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CHI O COSA SONO IO'
Cita da LaughingMan su 26 Gennaio 2007, 18:35possibile ke non mi spiego'
Si, mi spiace 😀
possibile ke non mi spiego'
Si, mi spiace 😀
Cita da lairbox su 26 Gennaio 2007, 21:23In uno dei primi gironi che viene presentato a Dante, uno dei più vasti, vi sono un sacco di persone che rincorrono una fiammella mentre bestemmiano e si dannano.... Figurativamente sono le persone che rincorrono i propri desideri per tutta l'eternità e non si fermano mai a gustare quello che hanno... 😀 Non mi fare questa fine....
In fondo in fondo la verità è nel mezzo fra quello che diciamo io e te...
Su un punto per esempio sono d'accordo con te (in verità sono molti ma sono convinto che queste fredde parole al pc non aiutino molto), il fatto di farsi delle domande aiuta a conoscersi meglio, se non mi faccio domande, non saprò mai chi sono, e quali punti di me posso sfruttare, modificare, migliorare... Upgradare... 😀
Alla fine neppure stare fermi a sedere e lamentarsi non serve, bisogna muoversi sempre sempre senza fiato e cercare ogni tanto di dimenticarsi che si è per lasciarsi cullare nell'ordinato oblio dell'esistenza...
In Matrix è infatti citato Caronte, come l'uomo del treno, perchè in definitiva il percorso di Neo è molto similare a quello di Dante, nella scelta della pillola rossa egli sceglie di ignorare la legge di fare il fuorilegge (nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la retta via era smarrita), di fidarsi di pericolosi criminali, di fottersene della nonnella per buttarsi nel fascino della autoconoscenza, smanioso com'è di potere...
Inizialmente ha scelto la vita più cattiva per anteporre se stesso prima del prossimo, ma quando egli si sacrifica, è arrivato alla consapevolezza (grazie anche all'amore per quello che è e fa Trinity..). e quindi in funzione di essa sceglie di porre rimedio ai propri sbagli... alle proprie anomalie e considerare che non esiste solo lui...Anche se in definitiva, a parere mio il finale è molto discutibile a livello socio-filosofico... In quanto diseducativo e forviante...poichè il sacrificio di Neo viene presentato in un contesto alquanto convulso e nebbioso, forse proprio, per indurre lo spettatore più sensibile, al rischioso percorso spirituale di cui stiamo parlando da diversi giorni in maniera giàstamente così accesa... Mi scuso per i toni se talvolta sono stati scortesi...
Ma come tu ben sai non potendo toccare i culi cerco di pensare ad altro...
In uno dei primi gironi che viene presentato a Dante, uno dei più vasti, vi sono un sacco di persone che rincorrono una fiammella mentre bestemmiano e si dannano.... Figurativamente sono le persone che rincorrono i propri desideri per tutta l'eternità e non si fermano mai a gustare quello che hanno... 😀 Non mi fare questa fine....
In fondo in fondo la verità è nel mezzo fra quello che diciamo io e te...
Su un punto per esempio sono d'accordo con te (in verità sono molti ma sono convinto che queste fredde parole al pc non aiutino molto), il fatto di farsi delle domande aiuta a conoscersi meglio, se non mi faccio domande, non saprò mai chi sono, e quali punti di me posso sfruttare, modificare, migliorare... Upgradare... 😀
Alla fine neppure stare fermi a sedere e lamentarsi non serve, bisogna muoversi sempre sempre senza fiato e cercare ogni tanto di dimenticarsi che si è per lasciarsi cullare nell'ordinato oblio dell'esistenza...
In Matrix è infatti citato Caronte, come l'uomo del treno, perchè in definitiva il percorso di Neo è molto similare a quello di Dante, nella scelta della pillola rossa egli sceglie di ignorare la legge di fare il fuorilegge (nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la retta via era smarrita), di fidarsi di pericolosi criminali, di fottersene della nonnella per buttarsi nel fascino della autoconoscenza, smanioso com'è di potere...
Inizialmente ha scelto la vita più cattiva per anteporre se stesso prima del prossimo, ma quando egli si sacrifica, è arrivato alla consapevolezza (grazie anche all'amore per quello che è e fa Trinity..). e quindi in funzione di essa sceglie di porre rimedio ai propri sbagli... alle proprie anomalie e considerare che non esiste solo lui...
Anche se in definitiva, a parere mio il finale è molto discutibile a livello socio-filosofico... In quanto diseducativo e forviante...poichè il sacrificio di Neo viene presentato in un contesto alquanto convulso e nebbioso, forse proprio, per indurre lo spettatore più sensibile, al rischioso percorso spirituale di cui stiamo parlando da diversi giorni in maniera giàstamente così accesa... Mi scuso per i toni se talvolta sono stati scortesi...
Ma come tu ben sai non potendo toccare i culi cerco di pensare ad altro...
Cita da LaughingMan su 26 Gennaio 2007, 21:48In uno dei primi gironi che viene presentato a Dante, uno dei più vasti, vi sono un sacco di persone che rincorrono una fiammella mentre bestemmiano e si dannano.... Figurativamente sono le persone che rincorrono i propri desideri per tutta l'eternità e non si fermano mai a gustare quello che hanno... 😀 Non mi fare questa fine....
In fondo in fondo la verità è nel mezzo fra quello che diciamo io e te...
Su un punto per esempio sono d'accordo con te (in verità sono molti ma sono convinto che queste fredde parole al pc non aiutino molto), il fatto di farsi delle domande aiuta a conoscersi meglio, se non mi faccio domande, non saprò mai chi sono, e quali punti di me posso sfruttare, modificare, migliorare... Upgradare... 😀
Alla fine neppure stare fermi a sedere e lamentarsi non serve, bisogna muoversi sempre sempre senza fiato e cercare ogni tanto di dimenticarsi che si è per lasciarsi cullare nell'ordinato oblio dell'esistenza...
In Matrix è infatti citato Caronte, come l'uomo del treno, perchè in definitiva il percorso di Neo è molto similare a quello di Dante, nella scelta della pillola rossa egli sceglie di ignorare la legge di fare il fuorilegge (nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la retta via era smarrita), di fidarsi di pericolosi criminali, di fottersene della nonnella per buttarsi nel fascino della autoconoscenza, smanioso com'è di potere...
Inizialmente ha scelto la vita più cattiva per anteporre se stesso prima del prossimo, ma quando egli si sacrifica, è arrivato alla consapevolezza (grazie anche all'amore per quello che è e fa Trinity..). e quindi in funzione di essa sceglie di porre rimedio ai propri sbagli... alle proprie anomalie e considerare che non esiste solo lui...Anche se in definitiva, a parere mio il finale è molto discutibile a livello socio-filosofico... In quanto diseducativo e forviante...poichè il sacrificio di Neo viene presentato in un contesto alquanto convulso e nebbioso, forse proprio, per indurre lo spettatore più sensibile, al rischioso percorso spirituale di cui stiamo parlando da diversi giorni in maniera giàstamente così accesa... Mi scuso per i toni se talvolta sono stati scortesi...
Ma come tu ben sai non potendo toccare i culi cerco di pensare ad altro...
Si capisco, ed inparte condivido...
In uno dei primi gironi che viene presentato a Dante, uno dei più vasti, vi sono un sacco di persone che rincorrono una fiammella mentre bestemmiano e si dannano.... Figurativamente sono le persone che rincorrono i propri desideri per tutta l'eternità e non si fermano mai a gustare quello che hanno... 😀 Non mi fare questa fine....
In fondo in fondo la verità è nel mezzo fra quello che diciamo io e te...
Su un punto per esempio sono d'accordo con te (in verità sono molti ma sono convinto che queste fredde parole al pc non aiutino molto), il fatto di farsi delle domande aiuta a conoscersi meglio, se non mi faccio domande, non saprò mai chi sono, e quali punti di me posso sfruttare, modificare, migliorare... Upgradare... 😀
Alla fine neppure stare fermi a sedere e lamentarsi non serve, bisogna muoversi sempre sempre senza fiato e cercare ogni tanto di dimenticarsi che si è per lasciarsi cullare nell'ordinato oblio dell'esistenza...
In Matrix è infatti citato Caronte, come l'uomo del treno, perchè in definitiva il percorso di Neo è molto similare a quello di Dante, nella scelta della pillola rossa egli sceglie di ignorare la legge di fare il fuorilegge (nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la retta via era smarrita), di fidarsi di pericolosi criminali, di fottersene della nonnella per buttarsi nel fascino della autoconoscenza, smanioso com'è di potere...
Inizialmente ha scelto la vita più cattiva per anteporre se stesso prima del prossimo, ma quando egli si sacrifica, è arrivato alla consapevolezza (grazie anche all'amore per quello che è e fa Trinity..). e quindi in funzione di essa sceglie di porre rimedio ai propri sbagli... alle proprie anomalie e considerare che non esiste solo lui...Anche se in definitiva, a parere mio il finale è molto discutibile a livello socio-filosofico... In quanto diseducativo e forviante...poichè il sacrificio di Neo viene presentato in un contesto alquanto convulso e nebbioso, forse proprio, per indurre lo spettatore più sensibile, al rischioso percorso spirituale di cui stiamo parlando da diversi giorni in maniera giàstamente così accesa... Mi scuso per i toni se talvolta sono stati scortesi...
Ma come tu ben sai non potendo toccare i culi cerco di pensare ad altro...
Si capisco, ed inparte condivido...
Cita da Juliet su 27 Gennaio 2007, 15:58Ok, allora provo a spiegarmi un pò meglio.
Porsi delle domande, non fermarsi ad accettare le cose così per come vengono, è lodevole. E diciamo che fa parte dell'essenza dell'uomo, riflettere su se stessi e sul mondo, tant'è che da quando esiste la civiltà, esiste anche la filosofia, la religione, ecc... Quello che sto tentando di dire è che ogni speculazione, a mio parere, deve partire da una base salda, perchè il dubbio, lo scetticismo estremo, non pone la ricerca in un senso positivo, ma in un senso negativo, poichè la ricerca diventa frustrazione continua. Voglio dire: se io adopero tutte le mie energie per cercare di scoprire un nuovo medicinale, una cura per il cancro, ecc..., ben venga perchè la mia ricerca (che può mettere in discussione tutte le mie certezze, ma è un effetto collaterale), parte dal desiderio di migliorare la mia realtà. Se invece io parto dall'assunto "non so chi sono, sono ingannato, il mondo è una finzione" (se ho capito bene), visto che a livello filosofico non potrò mai arrivare ad una conclusione definitiva, sarò destinato ad una frustrazione continua. Con ciò non voglio censurare nessuno, è lecito porsi qualunque domande, ma è anche importante (IMHO!!!) saper mettere da parte per guardare anche a questa realtà, che non è perfetta, magari è anche ingannevole, ma in quanto comunicante con noi, è comunque importante per noi e credo anche che sia nostro dovere conoscerla e considerarla, senza a tutti i costi voler cercare risposte "oltre". Non parlo SOLO per esperienza personale, perchè alla fine la mia è un'esperienza molto limitata. Ma nel mio piccolo, ti posso dire che senza l'ossessione della ricerca (ma non senza la ricerca!) si vive meglio... tutto quì, poi forse ognuno deve fare il suo percorso per arrivare alla sua conclusione. E se questo vuol dire prendere la blue pill, e suscitare il vostro sdegno, ben venga. Anche perchè, al giorno d'oggi, manderei morole-playerheus a quel paese. Domani non lo so, magari sarei la nuova Kid, non conosco ancora quel che sarà il mio futuro.
😀
E comunque non ce l'ho con te, sia chiaro.
@Lair --> complimenti... ti conoscevo come fisico, adesso anche come critico letterario... :devil: :devil:
Ok, allora provo a spiegarmi un pò meglio.
Porsi delle domande, non fermarsi ad accettare le cose così per come vengono, è lodevole. E diciamo che fa parte dell'essenza dell'uomo, riflettere su se stessi e sul mondo, tant'è che da quando esiste la civiltà, esiste anche la filosofia, la religione, ecc... Quello che sto tentando di dire è che ogni speculazione, a mio parere, deve partire da una base salda, perchè il dubbio, lo scetticismo estremo, non pone la ricerca in un senso positivo, ma in un senso negativo, poichè la ricerca diventa frustrazione continua. Voglio dire: se io adopero tutte le mie energie per cercare di scoprire un nuovo medicinale, una cura per il cancro, ecc..., ben venga perchè la mia ricerca (che può mettere in discussione tutte le mie certezze, ma è un effetto collaterale), parte dal desiderio di migliorare la mia realtà. Se invece io parto dall'assunto "non so chi sono, sono ingannato, il mondo è una finzione" (se ho capito bene), visto che a livello filosofico non potrò mai arrivare ad una conclusione definitiva, sarò destinato ad una frustrazione continua. Con ciò non voglio censurare nessuno, è lecito porsi qualunque domande, ma è anche importante (IMHO!!!) saper mettere da parte per guardare anche a questa realtà, che non è perfetta, magari è anche ingannevole, ma in quanto comunicante con noi, è comunque importante per noi e credo anche che sia nostro dovere conoscerla e considerarla, senza a tutti i costi voler cercare risposte "oltre". Non parlo SOLO per esperienza personale, perchè alla fine la mia è un'esperienza molto limitata. Ma nel mio piccolo, ti posso dire che senza l'ossessione della ricerca (ma non senza la ricerca!) si vive meglio... tutto quì, poi forse ognuno deve fare il suo percorso per arrivare alla sua conclusione. E se questo vuol dire prendere la blue pill, e suscitare il vostro sdegno, ben venga. Anche perchè, al giorno d'oggi, manderei morole-playerheus a quel paese. Domani non lo so, magari sarei la nuova Kid, non conosco ancora quel che sarà il mio futuro.
😀
E comunque non ce l'ho con te, sia chiaro.
@Lair --> complimenti... ti conoscevo come fisico, adesso anche come critico letterario... :devil: :devil:
Cita da Juliet su 27 Gennaio 2007, 16:00Anche se in definitiva, a parere mio il finale è molto discutibile a livello socio-filosofico... In quanto diseducativo e forviante...poichè il sacrificio di Neo viene presentato in un contesto alquanto convulso e nebbioso, forse proprio, per indurre lo spettatore più sensibile, al rischioso percorso spirituale di cui stiamo parlando da diversi giorni in maniera giàstamente così accesa...
Beh il finale, se non sbaglio, ricalca l'ascesi descritta da Schopenhauer... una via alquanto difficile da raggiàngere. Più che dannoso è appunto fuorviante perchè per tentare di raggiàngerlo si può uscire di testa...
ogni riferimento è puramente casuale :devil:
Anche se in definitiva, a parere mio il finale è molto discutibile a livello socio-filosofico... In quanto diseducativo e forviante...poichè il sacrificio di Neo viene presentato in un contesto alquanto convulso e nebbioso, forse proprio, per indurre lo spettatore più sensibile, al rischioso percorso spirituale di cui stiamo parlando da diversi giorni in maniera giàstamente così accesa...
Beh il finale, se non sbaglio, ricalca l'ascesi descritta da Schopenhauer... una via alquanto difficile da raggiàngere. Più che dannoso è appunto fuorviante perchè per tentare di raggiàngerlo si può uscire di testa...
ogni riferimento è puramente casuale :devil:
Cita da lairbox su 27 Gennaio 2007, 18:32No Juliet tranquilla io quello che ho detto l'ho studiato un paio di anni fa alle superiori al serale, ho studiato italiano con un filosofo che discuteva tutte le opere letterarie da un punto di vista filosofico e ciò mi ha arricchito molto...
Nulla da dire con quello che leggi te Sciopencoso io manco lo conosco! 😯
Faccio un commento su quando hai detto del finale, in verità è una via quasi impossibile da raggiàngere, perchè per raggiàngerla si deve necessariamente uscire di testa ed avere la forza di annotarsi tutto ciò che viene man mano fino a quando non si perde completamente il lume della ragione, quel suggerimento mi venne per cso da un amico quando gli chiesi cosa fare nel caso avessi avuto qualcosa in testa, e lui mi disse di fare così...
...A questo punto bisogna avere un GRANDE CULO poichè sempre li si va a parare, e sperare che in quei momenti venga qualcuno a salvarti...
Fatto questo ritorni con lucidità a lavorare su quello che hai annotato, e analizzi frammenti del tuo percorso lucidamente...
Solitamente capiterà che chi sceglie, o meglio, si trova in queste situazioni, avrà uno sdoppiamento totale di identità dovuto al collasso proprio della scelta, che incomincia a moltiplicarsi dentro voi stessi... Identità che lotteranno allo stremo dentro di voi per risolvere la Amletica domanda:
"Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giànte.
Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale' Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d'altri che non conosciamo' Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l'incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell'azione perdono anche il nome..."
No Juliet tranquilla io quello che ho detto l'ho studiato un paio di anni fa alle superiori al serale, ho studiato italiano con un filosofo che discuteva tutte le opere letterarie da un punto di vista filosofico e ciò mi ha arricchito molto...
Nulla da dire con quello che leggi te Sciopencoso io manco lo conosco! 😯
Faccio un commento su quando hai detto del finale, in verità è una via quasi impossibile da raggiàngere, perchè per raggiàngerla si deve necessariamente uscire di testa ed avere la forza di annotarsi tutto ciò che viene man mano fino a quando non si perde completamente il lume della ragione, quel suggerimento mi venne per cso da un amico quando gli chiesi cosa fare nel caso avessi avuto qualcosa in testa, e lui mi disse di fare così...
...A questo punto bisogna avere un GRANDE CULO poichè sempre li si va a parare, e sperare che in quei momenti venga qualcuno a salvarti...
Fatto questo ritorni con lucidità a lavorare su quello che hai annotato, e analizzi frammenti del tuo percorso lucidamente...
Solitamente capiterà che chi sceglie, o meglio, si trova in queste situazioni, avrà uno sdoppiamento totale di identità dovuto al collasso proprio della scelta, che incomincia a moltiplicarsi dentro voi stessi... Identità che lotteranno allo stremo dentro di voi per risolvere la Amletica domanda:
"Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giànte.
Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale' Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d'altri che non conosciamo' Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l'incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell'azione perdono anche il nome..."
Cita da Juliet su 28 Gennaio 2007, 10:13OT
Secondo me la questione è diversa. Non è il film in sè che ti fa uscire di testa, non oso dire una cosa del genere altrimenti vuol dire che tutti quelli che l'hanno visto sono pazzi. Ma che visto che il finale ricalca a mio parere la terza via, ovvero quella dell'annullamento (correggetemi se sbaglio!!!) della volontà, della fusione col tutto (o col nulla, dipende dai punti di vista..)., possono esserci due interole-playerretazioni: o uno pensa che è principalmente un film o una teoria filosofica e che non c'è nulla di effettivamente reale in ciò, o chi magari è predisposto comincia a voler a tutti i costi capire il finale, capire il messaggio segreto, interole-playerretare The Matrix come un modo per leggere la realtà... in altre parole, comincia a farsi dei flash assurdi e lì veramente si può perdere il contatto con la realtà. E' lì il pericolo, nell'ossessione, non nel film in sè... anche perchè l'ossessione può nascere da qualunque cosa, anche da una storia d'amore o da un libro!
Ora, prima che ci cazziano di brutto, cambiamo argomento!
E se vuoi rispondermi fallo in privato 😉
OT
Secondo me la questione è diversa. Non è il film in sè che ti fa uscire di testa, non oso dire una cosa del genere altrimenti vuol dire che tutti quelli che l'hanno visto sono pazzi. Ma che visto che il finale ricalca a mio parere la terza via, ovvero quella dell'annullamento (correggetemi se sbaglio!!!) della volontà, della fusione col tutto (o col nulla, dipende dai punti di vista..)., possono esserci due interole-playerretazioni: o uno pensa che è principalmente un film o una teoria filosofica e che non c'è nulla di effettivamente reale in ciò, o chi magari è predisposto comincia a voler a tutti i costi capire il finale, capire il messaggio segreto, interole-playerretare The Matrix come un modo per leggere la realtà... in altre parole, comincia a farsi dei flash assurdi e lì veramente si può perdere il contatto con la realtà. E' lì il pericolo, nell'ossessione, non nel film in sè... anche perchè l'ossessione può nascere da qualunque cosa, anche da una storia d'amore o da un libro!
Ora, prima che ci cazziano di brutto, cambiamo argomento!
E se vuoi rispondermi fallo in privato 😉
Cita da lairbox su 28 Gennaio 2007, 10:46Secondo me comunque siamo ancora in tema, stiamo parlando in definitiva del capire se stessi, cosa si è oppure no...
E' secondo me nella nebulosità del finale che sta in definitiva sia l'opportunita che il pericolo, perchè quando le cose non sono chiare, la persona cerca di schiarirle, cerca di capirle... e senza una retta via o una direttrice si sbanda come ubriachi... alla fine del film infatti è come arrivi un vassoio con due pillole e col tempo ci accorgiamo che in un qualche modo, anche se non ricordiamo di averle assunte, lo abbiamo fatto...
Se poi nel calderone, ci metti una quintalata di messaggi subliminali, che a detta di alcuni sono dedicati ai personaggi del film ma a detta mia non completamente (a partire dalle date di uscita), noti che c'è qualcosa che non torna in tutta la trilogia, sicuramente con un grande proposito di bene, ma comunque non chiaro...
Ed è per quello che sono rimasto un poco di m***a dopo la fine della trilogia... Per gli altri dipende dalla loro volontà se accettarla oppure no, è un poco come il film "Unbreakable"... La mia idea è che i cari autori del film stiano facendo qualcosa di simile al pseudo cattivo della storia... 😀
Secondo me comunque siamo ancora in tema, stiamo parlando in definitiva del capire se stessi, cosa si è oppure no...
E' secondo me nella nebulosità del finale che sta in definitiva sia l'opportunita che il pericolo, perchè quando le cose non sono chiare, la persona cerca di schiarirle, cerca di capirle... e senza una retta via o una direttrice si sbanda come ubriachi... alla fine del film infatti è come arrivi un vassoio con due pillole e col tempo ci accorgiamo che in un qualche modo, anche se non ricordiamo di averle assunte, lo abbiamo fatto...
Se poi nel calderone, ci metti una quintalata di messaggi subliminali, che a detta di alcuni sono dedicati ai personaggi del film ma a detta mia non completamente (a partire dalle date di uscita), noti che c'è qualcosa che non torna in tutta la trilogia, sicuramente con un grande proposito di bene, ma comunque non chiaro...
Ed è per quello che sono rimasto un poco di m***a dopo la fine della trilogia... Per gli altri dipende dalla loro volontà se accettarla oppure no, è un poco come il film "Unbreakable"... La mia idea è che i cari autori del film stiano facendo qualcosa di simile al pseudo cattivo della storia... 😀
Cita da LaughingMan su 28 Gennaio 2007, 11:13Ed è per quello che sono rimasto un poco di m***a dopo la fine della trilogia... Per gli altri dipende dalla loro volontà se accettarla oppure no, è un poco come il film "Unbreakable"... La mia idea è che i cari autori del film stiano facendo qualcosa di simile al pseudo cattivo della storia... 😀
Questa è SERIAMENTE la stessa impressione che ho avuto io, e credo che sia proprio così.
Apparte questo
Se invece io parto dall'assunto "non so chi sono, sono ingannato, il mondo è una finzione" (se ho capito bene), visto che a livello filosofico non potrò mai arrivare ad una conclusione definitiva, sarò destinato ad una frustrazione continua.
Non sostengo affatto che il mondo circostante sia una finzione, ho sempre sostenuto che sia esistente... la via di Shopenhauer è secondo me una delle più giàste mai uscite dal calderone della filosofia, ma non l'unica possibile..
Spesso mi capita di cedere alla tentazione di considerarmi pazzo e di cercare di riffuggire i miei pensieri, ma subito dopo capisco che sono io stesso a rifiutare l'idea di non avere SCELTA, iniziop a vaneggiare di scelte che sono SICURO di aver fatto in autonomia.. ma poi mi rendo conto che non sono io a parlare bensì il mio istinto, il mio subconscio che si rifiurta di vedere la verità, quella verità che solo la mia fantasia e la mia logica comprendono...
Ed allora mi ricordo quello che ho studiato in programmazione, e penso..
Se io creo un programma che dati dei dati in ingresso, li controlla e confronta con dei parametri di scelta da me preimpostati (IF {tal dei tali} THEN) allora... le scelte del programma sono REALMENTE del programma' O sono invece mie che l'ho programmato'
Beh NOI non siamo diversi da quel programma!
Le nostre scelte come nel suo caso funzionano grazie a dei dati in ingresso, a dei confronti con i nostri parametri (che ci sono stati inseriti in anni di vita) e produciamo una scelta "nostra".Le scelte dei Wacho forse sono discutibili.. ma i loro propositi sono a mio avviso CHIARISSIMI.
Ed è per quello che sono rimasto un poco di m***a dopo la fine della trilogia... Per gli altri dipende dalla loro volontà se accettarla oppure no, è un poco come il film "Unbreakable"... La mia idea è che i cari autori del film stiano facendo qualcosa di simile al pseudo cattivo della storia... 😀
Questa è SERIAMENTE la stessa impressione che ho avuto io, e credo che sia proprio così.
Apparte questo
Se invece io parto dall'assunto "non so chi sono, sono ingannato, il mondo è una finzione" (se ho capito bene), visto che a livello filosofico non potrò mai arrivare ad una conclusione definitiva, sarò destinato ad una frustrazione continua.
Non sostengo affatto che il mondo circostante sia una finzione, ho sempre sostenuto che sia esistente... la via di Shopenhauer è secondo me una delle più giàste mai uscite dal calderone della filosofia, ma non l'unica possibile..
Spesso mi capita di cedere alla tentazione di considerarmi pazzo e di cercare di riffuggire i miei pensieri, ma subito dopo capisco che sono io stesso a rifiutare l'idea di non avere SCELTA, iniziop a vaneggiare di scelte che sono SICURO di aver fatto in autonomia.. ma poi mi rendo conto che non sono io a parlare bensì il mio istinto, il mio subconscio che si rifiurta di vedere la verità, quella verità che solo la mia fantasia e la mia logica comprendono...
Ed allora mi ricordo quello che ho studiato in programmazione, e penso..
Se io creo un programma che dati dei dati in ingresso, li controlla e confronta con dei parametri di scelta da me preimpostati (IF {tal dei tali} THEN) allora... le scelte del programma sono REALMENTE del programma' O sono invece mie che l'ho programmato'
Beh NOI non siamo diversi da quel programma!
Le nostre scelte come nel suo caso funzionano grazie a dei dati in ingresso, a dei confronti con i nostri parametri (che ci sono stati inseriti in anni di vita) e produciamo una scelta "nostra".
Le scelte dei Wacho forse sono discutibili.. ma i loro propositi sono a mio avviso CHIARISSIMI.
Cita da Prof_Orribilus su 28 Gennaio 2007, 11:29Qualche tempo fa, c'è stato un tizio qui sul forum che aprì un topic dove affermava di aver intuito che ci fosse qualcosa di pericoloso nella riflessioni che scatena il film. Mi sembra che poi, discutendo con gli altri, si sia convinto di sbagliarsi.
Non ricordo proprio come si intitolava il topic.
Cmq... e se invece ci avesse azzacato'
Qualche tempo fa, c'è stato un tizio qui sul forum che aprì un topic dove affermava di aver intuito che ci fosse qualcosa di pericoloso nella riflessioni che scatena il film. Mi sembra che poi, discutendo con gli altri, si sia convinto di sbagliarsi.
Non ricordo proprio come si intitolava il topic.
Cmq... e se invece ci avesse azzacato'