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Bene e Male

Io penso questo:

Nella nostra società si stanno sviluppando modelli comportamentali tra i più disparati, ma comunque tutti essi seguono un'etica morale che viene condivisa con la maggioranza delle persone della società...
Mi spiego, se la maggioranza pensa che è MALE uccidere, l'essere umano pur avendo il libero arbitrio di uccidere sa di compiere un'azione contro la maggioranza delle persone della società uccidendo una persona...
Questa persona secondo quello che dicono alcuni di voi può essere stato abituato a non provare pietà lo so, ma a questo punto mi chiedo se egli non sia altro che uno strumento invece di un essere vivente. Per essere vivente io di solito intendo una persona che INTERAGISCE con l'esterno, si ADEGUA, cerca di PLASMARSI e di EVOLVERE la propria posizione verso un modo di pensare e di agire si aperto ma comunque allo stesso tempo che segua almeno regole banali della coscienza. Persone che si limitano ad essere degli strumenti e collidono PESANTEMENTE con l'equilibrio che ha messo insieme una società secondo me non meritano niente... nianche di vivere poiche essi in effetti non lo stanno già facendo.

Come postato nel forum sull'assoluto ed il relativo posso dirvi che esiste una via mediana, cioè il relativo alla MAGGIORANZA delle persone che compongono una società... una persona ha il diritto di pensare come vuole e il DOVERE di agire ENTRO regole morali comuni a tutti... Uscire dai binari costituisce MALE... ed una persona dotata anche di istinti primordiali come il rimorso riesce a capire dove è il bene e il male quando compie un'azione. se lo riescono a capire certi animali noi per quanto condizionati dovremmo essere sicuramente superiori ad essi...

Ripeto ancora, come diceva Rama Kandra, l'importante è l'interazione che deriva da certe scelte... bisogna cercare di interagire anche con l'esterno in maniera equilibrata, e questo non è altro che BENE, ciò che Dio o chi per lui sta cercando di insegnarci... Seeempre secondo me....

Notte!

Sono d' accordo in toto con lairbox al quale va tutta la mia ammirazione per la sua saggezza... a volte la saggezza so bene che è difficile da gestire in pubblico. Certe visioni del mondo danno fastidio ad alcuni e ciò provoca irrimediabilmente degli allontanamenti.
Cmq non voglio divagare: il fatto è che il bene e il male sono contemporaneamente tutto e niente.
Basta vedere come la nostra società considera il suicidio e come era considerato invece centocinquanta anni fa in Giappone.
Sepukku veniva chiamato... lo "sventramento dell' Hara".
So che è un esempio piuttosto forte... ma giàsto per rendere l' idea.
Tutto è soggettivo e questo pensiero dovrebbe aiutarci a non giàdicare il prossimo.
Almeno così dovrebbe essere...
G

Ciao Trevius, potresti spiegare meglio cosa intendi con "principio dell'ottava"'

E' uno delle leggi (ho usato un termine scorretto parlando di principi) che regolano lo sviluppo dei vari piani d'esistenza.
E' un discorso un pò lungo... ma diciamo che in vari miti si parla della legge dell'ottava, esposta in vari modi, Gurdjeff gli da molto rilievo... così anche la religione egizia, che fonda in Maat, dea della "mat"ematica che regola tutto, vige questa scansione per otto.

... secondo la mia interole-playerretazione della legge dell'ottava, dell'armonia e della relativa dipendenza dell'uomo da questi principi, la tua frase è contraddittoria.
In condizioni comuni infatti, l'uomo è vittima inconsapevole di tali leggi ed il suo comportamento è dettato da queste ultime. (lotta, amore, rapporti interole-playerersonali e perfino i più semplici gesti come il grattarsi il capo..).
Essendo tali leggi la rappresentazione dell'ordine, fanno sì che l'intero comportamento dell'uomo sia in completa armonia con esso.
E' il processo dell'evoluzione che va contro tali regole, che rende un uomo consapevole del suo stato di schiavitù, di prigionia, di sottomissione a queste leggi e che lo accompagna lungo il difficile percorso necessario per svincolarsi da questo legame naturale.
Tant'è che in alcune correnti di pensiero, l'evoluzione dell'uomo viene definita come un processo contro Dio e contro Natura.

Io la vedo in questo modo... esistono una serie di leggi, che regolano in modo perfetto l'universo. Il problema dell'essere umano moderno è quello di credere di essersi evoluto, quanto è esattamente vero il contrario.
Distaccato da sè stesso, dalla conoscenza vera, vive una vita spezzata in cui è completamente cieco alle leggi a cui è soggetto.
Non si tratta qui di evadere da questi leggi, ma di riaquisire la padronanza fino ad usarle come strumento.
"Ci sono più cose in cielo e in terra..." diceva il saggio iniziato rosacruciano e teatrante...

La divisione in bene e male nasce dalla nostra percezione prettamente dualistica della rappresentazione di tutti i fenomeni che possiamo sperimentare sulla terra.
C'è però da tenere in considerazione che perfino i Perfecti Catari (Gnostici) erano in braghe di tela quando dovevano spingere il concetto di dualità fino alla creazione. Punto in cui anche gli apparenti dualismi devono essere ricondotti ad un unico elemento creante.

Saluti.

E' un piacere scoprire interessati allo gnosticismo storico. Per quanto non mi ritenga nè conoscitore nè seguace di una qualsivoglia scuola o religione gnostica, ho sempre provato interesse e simpatia per questa corrente che negli ultimi anni soprattutto sembra esser risbocciata, probabilmente anche grazie al film di Matrix.

Bene e male fanno parte dell'essenza umana. Che poi non siano come ce li hanno insegnati può anche andarmi bene. Ma da qui, a dire che non esistono e che sono solo strumenti di controllo, ce ne passa...

A dire il ver, hard1, non sono sicura che i concetti di "bene" e "male" siano intrinseci dell'essenza umana. Intrinseco dell'essenza umana è, oltre che la mortalità, l'essere legati a spazio-tempo, l'avere casomai dei valori.

Ok, se sostituisco la parola "essenza" con "natura" ti piace di più il concetto' :mrgreen:
Quello che volevo dire è che noi, come esseri umani, abbiamo nei nostri geni il bene e il male. Non ho mai visto un cane uccidere un altro essere vivente solo per il gusto di farlo. Ma ho visto un cane amare con un'intensità da mettere paura.

Noi invece siamo capaci di stare dalla parte del bene tanto quanto da quella del male. In egual misura.

Bene e male fanno parte dell'essenza umana. Che poi non siano come ce li hanno insegnati può anche andarmi bene. Ma da qui, a dire che non esistono e che sono solo strumenti di controllo, ce ne passa...

A dire il ver, hard1, non sono sicura che i concetti di "bene" e "male" siano intrinseci dell'essenza umana. Intrinseco dell'essenza umana è, oltre che la mortalità, l'essere legati a spazio-tempo, l'avere casomai dei valori.

Ok, se sostituisco la parola "essenza" con "natura" ti piace di più il concetto' :mrgreen:
Quello che volevo dire è che noi, come esseri umani, abbiamo nei nostri geni il bene e il male. Non ho mai visto un cane uccidere un altro essere vivente solo per il gusto di farlo. Ma ho visto un cane amare con un'intensità da mettere paura.

Noi invece siamo capaci di stare dalla parte del bene tanto quanto da quella del male. In egual misura.

E proprio questa tua ultima frase dimostra come i concetti di "bene" e "male" siamo come dire.. "posticci", frutto di una scelta. Se fossero così intrinseci a noi, noi non potremmo fare una cosa sapendo che è male. Invece la possiamo fare. E a volte anche con grande soddisfazione... :'

E proprio questa tua ultima frase dimostra come i concetti di "bene" e "male" siamo come dire.. "posticci", frutto di una scelta. Se fossero così intrinseci a noi, noi non potremmo fare una cosa sapendo che è male. Invece la possiamo fare. E a volte anche con grande soddisfazione... :'

Hai centrato il punto. E' tutto frutto di una scelta. Puoi scelgliere perchè la natura umana te ne da la possibilità. Io non posso scegliere se resuscitare una persona o lasciarla nella pace eterna. La mia natura non me ne da la possibilità. Al contrario posso scegliere se uccidere una persona o lasciarla vivere. La mia natura me ne da la possibilità eccome. Anche se non è una ragione potrei farlo. E' insito in noi la possibilità di fare bene o fare male.

Non lo è ad esempio per gli animali. O meglio le loro scelte sono guidate dall'istinto di sopravvivenza. Niente di più: si uccide per mangiare o per non essere mangiati.

Come ha ben riassunto... il problema è la scelta. Problema che abbiamo solo noi umani. 😉

sei così sicuro di avere questa libertà' Sei sicuro di essere te che scegli' Azione e reazione, torniamo sul discorso della causalità. Di norma le persone ne sono vittime, le loro azioni sono solo REazioni a qualcos'altro che gli sfugge. Meccanismi automatici mentali per esempio...

sei così sicuro di avere questa libertà' Sei sicuro di essere te che scegli' Azione e reazione, torniamo sul discorso della causalità. Di norma le persone ne sono vittime, le loro azioni sono solo REazioni a qualcos'altro che gli sfugge. Meccanismi automatici mentali per esempio...

Grande Trevius, stavo per scrivere più o meno lo stesso concetto.

La nostra "libertà" di scelta è solo un'apparenza, una finta realtà che ci è stata messa davanti agli occhi.
La causa di questa illusione è spiegabile con un piccolissimo fatto:
al nostro cervello arrivano centinaia di migliaia di impressioni al secondo, purtroppo ne registriamo consciamente solo qualche migliaio, perdendo così il legame tra causa ed effetto che porta un uomo a fare le "sue" scelte.

Saluti.

what are good and evil' why have we created such a distinction' one is the dark side of the other one. how does the coiche between being good or beeing evilish happens' is it a conscious choice' now ìll make a very conscious choice!

non rende niente essere quello che la gente definisce "buoni". insomma, non si riceve niente ad essere altruisti, pensare sempre agli altri o ad un bene più grande, collettivo, a non offendere gli altri, a mettere se stessi in secondo piano rispetto al mondo, a trattar bene gli altri... la cosiddetta "bontà", il "bene" essendo soggettivo esclude la possibilità di un bene "comune", di un bene sommo. se esistesse davvero un bene universale, allora in quella prospettiva io starei avvicinandomi al male. ma essendo inesistente il bene supremo, allora diciamo che il mio bene soggettivo sta cambiando, i miei obbiettivi cambiano.

basta piangere per gli altri.
basta soffrire per gli altri.
basta preoccuparsi per gli altri.
basta mettere se stessi in secondo piano.

sono io da ora in poi al primo posto. io e nessun'altro. farò qualsiasi cosa mi tirerà di fare (ovvio, non le cose più assurde e insensate), però le farò per me e non per gli altri.
questo è il mio "bene" assoluto, il mio concetto di "cosa è giàsto e cosa è sbagliato".
d'ora in poi io controllo la mia vita, non gli altri.

non rende niente essere quello che la gente definisce "buoni". insomma, non si riceve niente ad essere altruisti, pensare sempre agli altri o ad un bene più grande, collettivo, a non offendere gli altri, a mettere se stessi in secondo piano rispetto al mondo, a trattar bene gli altri... la cosiddetta "bontà", il "bene" essendo soggettivo esclude la possibilità di un bene "comune", di un bene sommo. se esistesse davvero un bene universale, allora in quella prospettiva io starei avvicinandomi al male. ma essendo inesistente il bene supremo, allora diciamo che il mio bene soggettivo sta cambiando, i miei obbiettivi cambiano.

Miii che pensiero triste archie......

ok da oggi ognuno per se Dio per tutti...... hmmm non mi convince....

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