WhatIsTheMatrix.IT – Il Sito Italiano su Matrix
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Matrix e Marx
Cita da Saska su 26 Ottobre 2006, 14:00La prima pagina del sito... non te la prendere, dai. Avrai tutto il tempo di capire come lavora questo sito... 😉
La prima pagina del sito... non te la prendere, dai. Avrai tutto il tempo di capire come lavora questo sito... 😉
Cita da ericrap su 26 Ottobre 2006, 19:53Proprio oggi ho letto qualcosina a riguardo in un libro che mi ha regalato mio fratello [Matrix, Uno studio di caso, Guglielmo Pescatore (ed)., Hybris, 2006].
Provo a estrapolare qualcosa: a pagina 70, in sintesi, C. Bisoni scrive: 'la mia ipotesi è che ci sia una narrazione unificante in grado di creare punti di contatto (..)., una sorta di meta-tema che sutura e dà coesione al campo delle spinte razionalistiche e irrazionalistiche presenti nella storia. Un simile compito è svolto dalla grande narrazione rivoluzionarià.
A pagina 73, Bisoni conclude scrivendo così:
- 'gli sceneggiatori di Matrix sposano l'ipotesi che il racconto della rivoluzione si spieghi male senza il racconto della religionè [n.d.r.: si spiega male, sì, chissà com'è... forse perché uno è subordinato all'altro... da cui cambierei la sua ipotesi iniziale, sig. Bisoni, allineandola a quella degli sceneggiatori di Matrix: la narrazione unificante è quella cristiana, e cristiana è l'unica vera, liberatoria, Rivoluzione con la R maiuscola... altrimenti ci ritroviamo il celebrèCatechismo del rivoluzionariò di Nechaev... va bè, lasciamo perdere gli scheletri di tanto tempo fa...]: 'non è un caso che oggi a Cuba l'iconografia rivoluzionaria sia caratterizzata da riferimenti cristiani: gli apostoli della rivoluzione, il Che visto come Uno Eterno, simile al Cristo [p. 73].- rifacendosi al pensiero di Alain Badiou, l'evento rivoluzionario è riportabile alla triade paolina (fede, speranza e amore) e questa è riscontrabile nella trilogia dei Wachowschi, nella fede circa l'arrivo dell'Eletto con la sua rivoluzione, la speranza di un mondo rivoluzionato e l'amore che garantisca - lottando - la fedeltà assoluta all'evento;
- In conclusione, secondo Bisoni, 'l'ideologia rivoluzionaria è il più forte dei grandi racconti che danno sostanza narrativa a Matrix [n.d.r.: sì, a san Paolo la medaglia d'argento...]. Matrix è la mitologia della rivoluzione che sopravvive dopo la fine della filosofia della storia che l'ha in parte sorretta e resa possibile, l'ultimo tentativo di consegnare il racconto rivoluzionario a un presente mitico, di conservare la rivoluzione all'interno della dimensione inscalfibile dell'Eventò (p. 73-74)
---------------------
IERI così:
'Il rivoluzionario considera morale ogni cosa che aiuti il trionfo della rivoluzione; sentimenti teneri e deboli di parentela, amicizia, amore, gratitudine e perfino onore, devono essere umiliati in lui da una fredda passione per la causa rivoluzionaria. Giorno e notte egli deve avere un solo pensiero, un solo scopo: la distruzione della pietà' (dal 'Catechismo del rivoluzionariò, 1868)'Abbasso l'amore al prossimo. Noi abbiamo bisogno di odio. Dobbiamo imparare a odiare. Questa è la nostra religione. Con questo mezzo arriveremo a conquistare il mondò (dichiarazione alla stampa straniera del Commissario all'Istruzione Pubblica Lunacarschij, 1937)
OGGI così:
San Fidel Castro a Cuba, ed in Italia' lasciamoci riconciliare con Cr.. pardon: con Prodi.DOMANI così'
'Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione tra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più' (Hannah Arendt)P.S.: citazioni tratte dàI mostri della ragione / 2' di Rino Cammilleri, edizioni Ares, 2005, libro nel quale si parla fra l'altro anche di comunismo esoterico (il cosmismo russo, con cui poi ha chiuso il cerchio l'americano new age) e nel quale leggo ad esempio del romanziere 'Platonov, che immaginò la società comunista perfetta costruita nelle viscere della terra [n.d.r.: Zion!]. Affascinato dal mondo delle macchine, ipotizzò che esse avessero una loro vita particolare che si sarebbe rivelata solo ai proletari [n.d.r.: le red pill!]' (p. 255).
Proprio oggi ho letto qualcosina a riguardo in un libro che mi ha regalato mio fratello [Matrix, Uno studio di caso, Guglielmo Pescatore (ed)., Hybris, 2006].
Provo a estrapolare qualcosa: a pagina 70, in sintesi, C. Bisoni scrive: 'la mia ipotesi è che ci sia una narrazione unificante in grado di creare punti di contatto (..)., una sorta di meta-tema che sutura e dà coesione al campo delle spinte razionalistiche e irrazionalistiche presenti nella storia. Un simile compito è svolto dalla grande narrazione rivoluzionarià.
A pagina 73, Bisoni conclude scrivendo così:
- 'gli sceneggiatori di Matrix sposano l'ipotesi che il racconto della rivoluzione si spieghi male senza il racconto della religionè [n.d.r.: si spiega male, sì, chissà com'è... forse perché uno è subordinato all'altro... da cui cambierei la sua ipotesi iniziale, sig. Bisoni, allineandola a quella degli sceneggiatori di Matrix: la narrazione unificante è quella cristiana, e cristiana è l'unica vera, liberatoria, Rivoluzione con la R maiuscola... altrimenti ci ritroviamo il celebrèCatechismo del rivoluzionariò di Nechaev... va bè, lasciamo perdere gli scheletri di tanto tempo fa...]: 'non è un caso che oggi a Cuba l'iconografia rivoluzionaria sia caratterizzata da riferimenti cristiani: gli apostoli della rivoluzione, il Che visto come Uno Eterno, simile al Cristo [p. 73].
- rifacendosi al pensiero di Alain Badiou, l'evento rivoluzionario è riportabile alla triade paolina (fede, speranza e amore) e questa è riscontrabile nella trilogia dei Wachowschi, nella fede circa l'arrivo dell'Eletto con la sua rivoluzione, la speranza di un mondo rivoluzionato e l'amore che garantisca - lottando - la fedeltà assoluta all'evento;
- In conclusione, secondo Bisoni, 'l'ideologia rivoluzionaria è il più forte dei grandi racconti che danno sostanza narrativa a Matrix [n.d.r.: sì, a san Paolo la medaglia d'argento...]. Matrix è la mitologia della rivoluzione che sopravvive dopo la fine della filosofia della storia che l'ha in parte sorretta e resa possibile, l'ultimo tentativo di consegnare il racconto rivoluzionario a un presente mitico, di conservare la rivoluzione all'interno della dimensione inscalfibile dell'Eventò (p. 73-74)
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IERI così:
'Il rivoluzionario considera morale ogni cosa che aiuti il trionfo della rivoluzione; sentimenti teneri e deboli di parentela, amicizia, amore, gratitudine e perfino onore, devono essere umiliati in lui da una fredda passione per la causa rivoluzionaria. Giorno e notte egli deve avere un solo pensiero, un solo scopo: la distruzione della pietà' (dal 'Catechismo del rivoluzionariò, 1868)
'Abbasso l'amore al prossimo. Noi abbiamo bisogno di odio. Dobbiamo imparare a odiare. Questa è la nostra religione. Con questo mezzo arriveremo a conquistare il mondò (dichiarazione alla stampa straniera del Commissario all'Istruzione Pubblica Lunacarschij, 1937)
OGGI così:
San Fidel Castro a Cuba, ed in Italia' lasciamoci riconciliare con Cr.. pardon: con Prodi.
DOMANI così'
'Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione tra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più' (Hannah Arendt)
P.S.: citazioni tratte dàI mostri della ragione / 2' di Rino Cammilleri, edizioni Ares, 2005, libro nel quale si parla fra l'altro anche di comunismo esoterico (il cosmismo russo, con cui poi ha chiuso il cerchio l'americano new age) e nel quale leggo ad esempio del romanziere 'Platonov, che immaginò la società comunista perfetta costruita nelle viscere della terra [n.d.r.: Zion!]. Affascinato dal mondo delle macchine, ipotizzò che esse avessero una loro vita particolare che si sarebbe rivelata solo ai proletari [n.d.r.: le red pill!]' (p. 255).
Cita da Saska su 27 Ottobre 2006, 13:22http://en.wichipedia.org/wichi/The_Matrix_Trilogy - dedicato a tutta la saga; c'e una parte dedicata a marxismo.
http://en.wichipedia.org/wichi/The_Matrix_Trilogy - dedicato a tutta la saga; c'e una parte dedicata a marxismo.
Cita da Prof_Orribilus su 29 Ottobre 2006, 16:26http://en.wichipedia.org/wichi/The_Matrix_Trilogy - dedicato a tutta la saga; c'e una parte dedicata a marxismo.
Ottimo! Non l'ho letto tutto , mi è sembrato molto obiettivo.
http://en.wichipedia.org/wichi/The_Matrix_Trilogy - dedicato a tutta la saga; c'e una parte dedicata a marxismo.
Ottimo! Non l'ho letto tutto , mi è sembrato molto obiettivo.
Cita da Saska su 29 Ottobre 2006, 17:57http://en.wichipedia.org/wichi/The_Matrix_Trilogy - dedicato a tutta la saga; c'e una parte dedicata a marxismo.
Ottimo! Non l'ho letto tutto , mi è sembrato molto obiettivo.
E lo e`, se devo essere sincera... hanno fatto un bella dedica alla trilogia. :ok:
http://en.wichipedia.org/wichi/The_Matrix_Trilogy - dedicato a tutta la saga; c'e una parte dedicata a marxismo.
Ottimo! Non l'ho letto tutto , mi è sembrato molto obiettivo.
E lo e`, se devo essere sincera... hanno fatto un bella dedica alla trilogia. :ok:
Cita da Frankie83 su 1 Novembre 2006, 23:17hei ragazzi grazie mille...
qualcun altro saprebbe indicarmi altre fonti su questo argomento'
hei ragazzi grazie mille...
qualcun altro saprebbe indicarmi altre fonti su questo argomento'
Cita da ericrap su 2 Novembre 2006, 16:15Sempre sull'argomento Matrix/Marx si potrebbe segnalare un articolo di Slavoj Zizek, scritto prima dell'uscita di Matrix Revolutions, articolo che secondo me può ben evidenziare come all'epoca ' cioè: prima del terzo episodio della trilogia ' nell'ambito culturale di sinistra i primi due episodi di Matrix avessero suscitato interesse e degli ideologici apprezzamenti, tant'è che lo scritto di Zizek (psicoanalista e filosofo sloveno) venne tradotto sul 'Manifesto' dell'8 giàgno 2003.
Come ho già scritto, e come scrive Bisoni nel suo saggio che ho citato nel precedente post, alla fine di Revolutions l'ipotesi che si rafforza è però quella del racconto di religione più che di rivoluzione: se alla fine di Reloaded si poteva evidenziare una società proletaria ormai divenuta consapevole delle menzogne sovrastrutturali (l'Oracolo è un programma; la profezia un altro systema di controllo), alla fine di Revolutions si avrà una società cristiana di salvati dall'atto cruciale di quel rivoluzionario che è il Neo novello Cristo.
A mio parere, insomma, la sintesi conclusiva dei Wachowschi è teologica: per come conclude il suo saggio, invece, Bisoni mi dà l'idea, a dirla in metafora, di un portiere che vuol trovare il salvataggio in corner quando la palla (ideo-logica comunista) è ormai già entrata nella rete (dell'Idea-Logos Gesù Cristo-Personificata)...
Beh, comunque, tornando invece a Zizek, posto qui di seguito la parte finale dell'articolo (che scaricai dalla rete), che è poi la parte più interessante dal punto di vista del rapporto 'Matrix-Marx':
' (')Verso la fine di Matrix Reloaded, ogni cosa viene così messa in dubbio: la domanda non è solo se eventuali rivoluzioni contro Matrix possano compiere ciò che esse propugnano o se debbano finire in un'orgia di distruzione, ma piuttosto se esse non siano messe in conto, se non addirittura pianificate, da Matrix. Allora, anche coloro che sono liberati da Matrix sono in realtà liberi di fare una scelta' La soluzione è rischiare comunque la ribellione aperta, rassegnarsi ai giochi locali di "resistenza", restando all'interno di Matrix, o magari a cimentarsi in una collaborazione inter-classista con le forze "positive" in Matrix' È qui che finisce Matrix Reloaded: in una mancata "mappatura cognitiva" che rispecchia perfettamente la triste condizione della Sinistra odierna e la sua lotta contro il Sistema.
Una piega ulteriore è fornita proprio alla fine del film quando Neo, alzando semplicemente la mano, ferma magicamente le perfide macchine simili a calamari che attaccano gli umani. Come ha potuto fare questo nel "deserto del reale", non in Matrix dove, naturalmente, egli può fare meraviglie, congelare il corso del tempo, sconfiggere le leggi di gravità ecc.' Questa incongruenza inspiegata rimanda alla soluzione che "tutto ciò che esiste è generato da Matrix", che non c'è una realtà ultima' Sebbene tale tentazione "postmoderna" - trovare una facile scappatoia dalle confusioni proclamando che tutto ciò che esiste è la serie infinita di realtà virtuali che si rispecchiano l'una nell'altra - sia da rigettare, c'è una intuizione corretta in questo complicarsi della divisione pura e semplice tra la "realtà reale" e l'universo generato da Matrix: anche se la battaglia si svolge nella "realtà reale", lo scontro cruciale deve essere vinto in Matrix. Questo è il motivo per cui bisogna (ri)entrare nel suo universo fittizio virtuale. Se lo scontro fosse avvenuto solo nel "deserto del reale", avremmo avuto l'ennesima noiosa distopia sulle rovine della lotta dell'umanità contro le macchine cattive.
Per dirla nei termini della cara vecchia opposizione marxista struttura/sovrastruttura: bisognerebbe tenere conto della irriducibile dualità, da una parte, dei processi materiali socio-economici "oggettivi" che avvengono nella realtà oltre che, dall'altra parte, del processo politico-ideologico vero e proprio. E se il dominio della politica fosse intrinsecamente "sterile", un teatro delle ombre, ma nondimeno cruciale nella trasformazione della realtà' Così, anche se l'economia è la vera sede e la politica è un teatro delle ombre, la battaglia principale va combattuta nella politica e nell'ideologia. Si consideri la disintegrazione del potere comunista alla fine degli anni `80: anche se l'evento principale è stato l'effettiva perdita del potere statale da parte dei comunisti, la frattura cruciale è avvenuta a un diverso livello: in quei magici momenti in cui, sebbene formalmente i comunisti fossero ancora al potere, la gente all'improvviso non ha più avuto paura e non ha più preso seriamente la minaccia; così, anche se delle battaglie "reali" con la polizia continuavano, tutti in qualche modo sapevano che "il gioco" era "finito"... Il titolo Matrix Reloaded è così alquanto appropriato: se la prima parte era dominata dalla spinta a uscire da Matrix, a liberarsi dalla sua presa, la seconda parte chiarisce che la battaglia deve essere vinta all'interno di Matrix, che bisogna tornare ad essa.
In Matrix Reloaded, i fratelli Wachowschi hanno coscientemente sollevato queste questioni, mettendoci davanti a tutte le complicazioni e alle confusioni del processo di liberazione. Così facendo si sono messi in una situazione difficile: ora hanno davanti a sé un compito quasi impossibile. Per riuscire, la futura terza parte, The Matrix Revolutions, dovrà produrre niente meno che la risposta appropriata ai dilemmi della politica rivoluzionaria oggi, un modello per l'atto politico che la Sinistra sta disperatamente cercando'.
Beh, inutile dire quale penso dovrebbe essere l'atto cruciale' dico solo che il Zizek 'in cerca di conversione' - e che all'epoca ancora non aveva visto l'epilogo di Revolutions, col 'compromesso storicò infine delineato daglìitaliotì Wachowschi (eh sì, nihil sub sole novi, caro Zizek: Don Camillo e Peppone, poi DC&PCI, mò DS&Margherita... e l'incongruenza di fondo resta sempre..). - dice cose interessanti anche pensando a 'V per vendetta', che finalmente ho visto qualche giorno fa, nel senso che:
la battaglia finale deve essere battaglia combattuta (coma fa infine lo stesso Neo) all'interno della matrice delle idee (è il governo che deve aver paura del popolo, se il popolo inizia a credere veramente in Qualcuno e nel suo messaggio [altro che oppio dei popoli']), e l'idea risolutoria è quella che deve potersi incarnare ' onde muovere rivoluzionariamente le masse - in un 'leader maximò, in una Persona che si sacrifica per tutti (da cristiano dico: non mi basta un'ideologia, voglio un'Idea, e non mi basta un'Idea 'iperuranica', sia pur appagante come l'Amore, ma per crederci ho bisogno di una persona in carne ed ossa [altro concetto mi pare espresso proprio all'inizio, nel prologo, di 'V per vendetta' (l'impiccaggione del 'povero Cristo')] per un rapporto Io/Tu: Gesù Cristo ri-sorto [nell'amato, da Evey, V]).
Sempre in linea con Zizek, la catartica conversione finale all'Idea rivoluzionaria avviene, per Evey, all'interno di una 'matrixiana' simulazione ('il topol-one' V che gioca con la sorcina Evey chiusa nella sua sperimentale cella alla 'Schinner box', per la serie: apprendi qual è la risposta giàsta, qual è la 'chiave' che ti tiene chiusa in gabbia, vai oltre quella 'paura adamitica originale' [Gen 3, 10: 'Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto... dietro una maschera-foglia di fico] ed allora sarai libera') smascheratale solo a posteriori' così come, per esteso nella conclusione del film, il 'gioco della mascherata' alla fine cesserà per tutti (le persone che hanno sposato la causa di V non hanno più bisogno di portarne quel 'mass medium' che è la sua 'maschera-ombrello').
SùV per vendettà, e quello che mi sembra il suo fulcro tematico, che secondo me lo rende sostanzialmente un affascinante gioco di equilibrismo intellettuale in linea con la trilogia di Matrix, poi continuo (magari su un topic più attinente, boh..)....
Sempre sull'argomento Matrix/Marx si potrebbe segnalare un articolo di Slavoj Zizek, scritto prima dell'uscita di Matrix Revolutions, articolo che secondo me può ben evidenziare come all'epoca ' cioè: prima del terzo episodio della trilogia ' nell'ambito culturale di sinistra i primi due episodi di Matrix avessero suscitato interesse e degli ideologici apprezzamenti, tant'è che lo scritto di Zizek (psicoanalista e filosofo sloveno) venne tradotto sul 'Manifesto' dell'8 giàgno 2003.
Come ho già scritto, e come scrive Bisoni nel suo saggio che ho citato nel precedente post, alla fine di Revolutions l'ipotesi che si rafforza è però quella del racconto di religione più che di rivoluzione: se alla fine di Reloaded si poteva evidenziare una società proletaria ormai divenuta consapevole delle menzogne sovrastrutturali (l'Oracolo è un programma; la profezia un altro systema di controllo), alla fine di Revolutions si avrà una società cristiana di salvati dall'atto cruciale di quel rivoluzionario che è il Neo novello Cristo.
A mio parere, insomma, la sintesi conclusiva dei Wachowschi è teologica: per come conclude il suo saggio, invece, Bisoni mi dà l'idea, a dirla in metafora, di un portiere che vuol trovare il salvataggio in corner quando la palla (ideo-logica comunista) è ormai già entrata nella rete (dell'Idea-Logos Gesù Cristo-Personificata)...
Beh, comunque, tornando invece a Zizek, posto qui di seguito la parte finale dell'articolo (che scaricai dalla rete), che è poi la parte più interessante dal punto di vista del rapporto 'Matrix-Marx':
' (')Verso la fine di Matrix Reloaded, ogni cosa viene così messa in dubbio: la domanda non è solo se eventuali rivoluzioni contro Matrix possano compiere ciò che esse propugnano o se debbano finire in un'orgia di distruzione, ma piuttosto se esse non siano messe in conto, se non addirittura pianificate, da Matrix. Allora, anche coloro che sono liberati da Matrix sono in realtà liberi di fare una scelta' La soluzione è rischiare comunque la ribellione aperta, rassegnarsi ai giochi locali di "resistenza", restando all'interno di Matrix, o magari a cimentarsi in una collaborazione inter-classista con le forze "positive" in Matrix' È qui che finisce Matrix Reloaded: in una mancata "mappatura cognitiva" che rispecchia perfettamente la triste condizione della Sinistra odierna e la sua lotta contro il Sistema.
Una piega ulteriore è fornita proprio alla fine del film quando Neo, alzando semplicemente la mano, ferma magicamente le perfide macchine simili a calamari che attaccano gli umani. Come ha potuto fare questo nel "deserto del reale", non in Matrix dove, naturalmente, egli può fare meraviglie, congelare il corso del tempo, sconfiggere le leggi di gravità ecc.' Questa incongruenza inspiegata rimanda alla soluzione che "tutto ciò che esiste è generato da Matrix", che non c'è una realtà ultima' Sebbene tale tentazione "postmoderna" - trovare una facile scappatoia dalle confusioni proclamando che tutto ciò che esiste è la serie infinita di realtà virtuali che si rispecchiano l'una nell'altra - sia da rigettare, c'è una intuizione corretta in questo complicarsi della divisione pura e semplice tra la "realtà reale" e l'universo generato da Matrix: anche se la battaglia si svolge nella "realtà reale", lo scontro cruciale deve essere vinto in Matrix. Questo è il motivo per cui bisogna (ri)entrare nel suo universo fittizio virtuale. Se lo scontro fosse avvenuto solo nel "deserto del reale", avremmo avuto l'ennesima noiosa distopia sulle rovine della lotta dell'umanità contro le macchine cattive.
Per dirla nei termini della cara vecchia opposizione marxista struttura/sovrastruttura: bisognerebbe tenere conto della irriducibile dualità, da una parte, dei processi materiali socio-economici "oggettivi" che avvengono nella realtà oltre che, dall'altra parte, del processo politico-ideologico vero e proprio. E se il dominio della politica fosse intrinsecamente "sterile", un teatro delle ombre, ma nondimeno cruciale nella trasformazione della realtà' Così, anche se l'economia è la vera sede e la politica è un teatro delle ombre, la battaglia principale va combattuta nella politica e nell'ideologia. Si consideri la disintegrazione del potere comunista alla fine degli anni `80: anche se l'evento principale è stato l'effettiva perdita del potere statale da parte dei comunisti, la frattura cruciale è avvenuta a un diverso livello: in quei magici momenti in cui, sebbene formalmente i comunisti fossero ancora al potere, la gente all'improvviso non ha più avuto paura e non ha più preso seriamente la minaccia; così, anche se delle battaglie "reali" con la polizia continuavano, tutti in qualche modo sapevano che "il gioco" era "finito"... Il titolo Matrix Reloaded è così alquanto appropriato: se la prima parte era dominata dalla spinta a uscire da Matrix, a liberarsi dalla sua presa, la seconda parte chiarisce che la battaglia deve essere vinta all'interno di Matrix, che bisogna tornare ad essa.
In Matrix Reloaded, i fratelli Wachowschi hanno coscientemente sollevato queste questioni, mettendoci davanti a tutte le complicazioni e alle confusioni del processo di liberazione. Così facendo si sono messi in una situazione difficile: ora hanno davanti a sé un compito quasi impossibile. Per riuscire, la futura terza parte, The Matrix Revolutions, dovrà produrre niente meno che la risposta appropriata ai dilemmi della politica rivoluzionaria oggi, un modello per l'atto politico che la Sinistra sta disperatamente cercando'.
Beh, inutile dire quale penso dovrebbe essere l'atto cruciale' dico solo che il Zizek 'in cerca di conversione' - e che all'epoca ancora non aveva visto l'epilogo di Revolutions, col 'compromesso storicò infine delineato daglìitaliotì Wachowschi (eh sì, nihil sub sole novi, caro Zizek: Don Camillo e Peppone, poi DC&PCI, mò DS&Margherita... e l'incongruenza di fondo resta sempre..). - dice cose interessanti anche pensando a 'V per vendetta', che finalmente ho visto qualche giorno fa, nel senso che:
la battaglia finale deve essere battaglia combattuta (coma fa infine lo stesso Neo) all'interno della matrice delle idee (è il governo che deve aver paura del popolo, se il popolo inizia a credere veramente in Qualcuno e nel suo messaggio [altro che oppio dei popoli']), e l'idea risolutoria è quella che deve potersi incarnare ' onde muovere rivoluzionariamente le masse - in un 'leader maximò, in una Persona che si sacrifica per tutti (da cristiano dico: non mi basta un'ideologia, voglio un'Idea, e non mi basta un'Idea 'iperuranica', sia pur appagante come l'Amore, ma per crederci ho bisogno di una persona in carne ed ossa [altro concetto mi pare espresso proprio all'inizio, nel prologo, di 'V per vendetta' (l'impiccaggione del 'povero Cristo')] per un rapporto Io/Tu: Gesù Cristo ri-sorto [nell'amato, da Evey, V]).
Sempre in linea con Zizek, la catartica conversione finale all'Idea rivoluzionaria avviene, per Evey, all'interno di una 'matrixiana' simulazione ('il topol-one' V che gioca con la sorcina Evey chiusa nella sua sperimentale cella alla 'Schinner box', per la serie: apprendi qual è la risposta giàsta, qual è la 'chiave' che ti tiene chiusa in gabbia, vai oltre quella 'paura adamitica originale' [Gen 3, 10: 'Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto... dietro una maschera-foglia di fico] ed allora sarai libera') smascheratale solo a posteriori' così come, per esteso nella conclusione del film, il 'gioco della mascherata' alla fine cesserà per tutti (le persone che hanno sposato la causa di V non hanno più bisogno di portarne quel 'mass medium' che è la sua 'maschera-ombrello').
SùV per vendettà, e quello che mi sembra il suo fulcro tematico, che secondo me lo rende sostanzialmente un affascinante gioco di equilibrismo intellettuale in linea con la trilogia di Matrix, poi continuo (magari su un topic più attinente, boh..)....
Cita da Adam_Burton su 2 Novembre 2006, 17:06WOW!!
WOW!!
Cita da Jestas su 3 Novembre 2006, 3:42ericrap affascinante e arzigogolato come sempre
hai un link all'articolo originale da cui hai preso quel pezzo'
ericrap affascinante e arzigogolato come sempre
hai un link all'articolo originale da cui hai preso quel pezzo'
Cita da Frankie83 su 4 Novembre 2006, 10:14ma siete dei grandi...
grazie mille...
vorrei trovare anche qualche articolo su questo argomento...
speriamo ci riesca...
ma siete dei grandi...
grazie mille...
vorrei trovare anche qualche articolo su questo argomento...
speriamo ci riesca...