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Il cinema italiano è trascurato

Sarà pure un luogo comune ma è il reale stato di cose.

I progetti interessanti rimangono confinati nel mercato underground. Al massimo fanno il giro dei festival e poi: OBLIO.

Come ho già detto però il digitale può essere la carta vincente. Con un budget relativamente basso, sponsor con una certa mentalità, tanta voglia di lavorare e "fare tutto" si può sperare in qualcosa.

E' già qualcosa: http://www.ilgiornale.it/a.pic1'ID=97212

E' già qualcosa: http://www.ilgiornale.it/a.pic1'ID=97212

beh ma non possiamo ridurre la questione dell'inflazione del cinema italiano all'horror!
certo è importante e fa comunque piacere pensare che in italia possa rinascere un genere che ha visto gli italiani protagonisti,ma la questione del cinema italiano è un altra cosa!
sarà anche questione di gusti,ma per me quando si parla dei grandi nomi del cinema italiano penso a monicelli,desica,risi etc. etc....
e non penso a dario argento!
PS:il mio non è il solito e ipocrita discorso del cinema di serie A e di B,ma semplicemente non è che la corrente nazionale cinematografica possa rinascere con l'horror!

Quei grandi nomi restano però incollati a tipologie di cinema di tipo d'autore, di nicchia quindi, voglio dire di certo i wachowschi non fanno cinema d'autore, ma sono senza ombra di dubbi dei grandi registi.

Ecco da noi ci vorrebbero dei wachowschi italiani che facessero qualcosa al difuori del cinema d'autore, dei grandi registi di massa e non di nicchia.

Il problema e che nessuno ci prova probabilmente perchè a paura di essere considerato di serie B perche non fa film "colti"....

voglio dire di certo i wachowschi non fanno cinema d'autore

Beh, io amo dire che sono gli unici che san fare "blockbuster d'autore" 🙂 Un altro esempio di regista del genere forse è Zemecchis, pure lui ha fatto film molto costosi e "di cassetta" che però sono capolavori autoriali IMHO

Secondo me il cinema italiano ha la brutta tendenza a basarsi principalmente sugli stessi autori e sugli stessi temi. Pensando agli autori più famosi, chi viene in mente' Il solito Muccino (che IMHO fa film penosi e banalissimi), Moretti (che fa film tutto sommato di genere) e poi' Pieraccioni' Neri Parenti'

A parte Salvatores, Argento (che ultimamente... -_-') e forse Infascelli, sono veramente pochi quelli che hanno avuto il coraggio di osare, facendo però film che non restino soltanto nel circuito d'autore e di nicchia.

Poi c'è un'altra questione... quelli che prendono in mano un progetto o la regia di un film, sono sempre già "vecchi". Nessuno affida un progetto a un giovane a meno che non si tratta della solita storia familiare, soliti problemi economici, degrado delle città. C'è troppo realismo e poca fantasia... dov'è il fantasy, l'horror, il thriller, la fantascienza!!!'''

Come si può sperare di andare avanti, se ci si rivolge solo ad un pubblico adulto''' Un ragazzo è difficile che andrà a vedere un film su una famiglia che si sfascia, è più probabile che apprezzi un fantasy! E infatti tutte le attrici famose, hanno partecipato a film stranieri pur di cambiare genere (la Cucinotta, la Mezzogiorno, la Bellucci..)..

Altra cosa (ma non è solo un problema italiano): ma dove cacchio sono finite le registe donne''''''''' 😯 😯 😯 😯

Non la vedo per nulla così godfather.

Pensare al cinema italiano in termini di "grandi" autori del neorealismo è stata la causa della deriva.
Neì70 e in misura minore neglì80 si facevano un marea di film di genere, chiamiamoli pure di serie B (non la reputo un'offesa) che costavano quattro lire ma che incassavano dieci volte tanto. Erano soldi che entravano e che andavano poi a finanziare le grandi produzione d'autore. In questo modo si per esempio si finanziavano i capolavori di Leone. Ad oggi invece si guarda al cinema soltanato come arte. Si va bene sarà pure un arte ma bisogna essere consapevoli che ci girano attorno cifre a più zeri.

All'estero quando si parla di cinema italiano oltre ai vari Fellini e De Sica il grande pubblico ha ancora in mente Argento, Fulci, Corbucci, Bava: cinema di genere, di SERIE B. E oggi si chiedono che fine abbiano fatto queste produzioni, che piaccia o meno, l'horror e il cinema di genere rappresentano il settore che da i risultati economici maggiori, ma questo gli italiani sembrano averlo dimenticato, arrocati sui loro piedistalli da intellettuali.

Il cinema è prima di ogni cosa INDUSTRIA.

Io non sono per nulla un fan del cinema italiano di serie b come Rebel Machine, ma la sua analisi mi sembra molto sensata.

Il guaio in Italia è proprio che il cinema non viene concepito più come "intrattenimento" ma vuole per forza essere "arte" senza averne la capacità, oltretutto.

riguardo l'intellettualismo forzato di cui parlate e che abbiamo + o - confermato tutti quanti non v'è alcun dubbio.
in italia la tendenza a fare i "menosi" ha ucciso il cinema ok...
ma rebel, darne la colpa al neorealismo io non ci sto!
sicuramente siamo stati figli di una corrente che ha fatto storia e che magari ci ha un po condizionato come un padre di grande fama e successo possa condizionare un figlio insicuro,ma alla fin fine non possiamo nasconderci dalla gloria del nostro passato.
E poi comunque,rispondendo anche a quel che diceva juliet,non possiamo mica aspettarci film di fantascienza o altre cose che economicamente non ci possono competere per una questione direi semplicemente naturale.
benintesi,non faccio l'intellettuale rompiballe,anche a me piacciono le americanate,i film di fantascienza e quant'altro,ma non vuol dire che si debba per forza farle dalle nostre parti...se si chiamano americanate(e non in termini dispregiativi) che restino tali!
rebel tu fai il discorso del cinema come industria'
benissimo!se parliamo da un punto di vista industriale sappiamo tutti che l'italia non puo competere in nessun campo industriale per quantità,ma per qualità,x stile ed eleganza(questo è il must dato dalla confindustria negli ultimi anni!).allora non potremo mai metterci a fare fantascienza ne per soldi e ne tanto meno per capacità xchè non ne saremo capaci visto che non ci compete.l'italia è il paese dello stile e del divertimento,puntiamo sulla commedia e sull'intrattenimento che ci contraddistingue e non sui mega effetti speciali!

Io non sono per nulla un fan del cinema italiano di serie b come Rebel Machine, ma la sua analisi mi sembra molto sensata.

Il guaio in Italia è proprio che il cinema non viene concepito più come "intrattenimento" ma vuole per forza essere "arte" senza averne la capacità, oltretutto.

Scusa'La realtà mi pare l'esatto opposto, il cinema italiano (quello che ne rimane) è concepito unicamente per avere uno stile televisivo, all'insegna della commercialità.

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