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Cinema italiano: buttiamo proprio tutto'
Cita da godfather su 19 Luglio 2007, 21:34in seguito agli interessanti dibattiti che avevamo iniziato sulla polemica bellocchio-brunetta-tarantino e su una opinione di bia riguardo "romanzo criminale",a detta sua uno dei capolavori italiani degli ultimi 10 anni, e che io personalmente concordo,mi andava di dedicare un topic alla questione.
insomma,senza andare a scomodare i grandi e indiscussi maestri del passato,degli ultimi 20 anni di cinema italiano,che sicuramente in crisi c'è fino al collo,c'è qualche pellicola che salvereste'magari in seguito se ci riusciamo,prendiamo una tranche dei piu gettonati e si fa un sondaggione per eleggere l'ultimo gran capolavoro italiano....sempre se sia possibile mettere dei sondaggi a topic inoltrato.
in seguito agli interessanti dibattiti che avevamo iniziato sulla polemica bellocchio-brunetta-tarantino e su una opinione di bia riguardo "romanzo criminale",a detta sua uno dei capolavori italiani degli ultimi 10 anni, e che io personalmente concordo,mi andava di dedicare un topic alla questione.
insomma,senza andare a scomodare i grandi e indiscussi maestri del passato,degli ultimi 20 anni di cinema italiano,che sicuramente in crisi c'è fino al collo,c'è qualche pellicola che salvereste'
magari in seguito se ci riusciamo,prendiamo una tranche dei piu gettonati e si fa un sondaggione per eleggere l'ultimo gran capolavoro italiano....sempre se sia possibile mettere dei sondaggi a topic inoltrato.
Cita da Jestas su 21 Luglio 2007, 0:39nirvana, denti, almost blue, quel film di Rubini ambientato nel Salento che ora non ricordo come si chiama, quello ambientato a Torino, nella mole antonelliana, che pure non ricordo come si chiama, tutto sommato pure i primi tre film di Muccino (seppure stucchino), sono alcune delle pellicole recenti che per me sono quantomeno meritevoli di ricordo perenne (anche se non tutte sono al 100% italiane).
Ah, e Ozpetek (o come cacchio si scrive). alcune cose del regista del "mestiere delle armi" (ora non mi sovviene il nome, ma è un grande vecchio di Cinecittà). Sono dei grandi del cinema italiano, seppure in un momento non proprio eccezionale del nostro panorama cinematografico.
nirvana, denti, almost blue, quel film di Rubini ambientato nel Salento che ora non ricordo come si chiama, quello ambientato a Torino, nella mole antonelliana, che pure non ricordo come si chiama, tutto sommato pure i primi tre film di Muccino (seppure stucchino), sono alcune delle pellicole recenti che per me sono quantomeno meritevoli di ricordo perenne (anche se non tutte sono al 100% italiane).
Ah, e Ozpetek (o come cacchio si scrive). alcune cose del regista del "mestiere delle armi" (ora non mi sovviene il nome, ma è un grande vecchio di Cinecittà). Sono dei grandi del cinema italiano, seppure in un momento non proprio eccezionale del nostro panorama cinematografico.
Cita da BiaFra su 21 Luglio 2007, 20:43Ti riferisci a Ermanno Olmi, che con "I cento chiodi" ha messo la parola fine al cinema, almeno per quanto riguarda i lungometraggi sceneggiati (si dedicherà a documentari). E' sicuramente uno dei maggiori elementi di spicco del cinema italiano.
Sinceramente io non trovo in crisi il cinema italiano. Propone soluzioni diverse da quelle che più frequentemente si possono trovare al cinema. Personaggi del calibro di Tornatore e Ozpetek e Placido offrono al pubblico soggetti secondo me interessantissimi da un punto di vista di introspezione dell'animo umano. Penso a "Nuovo Cinema Paradiso", "Ovunque sei" e "La Finestra di Fronte". Registi come Gabriele Salvatores hanno anche sperimentato con film come Amnésia ma trovato grandissimo successo con capolavori come Marrakesch Express, Mediterraneo o Nirvana. Gabriele Muccino ha fatto sicuramente degli ottimi film, non banali come si potrebbe dire ad una prima visione. Pupi Avati è un regista di livello altissimo, che ha lanciato personaggi comici come Abatantuono, e evidenziato le ottime capacità recitative di Marcorè e Albanese, facendo delle produzioni sicuramente non superficiali. Gli stessi attori italiani dell'ultima generazione, come Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia sono molto bravi e non hanno niente da invidiare ad altre stelle straniere.
Ti riferisci a Ermanno Olmi, che con "I cento chiodi" ha messo la parola fine al cinema, almeno per quanto riguarda i lungometraggi sceneggiati (si dedicherà a documentari). E' sicuramente uno dei maggiori elementi di spicco del cinema italiano.
Sinceramente io non trovo in crisi il cinema italiano. Propone soluzioni diverse da quelle che più frequentemente si possono trovare al cinema. Personaggi del calibro di Tornatore e Ozpetek e Placido offrono al pubblico soggetti secondo me interessantissimi da un punto di vista di introspezione dell'animo umano. Penso a "Nuovo Cinema Paradiso", "Ovunque sei" e "La Finestra di Fronte". Registi come Gabriele Salvatores hanno anche sperimentato con film come Amnésia ma trovato grandissimo successo con capolavori come Marrakesch Express, Mediterraneo o Nirvana. Gabriele Muccino ha fatto sicuramente degli ottimi film, non banali come si potrebbe dire ad una prima visione. Pupi Avati è un regista di livello altissimo, che ha lanciato personaggi comici come Abatantuono, e evidenziato le ottime capacità recitative di Marcorè e Albanese, facendo delle produzioni sicuramente non superficiali. Gli stessi attori italiani dell'ultima generazione, come Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia sono molto bravi e non hanno niente da invidiare ad altre stelle straniere.
Cita da mrmean su 28 Luglio 2007, 22:32Ti riferisci a Ermanno Olmi, che con "I cento chiodi" ha messo la parola fine al cinema, almeno per quanto riguarda i lungometraggi sceneggiati (si dedicherà a documentari). E' sicuramente uno dei maggiori elementi di spicco del cinema italiano.
Sinceramente io non trovo in crisi il cinema italiano. Propone soluzioni diverse da quelle che più frequentemente si possono trovare al cinema. Personaggi del calibro di Tornatore e Ozpetek e Placido offrono al pubblico soggetti secondo me interessantissimi da un punto di vista di introspezione dell'animo umano. Penso a "Nuovo Cinema Paradiso", "Ovunque sei" e "La Finestra di Fronte". Registi come Gabriele Salvatores hanno anche sperimentato con film come Amnésia ma trovato grandissimo successo con capolavori come Marrakesch Express, Mediterraneo o Nirvana. Gabriele Muccino ha fatto sicuramente degli ottimi film, non banali come si potrebbe dire ad una prima visione. Pupi Avati è un regista di livello altissimo, che ha lanciato personaggi comici come Abatantuono, e evidenziato le ottime capacità recitative di Marcorè e Albanese, facendo delle produzioni sicuramente non superficiali. Gli stessi attori italiani dell'ultima generazione, come Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia sono molto bravi e non hanno niente da invidiare ad altre stelle straniere.In teoria sono abbastanza d'accordo con voi: il cinema italiano produce ancora bei film (anche se "Nuovo Cinema Paradiso" che hai nominato è del '90... non proprio recente). Il problema è che si da talmente poco risalto ai capolavori italiani che sembra quasi che non vengano realizzati. I tg, per chi li guarda ancora, mostrano sempre le solite porcherie natalizie (che per quanto si vogliano rivalutare i film trash, sempre trash sono), oppure le americanate che spesso sono sequel o sono copie di vecchi film (americani e soprattutto di altri paesi). Andando a cercare bene però si riescono a trovare bei film. Ribadisco "Velocità massima" che poteva essere esaltato di più invece di andare appresso sempre a Fast & Furious. Avrebbe potuto avere un successo maggiore rispetto a quello che ha avuto, non dico raggiàngere quello di "3MSC", ma quasi.
Insomma, se si cerca tra i film per le grandi masse allora i capolavori non si troveranno mai. Per trovarli bisogna essere abbastanza attenti, perché quei film difficilmente vengono tenuti nei cinema per più di una settimana (nelle ore serali). E in tv non si vedranno mai.
Ti riferisci a Ermanno Olmi, che con "I cento chiodi" ha messo la parola fine al cinema, almeno per quanto riguarda i lungometraggi sceneggiati (si dedicherà a documentari). E' sicuramente uno dei maggiori elementi di spicco del cinema italiano.
Sinceramente io non trovo in crisi il cinema italiano. Propone soluzioni diverse da quelle che più frequentemente si possono trovare al cinema. Personaggi del calibro di Tornatore e Ozpetek e Placido offrono al pubblico soggetti secondo me interessantissimi da un punto di vista di introspezione dell'animo umano. Penso a "Nuovo Cinema Paradiso", "Ovunque sei" e "La Finestra di Fronte". Registi come Gabriele Salvatores hanno anche sperimentato con film come Amnésia ma trovato grandissimo successo con capolavori come Marrakesch Express, Mediterraneo o Nirvana. Gabriele Muccino ha fatto sicuramente degli ottimi film, non banali come si potrebbe dire ad una prima visione. Pupi Avati è un regista di livello altissimo, che ha lanciato personaggi comici come Abatantuono, e evidenziato le ottime capacità recitative di Marcorè e Albanese, facendo delle produzioni sicuramente non superficiali. Gli stessi attori italiani dell'ultima generazione, come Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia sono molto bravi e non hanno niente da invidiare ad altre stelle straniere.
In teoria sono abbastanza d'accordo con voi: il cinema italiano produce ancora bei film (anche se "Nuovo Cinema Paradiso" che hai nominato è del '90... non proprio recente). Il problema è che si da talmente poco risalto ai capolavori italiani che sembra quasi che non vengano realizzati. I tg, per chi li guarda ancora, mostrano sempre le solite porcherie natalizie (che per quanto si vogliano rivalutare i film trash, sempre trash sono), oppure le americanate che spesso sono sequel o sono copie di vecchi film (americani e soprattutto di altri paesi). Andando a cercare bene però si riescono a trovare bei film. Ribadisco "Velocità massima" che poteva essere esaltato di più invece di andare appresso sempre a Fast & Furious. Avrebbe potuto avere un successo maggiore rispetto a quello che ha avuto, non dico raggiàngere quello di "3MSC", ma quasi.
Insomma, se si cerca tra i film per le grandi masse allora i capolavori non si troveranno mai. Per trovarli bisogna essere abbastanza attenti, perché quei film difficilmente vengono tenuti nei cinema per più di una settimana (nelle ore serali). E in tv non si vedranno mai.
Cita da Ballard su 29 Luglio 2007, 1:51Mmmh...ma se li tengono al cinema per poco tempo o non li trasmettono quasi mai in tv non sarà perchè alla gente tutto sommato non piacciono'
Mmmh...ma se li tengono al cinema per poco tempo o non li trasmettono quasi mai in tv non sarà perchè alla gente tutto sommato non piacciono'
Cita da godfather su 29 Luglio 2007, 21:36effettivamente credo sia un po troppo semplicistico attaccarsi alla vecchia storia dei film per masse e di quelli di nicchia...penso che la faccenda sia un pò piu complessa.
bellocchio rispose alla polemica con tarantino e brunetta proprio attaccandosi a questa solita scusa e rilanciando addirittura dicendo che la crisi del cinema italiano è da vedere nell'ampio discorso della crisi italiana nel complesso sociale,cioè la solita storia della tv,delle veline e dei grandi fratelli.
cioè quindi se difficilmente si vedono bei film è perchè o sono di nicchia e la massa non capisce un cazzo(solito discorso degli elitari intellettuali italiani) o perchè la colpa è del grande fratello.ma dai su non siamo ridicoli.basti pensare che in un momento ben peggiore di questo,il dopoguerra,sono usciti i piu grandi capolavori del nostro paese.quindi lasciassero perdere veline reality e co. visto che ormai di loro non sanno fare nulla,al max parlare male delle cose che ci sono in tv,di quanto è stronzo berlusconi(e per carità sarà pur vero ma uno non può passare la vita a parlare male di quello che c'è intorno credendosi chissachi)e di mettersi sul piedistallo xche solo loro sono bravi e il popolo deve pendere dalle loro labbra.
x la cronaca oggi ho visto il regista di matrimoni,dello stesso bellocchio,e ho spento dopo mezz'ora.sinceramente non mi diceva un bel cazzo di niente.
x carità un mio parere,liberissimi di dirmi che sono stato io a non capire la genialità del film e che ci vuole il solito e ormai goliardico pubblico colto per percepirlo.
per la precisione comunque ho letto delle dichiarazioni postume alla polemica di tarantino che affermava che lui,ad una domanda a venezia d'un giornalista,aveva risposto che il cinema italiano era ben lontano dall'influenza che aveva avuto nel passato coi grandi maestri.ma che non voleva criticare il lavoro di nessuno e che neanche ha visto tutti gli ultimi film italiani.semplicemente sottolineava che il cinema odierno non fa piu storia come quello del passato,ma questa non è mica una critica,semmai una constatazione.
effettivamente credo sia un po troppo semplicistico attaccarsi alla vecchia storia dei film per masse e di quelli di nicchia...penso che la faccenda sia un pò piu complessa.
bellocchio rispose alla polemica con tarantino e brunetta proprio attaccandosi a questa solita scusa e rilanciando addirittura dicendo che la crisi del cinema italiano è da vedere nell'ampio discorso della crisi italiana nel complesso sociale,cioè la solita storia della tv,delle veline e dei grandi fratelli.
cioè quindi se difficilmente si vedono bei film è perchè o sono di nicchia e la massa non capisce un cazzo(solito discorso degli elitari intellettuali italiani) o perchè la colpa è del grande fratello.ma dai su non siamo ridicoli.basti pensare che in un momento ben peggiore di questo,il dopoguerra,sono usciti i piu grandi capolavori del nostro paese.quindi lasciassero perdere veline reality e co. visto che ormai di loro non sanno fare nulla,al max parlare male delle cose che ci sono in tv,di quanto è stronzo berlusconi(e per carità sarà pur vero ma uno non può passare la vita a parlare male di quello che c'è intorno credendosi chissachi)e di mettersi sul piedistallo xche solo loro sono bravi e il popolo deve pendere dalle loro labbra.
x la cronaca oggi ho visto il regista di matrimoni,dello stesso bellocchio,e ho spento dopo mezz'ora.sinceramente non mi diceva un bel cazzo di niente.
x carità un mio parere,liberissimi di dirmi che sono stato io a non capire la genialità del film e che ci vuole il solito e ormai goliardico pubblico colto per percepirlo.
per la precisione comunque ho letto delle dichiarazioni postume alla polemica di tarantino che affermava che lui,ad una domanda a venezia d'un giornalista,aveva risposto che il cinema italiano era ben lontano dall'influenza che aveva avuto nel passato coi grandi maestri.ma che non voleva criticare il lavoro di nessuno e che neanche ha visto tutti gli ultimi film italiani.semplicemente sottolineava che il cinema odierno non fa piu storia come quello del passato,ma questa non è mica una critica,semmai una constatazione.
Cita da Ballard su 29 Luglio 2007, 23:27Già, non vedo proprio come dargli torto...pensassero a fare bei film e vedi come la gente torna a vederlo il cinema italiano...
Già, non vedo proprio come dargli torto...pensassero a fare bei film e vedi come la gente torna a vederlo il cinema italiano...
Cita da mrmean su 30 Luglio 2007, 0:15per la precisione comunque ho letto delle dichiarazioni postume alla polemica di tarantino che affermava che lui,ad una domanda a venezia d'un giornalista,aveva risposto che il cinema italiano era ben lontano dall'influenza che aveva avuto nel passato coi grandi maestri.ma che non voleva criticare il lavoro di nessuno e che neanche ha visto tutti gli ultimi film italiani.semplicemente sottolineava che il cinema odierno non fa piu storia come quello del passato,ma questa non è mica una critica,semmai una constatazione.
E ti pareva: come al solito si è fatto un caso internazionale per una frase che neanche è stata mai detta. E la smentita, se non la leggevi chissà dove, nessuno la riferisce.
Cmq, per capolavori io non intendo i soliti pallosi film drammatici italiani. Effettivamente, adesso mi vengono in mente solo film carini che però non credo possano essere definiti "Capolavori", ma comunque bei film ci sono.
Pensavo a film tipo "Caterina va in città", "L'estate del mio primo bacio" (estremamente simile a "Caterina va in città"..)., oppure torniamo a Olmi con "Cantando dietro i paraventi" (un bel film interessante). Altri film di un certo livello li avete già nominati nei post precedenti, però di innovativo nel cinema italiano non c'è molto effettivamente. Film che segnino una svolta nel modo di fare cinema, che segnino un'epoca, non ce ne sono.
Per concludere, quello che voglio dire è che il cinema italiano sa ancora realizzare film belli e godibili, ma attualmente non ci sono quei Capolavori che sono degni di essere inseriti nei libri della storia del cinema.
per la precisione comunque ho letto delle dichiarazioni postume alla polemica di tarantino che affermava che lui,ad una domanda a venezia d'un giornalista,aveva risposto che il cinema italiano era ben lontano dall'influenza che aveva avuto nel passato coi grandi maestri.ma che non voleva criticare il lavoro di nessuno e che neanche ha visto tutti gli ultimi film italiani.semplicemente sottolineava che il cinema odierno non fa piu storia come quello del passato,ma questa non è mica una critica,semmai una constatazione.
E ti pareva: come al solito si è fatto un caso internazionale per una frase che neanche è stata mai detta. E la smentita, se non la leggevi chissà dove, nessuno la riferisce.
Cmq, per capolavori io non intendo i soliti pallosi film drammatici italiani. Effettivamente, adesso mi vengono in mente solo film carini che però non credo possano essere definiti "Capolavori", ma comunque bei film ci sono.
Pensavo a film tipo "Caterina va in città", "L'estate del mio primo bacio" (estremamente simile a "Caterina va in città"..)., oppure torniamo a Olmi con "Cantando dietro i paraventi" (un bel film interessante). Altri film di un certo livello li avete già nominati nei post precedenti, però di innovativo nel cinema italiano non c'è molto effettivamente. Film che segnino una svolta nel modo di fare cinema, che segnino un'epoca, non ce ne sono.
Per concludere, quello che voglio dire è che il cinema italiano sa ancora realizzare film belli e godibili, ma attualmente non ci sono quei Capolavori che sono degni di essere inseriti nei libri della storia del cinema.
Cita da BiaFra su 30 Luglio 2007, 18:22Il problema è da ricercare anche nelle produzioni e nella distribuzione dei film italiani. E' questo il motivo per cui i film italiani stanno in sala 15 giorni mentre quelli americani ci stanno per un mese. Romanzo Criminale e Mio fratello è figlio unico sono della Warner, altri interessanti film di Sorrentino o di Avati magari sono Lucky Red o Fandango e non hanno lo stesso potere nelle sale.
Quest'anno comunque gli incassi dei film italiani è stato da record, grazie a pellicole come "Notte prima degli esami Oggi" e "Ho voglia di te" e "Mio fratello è figlio unico".
Il problema è da ricercare anche nelle produzioni e nella distribuzione dei film italiani. E' questo il motivo per cui i film italiani stanno in sala 15 giorni mentre quelli americani ci stanno per un mese. Romanzo Criminale e Mio fratello è figlio unico sono della Warner, altri interessanti film di Sorrentino o di Avati magari sono Lucky Red o Fandango e non hanno lo stesso potere nelle sale.
Quest'anno comunque gli incassi dei film italiani è stato da record, grazie a pellicole come "Notte prima degli esami Oggi" e "Ho voglia di te" e "Mio fratello è figlio unico".
Cita da Konte su 30 Luglio 2007, 19:13Personalmente ritengo il cinema italiano da buttare tranne qualche rara eccezione.
Ciò perchè, pur essendoci dei bravi professionisti, si fa sempre lo stesso cinema del tipo dolore-cuore-amore, con qualche spruzzata di denuncia sociale (nella quale siamo maestri).
Negli anni 60-70 il cinema italiano era molto più vivo e si facevano pellicole di ogni genere, dalla commedia all'horror, dal poliziesco al romantico, dal western al trash, si faceva persino fantascienza (anche se fatta maluccio).
Ora invece è sempre la solita solfa. Manca l'originalità e le grandi storie di ampio respiro. E mancano quasi tutti i gereri cinematografici.Per fortuna c'è qualche eccezione ma non basta a salvare il cinema italiano.
Personalmente ritengo il cinema italiano da buttare tranne qualche rara eccezione.
Ciò perchè, pur essendoci dei bravi professionisti, si fa sempre lo stesso cinema del tipo dolore-cuore-amore, con qualche spruzzata di denuncia sociale (nella quale siamo maestri).
Negli anni 60-70 il cinema italiano era molto più vivo e si facevano pellicole di ogni genere, dalla commedia all'horror, dal poliziesco al romantico, dal western al trash, si faceva persino fantascienza (anche se fatta maluccio).
Ora invece è sempre la solita solfa. Manca l'originalità e le grandi storie di ampio respiro. E mancano quasi tutti i gereri cinematografici.
Per fortuna c'è qualche eccezione ma non basta a salvare il cinema italiano.