WhatIsTheMatrix.IT – Il Sito Italiano su Matrix
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CHI O COSA SONO IO'
Cita da LaughingMan su 4 Gennaio 2007, 19:07Ho come l'impressione che la filosofia abbia un pò perso la strada, ci interroghiamo su tante cose ma la risposta a questa domanda non mi pare sia mai stata data.
La si è considerata scontata, ma io penso che sia un leggerezza imperdonabile dare per scontata una risposta.Ammettendo che Matrix esista, che i nostri sensi possano essere ingannati (cosa che è realmente possibile), allora tutto ciò che noi conosciamo del mondo può essere messa in dubbio, questo poichè tutte le nostre conoscenze ci derivano e ci sono derivate dall'esterno, un esterno che potrebbe essere non corrispondente a parametri di realtà, quindi le cose iniziano a complicarsi abbastanza nel momento in cui decidiamo di dare una risposta alla nostra domanda.
Proviamo a dare delle risposte, le prime che ci vengono in mente:
- Un essere umano.
L'uomo come l'idea stessa di umanità mi deriva dal mondo esterno, io so di appartenere al genere umano poichè se mi guardo allo specchio io vedo che appaio come gli altri esseri umani, ma se io non avessi mai avuto la vista le cose sarebbero già più complicate, pensate ora se io non avessi mai avuto neppure l'udito, a questo punto vi sarete resi conto che se questi due sensi mi avessero mentito io non potrei più essere sicuro dell'esistenza dell'uomo, quindi la risposta essere umano diviene del tutto vana.
- Io Me stesso.
Io derivo dal mondo esterno che ho percepito, se quello che ho percepito è falso allora tutto quello che credo di essere vacilla e diviene inconsistente.
La mia personalità deriva dall'esperienza e senza i sensi non esiste esperienza e quindi non esisterei io.- Cogito Ergo Sum.
Io esisto e questa è l'unica certezza che posso avere, ma se già mi interrogo su cosa penso, ecco che l'insicurezza fa nuovamente vacillare le mie convinzioni, poichè il pensiero che io posso realizzare raramente (per non dire mai) è concernente qualcosa che sia indubbiamente reale poichè potrebbe trattarsi di immaginazione, ecco l'immaginazione presuppone delle immagini, le quali devono essere state percepite da me, ma se la percezione è ingannatoria allora io stesso mi inganno pensando.
Immaginate un pensiero senza immagini e senza lingua, è un non pensiero.
Ho come l'impressione che la filosofia abbia un pò perso la strada, ci interroghiamo su tante cose ma la risposta a questa domanda non mi pare sia mai stata data.
La si è considerata scontata, ma io penso che sia un leggerezza imperdonabile dare per scontata una risposta.
Ammettendo che Matrix esista, che i nostri sensi possano essere ingannati (cosa che è realmente possibile), allora tutto ciò che noi conosciamo del mondo può essere messa in dubbio, questo poichè tutte le nostre conoscenze ci derivano e ci sono derivate dall'esterno, un esterno che potrebbe essere non corrispondente a parametri di realtà, quindi le cose iniziano a complicarsi abbastanza nel momento in cui decidiamo di dare una risposta alla nostra domanda.
Proviamo a dare delle risposte, le prime che ci vengono in mente:
- Un essere umano.
L'uomo come l'idea stessa di umanità mi deriva dal mondo esterno, io so di appartenere al genere umano poichè se mi guardo allo specchio io vedo che appaio come gli altri esseri umani, ma se io non avessi mai avuto la vista le cose sarebbero già più complicate, pensate ora se io non avessi mai avuto neppure l'udito, a questo punto vi sarete resi conto che se questi due sensi mi avessero mentito io non potrei più essere sicuro dell'esistenza dell'uomo, quindi la risposta essere umano diviene del tutto vana.
- Io Me stesso.
Io derivo dal mondo esterno che ho percepito, se quello che ho percepito è falso allora tutto quello che credo di essere vacilla e diviene inconsistente.
La mia personalità deriva dall'esperienza e senza i sensi non esiste esperienza e quindi non esisterei io.
- Cogito Ergo Sum.
Io esisto e questa è l'unica certezza che posso avere, ma se già mi interrogo su cosa penso, ecco che l'insicurezza fa nuovamente vacillare le mie convinzioni, poichè il pensiero che io posso realizzare raramente (per non dire mai) è concernente qualcosa che sia indubbiamente reale poichè potrebbe trattarsi di immaginazione, ecco l'immaginazione presuppone delle immagini, le quali devono essere state percepite da me, ma se la percezione è ingannatoria allora io stesso mi inganno pensando.
Immaginate un pensiero senza immagini e senza lingua, è un non pensiero.
Cita da Adam_Burton su 4 Gennaio 2007, 19:34OT
lol in pratica in questo post c'è una parte della mia risposta data al tuo precedente spostato nella sezione trilogia, è sempre stato uun mio punto debole leggere e rispondere ad un topic per volta....FINE OT
Finalmente un bel topic interessante, grande! :ok:
OT
lol in pratica in questo post c'è una parte della mia risposta data al tuo precedente spostato nella sezione trilogia, è sempre stato uun mio punto debole leggere e rispondere ad un topic per volta....
FINE OT
Finalmente un bel topic interessante, grande! :ok:
Cita da lairbox su 4 Gennaio 2007, 21:11Io so cosa essere ora, so di non essere nessuna delle 3...
so solo di essere una cosa sola, una storia...
Vissuta in prima persona, da un essere che di base è solo lo specchio.....
Da li viene ogni derivazione...
Vi siete mai chiesti cosa specchia uno specchio di un'altro specchio'
Io so cosa essere ora, so di non essere nessuna delle 3...
so solo di essere una cosa sola, una storia...
Vissuta in prima persona, da un essere che di base è solo lo specchio.....
Da li viene ogni derivazione...
Vi siete mai chiesti cosa specchia uno specchio di un'altro specchio'
Cita da LaughingMan su 4 Gennaio 2007, 23:58Complimenti per l'immagine profonda!
Ma temo che la risposta sia nulla.
Noi non siamo una storia, un libro è una storia ma io non lo sono, Neo nel primo film si chiede cosa significhi il fatto che i suoi ricordi non siano reali, e la risposta di Trinity è che Matrix non è in grado di dirti chi sei.Noi siamo uno specchio, sono daccordo, ma uno specchio deformante, come un computer noi riceviamo input esterni e li rielaboriamo, pertanto l'unica risposta plausibile al mio dilemma è che noi, o meglio IO, poichè della vostra esistenza io non certezza, sono un essere deformante, esisto come atto deformante, è questa la mia reale esistenza, io esisto ed ho certezza della mia esistenza, ma per avere la certezza di tale esistenza io devo pensare e soprattutto io devo deformare dati in ingresso e per deformare dati in ingresso io ho bisogno di tali dati.
E' un corto circuito senza via d'uscita.
Complimenti per l'immagine profonda!
Ma temo che la risposta sia nulla.
Noi non siamo una storia, un libro è una storia ma io non lo sono, Neo nel primo film si chiede cosa significhi il fatto che i suoi ricordi non siano reali, e la risposta di Trinity è che Matrix non è in grado di dirti chi sei.
Noi siamo uno specchio, sono daccordo, ma uno specchio deformante, come un computer noi riceviamo input esterni e li rielaboriamo, pertanto l'unica risposta plausibile al mio dilemma è che noi, o meglio IO, poichè della vostra esistenza io non certezza, sono un essere deformante, esisto come atto deformante, è questa la mia reale esistenza, io esisto ed ho certezza della mia esistenza, ma per avere la certezza di tale esistenza io devo pensare e soprattutto io devo deformare dati in ingresso e per deformare dati in ingresso io ho bisogno di tali dati.
E' un corto circuito senza via d'uscita.
Cita da Utente cancellato su 5 Gennaio 2007, 3:34Mio dio
Prima dell'esterno è l'interno ciò che si deve definire e rendere tutto consapevole, il cosiddetto, affrontare i nostri demoni prima di affrontare il mondo che potrebbe distruggere la tua essenza divenendo un numero infinito di cloni che si preoccupano di mandare avanti il systema.
Mio dio
Prima dell'esterno è l'interno ciò che si deve definire e rendere tutto consapevole, il cosiddetto, affrontare i nostri demoni prima di affrontare il mondo che potrebbe distruggere la tua essenza divenendo un numero infinito di cloni che si preoccupano di mandare avanti il systema.
Cita da lairbox su 5 Gennaio 2007, 6:10Complimenti per l'immagine profonda!
Ma temo che la risposta sia nulla.
Noi non siamo una storia, un libro è una storia ma io non lo sono, Neo nel primo film si chiede cosa significhi il fatto che i suoi ricordi non siano reali, e la risposta di Trinity è che Matrix non è in grado di dirti chi sei.Noi siamo uno specchio, sono daccordo, ma uno specchio deformante, come un computer noi riceviamo input esterni e li rielaboriamo, pertanto l'unica risposta plausibile al mio dilemma è che noi, o meglio IO, poichè della vostra esistenza io non certezza, sono un essere deformante, esisto come atto deformante, è questa la mia reale esistenza, io esisto ed ho certezza della mia esistenza, ma per avere la certezza di tale esistenza io devo pensare e soprattutto io devo deformare dati in ingresso e per deformare dati in ingresso io ho bisogno di tali dati.
E' un corto circuito senza via d'uscita.
Giusta segnalazione, faccio una precisazione, io sono un libro con annesso segnalibro, tutto quello che esiste è statico come le parole di un libro, ciò che si muove è solo il segnalibro, una volta finito, passa su altri libri, tutti libri di una collana che narra le storie dell'essere che guarda se stesso...
Complimenti per l'immagine profonda!
Ma temo che la risposta sia nulla.
Noi non siamo una storia, un libro è una storia ma io non lo sono, Neo nel primo film si chiede cosa significhi il fatto che i suoi ricordi non siano reali, e la risposta di Trinity è che Matrix non è in grado di dirti chi sei.Noi siamo uno specchio, sono daccordo, ma uno specchio deformante, come un computer noi riceviamo input esterni e li rielaboriamo, pertanto l'unica risposta plausibile al mio dilemma è che noi, o meglio IO, poichè della vostra esistenza io non certezza, sono un essere deformante, esisto come atto deformante, è questa la mia reale esistenza, io esisto ed ho certezza della mia esistenza, ma per avere la certezza di tale esistenza io devo pensare e soprattutto io devo deformare dati in ingresso e per deformare dati in ingresso io ho bisogno di tali dati.
E' un corto circuito senza via d'uscita.
Giusta segnalazione, faccio una precisazione, io sono un libro con annesso segnalibro, tutto quello che esiste è statico come le parole di un libro, ciò che si muove è solo il segnalibro, una volta finito, passa su altri libri, tutti libri di una collana che narra le storie dell'essere che guarda se stesso...
Cita da LaughingMan su 5 Gennaio 2007, 10:14Guardare se stesso, è questa la chiave, il cammino per l'autoconsapevolezza passa attraverso una profonda analisi di ciò che vi è dentro di me. Il guaio è che IO CREO IL REALE ED IL REALE CREA ME.
Guardare se stesso, è questa la chiave, il cammino per l'autoconsapevolezza passa attraverso una profonda analisi di ciò che vi è dentro di me. Il guaio è che IO CREO IL REALE ED IL REALE CREA ME.
Cita da Jestas su 6 Gennaio 2007, 2:46
Cita da hard1 su 6 Gennaio 2007, 13:30Grande Jes! Le mani di Escher rendono perfettamente l'idea! :ok:
Grande Jes! Le mani di Escher rendono perfettamente l'idea! :ok:
Cita da Juliet su 7 Gennaio 2007, 10:39Io esisto e questa è l'unica certezza che posso avere, ma se già mi interrogo su cosa penso, ecco che l'insicurezza fa nuovamente vacillare le mie convinzioni, poichè il pensiero che io posso realizzare raramente (per non dire mai) è concernente qualcosa che sia indubbiamente reale poichè potrebbe trattarsi di immaginazione, ecco l'immaginazione presuppone delle immagini, le quali devono essere state percepite da me, ma se la percezione è ingannatoria allora io stesso mi inganno pensando.
Immaginate un pensiero senza immagini e senza lingua, è un non pensiero.Tu dici che basta il pensiero per definire la propria esistenza. Ok, giàsto. Il fatto stesso che io mi accorga della possibilità della mia esistenza, è già un evento che mi consente di capire che almeno il mio pensiero esiste, quindi deve esistere anche chi lo genera (ovvero io, non per forza come essere umano, ma come essere pensante anche non umano).
Poi mi guardo intorno e vedo mille oggetti, mille esseri viventi e non viventi intorno a me, che potrebbero anche non essere veri, non essere reali. Ma di fatto devono essere generati da qualcos'altro da me, altrimenti, se così non fosse, sarebbero generati da me e dovrei poterli controllare senza alcuna difficoltà (non avendo tra l'altro nessun altro con cui confrontare i risultati delle mie azioni), anche senza l'uso del corole-playero. Ma l'esperienza ci dice che non è così, non posso muovere un cucchiaio col pensiero e nemmeno sollevare un'automobile con un dito, poichè questi oggetti appartengono ad un systema con delle regole. Qualcuno potrebbe rispondere "sei tu che generi questo systema!". Bene, ma siccome finora nessuno è riuscito a volare e a piegare i cucchiai e a mostrarlo in pubblico senza restrizioni, nè a sapere con certezza cosa accadrà, preferisco pensare che c'è qualcos'altro da me. Anzi, siccome degli esseri pensanti intorno a me, nessuno riesce ad avere un controllo totale o anche solo esteso, ci sono tanti altri esseri con un controllo limitato e che dipendono essi stessi da un systema generato da qualcos'altro da tutti. Può essere Dio, ma può essere anche un semplice avanzare di eventi che hanno portato a quest'insieme di regole...
Io esisto e questa è l'unica certezza che posso avere, ma se già mi interrogo su cosa penso, ecco che l'insicurezza fa nuovamente vacillare le mie convinzioni, poichè il pensiero che io posso realizzare raramente (per non dire mai) è concernente qualcosa che sia indubbiamente reale poichè potrebbe trattarsi di immaginazione, ecco l'immaginazione presuppone delle immagini, le quali devono essere state percepite da me, ma se la percezione è ingannatoria allora io stesso mi inganno pensando.
Immaginate un pensiero senza immagini e senza lingua, è un non pensiero.
Tu dici che basta il pensiero per definire la propria esistenza. Ok, giàsto. Il fatto stesso che io mi accorga della possibilità della mia esistenza, è già un evento che mi consente di capire che almeno il mio pensiero esiste, quindi deve esistere anche chi lo genera (ovvero io, non per forza come essere umano, ma come essere pensante anche non umano).
Poi mi guardo intorno e vedo mille oggetti, mille esseri viventi e non viventi intorno a me, che potrebbero anche non essere veri, non essere reali. Ma di fatto devono essere generati da qualcos'altro da me, altrimenti, se così non fosse, sarebbero generati da me e dovrei poterli controllare senza alcuna difficoltà (non avendo tra l'altro nessun altro con cui confrontare i risultati delle mie azioni), anche senza l'uso del corole-playero. Ma l'esperienza ci dice che non è così, non posso muovere un cucchiaio col pensiero e nemmeno sollevare un'automobile con un dito, poichè questi oggetti appartengono ad un systema con delle regole. Qualcuno potrebbe rispondere "sei tu che generi questo systema!". Bene, ma siccome finora nessuno è riuscito a volare e a piegare i cucchiai e a mostrarlo in pubblico senza restrizioni, nè a sapere con certezza cosa accadrà, preferisco pensare che c'è qualcos'altro da me. Anzi, siccome degli esseri pensanti intorno a me, nessuno riesce ad avere un controllo totale o anche solo esteso, ci sono tanti altri esseri con un controllo limitato e che dipendono essi stessi da un systema generato da qualcos'altro da tutti. Può essere Dio, ma può essere anche un semplice avanzare di eventi che hanno portato a quest'insieme di regole...