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Matrix is yours' 6 misteri nella trama

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AVVERTENZA: ho in parte riscritto e arricchito il seguente post, ma senza stravolgerne i contenuti originari.

La teoria matrixiana relativa al bilanciamento delle equazioni di un systema complesso (molto complesso') non è nuova. Lo 'Yi' di Lao Tze espresso nel misterioso libro del Tao Te King è un principio universale dualistico da cui emana il sostrato causale che a sua volta si rivela nella realtà percepita dai sensi sotto forma delle leggi fisiche che tutti ben conosciamo. Con Matrix, i Wacho Bros. (come altri artisti, maestri e pensatori) hanno squarciato il velo dell'invisibile profondità in cui risiede il principio di causalità: ogni forza che viene a imprimersi in questo mondo solleva contro di sé il proprio contrario e, aggiàngo io, richiama dagli abissi dimensionali uno hronir (una creatura metafisica 'scoperta' dallo scrittore argentino Jorge Luis Borges; ho già spiegato altrove di cosa si tratta).

La saga matrixiana suscita svariate argomentazioni, ad esempio: la sofferenza volontaria, la malattia, l'empatia, le modalità dettagliatamente fisiche con cui le macchine moltiplicano l'essere umano' questi temi, se sviluppati, verrebbero utili per poter tracciare il segno tra il costruttivismo fondante la civiltà dominante delle macchine e la sorole-playerrendente subsussistenza umana, entrambe mescolate nel comune territorio della simulazione virtuale (non dimentichiamo che Matrix è a suo modo un mondo cyber: un misto di software e biologia). Analizzando la trilogia, lo sviluppo di questi temi fungerebbe da 'voight-kampf' (ricordate la macchinetta per androidi di Blade Runner') così da poter sapere con chi avessimo a che fare: una macchina o un uomo. La sofferenza è una qualità intrinseca nell'essere umano (che al termine di Blade Runner viene romanticamente suscitata, insieme alla compassione, nell'androide Rutger Hauer prossimo alla scadenza'). A tal proposito vi ricordo le ciniche parole dell'agente Smith: ''io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza.' (Matrix, sequenza con Morole-playerheus prigioniero di Smith).

Più sopra ho scritto che ogni forza che sceglie di esprimersi in questo mondo solleva contro di sé il proprio contrario (e io aggiàngo: lo hronir di Borges). La legge dei gravi non sfugge a questo dualismo: i corole-playeri cadono verso il basso, ed ecco che una forza contraria (attrito) vi si oppone. La natura è un vero concerto di bilanciamento delle equazioni, il cui frutto è il sinfonico teatro fenomenico: il suono cosmico. Se pizzichiamo la corda di una chitarra, essa tenterà immediatamente il ribilanciamento verso l'entropia nello stato di immobilità in cui è obbligata dalla natura. Ma prima di riuscirvi avrà emesso un suono: piacevole o spiacevole per l'orecchio, ma incontrovertibile sulla percezione. Una serie programmata di pizzichi alle corde metterà in moto una complessa serie di tentativi di ribilanciamento; in virtù di un certo tempo le corde dello strumento verranno pertanto ristabilizzate dalla prima all'ultima, secondo natura, ma prima che ciò accada avremo assistito al Preludio BWV 998 di J. S. Bach.

Secondo voi, l'Architetto di Matrix si delizia soltanto del ribilanciamento dei singoli pizzichi alle corde di chitarra, oppure è in grado di apprezzare 'personalmente' il Preludio BWV 998 in quanto tale' Dico 'personalmente', perché se suggerissimo all'Architetto qualcosa del tipo: 'Hei, Archie! Guarda che questa sera nel locale del Merovingio un umano eseguirà un repertorio per liuto di J. S. Bach.' L'Architetto, se vorrà degnarsi di portare le chiappette di silicone nel postribolo di quel caciarone del Mero, avrà l'accortezza di caricarsi dentro il cranio uno specifico 'firmware', in modo tale da poter apprezzare logicamente la musica, nella fattispecie la filologia romanza delle composizioni da camera di Bach. Ma la sua percezione sarà personale' O meglio, sarà 'immediata'' O sarà piuttosto 'mediata' da un filtro posto tra se stesso e l'esecutore' Avete presente l'interfaccia MIDI' Restiamo connessi e riflettiamo.

[Matrix Revolutions, appartamento dell'Oracolo, dialogo tra Neo e l'Oracolo:]
Neo: A sentire l'Architetto se io non tornassi alla sorgente, Zion stanotte verrebbe distrutta.
Oracolo: Ah, per favore, sicuramente tu e io non vediamo aldilà delle nostre scelte, ma quell'uomo non vede aldilà di nessuna scelta.
Neo: Perché no'
Oracolo: Perché non è in grado di comprenderle, gli sono estranee, per lui sono soltanto variabili di una equazione, una alla volta ciascuna variabile va calcolata quindi riconteggiata, questo è il suo scopo bilanciare le equazioni.

Primo mistero. L'Oracolo chiama 'uomo' l'Architetto. Questi però è evidentemente un programma, il migliore, ma soltanto un programma (lo vedremo più nel dettaglio di seguito). Con quel tipo di risposta l'Oracolo ha forse voluto fare un'iniezione di fiducia a Neo. Ma se quel che dice l'Oracolo fosse vero, l'Architetto, pur essendo un uomo, non sarebbe in grado (per sua stessa ammissione) di percepire la realtà secondo i modi pertinenti il genere umano (''una imperfezione intrinseca dell'essere umano'') Egli sarebbe pertanto soltanto capace di ricondurre una alla volta ciascuna variabile dentro il paradigma di cui egli stesso è fatto. Infatti l'Architetto si accorge che qualcosa non va, percepisce una inconoscibile 'estraneità' confondendola con un più semplicistico 'diverso da sé' causato da una accidentale e temporanea ignoranza. Cosa gira nelle routines della musica di Bach che io non riesco a 'sniffare'' Si domanderebbe l'Architetto secondo l'esempio musicale che vi ho proposto' Vittima di questo paradosso logico, l'Architetto attribuisce all'essere umano una incalcolabile imperfezione, responsabile, a suo dire, del continuo fallimento del proprio giocattolo. Ecco perché 'Archie' non può essere un uomo, ma soltanto una macchina. Egli ha intuito che nell'essere umano risiede l'anima, ma resta del tutto incapace di spiegarsi cos'è. A suffragio di quanto detto propongo di seguito un utile reminder tratto dal secondo episodio della trilogia:

[Matrix Reloaded, anticamera della sorgente, dialogo tra Neo e l'Architetto:]
Architetto: La prima Matrix che disegnai era assolutamente perfetta, un'opera d'arte, impeccabile, sublime. Un trionfo eguagliato solo dal suo monumentale... fallimento. L'inevitabilità del suo destino, mi è ora evidente quale conseguenza dell'imperfezione intrinseca dell'essere umano. Perciò la riprogettai basandomi sulla vostra storia, per rispecchiare con accuratezza le espressioni grottesche della vostra natura. Tuttavia venni di nuovo frustrato dal fallimento. In seguito giànsi alla conclusione che la risposta mi sfuggiva perché esigeva una mente inferiore, o se vogliamo... una mente meno vincolata della mia a parametri di perfezione. Tant'è che la soluzione fu trovata per caso... da un altro programma intuitivo, inizialmente creato per indagare sull'aspetto della psiche umana. Se io sono, quindi, il padre di Matrix... lei è senza dubbio alcuno sua madre.

Secondo mistero. Sorvoliamo la contraddizione in termini che ancora una volta farebbe arrossire i Wacho Bros., che un attimo prima fanno dire all'Architetto d'essere soltanto lui il creatore di Matrix, mentre al termine del brano citato gli mettono in bocca che lui è soltanto il papà di una creatura capricciosa coi genitori separati in casa. Terzo mistero. L'Architetto si rivolge a Neo nella seconda persona plurale (''la riprogettai basandomi sulla vostra storia''), perciò egli si autoesclude dalla razza umana. In buona sostanza, l'Architetto attribuisce il fallimento delle precedenti versioni di Matrix ad una imperfezione intrinseca nell'essere umano, e suggerisce a se stesso di ricercare la soluzione mediante l'utilizzo di una mente inferiore (sic. meno vincolata di lui a parametri di perfezione). La soluzione verrebbe trovata introducendo nel systema la mamma di Matrix, l'Oracolo, che allora - dico io - sarà per forza un cyber (per metà essere umano biologico e per metà programma, proprio come Neo, i ribelli e tutta quanta la razza umana coltivata in serra dalle macchine). Perché è umana' Ma perché all'Architetto serve che sia tale, e poi perché l'Oracolo stesso si lascia colpire e colpisce al cuore Neo; dunque essa percepisce l'empatia e le emozioni non come singole corde vibranti alla ricerca di una entropia logica, ma in virtù della complessità di quel flusso emotivo caratteristicamente umano formato da compassione, amore, maternità. Il programma/Oracolo sarebbe perfettamente in grado di godere appieno il Preludio BWV 998 di Bach' Io penso di sì, proprio come una cara vecchia nonna.
BE CAREFUL: Ma se è così, allora le macchine non sono mai state capaci di creare un proprio mondo senza l'aiuto diretto (benché soltanto inconscio) dell'essere umano.

Dunque, l'Architetto non è il supremo artefice di Matrix, ma, come sostiene l'Oracolo egli è davvero soltanto una bilancia per calibrare gli algoritmi software. L'essere umano è tuttora decisivo per il sostentamento delle macchine,non soltanto perché la razza umana rappresenta una sicura fonte di energia, ma anche e soprattutto perché le macchine non sono in grado di creare un mondo adatto all'uomo senza l'intervento diretto dell'uomo stesso. Questo 'plusvalore' necessario alla vita umana è rappresentato dal co-artefice Oracolo (ecco spiegata la frustrazione dell'Architetto). Quarto mistero. In Matrix Reloaded, nel corso del dialogo tra Neo e l'Architetto, questi dice però d'essere molto di più di una bilancia e mostra un aspetto di sé ben più autorevole che lascia effettivamente pensare a qualcosa di molto più profondo e complesso. Subodoro l'ennesimo tentativo degli autori di portare scompiglio nella trama per salvare le apparenze senza rischiare di svelare in modo sbrigativo i contenuti suscitati col primo episodio.

L'agente Smith chiama 'mamma' l'Oracolo, alludendo evidentemente alla rivelazione dell'Architetto del dualismo progettuale che starebbe dietro la compilazione di Matrix.

Oracolo: Che cosa hai fatto a Sati'
Smith: I biscotti, come ogni cosa, richiedono amore.
Oracolo: Sei un gran bastardo.
Smith: Se non lo sai tu' mamma.
Oracolo: Fa quello per cui sei venuto.
Smith: Con piacere.
[Si avvicina all'Oracolo e si duplica con essa.]

L'Oracolo sapeva che Smith sarebbe giànto fino a lei per contaminarle il codice, perciò ha replicato le proprie caratteristiche su Sati che ora è al sicuro col 'firewall' Seraph (colui che protegge ciò che ha più importanza). Con questo raggiro l'Oracolo non ha impedito che Smith conseguisse l'enorme potere induttivo dell'Oracolo stesso (il programma dell'Oracolo è in diretto contatto con la sorgente) al fine di infettare la sorgente e dunque le libere scelte di Neo, ma ne ha ritardato l'azione (ora Smith dovrà cercare anche Sati) confidando che il potere redentivo delle scelte di Neo apra la via ad altre possibilità di sopravvivenza per i ribelli. Probabilmente il Merovingio era al corrente del fatto che l'Oracolo aveva in animo una nuova sorole-playerrendente metamorfosi dentro il programma insospettabile Sati, apparentemente destinato alla cancellazione, ed ha perciò siglato un accordo con Rama-Kandra (il papà di Sati) che desiderava eludere la cancellazione di sua figlia da Matrix, mentre il Merovingio dal canto suo ambiva appropriarsene per i propri scopi (non dimentichiamo che Matrix è un ambiente cyber: è più semplice per il Merovingio raggirare la psiche di una bambina ingenua che tentare di ottenere qualcosa da una vecchia chioccia smaliziata pronta a morire piuttosto che parlare' il problema semmai sarebbe stato superare il firewall'). Quinto mistero. Perché i genitori di Sati si sarebbero prestati ad un gioco tanto spregiàdicato, dato che l'Oracolo (le sue scelte corrispondono a routines privilegiate che vanno sempre a buon fine) aveva ormai prescelto loro figlia per trasmetterle il suo potere, e dunque sarebbe stata al sicuro con Seraph' Per salvare le apparenze' Forse per onorare il proprio karma'

Al termine del film l'ex-Oracolo, liberata dal codice infetto di Smith, osserva compiaciuta se stessa duplicata nelle vesti di Sati, che rappresenta un nuovo inizio, la speranza di operare scelte volte al bene comune delle macchine e degli umani, finalmente in pacifica convivenza ('). Ma l'Architetto/macchina, ben più smaliziato e calibrato sul piano logico rispetto all'Oracolo, è alla febbrile ricerca di equazioni da bilanciare, perciò domanda all''Oracolo.old' quanto durerà la pace tra uomini e macchine. La risposta dell'Oracolo.old ('Durerà finché durerà') è decisamente offensiva e deludente alle orecchie logiche dell'Architetto. Infatti, una volta riunificata la diade Architetto/Oracolo, il programma Matrix nel suo complesso avrebbe dovuto tornare in possesso di tutte le facoltà che gli erano proprie prima della crisi, pertanto la risposta dell'Oracolo avrebbe dovuto essere molto più precisa. Sesto mistero. Perché una così vecchia signora, che sembrava tanto a modo, dovrebbe mentire così marchianamente ad un distinto signore con la barba bianca' Ma guarda un po', neanche a farlo apposta, tanti misteri quanti sono stati gli eletti.

Ce n'è a sufficienza per un nuovo sequel, che mi auguro davvero i Wacho Bros. vorranno risparmiarci. Avrei voluto aggiàngere molte più cose ma per ora non ne ho davvero il tempo. Chi ha il tempo' Ma se non ce lo prendiamo mai il tempo, quando mai lo avremo, il tempo'

Restiamo connessi.

Ho trovato molto interessante la tua analisi sull'Oracolo, in confronto quella che ho postato sul mio topic Matrix e magazines fa ridere!
Ho pensato ad una cosa xò... dalla descrizione che hai fatto dei due creatori della Matrice mi verrebbe da dire che L'Architetto rappresenterebbe la parte razionale di questo mondo virtuale, mentre l'Oracolo quella sentimentale... In piu la definizione che hai dato tu di Matrix visto come un cyber secondo me calza molto bene.

Se ho scritto qualche tavanata di prego di correggermi!

A presto

Ho pensato ad una cosa xò... dalla descrizione che hai fatto dei due creatori della Matrice mi verrebbe da dire che L'Architetto rappresenterebbe la parte razionale di questo mondo virtuale, mentre l'Oracolo quella sentimentale... In piu la definizione che hai dato tu di Matrix visto come un cyber secondo me calza molto bene.

Sono d'accordo su questi punti, ma se l'Oracolo è un programma, come fa ad amare' Perchè se uno ama, odia anche, e questo un Oracolo non lo dovrebbe fare... 🙄

Ok, lascio stare e torno alla mia sezione! 😛

:mrgreen:

Ho trovato molto interessante la tua analisi sull'Oracolo, in confronto quella che ho postato sul mio topic Matrix e magazines fa ridere!

I tuoi spunti e quelli di altri su questo forum hanno rappresentato per me lo stimolo iniziatico per cominciare a postare, perciò abbi un pò di autostima e riconsidera con maggior fiducia le tue già validissime qualità espressive. 😀

Ho pensato ad una cosa xò... dalla descrizione che hai fatto dei due creatori della Matrice mi verrebbe da dire che L'Architetto rappresenterebbe la parte razionale di questo mondo virtuale, mentre l'Oracolo quella sentimentale...

Non ho scritto questo, bensì ho scritto che l'Architetto è ipso facto una simulazione sensoriale della A.I. che ha sottomesso l'umanità. Ma per governare la razza umana, senza distruggerla, l'A.I. ha bisogno ancora una volta del sostegno dell'uomo (l'Oracolo è un cyber, biologicamente umano e fornito di un potente programma intuitivo). Da qui sorge la frustrazione dell'Architetto/A.I. (il fallimento di cui parla estesamente nel corso del dialogo con Neo).

Restiamo connessi.

Sono d'accordo su questi punti, ma se l'Oracolo è un programma, come fa ad amare' Perchè se uno ama, odia anche, e questo un Oracolo non lo dovrebbe fare... 🙄

Ciao Krystallia. Non penso che l'Oracolo sia un programma, ma un essere umano nel baccello come tutti gli altri, soltanto dotato dall'Architetto di un potente programma intuitivo in grado di stimolare le facoltà superiori della psiche, che all'Architetto rimangono sconosciute, ma se ne serve per limitare di volta in volta i fallimenti che lo affliggono da mane a sera. 😆
In quanto alla tua interessante osservazione: se uno può amare, può altrettanto odiare... bè non ti pare che il velato "odio" dell'Oracolo nei confronti delle macchine traspaia abbondantemente lungo il corso della trilogia' Secondo me la vecchia nonna rappresenta la lotta non violenta (nel senso che lascia dare gli scapaccioni agli altri..). all'interno di una resistenza politica occulta. Per carità, mi fermo qui, non vorrei suscitare i peana di certi "indottrinati" del materialismo che vedono in Matrix l'ennesima tigre di cartone da cavalcare come un ariete sfondatutto. 🙄

To be connected.

Non penso che l'Oracolo sia un programma, ma un essere umano nel baccello come tutti gli altri,

Ma allora l'Oracolo non avrebbe dovuto morire nel suo bacello, quando lo Smith clonato in lei è esploso'

O meglio se era un umano nel bacello, doveva essere "libera" in Zion. E rimane il fatto che Neo, in Reloaded, si rivolge a lei dicendole: Tu non sei umana vero' Sei un programma delle macchine, e anche lui (indicando Seraph)...ecc.
:boh:

Ho una domanda per ElHronir: secondo te cosa intendeva il Merovingio quando diceva a Trinity e a Morole-playerheus che voleva gli occhi dell'Oracolo' questa domanda è anche presente nel topic su aniThe Matrix e co.

Secondo me il Merovingio intendeva quel particolare dono che l'Oracolo possiede, magari molto simile (se non uguale) alla vista che Neo possiede alla fine di Revolution.

Non penso che l'Oracolo sia un programma, ma un essere umano nel baccello come tutti gli altri,

Ma allora l'Oracolo non avrebbe dovuto morire nel suo bacello, quando lo Smith clonato in lei è esploso'

O meglio se era un umano nel bacello, doveva essere "libera" in Zion. E rimane il fatto che Neo, in Reloaded, si rivolge a lei dicendole: Tu non sei umana vero' Sei un programma delle macchine, e anche lui (indicando Seraph)...ecc.
:boh:

giàsto. l'Oracolo, come del resto seraph e sati, è un programma. a meno che lei nn menta a Neo volutamente. comunque l'amore per i programmi è possibile. pensate a sati. è nata dall'interazione amorosa di due altri programmi. quindi...

secondo me ElHronir ha ragione nel dire che l'Architetto è solo la manifestazione all'interno di The Matrix dell'AI. in pratica chi ha fatto matrix' le macchine, quindi l'Architetto non è un semplice programma, ma la personificazione delle macchine, o almeno di quella suprema

Ho appena finito di leggere il topic... Beh tanto di cappello! riflessione interessantissima. magari me la rileggo ben bene e poi ti dico la mia...
a presto!

Ma allora l'Oracolo non avrebbe dovuto morire nel suo bacello, quando lo Smith clonato in lei è esploso'

Temet sei un genio! 💡 Questa tua osservazione mi suggerisce alcune cose. Ad esempio, che l'Oracolo non fosse più umano al momento del contatto con Smith, ma soltanto un programma ancorché sofisticato. Forse l'Oracolo/umano si è sacrificato, ed è "cyber-trasmigrato" nella individualità di Sati (diventantone una specie di spirito guida).
Ora mi spiegherei anche la laconica risposta dell'Oracolo/simulacro al termine del film: "Durerà finché durerà". Il vecchio Oracolo è infatti ormai soltanto un bel software senza più il supporto "veggente-intuitivo-creativo" dell'essere umano che l'ospitava, che ora si è invece ricostituito nel suo complesso in Sati.
Forse mi sto arrampicando sugli specchi, ma la colpa non è mia, bensì di quei confusionari dei Wacho Bros.

Sappiamo che il cambio di connotati dell'Oracolo è dovuto contingentemente alla morte improvvisa dell'attrice che l'interole-playerretava, che perciò è stata sostituita. Mi trovo a pensare, con pudico sarcasmo, che sulla morte dell'attrice i Wacho Bros. ci hanno marciato un pochino sopra, approfittandone per infittire ulteriormente il mistero della già intricata tresca. Segue estratto:

[Matrix Revolutions:]
Oracolo: Vorrei ci fosse una spiegazione, ma non c'è. Questa cosa è successa e mi dispiace, mi dispiace non potervi offrire la consueta immagine di me, ma non è più possibile.
Trinity: Il motivo'
Oracolo: Ho fatto una scelta, e quella scelta mi è costata più di quanto io volessi.
Morole-playerheus: Quale scelta'
Oracolo: Aiutare voi, consigliare Neo. Ora, dato che il vero banco di prova di una scelta è dover rifare la stessa scelta sapendo già quanto ci verrebbe a costare, devo dire che sono abbastanza contenta della mia, tant'è che eccomi qua pronta a regalare consigli.

Nelle parole dell'Oracolo io intravvedo un sacrificio' l'estremo sacrificio. Ella ha fatto una scelta e si appresta perfino a rifarla. Cosa ti suggerisce' Magari la trasmigrazione in Sati' Mah!

Converrai poi con me che il personaggio Oracolo non ha in comune un bel niente con le macchine, inoltre, molto signorilmente, essa le detesta. E poi l'Architetto/A.I. ammette candidamente d'aver dovuto attingere ad una insanabile "imperfezione" per analizzare quelle riottose variabili che impediscono il bilanciamento delle equazioni nel suo giocattolo. Quale sarà mai questa imperfezione se non proprio l'irrazionalità umana'!

O meglio se era un umano nel bacello, doveva essere "libera" in Zion.

Non ho mai avuto la certezza che Zion fosse la vita reale (alcuni tra voi ne hanno gettato peritatamente i sospetti). Mi prendo la libertà di affermare che Neo non si è mai veramente risvegliato da Matrix, né tutti gli altri ribelli. Tutto l'ambaradan si svolge in ambito virtuale. Perché' Perché A.I. è incapace di ingabbiare in toto la mente umana come ha fatto col corole-playero. A.I., con l'obiettivo di bilanciare le equazioni aiutandosi con l'elemento umano, si sta prendendo un grosso rischio lasciando libere le menti di quell'1% che non desidera sottostare al suo paradiso artificiale. Le menti umane ribelli possono così creare a loro volta un mondo antagonista, che però è permesso da A.I. nella misura in cui tale mondo antagonista svolga lo scopo per cui gli è stato concesso di esistere. (Mi dispiace, ma non riesco ad essere più chiaro di così). Penso che il risveglio vero e proprio sia una profezia, che eventualmente si avvererà al termine della cyber-epopea combattuta tra A.I. e H.I. (Human Intelligence). Morole-playerheus ha avuto il merito di intuire che fosse possibile rivoltare contro A.I. il suo stesso campione (Neo come un Ulisse cibernetico). Neo, catturato, smaliziato e istruito da Morole-playerheus, ha ora il compito di accelerare il risveglio collettivo delle genti, perché A.I., sentendo crescere la difficoltà nella partita a scacchi giocata con la razza umana ribelle, avrebbe ormai deciso di ricorrere a fonti d'energia alternative per la sussistenza delle macchine.

Mi domando: ma i Wacho Bros. se le saranno ripassate tante congetture simili alle nostre' C'hanno preso per caso' Ci stiamo titillando noialtri, o cosa' Intuite la genialità dell'operazione artistica che sta dietro a questa faccenda' Avete idea di quali conseguenze sui consumi potrebbe avere una simile idea implementata in ambito commerciale'

E rimane il fatto che Neo, in Reloaded, si rivolge a lei dicendole: Tu non sei umana vero' Sei un programma delle macchine, e anche lui (indicando Seraph)...ecc.
:boh:

[Matrix Reloaded:]
Neo: Tu non sei umana, non è vero'
Oracolo: Difficile trovare una faccenda più ovvia di questa.
Neo: Provando ad indovinare direi che sei un programma del mondo delle macchine. E anche lui.
[Indicando Seraph].
Oracolo: Per adesso vai alla grande.
Neo: Ah, bè, se questo è vero allora fai parte di questo systema, sei un altro strumento di controllo.
Oracolo: Prosegui su.
Neo: E a questo punto la domanda più ovvia diventa... Come posso fidarmi di te'
Oracolo: Bingo. Non c'è dubbio, è un bel dilemma.

Non c'è dubbio' è un bel dilemma anche per me. Contro gli ossimori non c'è apparato logico che regga. Torniamo al 'di tutto, di più' di cui accennavo nel mio primo post. D'altra parte, qui carta canta. Siamo di fronte a quella presa di posizione autorevole che ci mancava. Che dire' Tutte le più scintillanti teorie espongono il fianco ad una o più aporie. Ecco lo hronir borgesiano che risale dagli abissi'

I miei complimenti per le tue osservazioni. Mi hai messo in forte crisi. Vado a consolarmi col panettone. 🙁

Restiamo connessi.

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