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Codice Da Vinci: realtà o finzione'
Cita da LuCypher su 18 Dicembre 2004, 12:25Sono stato frainteso...non volevo dire che i Wacho fanno parte di una società segreta, ma che non rilasciano mai dichiarazioni che spiegano Matrix per permettere a noi di scoprire tutte le sue infinite sfaccettature.
Sono stato frainteso...non volevo dire che i Wacho fanno parte di una società segreta, ma che non rilasciano mai dichiarazioni che spiegano Matrix per permettere a noi di scoprire tutte le sue infinite sfaccettature.
Cita da CHRoNic su 18 Dicembre 2004, 19:55Scusami LuCYPH (Cypherties)er, sn stato io che ho interole-playerretato male.. Cmq stamattina udite udite ho acquistato anch'io il libro!!!
Scusami LuCYPH (Cypherties)er, sn stato io che ho interole-playerretato male.. Cmq stamattina udite udite ho acquistato anch'io il libro!!!
Cita da CHRoNic su 24 Dicembre 2004, 13:40Scusate il doppio post. Però volevo direvi, magari voi già lo sapete, che avevo notato una cosa. L'ho acquistato da poco il libro e volevo dire che sulla copertina del libro Codice Da Vinci, in controluce si può notare una specie di messaggio, che però nn sono riuscito a capire. Voi nn ne sapete nulla''
Scusate il doppio post. Però volevo direvi, magari voi già lo sapete, che avevo notato una cosa. L'ho acquistato da poco il libro e volevo dire che sulla copertina del libro Codice Da Vinci, in controluce si può notare una specie di messaggio, che però nn sono riuscito a capire. Voi nn ne sapete nulla''
Cita da Bard_di_fianna su 27 Dicembre 2004, 14:37Consiglio queste letture sull'argomento.
Trattasi di [url=http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp'shop=685&isbn=8871362063]I segreti del codice. Guida non autorizzata a fatti,...
[/url] e di I segreti del Codice. La verità dietro Il Codice da Vinci.Per equità di giàdizio posto anche questo e quest'altro link.
Consiglio queste letture sull'argomento.
Trattasi di [url=http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp'shop=685&isbn=8871362063]I segreti del codice. Guida non autorizzata a fatti,...
[/url] e di I segreti del Codice. La verità dietro Il Codice da Vinci.
Per equità di giàdizio posto anche questo e quest'altro link.
Cita da CHRoNic su 27 Dicembre 2004, 20:45Conoscevo il secondo link che hai dato ma nn il primo. Credo comunque che acquisterò uno dei due... AM della copertina nessuno ne sa niente'
PS: vedi mio post precedente
Conoscevo il secondo link che hai dato ma nn il primo. Credo comunque che acquisterò uno dei due... AM della copertina nessuno ne sa niente'
PS: vedi mio post precedente
Cita da Checco99 su 27 Dicembre 2004, 23:44Da poco ho finito di leggere il libro, e devo dire che la mia analisi finale è abbastanza complessa ma sintetizzabile in poche parole: un discreto romanzo, un'ottima iniziativa commerciale.
Il libro è abbastanza scorrevole, l'intreccio è costruito abbastanza bene anche se il finale risulta banale e prevedibile. Ma vi chiedo una cosa: se non ci fosse stato l'intricato intreccio verità/finzione e le sottili accuse alla Chiesa e ai suoi misteri il libro avrebbe avuto lo stesso successo' Oppure: se invece di un romanzo Brown avesse scritto le stesse cose in un saggio citando fonti e documenti avrebbe venduto ugualmente'
Credo che Brown sia un discreto romanziere ma allo stesso tempo credo che attualmente ce ne siano molti in giro più bravi di lui nel campo del giallo/thriller (a mio parere un nome su tutti: Jeffery Deaver).
Il fatto però di essere stato così abile nel dire/non dire, nel presentare una storia come romanzo e montarlo su una serie di fatti e personaggi reali e su teorie in parte condivisibili in parte totalmente campate in aria, ha creato attorno al romanzo quell'attenzione morbosa che viene fuori in occasioni simili. Il confine tra realtà e fiction, tra storia e teorie dei complotti, rimane così sottile in tutto il romanzo da trattenere il lettore in quella sorta di limbo di incertezza che rende più avvincente la lettura stessa.Non è un caso che subito dopo il successo planetario del romanzo si sia scatenato l'esercito di "esperti" o simil-tali che non aspettavano altro per trarre anche loro un piccolo guadagno dalla riuscita operazione commerciale, il cui fine cinematografico è palese nello sviluppo stesso della storia. Se vi fate un giro su Bol noterete che tra i libri più venduti, quello che spiega con l'aiuto di esperti i "misteri del codice" è appena dietro al libro di Brown, tanto che lo stanno già ristampando. Negli ultimi mesi poi i servizi sull'argomento si sono sprecati coinvolgendo quotidiani, riviste, trasmissioni televisive e quant'altro: altra pubblicità gratuita per il libro e quindi altri guadagni. Insomma, un'ottima iniziativa commerciale.
Un saluto.
Da poco ho finito di leggere il libro, e devo dire che la mia analisi finale è abbastanza complessa ma sintetizzabile in poche parole: un discreto romanzo, un'ottima iniziativa commerciale.
Il libro è abbastanza scorrevole, l'intreccio è costruito abbastanza bene anche se il finale risulta banale e prevedibile. Ma vi chiedo una cosa: se non ci fosse stato l'intricato intreccio verità/finzione e le sottili accuse alla Chiesa e ai suoi misteri il libro avrebbe avuto lo stesso successo' Oppure: se invece di un romanzo Brown avesse scritto le stesse cose in un saggio citando fonti e documenti avrebbe venduto ugualmente'
Credo che Brown sia un discreto romanziere ma allo stesso tempo credo che attualmente ce ne siano molti in giro più bravi di lui nel campo del giallo/thriller (a mio parere un nome su tutti: Jeffery Deaver).
Il fatto però di essere stato così abile nel dire/non dire, nel presentare una storia come romanzo e montarlo su una serie di fatti e personaggi reali e su teorie in parte condivisibili in parte totalmente campate in aria, ha creato attorno al romanzo quell'attenzione morbosa che viene fuori in occasioni simili. Il confine tra realtà e fiction, tra storia e teorie dei complotti, rimane così sottile in tutto il romanzo da trattenere il lettore in quella sorta di limbo di incertezza che rende più avvincente la lettura stessa.
Non è un caso che subito dopo il successo planetario del romanzo si sia scatenato l'esercito di "esperti" o simil-tali che non aspettavano altro per trarre anche loro un piccolo guadagno dalla riuscita operazione commerciale, il cui fine cinematografico è palese nello sviluppo stesso della storia. Se vi fate un giro su Bol noterete che tra i libri più venduti, quello che spiega con l'aiuto di esperti i "misteri del codice" è appena dietro al libro di Brown, tanto che lo stanno già ristampando. Negli ultimi mesi poi i servizi sull'argomento si sono sprecati coinvolgendo quotidiani, riviste, trasmissioni televisive e quant'altro: altra pubblicità gratuita per il libro e quindi altri guadagni. Insomma, un'ottima iniziativa commerciale.
Un saluto.
Cita da theArchitect su 28 Dicembre 2004, 10:48il libro lo si legge in tre giorni. scorrevolissimo, leggero da leggere e coinvolgente. ci devo meditare un pò su prima di postare qualcosa di serio. il libro è buono, cioè la narrazione è buona. ma i contenuti' voleva fare un romanzo ambientato "ora" ma che tirasse in ballo moltissimi elementi storici' (quindi gli elementi sono presi da altre fonti per costituire il background pseudo-realistico dell'azione) oppure l'intento era quello di comunicare queste tesi' se è la prima ok, ma se l'intento era il secondo allora non ci siamo proprio. il grande pubblico ora crede di "sapere" queste cose perchè le ha lette in questo libro e lui è diventato famoso per queste tesi. ma niente è suo. mah
il libro lo si legge in tre giorni. scorrevolissimo, leggero da leggere e coinvolgente. ci devo meditare un pò su prima di postare qualcosa di serio. il libro è buono, cioè la narrazione è buona. ma i contenuti' voleva fare un romanzo ambientato "ora" ma che tirasse in ballo moltissimi elementi storici' (quindi gli elementi sono presi da altre fonti per costituire il background pseudo-realistico dell'azione) oppure l'intento era quello di comunicare queste tesi' se è la prima ok, ma se l'intento era il secondo allora non ci siamo proprio. il grande pubblico ora crede di "sapere" queste cose perchè le ha lette in questo libro e lui è diventato famoso per queste tesi. ma niente è suo. mah
Cita da bianconiglio su 29 Dicembre 2004, 13:46Il libro l'ho letto in due giorni: scorrevole, intrigante. Alla fine della lettura, però, mi sono ritrovata a pensare quello che anche Archi ha detto:
il grande pubblico ora crede di "sapere" queste cose perchè le ha lette in questo libro e lui è diventato famoso per queste tesi. ma niente è suo
Anche io credo che Brown abbia avuto come principale intento la diffusione delle sue teorie (che poi dubito fortemente siano proprio le sue) mascherandole in un romanzo in cui si mescola passato e presente. Naturalmente il miscuglio tra realtà e finzione ha il suo effetto, quindi io mi chiedo quale sia lo scopo di questo romanzo: fare soldi, diffondere i segreti del Priorato,...' :boh:
Il libro l'ho letto in due giorni: scorrevole, intrigante. Alla fine della lettura, però, mi sono ritrovata a pensare quello che anche Archi ha detto:
il grande pubblico ora crede di "sapere" queste cose perchè le ha lette in questo libro e lui è diventato famoso per queste tesi. ma niente è suo
Anche io credo che Brown abbia avuto come principale intento la diffusione delle sue teorie (che poi dubito fortemente siano proprio le sue) mascherandole in un romanzo in cui si mescola passato e presente. Naturalmente il miscuglio tra realtà e finzione ha il suo effetto, quindi io mi chiedo quale sia lo scopo di questo romanzo: fare soldi, diffondere i segreti del Priorato,...' :boh:
Cita da Bard_di_fianna su 30 Dicembre 2004, 9:36Senza (per ora) considerare le tesi introdotte il libro sarebbe anche bello, la cosa che non mi ha garbato è stata l'ipocrisia dell'autore.
Il codice Da Vinci mi è sembrato tanto un saggio travestito da romanzo giallo. Testi scomode da sostenere "nascoste" dietro un comodo "racconto di fantasia".
Senza soffermarsi sul vero SangReal la maggior parte delle informazioni riportate nel cdove sono vere, a partire dalle varie simbologie fino allo studio del phi e di qualche contenuto inerente "gli altri vangeli". Resta ancora oggi da definire l'attendibilità dei Vangeli trattati nel romanzo.
Intendo dire che è un libro essenzialmente di parte e come tale non è attendibile. Si limita a sconfessare le ideologie della chiesa apportando contenuti presi "a prescindere" per buoni e corretti. Insomma, contenuti NON esaminati nei "contro" ma solo nei "pro".Che Brown poi abbia preso spunti da altre fonti è citato nella prefazione e nei ringraziamenti, così come, durante alcune interviste, è stata chiarita la non originalità delle tesi da lui proposte.
Concludendo, soggettivamente il libro mi è piaciuto poichè ha trattato argomenti a me cari tuttavia, se devo essere obiettivo è un'opera mediocre, un giallo come molti altri che molto si allontana dalle opere (per esempio) di Ellis Peter. Il nome della Rosa rimane decisamente su un altro universo, a dispetto dei paragoni che molti hanno avanzato.
Senza (per ora) considerare le tesi introdotte il libro sarebbe anche bello, la cosa che non mi ha garbato è stata l'ipocrisia dell'autore.
Il codice Da Vinci mi è sembrato tanto un saggio travestito da romanzo giallo. Testi scomode da sostenere "nascoste" dietro un comodo "racconto di fantasia".
Senza soffermarsi sul vero SangReal la maggior parte delle informazioni riportate nel cdove sono vere, a partire dalle varie simbologie fino allo studio del phi e di qualche contenuto inerente "gli altri vangeli". Resta ancora oggi da definire l'attendibilità dei Vangeli trattati nel romanzo.
Intendo dire che è un libro essenzialmente di parte e come tale non è attendibile. Si limita a sconfessare le ideologie della chiesa apportando contenuti presi "a prescindere" per buoni e corretti. Insomma, contenuti NON esaminati nei "contro" ma solo nei "pro".
Che Brown poi abbia preso spunti da altre fonti è citato nella prefazione e nei ringraziamenti, così come, durante alcune interviste, è stata chiarita la non originalità delle tesi da lui proposte.
Concludendo, soggettivamente il libro mi è piaciuto poichè ha trattato argomenti a me cari tuttavia, se devo essere obiettivo è un'opera mediocre, un giallo come molti altri che molto si allontana dalle opere (per esempio) di Ellis Peter. Il nome della Rosa rimane decisamente su un altro universo, a dispetto dei paragoni che molti hanno avanzato.
Cita da theArchitect su 30 Dicembre 2004, 10:41nono piano. è sicuro al 2000% che lui non abbia scritto nulla di suo. questo è un testo in cui lui ha preso tutto da altri, non ha effettuato nessuna ricerca. cioè, nessuna ricerca come quelle che teabling nel libro fa. la più grossa ricerca che l'autore ha fatto è quella del materiale da inserire nel libro. sua è la storia, il thrilling. nient'altro. gli elementi storici sono presi da altre fonti, da libri di ricercatori che hanno speso la vita su questo argomento. suo è solo l'intreccio. finendo il libro ho avuto la stessa spiacevole impressione avuta con farenaith911. la massa, il grande pubblico della gente che non pensa ma prende tutto per oro colato quello che vede al cinema o legge in un libro, adexo crederà a ste robe solo perchè c'è stato fatto un best seller su' le cose del film sopracitato erano già diffuse su altre fonti e da altri mezzi, ma la gente non voleva rendersene conto, solo quando gli si è fatto il polpettone al cinema allora (sempre senza pensare!) hanno acquisito i contenuti. stessa cosa vale per questo libro. avevo già letto altri libri (saggistica) sull'argomento e quindi leggendo questo ho ritrovato molte cose già note. ma per uno che legge solo questo libro' cosa va a pensare' non pensa che potrebbe essere un romanzo interamente di fantasia, ma lo prende per oro colato.
nel libro fa l'esempio del cattolico praticante deficiente che nn capisce la metaforicità dei testi sacri e allora crede che gesù letteralmente camminasse sulle acque. la stessa cosa vale qui, di creduloni è pieno il mondo. ora la gente crederà a queste tesi (o almeno le prenderà in considerazione) solo per un libro appositamente scritto per il grande pubblico'
nono piano. è sicuro al 2000% che lui non abbia scritto nulla di suo. questo è un testo in cui lui ha preso tutto da altri, non ha effettuato nessuna ricerca. cioè, nessuna ricerca come quelle che teabling nel libro fa. la più grossa ricerca che l'autore ha fatto è quella del materiale da inserire nel libro. sua è la storia, il thrilling. nient'altro. gli elementi storici sono presi da altre fonti, da libri di ricercatori che hanno speso la vita su questo argomento. suo è solo l'intreccio. finendo il libro ho avuto la stessa spiacevole impressione avuta con farenaith911. la massa, il grande pubblico della gente che non pensa ma prende tutto per oro colato quello che vede al cinema o legge in un libro, adexo crederà a ste robe solo perchè c'è stato fatto un best seller su' le cose del film sopracitato erano già diffuse su altre fonti e da altri mezzi, ma la gente non voleva rendersene conto, solo quando gli si è fatto il polpettone al cinema allora (sempre senza pensare!) hanno acquisito i contenuti. stessa cosa vale per questo libro. avevo già letto altri libri (saggistica) sull'argomento e quindi leggendo questo ho ritrovato molte cose già note. ma per uno che legge solo questo libro' cosa va a pensare' non pensa che potrebbe essere un romanzo interamente di fantasia, ma lo prende per oro colato.
nel libro fa l'esempio del cattolico praticante deficiente che nn capisce la metaforicità dei testi sacri e allora crede che gesù letteralmente camminasse sulle acque. la stessa cosa vale qui, di creduloni è pieno il mondo. ora la gente crederà a queste tesi (o almeno le prenderà in considerazione) solo per un libro appositamente scritto per il grande pubblico'