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Sognare la realt�
Cita da Adam_Burton su 12 Maggio 2005, 10:39Scusate ma non riesco a resistere... perdonatemi vi prego.....
OTOTOT
"il destino è quel che è non ce posto qui per me! Il destino destino è quel che è...."
Dr.Frankenstine dopo il risveglio da un incubo......
Scusate ma non riesco a resistere... perdonatemi vi prego.....
OTOTOT
"il destino è quel che è non ce posto qui per me! Il destino destino è quel che è...."
Dr.Frankenstine dopo il risveglio da un incubo......
Cita da Adrena su 12 Maggio 2005, 11:43State confondendo. Chiamiamo le cose col loro giàsto nome.
DESTINO: susseguirsi degli eventi, considerato come necessità ineluttabile, predeterminata da una forza superiore.
(Dizionario Garzanti della lingua italiana)Questo è il destino. Le definizioni possono variare un pò, ma il significato no. E' tutto predeterminato da una forza superiore, in maniera ineluttabile (contro cui non si può lottare).
A questo destino, io non credo.Ciao Hard1, a questa definizione di Destino non credo nemmeno io, ma fai attenzione, il dizionario ti ha dato il significato "comune" della parola Destino.
Per Comprendere appieno quale sia il "giàsto nome" dobbiamo fare un'analisi un pò più approfondita.
Infatti, avere un Destino non ha un significato diverso da "avere una meta", un punto di arrivo, o meglio: "avere un compito".
Tant'è che derivano dalla stessa radice le parole:
"destinazione", "destinatario", "destinato"Ora, approfittando di un insegnamento delle antiche scuole egizie: "come in alto così in basso", desidero semplificare parecchio il concetto di "Destino", di "Scelte" e di "Accadimento":
Esaminiamo solo un momento della vita di un uomo, cioè il Tempo che passa da quando esce di casa a quando arriva sul posto di lavoro.
Il posto di lavoro sarà la sua meta (Destino), potrà decidere (Scelta) quale strada percorrere per arrivarci e da questa scelta potrebbe dipendere il fatto che ci arrivi o che gli succeda qualcosa che glielo impedisce (Accadimento).
Certamente, quest'uomo potrà decidere di cambiare lavoro, ma questo richiede uno sforzo e un tempo maggiore. (Lotta per cambiare il proprio Destino)La stessa identica cosa vale per il Destino di un Uomo.
Puoi scegliere quale strada fare, può accaderti di non arrivare alla meta, puoi, con grandi sforzi e in molto tempo, cambiare il tuo Destino.Una cosa però è importantissima, bisogna Conoscere il proprio Destino, sia per compierlo che per cambiarlo.
Se esci per andare a lavorare ma non hai idea di dove si trovi il tuo ufficio, farai tanta strada, tante scelte, ma, molto probabilmente,' non arriverai a nulla.Saluti.
Andrea.
State confondendo. Chiamiamo le cose col loro giàsto nome.
DESTINO: susseguirsi degli eventi, considerato come necessità ineluttabile, predeterminata da una forza superiore.
(Dizionario Garzanti della lingua italiana)Questo è il destino. Le definizioni possono variare un pò, ma il significato no. E' tutto predeterminato da una forza superiore, in maniera ineluttabile (contro cui non si può lottare).
A questo destino, io non credo.
Ciao Hard1, a questa definizione di Destino non credo nemmeno io, ma fai attenzione, il dizionario ti ha dato il significato "comune" della parola Destino.
Per Comprendere appieno quale sia il "giàsto nome" dobbiamo fare un'analisi un pò più approfondita.
Infatti, avere un Destino non ha un significato diverso da "avere una meta", un punto di arrivo, o meglio: "avere un compito".
Tant'è che derivano dalla stessa radice le parole:
"destinazione", "destinatario", "destinato"
Ora, approfittando di un insegnamento delle antiche scuole egizie: "come in alto così in basso", desidero semplificare parecchio il concetto di "Destino", di "Scelte" e di "Accadimento":
Esaminiamo solo un momento della vita di un uomo, cioè il Tempo che passa da quando esce di casa a quando arriva sul posto di lavoro.
Il posto di lavoro sarà la sua meta (Destino), potrà decidere (Scelta) quale strada percorrere per arrivarci e da questa scelta potrebbe dipendere il fatto che ci arrivi o che gli succeda qualcosa che glielo impedisce (Accadimento).
Certamente, quest'uomo potrà decidere di cambiare lavoro, ma questo richiede uno sforzo e un tempo maggiore. (Lotta per cambiare il proprio Destino)
La stessa identica cosa vale per il Destino di un Uomo.
Puoi scegliere quale strada fare, può accaderti di non arrivare alla meta, puoi, con grandi sforzi e in molto tempo, cambiare il tuo Destino.
Una cosa però è importantissima, bisogna Conoscere il proprio Destino, sia per compierlo che per cambiarlo.
Se esci per andare a lavorare ma non hai idea di dove si trovi il tuo ufficio, farai tanta strada, tante scelte, ma, molto probabilmente,' non arriverai a nulla.
Saluti.
Andrea.
Cita da Magda su 12 Maggio 2005, 12:34State confondendo. Chiamiamo le cose col loro giàsto nome.
DESTINO: susseguirsi degli eventi, considerato come necessità ineluttabile, predeterminata da una forza superiore.
(Dizionario Garzanti della lingua italiana)Questo è il destino. Le definizioni possono variare un pò, ma il significato no. E' tutto predeterminato da una forza superiore, in maniera ineluttabile (contro cui non si può lottare).
A questo destino, io non credo.Ciao Hard1, a questa definizione di Destino non credo nemmeno io, ma fai attenzione, il dizionario ti ha dato il significato "comune" della parola Destino.
Per Comprendere appieno quale sia il "giàsto nome" dobbiamo fare un'analisi un pò più approfondita.
Bene, Andrea, mi dai spunto per dire una cosetta veloce e sottovoce, senza però entrare nel merito del dibattito: esistono diverse concezioni del Destino. Filosoficamente la parolàdestinò assume significati diversi in base a differenti concezioni della vita. A volte un sinonimo dìdestinò è 'Provvidenzà, a voltèFatò, a volte addiritturàCasò che per noi oggi è il suo esatto opposto.
Bisognerebbe capire cosa significa per ognuno di voi la parolàdestinò.Dimenticavo, altre volte un sinonimo dìdestinò è stata la parola latinàfortunà (vi ricordate Homo faber fortunae suae')
State confondendo. Chiamiamo le cose col loro giàsto nome.
DESTINO: susseguirsi degli eventi, considerato come necessità ineluttabile, predeterminata da una forza superiore.
(Dizionario Garzanti della lingua italiana)Questo è il destino. Le definizioni possono variare un pò, ma il significato no. E' tutto predeterminato da una forza superiore, in maniera ineluttabile (contro cui non si può lottare).
A questo destino, io non credo.Ciao Hard1, a questa definizione di Destino non credo nemmeno io, ma fai attenzione, il dizionario ti ha dato il significato "comune" della parola Destino.
Per Comprendere appieno quale sia il "giàsto nome" dobbiamo fare un'analisi un pò più approfondita.
Bene, Andrea, mi dai spunto per dire una cosetta veloce e sottovoce, senza però entrare nel merito del dibattito: esistono diverse concezioni del Destino. Filosoficamente la parolàdestinò assume significati diversi in base a differenti concezioni della vita. A volte un sinonimo dìdestinò è 'Provvidenzà, a voltèFatò, a volte addiritturàCasò che per noi oggi è il suo esatto opposto.
Bisognerebbe capire cosa significa per ognuno di voi la parolàdestinò.
Dimenticavo, altre volte un sinonimo dìdestinò è stata la parola latinàfortunà (vi ricordate Homo faber fortunae suae')
Cita da Adrena su 12 Maggio 2005, 14:11Ti ringrazio Magda, come sempre i tuoi post sono puntuali e preziosi.
Non a caso il mio primo messaggio su questo forum è stato proprio una risposta ad uno tuo.Il diverso significato che ognuno di noi da alle parole è proprio la causa di tutte le incomprensioni che immancabilmente ci impediscono di comunicare.
A mio avviso però, non dovremmo fossilizzarci sulle parole, bensì cercare di comprendere i concetti, la sostanza che vogliamo trasmettere con esse.Saluti,
Andrea.
Ti ringrazio Magda, come sempre i tuoi post sono puntuali e preziosi.
Non a caso il mio primo messaggio su questo forum è stato proprio una risposta ad uno tuo.
Il diverso significato che ognuno di noi da alle parole è proprio la causa di tutte le incomprensioni che immancabilmente ci impediscono di comunicare.
A mio avviso però, non dovremmo fossilizzarci sulle parole, bensì cercare di comprendere i concetti, la sostanza che vogliamo trasmettere con esse.
Saluti,
Andrea.
Cita da lairbox su 12 Maggio 2005, 21:12Leggendo tutti i post in effetti ho notato una cosa che condividete tutti....
Sentite che c'è qualcosa che non va, qualcosa che non vi torna, esattamente come Neo all'inizio di Matrix... è la domanda che vi perseguita... e vi troverà piano piano se lo vorrete!!!
La domanda che fa Trinity a neo: Tu sai la domanda'
Essa al momento non è "Cos'è Matrix'" come tutti sospetteremmo....
Ma... "chi sono io'", arrivare a comprenderlo però porta una conseguenza: l'ammissione da quel momento di tutte le proprie responsabilità... soprattutto di quelle cha abbiamo verso il prossimo...Smith gli chiede di fare una scelta... di scegliere il proprio futuro.... ma allo stesso momento nel scegliere il proprio futuro, obbliga Neo a fare una scelta senza che egli ne abbia le basi e conosca le conseguenze... piano piano Neo si accorge di quale percorso era quello giàsto... e cerca di rimediare all'errore...
Forse aiutare le vecchiette come diceva Smith e lavorare sodo come glielo chiedeva il capo era la strada giàsta... Ma Neo pur di avere quella risposta è disposto a mettere tutto in discussione...
La verità sta poi nel mezzo, nessuna delle cose in questo mondo è da considerarsi giàsta o sbagliata, poichè se essa riesce a farti cambiare idea nel suo sbaglio essa ammette anche una variabile di utilità che la rende un importante tassello dell'equazione...
Chi di voi sarebbe pronto a salvare il mondo' Prendendosi il peso di una tale scelta' Nessuno' Allora non lamentatevi...
Mio consiglio personale: Se siete in tanti, mettetevi insieme!!!! Usate la furbizia del Diavolo per difendere i più deboli e la bontà di Dio per amarli e dargli coraggio!!! Più sarete... Più avrete possiblità di sfuggire al controllo...
Leggendo tutti i post in effetti ho notato una cosa che condividete tutti....
Sentite che c'è qualcosa che non va, qualcosa che non vi torna, esattamente come Neo all'inizio di Matrix... è la domanda che vi perseguita... e vi troverà piano piano se lo vorrete!!!
La domanda che fa Trinity a neo: Tu sai la domanda'
Essa al momento non è "Cos'è Matrix'" come tutti sospetteremmo....
Ma... "chi sono io'", arrivare a comprenderlo però porta una conseguenza: l'ammissione da quel momento di tutte le proprie responsabilità... soprattutto di quelle cha abbiamo verso il prossimo...
Smith gli chiede di fare una scelta... di scegliere il proprio futuro.... ma allo stesso momento nel scegliere il proprio futuro, obbliga Neo a fare una scelta senza che egli ne abbia le basi e conosca le conseguenze... piano piano Neo si accorge di quale percorso era quello giàsto... e cerca di rimediare all'errore...
Forse aiutare le vecchiette come diceva Smith e lavorare sodo come glielo chiedeva il capo era la strada giàsta... Ma Neo pur di avere quella risposta è disposto a mettere tutto in discussione...
La verità sta poi nel mezzo, nessuna delle cose in questo mondo è da considerarsi giàsta o sbagliata, poichè se essa riesce a farti cambiare idea nel suo sbaglio essa ammette anche una variabile di utilità che la rende un importante tassello dell'equazione...
Chi di voi sarebbe pronto a salvare il mondo' Prendendosi il peso di una tale scelta' Nessuno' Allora non lamentatevi...
Mio consiglio personale: Se siete in tanti, mettetevi insieme!!!! Usate la furbizia del Diavolo per difendere i più deboli e la bontà di Dio per amarli e dargli coraggio!!! Più sarete... Più avrete possiblità di sfuggire al controllo...
Cita da Magda su 13 Maggio 2005, 8:19Il diverso significato che ognuno di noi da alle parole è proprio la causa di tutte le incomprensioni che immancabilmente ci impediscono di comunicare.
A mio avviso però, non dovremmo fossilizzarci sulle parole, bensì cercare di comprendere i concetti, la sostanza che vogliamo trasmettere con esse.Saluti,
Andrea.
Si, hai ragione però riflettere sul significato delle parole non è solo un'inutile speculazione, può essere anzi un modo per iniziare a riflettere su un argomento. Le parole esprimono concetti. Come rifletti sui concetti se non rifletti sulle parole stesse che li significano'
🙂
ciao
Il diverso significato che ognuno di noi da alle parole è proprio la causa di tutte le incomprensioni che immancabilmente ci impediscono di comunicare.
A mio avviso però, non dovremmo fossilizzarci sulle parole, bensì cercare di comprendere i concetti, la sostanza che vogliamo trasmettere con esse.Saluti,
Andrea.
Si, hai ragione però riflettere sul significato delle parole non è solo un'inutile speculazione, può essere anzi un modo per iniziare a riflettere su un argomento. Le parole esprimono concetti. Come rifletti sui concetti se non rifletti sulle parole stesse che li significano'
🙂
ciao
Cita da Adrena su 13 Maggio 2005, 9:50Ciao Magda,
credo che potremmo parlare per ore di questo argomento e, sebbene utilizziamo entrambi la lingua italiana, riusciremo a non comprenderci a vicenda.
Sono in accordo con te quando affermi che è necessario riflettere sulle parole per poter comprendere i concetti che esse descrivono, ma per un Tempo.
Infatti ho utilizzato la parola "fossilizzarci".
Cos'è un fossile' Come si crea'
Tempo, tanto tempo per un oggetto morto, fermo.Se noi vogliamo parlare di Destino è necessario riflettere su questa parola solo per il tempo che ognuno di noi abbisogna per comprenderla allo stesso modo, per capire quello di cui desideriamo parlare.
Fatto questo possiamo poi riflettere e discutere sul soggetto vero e proprio della nostra discussione.Se noi spostiamo la nostra attenzione sul solo significato del termine, perderemo ore a parlare di ciò che può significare la parola Destino ma non giàngeremo a nessuna conclusione utile.
Non avremo modo di confrontare le nostre esperienze dirette, il nostro personale punto di vista.
Avremo dedicato tanto tempo e altrettanto fiato (in questo caso... dita..). solamente per sapere i diversi significati che la parola ha avuto nel corso della storia ed i suoi diversi sinonimi.
Avremo cioè capito qual'era il soggetto di cui volevamo parlare, ma, di fatto, non ne avremo parlato.Se il mio desiderio è di lottare per cambiare il mio Destino non mi è utile sapere che i latini usavano il termine fortuna come suo sinonimo, mi serve invece capire e confrontare le strategie che un'altra persona utilizza per rapportarsi col suo Destino, indipendentemente da come questa persona lo chiama.
Come sempre, non è mai agli estremi la soluzione di un problema.
Devo riflettere sulle parole per il tempo necessario a comprendere il loro significato, poi devo riflettere sul mio rapporto con questo significato, sulla mia esperienza.
Riflettere solo sulle parole è altrettanto inutile che riflettere solo sul significato.Sai Magda, ho l'impressione che stiamo sostenendo la stessa cosa... soltanto non riusciamo a prendere distanza dalla nostra rispettiva Identificazione nel diverso modo di esprimerla...
Un saluto, con ammirazione.
Andrea.
EDIT: Correzione errore di sintassi... 🙄
Ciao Magda,
credo che potremmo parlare per ore di questo argomento e, sebbene utilizziamo entrambi la lingua italiana, riusciremo a non comprenderci a vicenda.
Sono in accordo con te quando affermi che è necessario riflettere sulle parole per poter comprendere i concetti che esse descrivono, ma per un Tempo.
Infatti ho utilizzato la parola "fossilizzarci".
Cos'è un fossile' Come si crea'
Tempo, tanto tempo per un oggetto morto, fermo.
Se noi vogliamo parlare di Destino è necessario riflettere su questa parola solo per il tempo che ognuno di noi abbisogna per comprenderla allo stesso modo, per capire quello di cui desideriamo parlare.
Fatto questo possiamo poi riflettere e discutere sul soggetto vero e proprio della nostra discussione.
Se noi spostiamo la nostra attenzione sul solo significato del termine, perderemo ore a parlare di ciò che può significare la parola Destino ma non giàngeremo a nessuna conclusione utile.
Non avremo modo di confrontare le nostre esperienze dirette, il nostro personale punto di vista.
Avremo dedicato tanto tempo e altrettanto fiato (in questo caso... dita..). solamente per sapere i diversi significati che la parola ha avuto nel corso della storia ed i suoi diversi sinonimi.
Avremo cioè capito qual'era il soggetto di cui volevamo parlare, ma, di fatto, non ne avremo parlato.
Se il mio desiderio è di lottare per cambiare il mio Destino non mi è utile sapere che i latini usavano il termine fortuna come suo sinonimo, mi serve invece capire e confrontare le strategie che un'altra persona utilizza per rapportarsi col suo Destino, indipendentemente da come questa persona lo chiama.
Come sempre, non è mai agli estremi la soluzione di un problema.
Devo riflettere sulle parole per il tempo necessario a comprendere il loro significato, poi devo riflettere sul mio rapporto con questo significato, sulla mia esperienza.
Riflettere solo sulle parole è altrettanto inutile che riflettere solo sul significato.
Sai Magda, ho l'impressione che stiamo sostenendo la stessa cosa... soltanto non riusciamo a prendere distanza dalla nostra rispettiva Identificazione nel diverso modo di esprimerla...
Un saluto, con ammirazione.
Andrea.
EDIT: Correzione errore di sintassi... 🙄
Cita da Magda su 14 Maggio 2005, 20:35Ciao Magda,
credo che potremmo parlare per ore di questo argomento e, sebbene utilizziamo entrambi la lingua italiana, riusciremo a non comprenderci a vicenda.
Sono in accordo con te quando affermi che è necessario riflettere sulle parole per poter comprendere i concetti che esse descrivono, ma per un Tempo.
Infatti ho utilizzato la parola "fossilizzarci".
Cos'è un fossile' Come si crea'
Tempo, tanto tempo per un oggetto morto, fermo.Se noi vogliamo parlare di Destino è necessario riflettere su questa parola solo per il tempo che ognuno di noi abbisogna per comprenderla allo stesso modo, per capire quello di cui desideriamo parlare.
Fatto questo possiamo poi riflettere e discutere sul soggetto vero e proprio della nostra discussione.Se noi spostiamo la nostra attenzione sul solo significato del termine, perderemo ore a parlare di ciò che può significare la parola Destino ma non giàngeremo a nessuna conclusione utile.
Non avremo modo di confrontare le nostre esperienze dirette, il nostro personale punto di vista.../(Non amo fare nè ricevere pubblicamente dei complimenti, quindi non rispondo all'ultima frase... 😳 😉 )
Non sono d'accordo con te. Secondo me riflettere sui termini è precisamente un modo per riflettere su un concetto. E non mi servirebbe parlare delle nostre esperienze, in quanto le esperienze sono fatti e come tali vanno interole-playerretati, dunque ciò che ne potremmo trarre sarebbero conclusioni differenti.
La speculazione su un concetto, invece, può benissimo - pur basandosi ovviamente su esperienze personali - astrarsi e rimanere ad un livello più generale, in modo da poter arrivare a deìpunti fissì che valgano per tutti, non solo per te o per me.Beh a questo punto mi sento in dovere di spiegare con un aneddoto personale il motivo della mia posizione: avendo studiato filosofia all'università, làmaterià che più mi ha aperto la mente è stata Ermeneutica filosofica, che consiste appunto nel filosofare partendo dall'ermeneutica dei testi (e quindi delle parole), ossia dall'interole-playerretazione.
Allora, la prof che avevo (alla quale va il mio tributo finchè vivrò) mi ha insegnato a riflettere partendo dall'etimologia e appunto dall'interole-playerretazione. Io non so minimamente farlo come lo faceva lei, ma ricordo bene ciò che ho sentito da lei: verità che si svelavano, così semplici eppure così profonde, frutto di un ragionamento rigoroso che partiva dall'interole-playerretazione di un termine e dal suo utilizzo in un determinato contesto.Non è questione semplicemente di dirsi che per Manzoni il destino era la Provvidenza e per i latini invece si chiamavàfatò, ma la riflessione sul motivo per cui Manzoni lo chiamava così e ciò che per quel determinato punto di vista questa parola significa, può illuminarci parecchio.
Del resto non è nemmeno così scontato capire cosa significhìProvvidenzà (sono stati scritti non pochi libri per rispondere a questa domanda).Detto ciò, se a te - o a noi - interessa invece capire più semplicemente che idea ognuno di noi s'è fatto su questa cosa e che esperienze ha avuto, allora hai ragione: parliamo direttamente di questo (però io faccio fatica a dire così ciò che penso, tendo ad essere gelosa delle mie convinzioni 😳 ).
Ciao Magda,
credo che potremmo parlare per ore di questo argomento e, sebbene utilizziamo entrambi la lingua italiana, riusciremo a non comprenderci a vicenda.
Sono in accordo con te quando affermi che è necessario riflettere sulle parole per poter comprendere i concetti che esse descrivono, ma per un Tempo.
Infatti ho utilizzato la parola "fossilizzarci".
Cos'è un fossile' Come si crea'
Tempo, tanto tempo per un oggetto morto, fermo.Se noi vogliamo parlare di Destino è necessario riflettere su questa parola solo per il tempo che ognuno di noi abbisogna per comprenderla allo stesso modo, per capire quello di cui desideriamo parlare.
Fatto questo possiamo poi riflettere e discutere sul soggetto vero e proprio della nostra discussione.Se noi spostiamo la nostra attenzione sul solo significato del termine, perderemo ore a parlare di ciò che può significare la parola Destino ma non giàngeremo a nessuna conclusione utile.
Non avremo modo di confrontare le nostre esperienze dirette, il nostro personale punto di vista.../
(Non amo fare nè ricevere pubblicamente dei complimenti, quindi non rispondo all'ultima frase... 😳 😉 )
Non sono d'accordo con te. Secondo me riflettere sui termini è precisamente un modo per riflettere su un concetto. E non mi servirebbe parlare delle nostre esperienze, in quanto le esperienze sono fatti e come tali vanno interole-playerretati, dunque ciò che ne potremmo trarre sarebbero conclusioni differenti.
La speculazione su un concetto, invece, può benissimo - pur basandosi ovviamente su esperienze personali - astrarsi e rimanere ad un livello più generale, in modo da poter arrivare a deìpunti fissì che valgano per tutti, non solo per te o per me.
Beh a questo punto mi sento in dovere di spiegare con un aneddoto personale il motivo della mia posizione: avendo studiato filosofia all'università, làmaterià che più mi ha aperto la mente è stata Ermeneutica filosofica, che consiste appunto nel filosofare partendo dall'ermeneutica dei testi (e quindi delle parole), ossia dall'interole-playerretazione.
Allora, la prof che avevo (alla quale va il mio tributo finchè vivrò) mi ha insegnato a riflettere partendo dall'etimologia e appunto dall'interole-playerretazione. Io non so minimamente farlo come lo faceva lei, ma ricordo bene ciò che ho sentito da lei: verità che si svelavano, così semplici eppure così profonde, frutto di un ragionamento rigoroso che partiva dall'interole-playerretazione di un termine e dal suo utilizzo in un determinato contesto.
Non è questione semplicemente di dirsi che per Manzoni il destino era la Provvidenza e per i latini invece si chiamavàfatò, ma la riflessione sul motivo per cui Manzoni lo chiamava così e ciò che per quel determinato punto di vista questa parola significa, può illuminarci parecchio.
Del resto non è nemmeno così scontato capire cosa significhìProvvidenzà (sono stati scritti non pochi libri per rispondere a questa domanda).
Detto ciò, se a te - o a noi - interessa invece capire più semplicemente che idea ognuno di noi s'è fatto su questa cosa e che esperienze ha avuto, allora hai ragione: parliamo direttamente di questo (però io faccio fatica a dire così ciò che penso, tendo ad essere gelosa delle mie convinzioni 😳 ).
Cita da hard1 su 16 Maggio 2005, 7:26Detto ciò, se a te - o a noi - interessa invece capire più semplicemente che idea ognuno di noi s'è fatto su questa cosa e che esperienze ha avuto, allora hai ragione: parliamo direttamente di questo (però io faccio fatica a dire così ciò che penso, tendo ad essere gelosa delle mie convinzioni 😳 ).
Tue convinzioni' Naaaa, come hai detto su sono cose che ti sono state insegnate e non cose che hai imparato sulla tua pelle. Quindi chiamarle "tue" mi sembra un pò esagerato. Al limite le hai fatte tue.
Comunque relativamente al destino, c'è qualcosa che credi nel profondo, quindi che sia solo un tuo pensiero, oppure quello che credi è quello che ti hanno insegnato a credere'EDIT: solo ora mi sono accorto del profondo OT dato che qui si parla di sogni e non di destino. Mea culpa. :-_-:
Detto ciò, se a te - o a noi - interessa invece capire più semplicemente che idea ognuno di noi s'è fatto su questa cosa e che esperienze ha avuto, allora hai ragione: parliamo direttamente di questo (però io faccio fatica a dire così ciò che penso, tendo ad essere gelosa delle mie convinzioni 😳 ).
Tue convinzioni' Naaaa, come hai detto su sono cose che ti sono state insegnate e non cose che hai imparato sulla tua pelle. Quindi chiamarle "tue" mi sembra un pò esagerato. Al limite le hai fatte tue.
Comunque relativamente al destino, c'è qualcosa che credi nel profondo, quindi che sia solo un tuo pensiero, oppure quello che credi è quello che ti hanno insegnato a credere'
EDIT: solo ora mi sono accorto del profondo OT dato che qui si parla di sogni e non di destino. Mea culpa. :-_-:
Cita da Magda su 16 Maggio 2005, 8:24Detto ciò, se a te - o a noi - interessa invece capire più semplicemente che idea ognuno di noi s'è fatto su questa cosa e che esperienze ha avuto, allora hai ragione: parliamo direttamente di questo (però io faccio fatica a dire così ciò che penso, tendo ad essere gelosa delle mie convinzioni 😳 ).
Tue convinzioni' Naaaa, come hai detto su sono cose che ti sono state insegnate e non cose che hai imparato sulla tua pelle. Quindi chiamarle "tue" mi sembra un pò esagerato. Al limite le hai fatte tue.
Comunque relativamente al destino, c'è qualcosa che credi nel profondo, quindi che sia solo un tuo pensiero, oppure quello che credi è quello che ti hanno insegnato a credere'EDIT: solo ora mi sono accorto del profondo OT dato che qui si parla di sogni e non di destino. Mea culpa. :-_-:
io non credo nulla, io penso, e sì, penso come mi hanno insegnato a pensare, ok' così sei contento
Detto ciò, se a te - o a noi - interessa invece capire più semplicemente che idea ognuno di noi s'è fatto su questa cosa e che esperienze ha avuto, allora hai ragione: parliamo direttamente di questo (però io faccio fatica a dire così ciò che penso, tendo ad essere gelosa delle mie convinzioni 😳 ).
Tue convinzioni' Naaaa, come hai detto su sono cose che ti sono state insegnate e non cose che hai imparato sulla tua pelle. Quindi chiamarle "tue" mi sembra un pò esagerato. Al limite le hai fatte tue.
Comunque relativamente al destino, c'è qualcosa che credi nel profondo, quindi che sia solo un tuo pensiero, oppure quello che credi è quello che ti hanno insegnato a credere'EDIT: solo ora mi sono accorto del profondo OT dato che qui si parla di sogni e non di destino. Mea culpa. :-_-:
io non credo nulla, io penso, e sì, penso come mi hanno insegnato a pensare, ok' così sei contento