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La cucina dell'Oracolo RELOADED!!!!!
Cita da Trinita su 14 Marzo 2005, 2:48Salve Oracolo,
E' un pò che non ci si vede. Ma avevo nostalgia dei tuoi biscotti...E di te.
Ho visto che i consigli che mi hai dato hanno aperto nuovi orizzonti anche ad altri " spettatori ".
Adoro i curiosi...E' segno di intelligenza voler esplorare strade ignote.
E quella che mi hai indicato è una strada davvero affascinante.
Ti lascio ringraziandoti per ciò che hai fatto per me
a presto
Lory
Salve Oracolo,
E' un pò che non ci si vede. Ma avevo nostalgia dei tuoi biscotti...E di te.
Ho visto che i consigli che mi hai dato hanno aperto nuovi orizzonti anche ad altri " spettatori ".
Adoro i curiosi...E' segno di intelligenza voler esplorare strade ignote.
E quella che mi hai indicato è una strada davvero affascinante.
Ti lascio ringraziandoti per ciò che hai fatto per me
a presto
Lory
Cita da Magda su 14 Marzo 2005, 8:50Magda stava per dire qualcosa ma viene interrotta dal gesto dell'Oracolo. Osserva il biscotto e improvvisamente sente dentro di sè che fuori dalla porta, seduto, c'è Ianus che aspetta.
Sorride.
"Ecco il senso della mia visita" dice fra sè e sè. Sorride all'Oracolo, col suo migliore sorriso. Si alza. La guarda negli occhi, sicura che l'Oracolo comprenderà tutto il suo affetto e la sua stima.
Uno sguardo lungo. Poi si volta ed esce.Fuori dalla porta, sulla destra sa già che troverà Ianus, seduto, con i suoi tormenti. Lui quando sente il rumore della porta si gira e la vede. Magda si pone in piedi, difronte a lui. Lo guarda negli occhi con un leggero sorriso. Poi senza dargli il tempo di reagire, si volta e se ne và.
Magda stava per dire qualcosa ma viene interrotta dal gesto dell'Oracolo. Osserva il biscotto e improvvisamente sente dentro di sè che fuori dalla porta, seduto, c'è Ianus che aspetta.
Sorride.
"Ecco il senso della mia visita" dice fra sè e sè. Sorride all'Oracolo, col suo migliore sorriso. Si alza. La guarda negli occhi, sicura che l'Oracolo comprenderà tutto il suo affetto e la sua stima.
Uno sguardo lungo. Poi si volta ed esce.
Fuori dalla porta, sulla destra sa già che troverà Ianus, seduto, con i suoi tormenti. Lui quando sente il rumore della porta si gira e la vede. Magda si pone in piedi, difronte a lui. Lo guarda negli occhi con un leggero sorriso. Poi senza dargli il tempo di reagire, si volta e se ne và.
Cita da morpheus_87 su 14 Marzo 2005, 15:17morole-playerheus divertito osserva la scena da un angolo della stanza d'attesa....e si sta convincendo di esere l'unico che non ha la più pallida idea per cui si trova li......
ripensando alla scena appena vista e allo sguardo sicuro della donna che usciva dalla porta riprende incerto a piegare cucchiai....
morole-playerheus divertito osserva la scena da un angolo della stanza d'attesa....e si sta convincendo di esere l'unico che non ha la più pallida idea per cui si trova li......
ripensando alla scena appena vista e allo sguardo sicuro della donna che usciva dalla porta riprende incerto a piegare cucchiai....
Cita da Utente cancellato su 14 Marzo 2005, 17:23Anch'ella la osserva e le sorride.
Poi vedendola uscire guarda sopra alla porta dove vi è la targa con su scritto "Conosci te stesso". Abbassa lo sguardo facendo un sorriso malizioso.Sa già che fuori dalla porta c'è Ianus e poco lontano Morole-playerheus intento nel piegare i cucchiai.
Si alza e poi si dirige verso il lavandino il quale prende un bicchiere, poco lontano del latte il quale, ritorna nel tavolo per poi appoggiarlo vicino ai biscotti.
Prende una sigaretta, e l'accende attendendo, l'ora dell'appuntamento, stabilito...
Anch'ella la osserva e le sorride.
Poi vedendola uscire guarda sopra alla porta dove vi è la targa con su scritto "Conosci te stesso". Abbassa lo sguardo facendo un sorriso malizioso.
Sa già che fuori dalla porta c'è Ianus e poco lontano Morole-playerheus intento nel piegare i cucchiai.
Si alza e poi si dirige verso il lavandino il quale prende un bicchiere, poco lontano del latte il quale, ritorna nel tavolo per poi appoggiarlo vicino ai biscotti.
Prende una sigaretta, e l'accende attendendo, l'ora dell'appuntamento, stabilito...
Cita da il_giocattolaio su 14 Marzo 2005, 23:31Cammino per la strada affollata della domenica,ad un tratto
sono attratto da una scaletta metallica che vedo in fondo ad
una stradina coperta dall'ombra di due enormi palazzi.
Mi avvicino e la voglia di salire mi assale.
Mi guardo in giro,provo la stabilita della scala tirandola da prima
con una mano poi con tutte e due,la curiosità prende il sopravvento.
Inizio a salire Non è molto alta,saranno 20 pioli in tutto.
Mi arrampico come se il mio destino fosse segnato da quel azione.
arrivo in cima e ho davanti una finestra ,mi affaccio per vedere
dentro.
tocco con la fronte il vetro e quello si apre leggermente.
Colto di sorole-playerresa da quell'evento discendo la scala velocemente,
troppo velocemente,talmente veloce che gli ultimi 3 pioli li faccio
scivolando con le punte dei piedi e sbatto i ginocchi nel ultimo piolo,
Cado rovinosamente a terra seduto sul'asfalto umido e freddo ,sento
un ginocchio dolorante e sicuramente gia gonfio,
guardo in alto verso quella finestra che mi ha fatto tanta paura
come se da un momento al altro si dovesse affacciare qualcuno,
nessuno
eppure è solo una finestra,penso,cosa mi potra mai fare'
Decido di risalire,questa volta più lentamente di prima (il ginocchio
mi fa sempre più male).
Arrivo alla finestra,la scavalco ed entro in casa non so di chi,ma è
come se già sapessi cosa mi attende.
Il ginocchio non mi fà più male
Sono in una stanza da letto molto stile annì50,letto con testata
altissima di legno lavorato, un quadro enorme raffigurante un presepe
sopra di esso, fa sembrare la stanza ancora più buia di quanto sia realmente.
ai piedi del letto un baule di buona fattura sopra un tappeto stile
persiano.
a fianco un comò,con una enorme specchiera dagli stessi decori della testata,
è invaso da amuleti ciondoli e catenine sparsi sopra di esso senza un logico ordine.
un armadio di legno lucido regna su tutta la parete davanti al letto.
Faccio due passi avvicinandomi alla porta.
Mi volto guardando la finestra da cui sono entrato ,come cercando la
certezza che sia sempre li,la mia porta verso la vita "normale".
Decido.
Apro la porta piano piano.
Si sentono dei rumori metallici apro di più e vedo un ragazzo in un angolino
che gioca con un cucchiaino,non bada assolutamente a me,
lui gioca,piega,raddrizza,ripiega,gioca,cotorce quella povera posata,
mah(penso tra me e me),
un rumore sordo attira la mia attenzione,un portone che si chiude,
un odore dolce ,cerco di capire da dove possa provenire,ma vedo
solamente il tipo che piega le posate,e un'altro che stà per entrare
in un altra porta.
poi immagino che sia il profumo di chi è appena uscito,sicuramente
una donna.
Vorrei entrare dove è appena entrato quel tipo,ma qualcosa mi ferma,
mi riguardo in giro e di scatto decido.
me ne devo subito andare,
non è oggi.
Corro verso la finestra che mi ha fatto entrare,e mi fiondo giù per
la scaletta metallica.
Il ginocchio torna a farmi male,
una strana senzazione mi pervade,è come se nel momento in cui sono entrato in quella stanza
sia iniziato un sogno e sia finito nel preciso momento in cui ne sono
uscito ,o sarà il contrario.
torno sulla strada affollata di gente in festa e zoppicando me ne torno
a casa dalla mia "vita normale"
Cammino per la strada affollata della domenica,ad un tratto
sono attratto da una scaletta metallica che vedo in fondo ad
una stradina coperta dall'ombra di due enormi palazzi.
Mi avvicino e la voglia di salire mi assale.
Mi guardo in giro,provo la stabilita della scala tirandola da prima
con una mano poi con tutte e due,la curiosità prende il sopravvento.
Inizio a salire Non è molto alta,saranno 20 pioli in tutto.
Mi arrampico come se il mio destino fosse segnato da quel azione.
arrivo in cima e ho davanti una finestra ,mi affaccio per vedere
dentro.
tocco con la fronte il vetro e quello si apre leggermente.
Colto di sorole-playerresa da quell'evento discendo la scala velocemente,
troppo velocemente,talmente veloce che gli ultimi 3 pioli li faccio
scivolando con le punte dei piedi e sbatto i ginocchi nel ultimo piolo,
Cado rovinosamente a terra seduto sul'asfalto umido e freddo ,sento
un ginocchio dolorante e sicuramente gia gonfio,
guardo in alto verso quella finestra che mi ha fatto tanta paura
come se da un momento al altro si dovesse affacciare qualcuno,
nessuno
eppure è solo una finestra,penso,cosa mi potra mai fare'
Decido di risalire,questa volta più lentamente di prima (il ginocchio
mi fa sempre più male).
Arrivo alla finestra,la scavalco ed entro in casa non so di chi,ma è
come se già sapessi cosa mi attende.
Il ginocchio non mi fà più male
Sono in una stanza da letto molto stile annì50,letto con testata
altissima di legno lavorato, un quadro enorme raffigurante un presepe
sopra di esso, fa sembrare la stanza ancora più buia di quanto sia realmente.
ai piedi del letto un baule di buona fattura sopra un tappeto stile
persiano.
a fianco un comò,con una enorme specchiera dagli stessi decori della testata,
è invaso da amuleti ciondoli e catenine sparsi sopra di esso senza un logico ordine.
un armadio di legno lucido regna su tutta la parete davanti al letto.
Faccio due passi avvicinandomi alla porta.
Mi volto guardando la finestra da cui sono entrato ,come cercando la
certezza che sia sempre li,la mia porta verso la vita "normale".
Decido.
Apro la porta piano piano.
Si sentono dei rumori metallici apro di più e vedo un ragazzo in un angolino
che gioca con un cucchiaino,non bada assolutamente a me,
lui gioca,piega,raddrizza,ripiega,gioca,cotorce quella povera posata,
mah(penso tra me e me),
un rumore sordo attira la mia attenzione,un portone che si chiude,
un odore dolce ,cerco di capire da dove possa provenire,ma vedo
solamente il tipo che piega le posate,e un'altro che stà per entrare
in un altra porta.
poi immagino che sia il profumo di chi è appena uscito,sicuramente
una donna.
Vorrei entrare dove è appena entrato quel tipo,ma qualcosa mi ferma,
mi riguardo in giro e di scatto decido.
me ne devo subito andare,
non è oggi.
Corro verso la finestra che mi ha fatto entrare,e mi fiondo giù per
la scaletta metallica.
Il ginocchio torna a farmi male,
una strana senzazione mi pervade,è come se nel momento in cui sono entrato in quella stanza
sia iniziato un sogno e sia finito nel preciso momento in cui ne sono
uscito ,o sarà il contrario.
torno sulla strada affollata di gente in festa e zoppicando me ne torno
a casa dalla mia "vita normale"
Cita da Utente cancellato su 15 Marzo 2005, 11:11(off:Beeello!)
ella sente dei passi, e sorride
- Non oggi....
di nuovo a pronunciar frasi incomprensibili
attende il nuovo venuto
(off:Beeello!)
ella sente dei passi, e sorride
- Non oggi....
di nuovo a pronunciar frasi incomprensibili
attende il nuovo venuto
Cita da Magda su 15 Marzo 2005, 12:08In strada. Il solito tempo grigio. Un respiro profondo, come se fosse al centro di un prato sterminato, Magda alza lo sguardo verso il cielo. Nuvole grigie si rincorrono. Angoscia. Ecco ciò che trasmette questa atmosfera. E il senso d'aver perduto qualcosa.
Forse la spensieratezza, forse l'innocenza, o la serena ignoranza. Ora sa. E tornare indietro è impossibile, come il folle che esce dalla caverna e anche quando rientra non può più credere che quelle ombre siano la vera essenza delle cose.
Un nuovo sapere si è aperto dentro di lei. Per ora anzi, forse solo un sentire... "speriamo che si trasformi in sapere. Speriamo di saperlo gestire" dice fra sè e sè.
Sente che colui che inconsapevolmente l'ha spinta dall'Oracolo non è lontano... ma lei per ora lo lascerà andare.
Si siederà invece su quella panchina laggiù, sotto l'albero, in attesa del suo amico, che fra non molto uscirà dall'abitazione dell'Oracolo.
Chissà se stavolta accetterà di spiegarle come si piegano i cucchiai...
In strada. Il solito tempo grigio. Un respiro profondo, come se fosse al centro di un prato sterminato, Magda alza lo sguardo verso il cielo. Nuvole grigie si rincorrono. Angoscia. Ecco ciò che trasmette questa atmosfera. E il senso d'aver perduto qualcosa.
Forse la spensieratezza, forse l'innocenza, o la serena ignoranza. Ora sa. E tornare indietro è impossibile, come il folle che esce dalla caverna e anche quando rientra non può più credere che quelle ombre siano la vera essenza delle cose.
Un nuovo sapere si è aperto dentro di lei. Per ora anzi, forse solo un sentire... "speriamo che si trasformi in sapere. Speriamo di saperlo gestire" dice fra sè e sè.
Sente che colui che inconsapevolmente l'ha spinta dall'Oracolo non è lontano... ma lei per ora lo lascerà andare.
Si siederà invece su quella panchina laggiù, sotto l'albero, in attesa del suo amico, che fra non molto uscirà dall'abitazione dell'Oracolo.
Chissà se stavolta accetterà di spiegarle come si piegano i cucchiai...
Cita da morpheus_87 su 15 Marzo 2005, 19:07è ormai pomeriggio tardo, il sole tramonta dietro gli opprimenti
palazzi di cemento e vetro della città e l'oscurità comincia a scendere
anche nella stanza d'attesa dell'Oracolo....una strana sensazione aleggia nell'aria: non smbra essere stata una buona giornata...
sta per chiedersi il motivo dlla sua visita all'Oracolo, ma conocse già la risposta:
era solo un modo per sfuggire alla sua vita e cercare un buon posto dove pensare, pensare alla solita domanda
che ormai lo acompagna da un eternità..-non oggi, non è oggi che toverò le risposte che cerco, passerò un altra notte insonne, ripensando a quel chiodo fisso,
e a tutti gli errori che ne sono derivati... -lentamente si alza dall'angolo d'ombra, giàsto in tempo per scorgere una figura non ben definita,
lievemente zoppicante sgattaiolare dietro la porta- deja vu''' eppure mi pareva di aver gia visto questa scena stamattina -
vincendo la curiosità che lo spinge verso quella figura, forse solo immaginata, raccoglie il suo nero cappotto,
appoggiato su di una sedia non distante, lentamente lo infila prende dalla tasca qualcosa, si ferma un momento davanti
alla porta, indugia.....la apre poi si ferma di nuovo, quasi colto da un dubbio..... esce e a passo lento e sicuro scende le scale.
nel frattempo, sulla porta, dal lato interno, qualcosa sta dondolando... un biglietto ( ecco cosa cercava in tasca! )
- non sarà più il cucchiaio a piegarsi, neppure la mia mente, lo saranno solo gli ostacoli -
nonostante il buio calante, all'uscita del palazzo inforca comunque i suoi occhiali scuri, ormai servono solo per nascondere isuoi occhi,
non vuole si sappia se ride o piange... come i lampioni in quel momento un idea s'accende nella sua testa- resta solo una cosa da fare, ora so qual'è la strada tracciata avanti ai miei piedi, la vedo...so esattamente dove mi porterà, proprio come questo viale,
non è qui che voglio stare, ma non posso fare altro -
è ormai pomeriggio tardo, il sole tramonta dietro gli opprimenti
palazzi di cemento e vetro della città e l'oscurità comincia a scendere
anche nella stanza d'attesa dell'Oracolo....
una strana sensazione aleggia nell'aria: non smbra essere stata una buona giornata...
sta per chiedersi il motivo dlla sua visita all'Oracolo, ma conocse già la risposta:
era solo un modo per sfuggire alla sua vita e cercare un buon posto dove pensare, pensare alla solita domanda
che ormai lo acompagna da un eternità..
-non oggi, non è oggi che toverò le risposte che cerco, passerò un altra notte insonne, ripensando a quel chiodo fisso,
e a tutti gli errori che ne sono derivati... -
lentamente si alza dall'angolo d'ombra, giàsto in tempo per scorgere una figura non ben definita,
lievemente zoppicante sgattaiolare dietro la porta
- deja vu''' eppure mi pareva di aver gia visto questa scena stamattina -
vincendo la curiosità che lo spinge verso quella figura, forse solo immaginata, raccoglie il suo nero cappotto,
appoggiato su di una sedia non distante, lentamente lo infila prende dalla tasca qualcosa, si ferma un momento davanti
alla porta, indugia.....
la apre poi si ferma di nuovo, quasi colto da un dubbio..... esce e a passo lento e sicuro scende le scale.
nel frattempo, sulla porta, dal lato interno, qualcosa sta dondolando... un biglietto ( ecco cosa cercava in tasca! )
- non sarà più il cucchiaio a piegarsi, neppure la mia mente, lo saranno solo gli ostacoli -
nonostante il buio calante, all'uscita del palazzo inforca comunque i suoi occhiali scuri, ormai servono solo per nascondere isuoi occhi,
non vuole si sappia se ride o piange... come i lampioni in quel momento un idea s'accende nella sua testa
- resta solo una cosa da fare, ora so qual'è la strada tracciata avanti ai miei piedi, la vedo...so esattamente dove mi porterà, proprio come questo viale,
non è qui che voglio stare, ma non posso fare altro -
Cita da Utente cancellato su 16 Marzo 2005, 13:03Un'altro respiro profondo dalla sigaretta accesa, l'aria è diventata piuttosto strana. L'Oracolo sorride, non si sa se per caso od un preciso motivo...
Si alza e cammina verso la soglia della porta che propende verso il salone, giànge finalmente a passo lento, si ferma, sapendo che al suo fianco c'è Ianus che aspetta un colloquio con lei, attraversa la sala andando verso i mobili dove c'è una ciotolina di vetro con caramelle, rivestite di carta rossa, attraversa il tavolino e la mano va a prendere la ciotonina di cristallo.
Si dirige poi verso Ianus, una volta fermata davanti a lui s'inchina ponendo le caramelle, un volto è sereno cercando di scacciare l'atmosfera dubbiosa e pesante che si è creata
- Dolcetto' - voce normale e cordiale accompagnato da uno dei suoi sorriso che pargono enigmatici....
Un'altro respiro profondo dalla sigaretta accesa, l'aria è diventata piuttosto strana. L'Oracolo sorride, non si sa se per caso od un preciso motivo...
Si alza e cammina verso la soglia della porta che propende verso il salone, giànge finalmente a passo lento, si ferma, sapendo che al suo fianco c'è Ianus che aspetta un colloquio con lei, attraversa la sala andando verso i mobili dove c'è una ciotolina di vetro con caramelle, rivestite di carta rossa, attraversa il tavolino e la mano va a prendere la ciotonina di cristallo.
Si dirige poi verso Ianus, una volta fermata davanti a lui s'inchina ponendo le caramelle, un volto è sereno cercando di scacciare l'atmosfera dubbiosa e pesante che si è creata
- Dolcetto' - voce normale e cordiale accompagnato da uno dei suoi sorriso che pargono enigmatici....
Cita da ianus su 16 Marzo 2005, 20:26"No grazie... sto bene così" risponde Ianus recuperando il nervosismo con un pò di calma.
Pensando ancora un pò a Magda e a quanto ella sia sfuggente in ogni loro incontro si chiede il perchè i loro incontri siano così misteriosi.
Ma non c'è tempo per giochini e indovinelli.
Guarda gli occhi comprensivi dell'Oracolo e chiede
"Lei sa già perchè sono qui..." accennando un lieve sorriso
"No grazie... sto bene così" risponde Ianus recuperando il nervosismo con un pò di calma.
Pensando ancora un pò a Magda e a quanto ella sia sfuggente in ogni loro incontro si chiede il perchè i loro incontri siano così misteriosi.
Ma non c'è tempo per giochini e indovinelli.
Guarda gli occhi comprensivi dell'Oracolo e chiede
"Lei sa già perchè sono qui..." accennando un lieve sorriso