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Eutanasia
Cita da hard1 su 22 Marzo 2005, 8:01Topic purtroppo di attualità. Ma semplice semplice come composizione. Siete d'accordo' La credete una cosa giàsta, o una barbarie' Perchè'
Topic purtroppo di attualità. Ma semplice semplice come composizione. Siete d'accordo' La credete una cosa giàsta, o una barbarie' Perchè'
Cita da Crono su 22 Marzo 2005, 8:11Io penso che il discorso vada affrontato caso per caso.In linea generale potrei essere d'accordo sulla possibilità di praticare l'eutanasia in casi di coma irreversibile che perdura da anni,quando non è più possibile respirare autonomamente e quando è provato dai medici che la persona non ha nessun tipo di sensibilità fisica o di capacità di pensiero.Ma nel caso di attualità che riguarda Terry Schiavo mi sembra davvero qualcosa di terribile.Le è stata staccata soltanto la flebo del nutrimento,(non so se è stata riattaccata nelle ultime ore) e l'intenzione è quella di farla morire di fame e di sete...questa più che eutanasia mi sembra un omicidio...per altro con un sadismo di fondo che trovo terrificante.
Io penso che il discorso vada affrontato caso per caso.In linea generale potrei essere d'accordo sulla possibilità di praticare l'eutanasia in casi di coma irreversibile che perdura da anni,quando non è più possibile respirare autonomamente e quando è provato dai medici che la persona non ha nessun tipo di sensibilità fisica o di capacità di pensiero.Ma nel caso di attualità che riguarda Terry Schiavo mi sembra davvero qualcosa di terribile.Le è stata staccata soltanto la flebo del nutrimento,(non so se è stata riattaccata nelle ultime ore) e l'intenzione è quella di farla morire di fame e di sete...questa più che eutanasia mi sembra un omicidio...per altro con un sadismo di fondo che trovo terrificante.
Cita da Boomer su 22 Marzo 2005, 8:54crono....purtroppo hai centrato il problema.
a causa di una profonda ipocrisia di fondo del nostro systema morale e legislativo (con nostro intendo "occidentale) non è possibile praticare legalmente l'eutanasia.
ma è possibile non adoperarsi nell'accanimento terapeutico.
quindi l'unico modo per far morire terry è staccare la spina ed aspettare che muoia da sola.
forse è una cavolata o forse no, ma se ci fosse meno ipocrisia forse terry potrebbe morire in modo indolore e dignitoso senza finire sui telegiornali di tutto il mondo.
per quanto riguarda la mia idea di eutanasia, non so che dire.
non me la sentirei con una legge di legittimare od impedire ad una persona di fare quello che vuole della propria vita.
una persona autosufficiente può eventualmente togliersi la vita da solo, ma uno in coma o magari paralizzato come può'
una cosa è certa.
io non vorrei vivere così, in uno stato vegetativo per tutto il resto della mia esistenza.
e anche se mi svegliassi dopo 30 anni' che vita avrei avuto' sempre che dopo 30 anni di coma sia ancora in grado di rendermi conto di ciò che mi succede intorno.
crono....purtroppo hai centrato il problema.
a causa di una profonda ipocrisia di fondo del nostro systema morale e legislativo (con nostro intendo "occidentale) non è possibile praticare legalmente l'eutanasia.
ma è possibile non adoperarsi nell'accanimento terapeutico.
quindi l'unico modo per far morire terry è staccare la spina ed aspettare che muoia da sola.
forse è una cavolata o forse no, ma se ci fosse meno ipocrisia forse terry potrebbe morire in modo indolore e dignitoso senza finire sui telegiornali di tutto il mondo.
per quanto riguarda la mia idea di eutanasia, non so che dire.
non me la sentirei con una legge di legittimare od impedire ad una persona di fare quello che vuole della propria vita.
una persona autosufficiente può eventualmente togliersi la vita da solo, ma uno in coma o magari paralizzato come può'
una cosa è certa.
io non vorrei vivere così, in uno stato vegetativo per tutto il resto della mia esistenza.
e anche se mi svegliassi dopo 30 anni' che vita avrei avuto' sempre che dopo 30 anni di coma sia ancora in grado di rendermi conto di ciò che mi succede intorno.
Cita da khaleim su 22 Marzo 2005, 12:55Guardate anche la cosa da una prospettiva diversa, più globale: al giorno d'oggi non siamo più liberi.
Pensiamo di esserlo, ma non è così.
Ogni giorno ci viene detto cosa mangiare, cosa indossare, quale auto comprare. Tutto insomma.
Non siamo più liberi nemmeno di morire con decenza.Ma certamente!
L'importante è pagare quando ti viene detto, parlare quando nessuno può ascoltarti. Alla fine ciò che resta è la nostra fantasia e la nostra immaginazione. Quella ancora non ce l'hanno levata.L'eutanasia come aveve accennato è una soluzione che va dosata attentamente, ma sempre dosata deve essere. Ciò significa che ogni caso ha una sua complessità, una delicatezza propria e unica che va considerata nel minimo dettaglio, perchè altrimenti la differenza fra atto di carità e omicidio diventa davvero esile.
Credo che nessuno vorrebbe passare il resto dei propri giorni come un vegetale, ma siamo vittime della globalizzazione (non quella economica ovviamente) a tal punto che su 7 miliardi di vite umane cerchiamo non uno ma 1000 denominatori comuni che ci permettano di stilare un borioso elenco di regole, un galateo etico da applicare alla lettera.
Sette miliardi di vite umane. Sette miliardi di modi di vedere le cose differentemente. E su Sette miliardi, l'unico VERO comune denominatore è proprio la morte.
Ma proprio su quella ci impongono un insensato diniego...E' giàsto che una ragazzina impugni un'arma e ammazzi 10 persone, l'arma te la posso vendere, ma, per l'amor di Dio, non toglierti la vita...in fin dei conti se ti aiuto puoi sempre respirare no' Amico mio, non posso porre fine alla tua drammatica NON-esistenza, perchè la notte avrei difficoltà a dormire sapendo di avertelo permesso. Tu sei in quello stato a causa dell'incompetenza o della crudeltà di qualcuno come me, un mio simile, e accettare di darti la morte sarebbe come accettare la mia responsabilità come membro di questa società.
Sono sempre rimasto schifato dal moralismo a tutti i costi e da quel finto perbenismo che sempre di più assume l'odore e il sapore di una parola: fascismo.
Ti impongo di mangiare schifezze. Ti impongo di vestire abiti fatti di banconote del taglio grosso, ti impongo di comprare a tuo figlio il cellulare...e ti impongo di non morire serenamente.
Guardate anche la cosa da una prospettiva diversa, più globale: al giorno d'oggi non siamo più liberi.
Pensiamo di esserlo, ma non è così.
Ogni giorno ci viene detto cosa mangiare, cosa indossare, quale auto comprare. Tutto insomma.
Non siamo più liberi nemmeno di morire con decenza.
Ma certamente!
L'importante è pagare quando ti viene detto, parlare quando nessuno può ascoltarti. Alla fine ciò che resta è la nostra fantasia e la nostra immaginazione. Quella ancora non ce l'hanno levata.
L'eutanasia come aveve accennato è una soluzione che va dosata attentamente, ma sempre dosata deve essere. Ciò significa che ogni caso ha una sua complessità, una delicatezza propria e unica che va considerata nel minimo dettaglio, perchè altrimenti la differenza fra atto di carità e omicidio diventa davvero esile.
Credo che nessuno vorrebbe passare il resto dei propri giorni come un vegetale, ma siamo vittime della globalizzazione (non quella economica ovviamente) a tal punto che su 7 miliardi di vite umane cerchiamo non uno ma 1000 denominatori comuni che ci permettano di stilare un borioso elenco di regole, un galateo etico da applicare alla lettera.
Sette miliardi di vite umane. Sette miliardi di modi di vedere le cose differentemente. E su Sette miliardi, l'unico VERO comune denominatore è proprio la morte.
Ma proprio su quella ci impongono un insensato diniego...
E' giàsto che una ragazzina impugni un'arma e ammazzi 10 persone, l'arma te la posso vendere, ma, per l'amor di Dio, non toglierti la vita...in fin dei conti se ti aiuto puoi sempre respirare no' Amico mio, non posso porre fine alla tua drammatica NON-esistenza, perchè la notte avrei difficoltà a dormire sapendo di avertelo permesso. Tu sei in quello stato a causa dell'incompetenza o della crudeltà di qualcuno come me, un mio simile, e accettare di darti la morte sarebbe come accettare la mia responsabilità come membro di questa società.
Sono sempre rimasto schifato dal moralismo a tutti i costi e da quel finto perbenismo che sempre di più assume l'odore e il sapore di una parola: fascismo.
Ti impongo di mangiare schifezze. Ti impongo di vestire abiti fatti di banconote del taglio grosso, ti impongo di comprare a tuo figlio il cellulare...e ti impongo di non morire serenamente.
Cita da Jestas su 22 Marzo 2005, 13:57Io dico solo che sono dell'idea di Kevin Smith (guardatevi Dogma)
Io dico solo che sono dell'idea di Kevin Smith (guardatevi Dogma)
Cita da hard1 su 22 Marzo 2005, 19:34Non siamo liberi di segliere come vivere. E non siamo libero di scegliere come (se) morire. Il punto è questo. Non dipende dall'America nè dall'Inghilterra. Siamo schiavi del systema. Ok. Io non difendo nessuno però vorrei tornare sul fatto della morte (o sopravvivenza) di Terry Schiavo. Dite che è assurda una morte come quella che le stanno dando. Non è assurda. E' macabra e schifosa. Ma purtroppo la legge non impone di dare la morte a chi non è condannato a morte. Se le facessero una iniezione letale sarebbe omicidio a tutti gli effetti. Purtroppo per legge possono fare una sola cosa: smettere di farla sopravvivere. La morte poi arriverebbe naturalmente e non per un intervento dell'uomo. Stesso risultato ma niente omicidio giàsto' Mi viene da vomitare... :-_-:
Non siamo liberi di segliere come vivere. E non siamo libero di scegliere come (se) morire. Il punto è questo. Non dipende dall'America nè dall'Inghilterra. Siamo schiavi del systema. Ok. Io non difendo nessuno però vorrei tornare sul fatto della morte (o sopravvivenza) di Terry Schiavo. Dite che è assurda una morte come quella che le stanno dando. Non è assurda. E' macabra e schifosa. Ma purtroppo la legge non impone di dare la morte a chi non è condannato a morte. Se le facessero una iniezione letale sarebbe omicidio a tutti gli effetti. Purtroppo per legge possono fare una sola cosa: smettere di farla sopravvivere. La morte poi arriverebbe naturalmente e non per un intervento dell'uomo. Stesso risultato ma niente omicidio giàsto' Mi viene da vomitare... :-_-:
Cita da Boomer su 22 Marzo 2005, 20:44Non siamo liberi di segliere come vivere. E non siamo libero di scegliere come (se) morire. Il punto è questo. Non dipende dall'America nè dall'Inghilterra. Siamo schiavi del systema. Ok. Io non difendo nessuno però vorrei tornare sul fatto della morte (o sopravvivenza) di Terry Schiavo. Dite che è assurda una morte come quella che le stanno dando. Non è assurda. E' macabra e schifosa. Ma purtroppo la legge non impone di dare la morte a chi non è condannato a morte. Se le facessero una iniezione letale sarebbe omicidio a tutti gli effetti. Purtroppo per legge possono fare una sola cosa: smettere di farla sopravvivere. La morte poi arriverebbe naturalmente e non per un intervento dell'uomo. Stesso risultato ma niente omicidio giàsto' Mi viene da vomitare... :-_-:
quello che dicevo prima....ipocrisia di fondo del nostro systema morale.
eutanasia no, perchè è immorale, invece magari morire tra atroci sofferenze a causa di una malattia è lecito.
Non siamo liberi di segliere come vivere. E non siamo libero di scegliere come (se) morire. Il punto è questo. Non dipende dall'America nè dall'Inghilterra. Siamo schiavi del systema. Ok. Io non difendo nessuno però vorrei tornare sul fatto della morte (o sopravvivenza) di Terry Schiavo. Dite che è assurda una morte come quella che le stanno dando. Non è assurda. E' macabra e schifosa. Ma purtroppo la legge non impone di dare la morte a chi non è condannato a morte. Se le facessero una iniezione letale sarebbe omicidio a tutti gli effetti. Purtroppo per legge possono fare una sola cosa: smettere di farla sopravvivere. La morte poi arriverebbe naturalmente e non per un intervento dell'uomo. Stesso risultato ma niente omicidio giàsto' Mi viene da vomitare... :-_-:
quello che dicevo prima....ipocrisia di fondo del nostro systema morale.
eutanasia no, perchè è immorale, invece magari morire tra atroci sofferenze a causa di una malattia è lecito.
Cita da Father_Abbot su 22 Marzo 2005, 22:29Oggi su "La Stampa" in prima pagina si può leggere il seguente
"Buongiorno" di Massimo Gramellini (uno dei miei cronisti preferiti),
che riesce ad esprimere molto bene, a mio avviso, il sentire comune nel merito di un tema così eticamente complesso:Non staccate quella spina
Chi ha avuto una persona cara che si è tolta la vita per risparmiarsi il disfacimento e le sofferenze di una malattia terminale ne conserva un ricordo ammirato: di coraggio e non di vigliaccheria, di accettazione e non di sfida. L'eutanasia, intesa come possibilità di disporre del proprio corole-playero in situazioni estreme, è radicata nell'uomo moderno assai più dell'aborto e della fecondazione artificiale, che coinvolgono altre forme di vita. Perciò è così scorretto utilizzare il caso di Terri Schiavo come grimaldello per spingere il diritto di morire oltre la linea del libero arbitrio individuale.
Terri Schiavo è l'americana in stato vegetativo a cui il marito vuole staccare la spina contro la volontà dei genitori. Ma non può essere lui a decidere. E questo a prescindere dalle battute sui poteri sempre più evanescenti dei mariti e dal giàdizio morale su un personaggio che si è già costruito un'altra famiglia e che prima di chiedere l'eutanasia ha atteso di incassare un milione di dollari di risarcimento dai medici.
Il motivo per cui è umanamente inaccettabile staccare quella spina è che non esiste un solo documento scritto in cui la donna dia il suo consenso. Bene hanno dunque fatto Bush e il Congresso a legiferare contro un'interole-playerretazione aberrante, e che nel farlo abbiano sfidato i sondaggi non è sintomo di fanatismo, ma di spirito liberale. Quello che manca purtroppo al dibattito nostrano, dominato dallo scontro fra due minoranze intrise di princìpi astratti invece che di buonsenso che sgorga dal cuore.Ottime parole come sempre.
FA
Oggi su "La Stampa" in prima pagina si può leggere il seguente
"Buongiorno" di Massimo Gramellini (uno dei miei cronisti preferiti),
che riesce ad esprimere molto bene, a mio avviso, il sentire comune nel merito di un tema così eticamente complesso:
Non staccate quella spina
Chi ha avuto una persona cara che si è tolta la vita per risparmiarsi il disfacimento e le sofferenze di una malattia terminale ne conserva un ricordo ammirato: di coraggio e non di vigliaccheria, di accettazione e non di sfida. L'eutanasia, intesa come possibilità di disporre del proprio corole-playero in situazioni estreme, è radicata nell'uomo moderno assai più dell'aborto e della fecondazione artificiale, che coinvolgono altre forme di vita. Perciò è così scorretto utilizzare il caso di Terri Schiavo come grimaldello per spingere il diritto di morire oltre la linea del libero arbitrio individuale.
Terri Schiavo è l'americana in stato vegetativo a cui il marito vuole staccare la spina contro la volontà dei genitori. Ma non può essere lui a decidere. E questo a prescindere dalle battute sui poteri sempre più evanescenti dei mariti e dal giàdizio morale su un personaggio che si è già costruito un'altra famiglia e che prima di chiedere l'eutanasia ha atteso di incassare un milione di dollari di risarcimento dai medici.
Il motivo per cui è umanamente inaccettabile staccare quella spina è che non esiste un solo documento scritto in cui la donna dia il suo consenso. Bene hanno dunque fatto Bush e il Congresso a legiferare contro un'interole-playerretazione aberrante, e che nel farlo abbiano sfidato i sondaggi non è sintomo di fanatismo, ma di spirito liberale. Quello che manca purtroppo al dibattito nostrano, dominato dallo scontro fra due minoranze intrise di princìpi astratti invece che di buonsenso che sgorga dal cuore.
Ottime parole come sempre.
FA
Cita da Doorsteps su 23 Marzo 2005, 13:01io non vorrei mai vivere una vita come un vegetale... se mi trovassi in una situazione del genere non aspetterei altro che la morte...
i genitori di quella donna è comprensibile che non vogliano staccare la spina, perdere una persona cara è sempre una cosa difficile e chi siamo noi per decidere se un uomo/donna deve vivere o morire'
io non vorrei mai vivere una vita come un vegetale... se mi trovassi in una situazione del genere non aspetterei altro che la morte...
i genitori di quella donna è comprensibile che non vogliano staccare la spina, perdere una persona cara è sempre una cosa difficile e chi siamo noi per decidere se un uomo/donna deve vivere o morire'
Cita da Juliet su 23 Marzo 2005, 14:52Sono contro il facile discorso: "chi sei tu per spezzare una vita'". Se una vita vale la pena di essere vissuta è perchè ne sei cosciente. Vivere senza capire nulla, attaccato ai macchinari o sopportando dolori atroci è tremendo, terribile. Allora certe volte è meglio morire. E' brutto da dire, ma in alcuni casi vivere è solamente fonte di dolore inutile...
Sono contro il facile discorso: "chi sei tu per spezzare una vita'". Se una vita vale la pena di essere vissuta è perchè ne sei cosciente. Vivere senza capire nulla, attaccato ai macchinari o sopportando dolori atroci è tremendo, terribile. Allora certe volte è meglio morire. E' brutto da dire, ma in alcuni casi vivere è solamente fonte di dolore inutile...