Detto questo, si apoggia alla parete, in attesa.

[Si - Continuo]

sala operatore
Cassandra sventolò leggermente la mano, con la vaga sensazione di aver dato per sempre l'addio alle sue falangi. mentre ascoltava le parole di Zeus, passò lo sguardo sugli altri membri dell'equipaggio.Si soffermò un attimo su Snake *Bella la barba...assomiglia al ragazzo che ogni tanto passava alla stazione degli autobus con i finestrini della mercedes abbassati e Marylin Manson a palla....vorrei avere qualche ricordo vero, però*. Mentre Mathias le stringeva la mano,lo guardò negli occhi *Lui invece mi ricorda...mi ricorda Claude Frollo, che sembrava sempre così distaccato e calmo, e invece bruciava di un fuoco più grande di lui....fatalità....è un pò incisa nei visi di tutti, qui dentro.* Poi osservò gli altri, e ne fu colpita in un modo che, se non piacevolissimo, non era sgradevole. Rimase interdetta alla notizia che il Consiglio aveva invitato un equipaggio a parlare con le Macchine, e fu leggermente dispiaciuta nel sapere che non sarebbero andati loro*Le Macchine.....mi piacerebbe provare a parlare con una di loro, sapere se pensano come pensiamo noi, e se provano qualche specie di sentimento...anche se la responsabilità sarebbe molto grande.*
Quando Zeus chiese cosa pensavano della loro prima prova, si trovò a dispiacersi seriamente per non aver avuto l'opportunità di provare subito la connessione, di vedere se quello che dicevano a Zion era vero. Rimase quindi in silenzio, ascoltando gli altri.

[OUT GDR-Io continuo.]

Sala dell'Operatore

Mathias ascolta assorto sia Leos che Cassandra, apprezzando il tono asciutto di entrambi...

*bene credo che nessuno qui a bordo sprechi le parole*

Per un momento ripone la sua attenzione su Cassandra, prima stringendole la mano ne aveva avvertito la forte stretta, e soprattutto lo sguardo indagatore, curioso come il suo, uno sguardo che gli dava la sensazione di avere colto qualcosa di recondito del suo stesso essere.

Poi rivolge lentamente lo sguardo brillante su Zeus, attendendo un commento finale da parte sua, e soprattutto qualche indicazione sul prossimo futuro...

non che le sensazioni al riguardo gli lascino molti dubbi sul pericolo imminente...

Mathias si rimette comodo e aspetta silenzioso gli eventi.

Sala dell' Operatore

Zeus sorride. Le quattro persone di fronte a lui avevano più o meno chiaro il concetto base della strada che avevano scelto di intraprendere: la finzione. Ora, si trattava solo di fare pratica, pratica, e pratica. Ma prima di reinserirli in un altro programma, Zeus chiede:

<< Vi do tre diverse occasioni. Voi mi dite cosa fareste nel caso che io vi descrivo. Mi raccomando realismo... ok, non siete più la gente connessa, ma neanche superman! Chiaro'>>

Alza il sopracciglio destro, poi lo riabbassa.

<< La prima: siete nelle fogne. All'improvviso vi vedete spuntare un agente davanti. Valutazioni e risoluzione del problema.
Seconda: in un areoporto pullulante di agenti SWAT, il vostro capitano è intorno alla torre di controllo, ma potrebbe essere già tornato nella nave. Siete vicino alla torre, ma come già detto c'è gente ovunque. I telefoni li avete di fronte a voi, e uno squilla..... Valutazione e risoluzione del problema.
La terza: siete in una nave, mettiamo la olimpus. Il capitano è morente [ non ci sperate troppo....]>>
e sorride.
<< e ci sono solo altre due persone abili sulla nave: l'operatore, al suo posto fisso, e una recluta che accudisce i feriti, che son due. Una sentinella vi sta inseguendo, un vostro compagno è ancora connesso. Valutazione e vostro comportamento, risoluzione del problema.
E' tutto, pensateci, e rispondete>>

" Ed ora vediamo come carattere e logica di agire come se la cavano...."

OUT GDR:
Architetto ci lascia, addio. Nel gdr, vi scompare davanti agli occhi e voi non ci fate caso, claro'

Sala operatore

Cassandra scosse leggermente la testa,poi passò lo sguardo sui suoi compagni, per controllare che qualcuno non volesse parlare.Sembravano tutti molto concentrati. Con un mezzo sospiro, prese la parola.
<<Nel primo caso, bisogna considerare che le fogne sono un luogo chiuso e molto spesso stretto, e che un agente è un programma e non una persona, il che significa che io posso morire e lui no. Penso che tenterei di capire se c'è un'uscita vicina, in modo da poter fuggire in relativa sicurezza.Se c'è, me la batto alla velocità della luce, se non c'è resterei a combattere...anche se trovo "farmi massacrare" più calzante.>>

Guardò un attimo Zeus negli occhi, poi riprese.

<< Nel secondo caso, apparentemente le condizioni sono migliori, in quanto ci sono solo SWAT, nessun pericolo di attacco diretto da parte di un agente. E' altrettanto vero che potrebbe prendere il posto di uno SWAT, e nel caso la mia unica speranza di salvezza sarebbe scappare. Direi che è una questione di principio.Io potrei salvarmi e lasciare il capitano a morire, forse.Oppure potrei rischiare di farmi impallinare da un agente di passaggio, ma almeno morire con la certezza di non aver abbandonato una persona che conosco.Direi che mi farei caricare uno di quei fucili che sparano dardi al sonnifero, e addormenterei tutti quelli che si mettono tra me e la torre.Se va tutto bene, esco col capitano, se invece va male,vuol dire che morirò vendendo cara la pelle. Eomer disse, dopo aver visto Eowyn morente,"Morte!Galoppate, galoppate verso la rovina e la fine del mondo!". Ecco, io farei come Eomer. Nel terzo caso,tirerei un sospiro di sollievo.Eccetto me, nessuno può usare l'artiglieria, non è possibile l'anciare emp, e arriva una sola sentinella.E' praticamente perfetto. Direi che se è ancora lontana, vado ai cannoni e la disintegro.Se è vicina, prendo uno di quei fucili che sparano scariche elettrice e di cui ignoro il nome, esco e la friggo.E questo è quanto. >>

Si voltò e dopo aver trovato una parete dall'aspetto sufficentemente confortevole, ci si appoggiò a braccia conserte.

Sala dell'Operatore

Leos Klein ascolta nuovamente le domande del capitano.

Aspetta che Cassandra abbia finito, fa passare qualche secondo e inizia:

<<Nel primo caso, non avendo raggiànto un buon livello di combattimento anti-agente, cerco di lasciare le fogne con la consapevolezza che, se combatto, perderò.

Nel secondo caso, avendo un buon livello di esperienza con le armi, non penso di aver molti problemi nel freddari i puù vicini a me e correre al telefono.

Ultimo caso, se il comandante è nello stato di dare ordini, li ascolto ed eseguo, se non può, mi dirigo al suo secondo. Se il secondo sono io. Chiedo all'operatore di trovare il modo più veloce per far uscire il soggetto ancora collegato, intanto cerco di curare il comandante. Se noto che non c'è proprio più niente da fare, con amarezza mi concentro sulla possibilità di salvare altre vite>>

Detto questo, resta in attesa.

Sala operatore

Mathias ascolta annuendo e silenziosamente compiaciuto le parole dei suoi due compagni, poi a sua volta, con studiata calma, guardando Zeus dritto negli occhi, prese la parola.

<<Affrontare un agente è una follia salvo che sia una situazione senza uscita; nelle fogne la strategia che seguirei sarebbe di farmi indicare dall'operatore la strada più sicura e veloce per una via di uscita, e guidato da lui farei di tutto per eludere l'agente e seminarlo nei cunicoli.
Se ciò non fosse possibile, credo che cercherei solo di vendere cara la pelle, senza illudermi del risultato>>

Si ferma un istante per soppesare le parole nella mente agile, poi prosegue deciso:

<<Nell'aereoporto invece conterei senza dubbio sulle mie capacità di infiltrazione, sarebbe azzardato lo scontro frontale contro un intero reparto schierato di SWAT. Per prima cosa identificherei il militare più isolato e lo coglierei di sorole-playerresa, da dietro con la mia corda da pianoforte e gli taglierei la gola - e gli occhi gli brillano seri senza sentimento mentre parla - poi travestito da SWAT mi mischierei alla folla, cercando di arrivare indisturbato alla torre; nell'edificio con la medesima tattica stealth verificherei la presenza del capitano; indi se trovatolo cercherei di liberarlo nel modo più discreto possibile, e silenziosamente cercheremmo insieme di guadagnare una uscita sicura.>>

Guarda per un istante verso Zeus in cerca quasi di una tacita approvazione, ma vistolo concentrato in modo imperscrutabile sulla sua esposizione, senza ulteriori indugi prosegue:

<<L'ultima situazione è la più semplice dal punto di vista decisionale, la priorità assoluta è la salvezza della nave, il resto è tutto sacrificabile. L'operatore con un compagno ancora connesso è l'unico inamovibile dalla sua consolle; dunque ordinerei all'unico mio compagno non ferito di seguirmi alle torrette da combattimento, abbandonando momentaneamente i feriti, e col nostro fuoco combinato avremmo maggiore possibilità di rimandare la sentinella alla sua fetida sorgente. Direi che è tutto signore.>>

E a sua volta, incrociate le braccia muscolose, si accosta alla parete metallica della sala ed in silenzio attende le parole di Snake.

Sala dell'Operatore

Zeus ascolta serio, impassibile. Anche se le risposte dubbie c'erano, rimaneva sempre fisso con lo sguardo, facendo intuire che anche la cosa più stupida nel suo cervello veniva pensata e ripensata al pari di quelle intelligenti.
Leos, Cassandra, Mathias, avevano risposto. Mancava Snake, la cui lentezza poteva comunque essere giàstificata. "Risponderò nel mentre agli altri...."

<< Cassandra: nel primo caso, tu rimarresti facendoti massacrare con un agente, come se nulla fosse'
Nel secondo caso>>
e qui uno sbuffo gli esce, inavvertitamente
<< Useresti contro decine e decine di SWAT un fucile soporifero'
E: Io potrei salvarmi e lasciare il capitano a morire, forse, hai detto. Allora, senza esprimere il mio pensiero, spiegamela questa.

Ora... Leos. Hai sentito bene cosa ho detto spero... c'è un uomo dell'equipaggio che forse sta nella torre di controllo [ tralasciamo il fatto che è il capitano]. Tu corri al telefono e rientri in nave. Ho capito bene' Solo sì o no, non commento per ora, potrebbe essere giàsto.>>

Incrocia le braccia, lentamente. Fa mente locale, poi risponde a Mathias:
<< Per ora posso solo chiederti: la priorità assoluta è la salvezza della nave, il resto è tutto sacrificabile. Spiegami questa frase.>>

Finita la scarrellata, cambia tono di voce, e si rivolge a tutti:
<< Di media le risposte sono giàste e sensate, ma erano semplici... Ed un discors è pensarci a freddo, un altro è vivere la situazione! In ogni caso, bravi tutti.
Ora vi chiedo: siete in un edificio qualsiasi. Avete il telefono di fronte, che squilla, ma l'altra parte dell'equipaggio sta sparso per l'edificio, pullulante di poliziotti. Sapete che a momenti arriveranno agenti. Al telefono, il capitano vi ordina di tornare sulla nave. Cosa fareste'
Cercate di rispondere di impulso, o quasi... Voglio cercare di ricreare nella vostra mente situazioni in cui le vostre menti devono prendere decisioni in millesimi di secondo...>>
Cambia posizione, adocchiando Ermes, che, conoscendo già a menadito quelle domande, torna alla consolle, progettando i programmi futuri.

OUT gdr:
piccola vacanzuccia del mero che parte per 3 giorni. dovrei tornare presto. Mi raccomando, impegnatevi 😉

Cassandra si scostò dalla parete.

<<Sissignore, rimarrei a farmi massacrare, se non ci fosse altra via d'uscita. Non cerco la morte, ma non amo eccessivamente nemmeno la vita, quindi se riesco a cavarmela indenne bene, altrimenti amen.
Nel secondo caso, si, userei un fucile soporifero, perchè anche se non amo la mia, credo che la vita sia una cosa bellissima e preziosa, quindi mi risulterebbe.....sgradita l'idea di toglierla ad altri.per quanto riguarda la mia frase, mi rendo conto che è un pò contorta. Quello che intendevo io, signore, era che, mentre io avevo sicuramente una possibilità di salvarmi, il capitano aveva buona possibilità di morire.Quindi sta alla coscienza di uno, decidere se salvarsi, essendo coscienti che un altro ha la possibilità di rimetterci la vita.>>

Rimase un attimo a soppesare la seconda domanda.

<<Non amo molto la vita, ma non voglio nemmeno consegnarmi alla morte come se niente fosse. Ciononostante, cercherei di trovare almeno i compagni più vicini e di farli uscire, se non fosse possibile trovarli tutti a causa della polizia e dell'arrivo degli agenti.>>

Sala dell'Operatore

<<Sinceramente, credevo che, essendo il capitano nella torre, abbia tentato di comunicare la sua posizione e, rispondendo al telefono, avrei sentito la voce del capitano e non di disconnettermi da Matrix.

Chiedo scusa per l'equivoco, Signore.>>

Fa una breve pausa.

<<Per la nuova domanda, capitano, chiederei informazioni sullo stato dell'equipaggio, se c'è una possibilità di salvari, disubbidisco all'ordine con i rischi che ne comporta, per salvare validi elementi. Altrimenti rientro.>>

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