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Alloggi

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Alloggio di Keanu ' 6,00 a.m.
Nucleo abitativo di Zion
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*Ora sono molto meno fiducioso nel futuro, morte e dannazione qualcuno pagherà molto caro per questo omicidio, domani andrò da Corum e dovrà ascoltarmi molto bene quel fottuto damerino.......*

Keanu serra le dita intorno al collo muscoloso del consigliere e preme con la sua stretta erculea contro la carotide, gli occhi del consigliere schizzano fuori dalle orbite........

Keanu si sveglia di sovrassalto, come scosso da una sveglia interiore, silenziosa ma infalibile, madido di sudore sotto le coperte sintetiche, completamente ristorato dal sonno profondo in cui era colassato dopo le emozioni del giorno precedente, seppure la notte sia stata solcata e segnata da incubi orrendi e sanguinosi, di cui non ricorda nessun particolare se non un soffuso senso di angosciante claustrofobia......

Passa immediatamente nel suo bagno personale, un lusso per un cubicolo singolo, unico segno nello spartano spazio vitale di sua proprietà del suo rango elevato nella società zionita, l'arredamento è spartano ed essenziale, qui il Capitano trascorre solo brevi parentesi esistenziali di una vita consacrata alla Marina di Zion.

Dopo una doccia veloce

*Cazzo anche oggi l'acqua non ha portata, ma quando metteranno a posto quel maledetto dissalatore del settore 211'*

il mondo assume subito una prospettiva diversa, il sudore e gli umori della notte sono alle spalle, la barba ed il pizzetto sono systemati, i capelli ravvivati, il corole-playero muscoloso rinchiuso in una uniforme pulita

*In fondo devo farmi ricevere da un Consigliere...*

e un caffè sintetico velocemente ingurgiatto, insieme ad una razione di alghe caramellate in una esilerante parodia di corn flakes, affogate in latte di soja fresco.

Keanu si avvicina alla sua scrivania, incassata in un angolo spazioso ricavato sotto l'armadio pensile, colmo di testi militari, un suo vezzo considerato le tecnologie neuronali a sua disposizione, ma nulla sapeva sostituire la delizia tattile derivante dallo sfogliare quelle reliquie di un passato ormai estinto; accende il terminale di servizio e si connette alla segreteria virtuale del Consigliere Corum.....

*Dai bella fammi vedere il damerino che impegni ha oggi......*

Purtroppo il Consigliere ha già la mattinata occupata da un altro impegno schedulato in precedenza, ma Keanu lancia subito una invitation per il primo pomeriggio, sperando di ricevere risposta all'arrivo di Corum in ufficio

*Tempo tre o quattro ore e poserà il suo regale deretano sulla poltrona.....*

Keanu a questo punto decide che una visita alla caserma dei Difensori sia una ottima alternativa allo scontro di prima mattina con la star del Consiglio, avrebbe nel mentre girato un pò nei corridoi e sentito radio anfibio, sicuro di farsi per l'ora di pranzo una idea abbastanza precisa delle direttive di sicurezza in atto e dello stato di efficienza della difesa interna di Zion.

*E magari non è male se porto con me anche i ragazzi......*

Keanu subito cambia nominativo nell'agenda virtuale e lancia un invito al suo equipaggio, convocandoli alla sede dei Difensori per le 7,30 nel cortile esterno alla caserma, sicuro che le sveglie elettroniche gli avrebbero allertati subito della convocazione del loro superiore nel caso infausto che alle 7,00 fossero ancora addormentati.

Il Capitano lascia il suo alloggio ed esce nei corridoi del nucleo abitativo.

*Nel mentre un piccolo giro di ispezione mattutino mi darà il polso della popolazione, se oggi si svegliano ancora in preda al panico bisognerà intervenire al più presto, magari con un discorso pubblico di Morole-playerheus......*

.

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Alloggio di Hard1 ' 6,30 a.m.
Nucleo abitativo di Zion
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Hard1 è già sveglio. Ama dormire lo stretto necessario, niente di più. Il neon continua a lampeggiare senza tregua.
La colazione o quella che si può definire tale è stata fatta almeno un'ora prima.

*Onestamente il caffè e la brioche del Bar Franco sotto l'ufficio mi mancano un pò... anche se non sono mai esistiti...*

Una doccia veloce, con acqua fredda come sempre. Il momento della scelta dei vestiti è sacro. In Matrix, quella che credeva la sua vita reale, passava moltissimo tempo a scegliere l'abito adatto. Ora può scegliere tra due pantaloni identici, e una maglia grigia, di due taglie almeno più grande, o una blu scuro.

*Oggi mi va il blu*.

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Alloggio di Hard1 ' 6,50 a.m.
Nucleo abitativo di Zion
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Hard1 esce dalla porta del suo alloggio. Si riempie di aria i polmoni, ovviamente tutto per finta dato che è la stessa aria che respirava all'interno della stanza, solamente riciclata. Poi si ferma un attimo a pensare: rientra nel suo alloggio e spegne quel maledetto neon che come al solito aveva lasciato acceso. Lampeggiante ma acceso.
Scende di due piani e fa il giro del palazzo per avere la visuale migliore del suo gruppo di alloggi.
Si accende una sigaretta e inizia ad aspirare il fumo. Niente tabacco ovviamente. Solo una specie di pietra grezza, tritata con l'aggiànta di foglie di una pianta del tipo nemmenoDiosacos'è.

Improvvisamente sente una presenza dietro di se. Memore degli scontri del giorno prima, si gira lentamente, contraendo ogni muscolo del suo corole-playero... pronto per l'attacco o l'eventuale fuga...

....

<<Dio Capitano, mi ha fatto prendere un'accidente!!>>

Un sospiro di sollievo. <<E io che pensavo di essere mattiniero. Bè che ci fa da queste parti'>>

Essendo uscito prima del messaggio del Capitano, Hard1 non sa niente delle disposizioni del giorno. Il capitano riassume velocemente il tutto.

Hard1 annuisce e poi aggiànge <<Dato che è ancora presto, se non è un problema l'accompagno nel suo giro Capitano...>> poi sorride <<...oppure se vuole andiamo a svegliare gli altri!>>.

Alloggio di Alfred

il sudore scende copioso dalla fronte di Alfred, il suo respiso affannato, fa da contorno al tamburo assordante del suo cuore, davanti a lui una figura incappucciata vestita di stracci corre all'impazzata.
Non sembra risentire di alcun sforzo, corre e si gira per controllare la distanza che lo separa da Alfred, con l'energia di un atleta che ha appena iniziato la sua esecuzione.
I vicoli, le strettoie, susseguono senza fine, e a differenza del suo obbiettivo Alfred è stanchissimo, il cuore quasi gli scoppia... ad un tratto un gatto nero attraversa la sua strada, facendolo inciampare e rotolare al suolo...

*dannazione!!!! odio i gatti!!!*

Porta il suo sguardo in direzione della corsa, intravede l'incappucciato svoltare in un vicolo.
Si rialza ricomincia a correre, ma un bagliore attira il suo sguardo...
è il bambino esule incontrato in matrix, con la sua sfera brillante, solo che non si tratta di una sfera ma di un occhio, un occhio etereo che ruota nelle mani del bambino.

<devi catturare il monaco, le sue mani sono insanguinate, alzati... corri...>

Alfred si volta in direzione del fuggitivo, lungo il vicolo una folla lo guarda, come se si aspettasse qualcosa da lui..
incomincia a correre, svolta nello stesso punto dove era sparito l'incappucciato, ma non appena girato l'angolo si trova di fronte una schiera di incapucciati ad aspettarlo.

Nel centro quello che si sarebbe detto il più anziano dei nemici, si trova in piedi di fronte ad un uomo inginocchiato, un uomo che Alfred crede di conoscere, sicuramente un operativo.

<<<E' giànta la tua fine..>>> grida togliendosi il cappuccio, nella mano destra una spada, con cui esegue la spietata esecuzione.

Poi si gira verso Alfred, non c'è dubbio , è lui è il monaco!!!

Un riso freddo e gelido esce dalla bocca spalancata del monaco, guardando fisso Alfred negli occhi intima : <<UCCIDETELO!!>>

Il resto degli incapucciati inizia ad avventarsi verso Alfred, il tempo è quasi fermo, denso, Alfred a solo pochi istanti per pensare, il monaco è davanti a lui ad una decina di metri....

o fuggire e provare a salvarsi od estrarre e lanciare il coltello militare riposto nello stivale.....

la mossa è repentina, il bagliore della lama squarcia di luce il buio apparente, Alfred osserva la lama, apparentemete in contrasto col lento fluire del tempo, dalla lama esce copioso del sangue, fa scorrere l'impugnatura fino a prendere la punta della lama, porta il braccio destro all'indietro, e con un rapido movimento del polso scaglia il coltello in direzione del monaco....

non fa in tempo a vedere se colpisce il bersaglio, gli sono addosso decine di uomini incapucciati, è la fine... il cuore martella incessante nelle sue tempie, il peso dei suoi avversari lo schiaccia a terra... il buio......

....il buio..... il buio..... il buio..... un suono, simile ad un ronzio, il peso degli oppressori sembra diminuire, le prime luci nell'oscurità, una voce, quella del capitano Keanu... Alfred, Alfred....alzati.....

Con un urlo si alza sbattendo la testa contro la parte superiore della branda... *un incubo , solo un incubo... calmati*

un ronzio incessante attira la sua attenzione, è il comunicatore di servizio, sul display un messaggio del capitano Keanu, che convoca tutto l'equipaggio per le ore 7,30 presso la sede dei Difensori.

<<mi ci vuole una doccia>>.

.......

Alfred è pronto ad uscire, giàsto in tempo mancano 10 minuti alle 7,30.

Esce dall'alloggio dirigendosi verso la sede dei Difensori.

ianus è fermo sul letto impassibile, sembra dormire invece è collegato al terminale dummy di allenamento... assorto come al solito nel suo mondo programmato con cura e perizia.
Vede Binary nel suo piccolo paradiso, una piccola lacrima solca il suo volto... è un immagine, un programma rudimentale, non sapeva programmare certamente intelligenze artificiali, la Binary che aveva ricreato era semplicemente un automa con risposte preimpostate, fondamentalmente, quelle che voleva sempre sentire, fondamentalmente un simulacro per mantenere vivo il ricordo di ciò che aveva perso, poi guadagnato e poi perso nuovamente.
L'aveva programmata così, un illusione, in quel giardino, mentre accarezzava un cucciolo di cane alla timida luce di un sole di ottobre, ianus si avvicina
<<Come stai piccola'>> sapeva già cosa avrebbe risposto
<<Bene e tu' giornata faticosa'>>
<<Si, ma non fa nulla...questo chi è'>> intanto pensava già alla ben nota risposta "questa semmai è femminuccia, l'ho chiamata Michelle che dici la teniamo'"
Segue l'inevitabile risposta <<questa semmai è femminuccia, l'ho chiamata Michelle che dici la teniamo'>>
una piccola lacrima solca nuovamente il volto di ianus <<certo che la teniamo...>> china il capo rabbioso <<perchè non sei più qui con me'>> è appena un sussurro <<Lui e la sua guerra ti hanno portato via da me>> cresce d'intensità adesso la voce <<Che tu sia maledetto Neo, che tu sia maledetto>>
Poi un flash di nuovo "Lui ha dato la tregua, ha dato a tutti noi una chance, non posso volegliene...è così dannatamente difficile, troppo"
<<Errore di programma, frase non riconosciuta>>
Si la sua Binary non riconosceva tante cose, era solo un immagine, una nuova illusione, o forse un'illusione continua.
Carica il programma di allenamento con un comando vocale e si sposta nell'area di allenamento del suo piccolo spazio, stessa luce, stesso scenario e Binary in lontananza, bloccata in una posa quasi irreale, un programma in crash, ancora in fase di sviluppo, ancora pieno di difetti...gli piaceva pensare che così era anche per gli esseri umani.
<<Inizio sessione di allenamento fra 10 secondi>>
una voce maccanica risponde al suo comando <<Caricamento fra 10 secondi>>
ianus si predispone come al solito in guardia, pronto ad un altra sessione di allenamento "gente come me non sa stare senza combattere"
<<Caricamento in pausa, messaggio urgente in arrivo>>
E' il messaggio di Keanu, avvisa riguardo l'adunata delle 7.30...
<<Salvataggio dati sessione, systema in sospensione, poi interrompi il collegamento>>
Pochi secondi dopo riapre gli occhi nel mondo reale, troppo disgustosamente reale, ha ancora due ore di tempo, doverbbe dormire, sà che ne avrebbe bisogno, ma quell'insonnia non gli dava tregua, poteva dedicare un'oretta ai soliti allenamenti, un pò di flessioni addominale.
Si butta sotto la doccia per lavar via l'acre odore del sudore, poi sceglie i soliti abiti scuri, allaccia gli stivali, poi prende le solite cose, il piccolo crocifisso e il coltello... sta per uscire.. tentenna, torna indietro e prende un altro coltello, uguale a quello già dissimulato nel gilè, da oggi meglio portarli tutti e due, lo dissimula nello stivale sinistro, quelle lame da circa 30 come l'una potevano servire entrambe dati gli strani tempi di guerra intestina.
aveva 15 minuti per raggiàngere puntuale l'appuntamento, se li sarebbe fatti bastare

Alloggio di Leos Klien

Nel tentativo di rispondere a molti quesiti, il sonno lo sopraggiànge. Riposa un pò prima di prepararsi: ha appena ricebuto la comunicazione che fra poco ci si imbarca.

Lentamente e goffamente si alza dal letto e cambia la maglietta sporca di sangue e lacerata dalla lotta. Per fortuna i pantaloni sono intatti ma decide di cambiare anche quelli e lavarli prima ch le macchie di sangue diventino indelebili.

Si distende nuovamente sul letto in attesa di trovare il momento buono per alzarsi, che non verrà mai e sarà il suo incoscio a costringerlo ad alzarsi oltre che al suo senso el dovere, e dirigresi all'imbarco...

Alloggio di icsfile

Di primo acchitto sembra un guscio metallico, con strani ronziì..L'alloggio di icsfile è sempre al buio, di proposito ha staccato il neon d'illuminazione, l'oscurità lo piomba nella sua realtà. I suoi occhi sono allenati ad osservare il buio, distingue le sagome, le sono familiari, sopratutto in quell'ambiente..
In disparte sotto la branda, uno zaino, poca roba, pochi indumenti di ricambio, sufficienti per le sue esigenze.
Qualche automedicazione per curare delle ferite procurate nella sommossa..
Chissà perchè, ogni volta che si distende sogna ad occhi aperti, un pizzico d'angoscia lo assale quando ripensa a ciò che ha lasciato nella matrice..Il suo ego irrazionale cerca di prevalere i pensieri che si susseguono, alternati a volte a situazioni vissute nella matrice. Ma tre parole prevalgono su tutto:..<non era reale..> e tutto ciò lo ripiomba nella realtà..Quasi provava gusto su quella altalena mentale, su quel sali-scendi frenetico..
"Ad ogni modo, è meglio riposare ancora qualche oretta.."..detto questo, icsfile si addormenta col sorriso sulle labbra ricordando in Matrix il suo superiore che durante l'espletamento dei turni di notte diceva: "..La Guardia non dorme..Riposa!.."

Alloggio di Nocturna
Nocturna apre piano piano le palpebre pesanti come macigni e sbadiglia.
*Cavoli avrò dormito neanche un'ora...devo andare alla Olimpus...*
Alza lentamente la testa dal tavolino.
Ha gli arti intorole-playeriditi per la posizione in cui ha dormito.
*Certo che le posizioni più complicate per dormire le trovo sempre io...*
Appoggia le mani pallide sul tavolo e inizia a tirarsi su lentamente per evitare scatti dolorosi. Quando è completamente in piedi inizia a fare un leggero stretching agli arti inferiori.
Alza gli occhi. Il neon è acceso...
*Mmh ho dormito con la luce accesa...*
Si dirige in bagno per farsi una doccia. Ha ancora indosso gli abiti sporchi di polvere del giorno precedente (o notte precedente dato che non vede la luce naturale da tanto tempo).
Finito il lavaggio prende e indossa dei vestiti puliti (una maglia grigia e dei pantaloni neri) e raccoglie i capelli nella sua solita acconciatura, un piccola coda alla kunoichi dietro alla nuca.
Cammina velocemente verso la porta, ma proprio mentre sta per girare la maniglia decide di mangiare in fretta un pò del solito rancio.
*Meglio recuperare delle energie*
Prende una piccola ciotola e versa la sua colazione.
Non sente quasi più il solito gusto talmente è abituata.
Terminato il tutto prende lo zaino con la sua roba, spegne la luce e indossa le scarole-playere all'entrata prima di aprire definitivamente la porta e uscire.

Dipartimento alloggi
Nocturna chiude la porta dietro di sè facendo scricchiolare il meccanismo di chiusura, si volta e inizia a correre verso la Olimpus.
*Spero di non arrivare in ritardo...*

Alloggio di Selene
La mattina arriva troppo in fretta, Selene ha dormito solo poche ore, minuti, forse. Si alza nervosa, con i pensieri che le frullano rumorosi in testa.
*Un capitano è morto, e ultimamente le cose non vanno poi così bene...*
Indossa un maglione blu, pesante e decisamente grande per lei, poi esce per raggiàngere gli altri alla Olimpus.

Cubobara n.666 - settore 193c

Haga è sdraiato a pancia in su e fissa l'angolo tra il soffitto e la parete che sta ai piedi del letto...

*Non credevo che non avrei saputo più distinguere il giorno dalla notte, a Zion non ci sono il sole o la Luna a ricordartelo non ci sono la luce dei raggi o il buio della notte ''.ma quando ho sonno per me è notte e se mi sveglio è giorno, conto così il tempo che passa. Adesso non so più se sto sognando o se sono sveglio, se è giorno o se è notte'che siano i primi segni della follia' Se fossi pazzo non mi porrei tanti perché forse.
Fuori sento dei rumori sento gli altri che vivono, camminano, quindi forse sono solo caduto in una lunghissima, interminabile notte ma adesso è finalmente giorno. Non so quanto tempo sia trascorso dal mio risveglio, mi sembra di essere qui a guardare quella parete da un secolo, ci devo essere sempre stato qui! Mi sto girando nel letto per sfuggire a questi pensieri, ma non posso evitarlo. Sento una voce vicinissimo alla mia porta e penso alzati, urla, fallo sapere a tutti che sei qui e vuoi uscire, apri quella porta.
Ma.....ma che sta succedendo, la voce si muove, no... non andare via non andare di là, amico non te ne andare anche tu ti prego lasciami almeno il segno di un'altra presenza.
Niente silenzio...ora non c'è più la voce dietro alla porta , a ricordarmi che io sono vivo perché posso sentirla. Maledico me stesso, la mia debolezza, l'incapacità di reagire a questa confusione a questo incubo.*

Poi con una scossa di dolore un brivido freddo gli scende lungo la schiena e finalmente torna in se.....si appoggia sul fianco e riesce a sedersi apoggiando i piedi giù dal letto, gli gira tremendamente la testa e si sente molto caldo.

<<Cazzo!! Cazzo..ma che mi succede......... ho la febbre porca t## !!>>

Si alza a fatica e barcollando leggermente infila la testa nel lavandino lasciando scorrere l'acqua fresca sulla nuca per qualche minuto, poi si tira su e si asciuga i capelli.

*Porca vacca che tranvata sono mezzo fuso...........uff, devo darmi una mossa chissà che cavolo di ora è '.. e dove sono già gli altri'*

In realtà non è in ritardo e ha dormito pochissimo ma la febbre e l'agitazione hanno reso quelle poche ore di sonno interminabilmente lunghe.

[color=cyan:dd9a4fb5f1]Zion - Dipartimento Alloggi - Settore 151
Orario indefinito[/color:dd9a4fb5f1]

Dopo una nottata passata appoggiato al balcone ad ammirare la belleza intrinseca di una città grigia come Zion BiaFra si sente pronto ad un nuovo movimento. Non è stanco, d'altronde mentre si trovava su quella balconata aveva fatto riposare il corole-playero e la mente e a suo modo può dire di aver dormito.
Passando per il proprio alloggio BiaFra si cambia velocemente dopo essersi fatto una doccia e portando con sè uno zaino con un eventuale cambio.
*Questa doccia mi ha veramente rimesso a posto*. Ma non è così, BiaFra sente ancora dolore e la sua mente è offuscata da mille pensieri che lo deconcentrano in qualsiasi situazione si trovi.

Strade di Zion - ore 7:35

Non ha tempo da perdere, deve recarsi all'Hovercraft e perdipiù arrivare in orario senza farsi riconoscere. Attraversando molte strade e cunicoli prima sconosciuti arriva con calma ma decisione al porto, e la sua vista rimane abbagliata dallo spettacolo offerto dagli Hovercraft...

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