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La decandenza dell'essere umano!

Io penso che la libertà ci sia nell'atarassia...mi spiego meglio per chi non conosce l'epicureismo:
l'atarassia è lo stato di non-turbamento che l'uomo raggiànge solo soddisfacendo i bene beni naturali e necessari e non avendo paura della morte (non approfondisco ulteriormente sennò mi troverei a afre una lezione di letteratura latina)...io penso che questa atarassia che coincide con la felicità si possa raggungere stando da soli e in pace con se stessi...
sembra banale come frase ma se ci pensate bene non è così...
Adesso non è che dovete prendermi per un epicureo...eh'

io penso che questa atarassia che coincide con la felicità si possa raggungere stando da soli e in pace con se stessi...

è il systema stesso che non vuole lasciarci in pace con noi stessi... il systema teme la gente che riflette, perchè può scoprire la verità...

Il systema spesso non mi ha mai impedito niente...
Sono i miei pensieri e le mie riflessioni che lo fanno...

La coscienza è quello che ci separa dalle macchine...

Grande Juliet!

Questa frase mi è piaciuta particolarmente, racchiude in sè la chiave per comprendere come mai noi non siamo liberi.
E' molto lungo da spiegare come concetto, ma ti posso assicurare che ho verificato sulla mia pelle che quella che noi chiamiamo "coscienza" è in realtà un'illusione e che, nell'arco di un'intera giornata, non riusciamo ad essere presenti a noi stessi che per qualche misero minuto.
Sarebbe sufficiente osservarsi onestamente per comprendere questo fenomeno, ma la persona con cui si è meno sinceri è proprio il nostro vero "io", purtroppo.

Dubito che esista qualcosa o qualcuno che sia libero da qualsiasi regola... Ognuno crea le regole per vivere quantomeno "bene".

Scusa se ne approfitto Juliet, ma il tuo post è ricchissimo di spunti perfetti, in queste poche righe c'è tutto ciò che concerne la situazione dell'uomo.
L'unica aggiànta che mi permetto di fare è la divisione di quelle che tu chiami "regole" in due grandi gruppi: Leggi e Convenzioni.
Riformulando la tua frase in questo modo:
Dubito che esista qualcosa o qualcuno che sia libero da qualsiasi Legge... Ognuno crea le Convenzioni per vivere quantomeno "bene".

In effetti, se consideriamo per Legge quasiasi regola che sia uguale per tutti (e qui non mi riferisco certamente alle leggi dei tribunali..). come, ad esempio, la nascita, la morte o la gravità e per Convenzione l'insieme delle regole che un essere umano, un gruppo o una nazione stabilisce per la convivenza (ecco, qui ci può stare il tribunale..)., allora hai perfettamente ragione.

Il problema è quando non ce ne rendiamo conto, quando agiamo soltanto per quieto vivere. Quando stiamo ore a fare cose di cui non ci interessa nulla, solo per seguire la massa.

Ti posso chiedere quante volte, guardando le persone che ti circondavano, hai avuto l'impressione che queste si trovassero nella condizione che hai appena descritto'

ti posso assicurare che ho verificato sulla mia pelle che quella che noi chiamiamo "coscienza" è in realtà un'illusione e che, nell'arco di un'intera giornata, non riusciamo ad essere presenti a noi stessi che per qualche misero minuto.

Forse mi hai frainteso, per coscienza non intendo la coerenza o la voce interiore che ci consiglia... Chiamiamolo istinto: internamente sappiamo quando facciamo bene o male... O anche, dopo tanto tempo, capita a tutti di provare rimorso per qualcosa... Le macchine no. Le macchine tengono prigionieri milioni di uomini e non credo si sentano mai in colpa...

In effetti, se consideriamo per Legge quasiasi regola che sia uguale per tutti (e qui non mi riferisco certamente alle leggi dei tribunali..). come, ad esempio, la nascita, la morte o la gravità e per Convenzione l'insieme delle regole che un essere umano, un gruppo o una nazione stabilisce per la convivenza (ecco, qui ci può stare il tribunale..)., allora hai perfettamente ragione.

Sì, infatti intendevo delle convenzioni, delle regole che gli esseri umani si creano per autogovernarsi... L'uomo non è fatto per essere libero, e quando lo è non sa gestire la propria libertà, se non creando altre regole...

Ti posso chiedere quante volte, guardando le persone che ti circondavano, hai avuto l'impressione che queste si trovassero nella condizione che hai appena descritto'

Un sacco di volte... Come ho detto prima, è mettendo a tacere la nostra coscienza che si diventa macchine, che si diventa parte del systema...

ti posso assicurare che ho verificato sulla mia pelle che quella che noi chiamiamo "coscienza" è in realtà un'illusione e che, nell'arco di un'intera giornata, non riusciamo ad essere presenti a noi stessi che per qualche misero minuto.

Forse mi hai frainteso, per coscienza non intendo la coerenza o la voce interiore che ci consiglia... Chiamiamolo istinto: internamente sappiamo quando facciamo bene o male... O anche, dopo tanto tempo, capita a tutti di provare rimorso per qualcosa... Le macchine no. Le macchine tengono prigionieri milioni di uomini e non credo si sentano mai in colpa...

Ti ringrazio molto per la precisazione, non ti avevo fraintesa, hai usato il termine corretto, si tratta proprio di "Coscienza".
Se l'uomo sapesse sempre, in ogni momento, che quello che stà per fare è bene o male, probabilmente la nostra storia sarebbe diversa.
Ma la nostra Coscienza interna dorme (o è messa a tacere) troppo spesso.
(proseguo dopo il quote..).

Ti posso chiedere quante volte, guardando le persone che ti circondavano, hai avuto l'impressione che queste si trovassero nella condizione che hai appena descritto'

Un sacco di volte... Come ho detto prima, è mettendo a tacere la nostra coscienza che si diventa macchine, che si diventa parte del systema...

Come giàstamente hai potuto osservare, l'uomo si trova spesso in una condizione di "assenza di coscienza".
Il fatto che ci capiti di provare rimorso dopo un Tempo è dovuto al fatto che la nostra Coscienza si è ripresa, per un attimo, ed ha notato un'azione che è stata compiuta in modo "automatico", senza che noi fossimo lì realmente.
Di solito, il processo che si scatena in questa situazione, al fine di mettere a tacere la nostra Coscienza che ci perseguita, è di giàstificarci, di trovare una scusa che dia una ragione alla nostra azione.
"Non è colpa mia, ho fatto così perchè..."
Perchè ammettere a noi stessi di non essere Coscienti è molto scomodo, troppo.

Ora ti ripropongo l'ulti, mia domanda in modo più profondo.
Quante volte ti è capitato di accorgerti di essere tu stessa in una condizione di "assenza di coscienza"'
A me molte.

E se dicessi che la mia coscienza mi fa soffrire in maniera incredibile'

Quante volte ti è capitato di accorgerti di essere tu stessa in una condizione di "assenza di coscienza"'
A me molte.

Non saprei, molte, credo.

E se dicessi che la mia coscienza mi fa soffrire in maniera incredibile'

Ti risponderei che è normale che si provi rimorso, è normale agire senza pensare e pentirsi un attimo dopo. Ma ti rispondo anche che è una fortuna che, anche se dopo tempo, ti accorgi dei tuoi erriri... E' ciò che ti rende umano, la capacità di non ragionare solo grazie alla convenienza...

Ma purtroppo la mia è una coscienza "ipertrofica" che mi rende molto sensibile...a tutto...
Io mi rendo conto dei miei errori e ci ripenso sempre vagliando le varie possibilità che avrei potuto scegliere non in modo razionale ma irrazionalmente...in na confusione sempre permanente nella mia mente....

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