Cita da Krsna su 4 Dicembre 2003, 20:35

[color=#00ff00:f7fa66460a]Chi è l'esule' In Matrix* ci viene data un'informazione falsa: l'esule non è il fabbricante di chiavi, il vero esule è l'agente Smith. Fin dall'inizio questo è l'unico personaggio che fa confessione di trovarsi nelle condizioni di un diavolo all'inferno, lo urla in faccia a Morole-playerheus quando lo ha davanti in catene, prima di ucciderlo ((anche se poi non gli riesce, tuttavia la sua intenzione era quella!)) Il suo scopo è fuggire da quella prigione che è per lui Matrix, quella fetida e disgustosa palude infetta dall'umanità. Come ci informa indirettamente l'Oracolo, Smith è un programma rifugiato in Matrix per fuggire alla sorte dei programmi difettosi o obsoleti, fuggire dal ritorno alla fonte, ovvero dalla morte dei programmi, l'annullamento della propria individualità e il ritorno allo stato di pura e vergine memoria di base del systema delle macchine. Smith non vuole essere annullato e quando Neo lo distrugge, egli si rifiuta di essere "deleted". Per questo è così zelante nella lotta contro gli umani liberati, il suo scopo è arrivare ad una informazione che per lui è fondamentale: la posizione esatta del Mainframe di Zion. Spera in una promozione per buona condotta ma in realtà cerca la strada per uscire da quel vicolo cieco che è diventata la sua esistenza. Ricordiamoci che l'agente Smith è ciclicamente eterno, in quanto è il frutto di un programma delle macchine per il controllo sull'equilibrio del systema simbiotico tra macchine e umani. Egli torna in ogni nuova versione del systema operativo di Matrix, In effetti egli fa parte di una routine rigenerativa di Matrix. Per questo ci sono infinete faccie di Neo sugli schermi dell'Architetto. Quest'ultimo dice che Neo appartiene alla sesta versione di Matrix ma gli schermi mostrano innumerevoli varianti della stessa situazione. In effetti l'Architetto non dice esplicitamente che lui è il sesto Neo ad entrare nella stanza dei bottoni, parlando di sei eventi critici nell'arco evolutivo di Matrix egli si riferisce al numero di variazioni globali del suo systema operativo. In ogni ciclo della versione corrente di Matrix c'è un Neo che ciclicamente lotta contro uno Smith e c'è un Architetto che ciclicamente afferma all'ambasciatore degli uomini che la versione corrente del systema operativo di Matrix è Sei punto Zero. L'ambiguità è voluta in quanto un'unità logica non è in grado di mentire, ed è necessaria per non dissolvere in Neo la speranza in una vittoria. In effetti se Neo ha potuto dire ciò che ha detto prima di uscira dalla stanza dell'Architetto, "Se fossi in te spererei di non incontrarmi più", quando la battuta sembra rubata dalla mente dell'Architetto, può voler dire solo una cosa, la macchina voleva essere fraintesa e Neo, essere bio-senziente prevedibilissimo, ha frainteso pienamente le sue parole. Il Merovingio ne è da tempo immemore l'unico vero testimone oltre all'Oracolo e all'Architetto. L sua presenza puzza di zolfo. Egli è lì ad ogni ciclo, sempre uguale, immutato e recita la sua parte come un autentico vampiro alla Lestat di "Intervista col Vampiro". In effetti in Matrix lui è elegante come un vampiro, forse ha perfino i lunghi canini nascosti nel suo codice di base, chissà. Fatto sta che lui sa di fare parte di una routine ciclica, si evince dalle battute che rivolge all'Eletto in Reloaded.
Rimane una speranza di affrancamento dalla schiavitù per l'umanità' Le macchine devono tollerare l'esistenza di Zion nel loro pianeta, la Terra, e Zion di ciclo in ciclo cresce, si evolve, purtroppo le macchine sono più rapide. Zion è una necessità energetica. La distruzione di Zion porterebbe all'estinzione della razza umana che però non porterebbe all'estinzione delle macchine, o comunque al ridimensionamento drastico della loro estensione. In effetti non si capisce perchè le macchine abbiano bisogno degli uomini quando una bella centrale nucleare sarebbe più che sufficiente a creare tutta l'energia di cui potrebbero mai avere bisogno. E' evidente che quello che fanno le Macchine all'umanità lo fanno proprio per il gusto di farlo.
Verso la fine del film Neo afferma di vedere una grande luce ed è evidentemente felice di ciò che vede con gli occhi della mente, anche se la morte della sua compagna gli renderà di lì a presto amara la conquista. L'asserzione del programma Supersenziente alla morte di Neo, "E' compiuto" ((..il ciclo rigenerativo dei raccolti)), ha chiaramente il tono del Dio sul monte che parla a Mosè dei Dieci Comandamenti, con Charlton Heston tutto bianco e barbuto che sembra il Dio della Cappella Sistina. Alla fine di ogni ciclo la creatura il cui scopo era stato volente o nolente di dare la vita al Dio Macchina, manda il suo Eletto a sacrificarsi per la salvezza della sua specie dall'Ira della sua creatura, il Dio Macchina. Che Dio abbia pietà di noi.
Tanto di cappello ai fratelli Wachowschi!

* Riferendomi genericamente a Matrix intendo non solo il primo episodio della trilogia, ma il film nella sua interezza, cioè come se l'intera trilogia fosse un unico colossale film di sei ore.[/color:f7fa66460a]