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Arda, Midgard, e i popoli delle mitologie nordiche

Racconta racconta..... :ok: :ok:

All'inizio dei tempi, sotto la volta di un cielo luminoso e infinito, c'era Ilmatar, la Figlia dell'Aria. Era una fanciulla di incomparabile grazia e bellezza, e veniva chiamata così perchè aveva preso spontaneamente vita nell'aria.
Per lungo tempo visse vergine al di sotto della volta celeste.

Purtroppo era completamente sola, e nessuno era con lei mentre galleggiava nell'aria chiara. Ilmatar si stancò di quella vita di solitudine e decise di scendere dall'Aria, giàngendo così sulla superfice di un mare illimitato quanto il cielo.A quel punto soffiò un forte vento, e si sollevò una tempesta.Ilmatar si trovò circondata dalle onde, spinta dal vento tra i flutti e sfiorata dalla schiuma marina.

Fu fecondata dal vento e ingravidata dal mare. Fu così che Ilmatar concepì un figlio.

La sua gravidanza fu lunga ed estremamente dolorosa, e durò nove vite di eroi, cioè circa settecento anni. Durante tutto quest'arco di tempo la fanciulla, ormai divenuta MAdre delle Acque, nuotò ad oriente ed a occidente,a meridione e a settentrione, senza poter alleviare la pena causata da quel peso nel grembo. Iniziò a disperarsi e ad invocare Ukko, il dio supremo, lamentandosi del triste destino in cui era incorsa scendendo dal cielo, e pregandolo di aiutarla.

Una folaga comparve in cielo. A lungo l'uccello aveva cercato un luogo dove fermarsi per deporre le sue uova, ma sotto di sè trovava solo un'infinita distesa d'acqua e nessun luogo dove poter fare il nido.
Allora Ilmatar sollevò un ginocchio dalle acqua, e la folaga, credendolo un monticello, planò lentamente e vi si posò sopra.

Depose sei uova d'oro e un uovo di ferro, e iniziò a covare. Dopo tre giorni, però, Ilmatar sentì un forte calore che si irradiava dal nido alla gamba, così forte che le pareva che le vene bruciassero. Allora scosse il ginocchio, e le uova caddero in acqua, subito frantumandosi in migliaia di frammenti.
Quei frammenti però non si persero nelle acque, ma la parte inferiore andò a formare la terra, la parte superiore il firmamento, la parte gialla il sole splendente, la parte bianca la luna luminosa. La parte screziata invece si sparse formando le stelle, e quello che restava di scuro diede vita alle nubi.

Ancora Ilmatar non aveva dato alal luce suo figlio. Il nuovo sole brillava in cielo, seguito dalla bianca luna e dalle stelle. Trascorsero così altri nove anni. Giunta la decima estate, Ilmatar sollevò improvvisamente il capo dalle onde ed iniziò la sua opera creatrice. Dove stendeva la mano si innalzavano promontori, dove premeva i piedi comparivano fondali marini. Dove si tuffava si creavano profondi abissi. I suoi gesti plasmavano la terra, con le sue coste e i suoi golfi,le scogliere e le isole. La terra si distese ovunque e i campi fiorirono magia, le pietre sorsero come dipinte e si formarono i solchi delle rupi.

Così Ilmatar creò la terra.
ma suo figlio, Vaino, l'eterno cantore, ancora doveva nascere.

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Mi sono un pò dilungata , mi dispiaceva aprlare della creazione senza prima accennare alle origini di Ilmatar.

Affascinante... 😀

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