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Cinema italiano: buttiamo proprio tutto'

Personalmente ritengo il cinema italiano da buttare tranne qualche rara eccezione.
Ciò perchè, pur essendoci dei bravi professionisti, si fa sempre lo stesso cinema del tipo dolore-cuore-amore, con qualche spruzzata di denuncia sociale (nella quale siamo maestri).
Negli anni 60-70 il cinema italiano era molto più vivo e si facevano pellicole di ogni genere, dalla commedia all'horror, dal poliziesco al romantico, dal western al trash, si faceva persino fantascienza (anche se fatta maluccio).
Ora invece è sempre la solita solfa. Manca l'originalità e le grandi storie di ampio respiro. E mancano quasi tutti i gereri cinematografici.

Per fortuna c'è qualche eccezione ma non basta a salvare il cinema italiano.

Fissaccia, hai dipinto perfettamente il cinema italiano in solo tre parole...
Però, i bei film non sono tanto rari: più o meno saremo addirittura ad una media di due, anche tre film belli all'anno.

PS: "Notte prima degli esami oggi" è una parodia di un successo, non lo metterei tra i bei film italiani... :-_-:
A proposito, ecco che nella descrizione del film ritorna un elemento individuato da Konte.

Come nel primo film si esplorava l'amicizia nelle sue varie forme, qui ad essere preso di mira è il mondo confuso e irresistibilmente comico dell'amore.

-_-'''

Sono d'accordo con Konte. Il cinema italiano non è mai stato così piatto come oggi. La varietà la giochiamo solo nello stesso genere, quello delle storie di vita quotidiana: crisi di coppie, crisi individuali, crisi generazionali.. crisi del cinema italiano direi. Anche quelli che sono considerati i grandi del cinema italiano non hanno la minima influenza sul cinema internazionale. Pensate a Olmi, avete visto i suoi "cento chiodi"' L'ho visto e mi sarei dato cento chiodate. Sembra un film per la tv. Retorico, sciatto, buonista e antico. E non c'entra il discorso dei soldi, è una questione di creatività e puro senso del cinema. Quando vedo Tarantino, assaporo il cinema vero, il cinema che gode nell'essere cinema, fatto con un linguaggio che non può vivere che lì, e che sa di parlare a persone che amano il cinema. In realtà anche gli americani hanno la loro bella crisi del cinema (transformers la dice lunga), ma noi nella nostra crisi siamo molto più in basso.
Ad ogni modo, tra i recenti film italiani che preferisco, ci sono:
Le conseguenze dell'amore
L'aria salata
Ricordati di me

riguardo notte prima degli esami vorrei dire che per quanto mi riguarda è da mettere sicuramente tra quei due tre film belli all'anno.
cioè ridendo e scherzando tra battute idiote e piccole gag racconta in maniera carina e tutto sommato rappresentativa gli anni 80.e per me gia questo vuol dire cinema,cioè andare a raccontare un qualcosa che in un certo senso esiste nella realtà.già questo per me vale tutti i muccino etc. etc.
ora non che rientri tra i miei gran capolavori,xò se questo fosse un film medio in italia direi che ci siamo.
il sequel non l'ho visto,x cui non so

riguardo notte prima degli esami vorrei dire che per quanto mi riguarda è da mettere sicuramente tra quei due tre film belli all'anno.
cioè ridendo e scherzando tra battute idiote e piccole gag racconta in maniera carina e tutto sommato rappresentativa gli anni 80.e per me gia questo vuol dire cinema,cioè andare a raccontare un qualcosa che in un certo senso esiste nella realtà.già questo per me vale tutti i muccino etc. etc.
ora non che rientri tra i miei gran capolavori,xò se questo fosse un film medio in italia direi che ci siamo.
il sequel non l'ho visto,x cui non so

Esatto, ma come ho fatto notare, il primo è differente dallo standard italiano del momento. Per questo ha avuto successo.
Purtroppo, come sempre per i film belli che hanno successo, hanno pensato bene di fare un "sequel" (o un "newquel" o come cavolo l'hanno voluto chiamare) in cui si tornasse allo standard italiano. E allora riabbiamo Panariello, l'amore, e le solite cavolate.
Non che abbia qualcosa contro Panariello, ma l'insieme è caratteristico della mancanza di idee del cinema (italiano) che appena trova qualcosa che piace lo ricicla inserendo sempre gli stessi elementi.
Secondo me quindi, se c'è un film che andrebbe ricordato tra i due, certamente deve essere il primo.
Ovvio poi che "Notte prima degli esami" è uno dei tre film annui belli. Forse è anche un bene che siano tanto pochi, così almeno si fa presto ad individuarli :mrgreen:

a proposito di pupi avati ieri ho visto "la cena per farli conoscere" con diego abatantuono.direi che è uno di quei 2/3 film l'anno degni di attenzione.sempre nello stile di avati malinconico e pessimista

Il cinema italiano da quando è nato è sempre stato prevalentemente una sorta di specchio della nostra società in continua evoluzione, e questo lo dimostrano registi come Germi, Risi, De Sica: è logico che ereditando una tradizione come questa non ci siano registi che fanno film di fantascienza o splatter, dal momento che le realtà riprodotte da registi come Tarantino (già citato da qualcuno) o che perlomeno lo ispirano per i suoi film non ci appartengono. Detto questo non ritengo positivo che il cinema italiano rimanga troppo spesso ancorato ad argomenti che pur l'hanno reso celebre, ma non mi sento neanche di dire che è pessimo e noioso e non produce film di qualità.

beh BiaFra, la tua analisi ignora almeno il 50% della produzione italiana prè90. Non per niente, oggi, il numero di pellicole prodotte è più che dimezzato. Qualcosa dovrà pur mancare...

ps: sarò io negativo ma più che evoluzione mi sembra di assistere, giorno dopo giorno, ad un'involuzione :'

il punto che stiamo condividendo un pò tutti qui è che ormai si fanno solo film sul sentimentalismo(come diceva konte cuore amore dolore).magari un paio di quei film saranno anche validi,ma visto che ormai si fanno quasi solo quelli è logico e soprattutto lecito da parte nostra inflazionarli.
un cultore dei film di genere raccontava di come fino agli anni 70 se non si parlava di mondine,o di resistenza allora non era cinema.allo stesso modo potremo dire che adesso se non si parla di amori in crisi e crisi generazionali allora non è cinema.
personalmente non credo ne a evoluzioni ne involuzioni.penso che si tratti sempre di cicli.arriverà un punto che tutti si stuferanno dei soliti temi e si ricomincerà a vedere qualche impulso di novità.certo questo non garantisce un ritorno di grandi maestri di genere come sergio leone,o anche di meno spessore come di leo,deodato.
ci vorrebbe uno sforzo da parte di tutti.
da parte degli intellettuali ad iniziare ad aprire le teste su nuove idee,dei fan del cinema di genere magari a non pretendere solo quel trash a loro tanto caro,soprattutto se poi è tarantino che ne parla,delle produzioni che comincino in qualche modo a cacciare i soldi,ed in questo l'accordo cattleya-warner bros ha portato ottimi risultati con romanzo criminale e mio fratello è figlio unico.

da parte degli intellettuali ad iniziare ad aprire le teste su nuove idee,dei fan del cinema di genere magari a non pretendere solo quel trash a loro tanto caro,soprattutto se poi è tarantino che ne parla,

Sacrosanto.

riguardo il ritorno a un pluralismo di generi a cui tutti auspicavamo,in questo giorni dovrebbe esser uscito "cemento armato",un noir.francamente nn l'ho visto e dopo michael clayton ha la precedenza,ma per ora nn ho tempo.se qualcuno l'ha visto...

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