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STRANE ASSONANZE CON MATRIX
Cita da ericrap su 16 Luglio 2006, 10:20Adam, con Matrix on line sarei bisognoso di un corso accellerato, visto ahimé il punto cui sono rimasto. Quindi magari mi informo sull'apposito forum (magari dimmi se c'è il topic di riferimento) e poi ti dico...
Restando ai film, comunque, secondo mèE pluribus unum' potrebbe applicarsi latinamente al deus ex machina che si confronta con Neo in Revolutions.
E' un confronto, un faccia a faccia (DE VISU) '1 o 1', 'sole bianco vs. sole nerò, UNUS-individuale anomalia di systema vs. UNUM-statale collettività totalitaria che l'anomalia la vorrebbe assorbire...
Sul piano temporale - lo scrive il filosofo HOBBES - il 'Leviathan'-Stato moderno come un Dio terreno, il cui gigantesco corole-playero artificiale consta di innumerevoli individui...
Ma anche sul piano spirituale, il Deus ex machina come il 'Leviathan', il dragone, la bestia per eccellenza, che compare nella Genesi (1, 21) come nell'Apocalisse (13, 4), artefice primo dell'imprigionamento dell'uomo...E PLURIBUS UNUM: da molte colonie uno stato (gli U.S.A).... da molti credo religiosi una sola Humanitas... da MOLTE MACCHINE che si scagliano contro Neo, UN SOLO VISO DIVINO che gli parla a nome di tutti - sovranità temporale-spirituale indivisa delle moltitudini di fedeli - usando il 'plurale maiestatis' e dicendo superbamente: WE NEED NOTHING, frase questa - fra l'altro - curiosamente composta di 13 lettere, come quelle sulla banconota del dollaro.
Come finisce fra i due è cosa nota: il 'vero' (teatrale) 'deus ex machina' ' colui che cioè risolve la questione (come il semidio Ercole arrivato dal cielo ex machina per dare l'happy end al 'Filottete' di Sofocle) ' si rivela essere Neo, mentre il sommo legislatore incorre in una DEMINUTIO CAPITIS, deve cioè abbassare la testolona salvo infine riprendersi il suo sommo potere legiferante e giàdicante dicendo (come Cristo') 'E' compiuto', come dire: ROMA LOCUTA, CAUSA FINITA.
In tutto ciò forse si potrebbe ravvisare quello che è il limite del deismo massonico (che crede in un Architetto dell'universo creatore ma non provvidente): finisce col prevalere la massima parlamentare che 'il re regna ma non governa', o per lo meno per continuare a governare ha infine bisogno di un elemento cristiano non da poco (quando piove mer.. ' e chi chiamerai' L'acchiappa-Smith, Neo-Cristo!)'
Lairbox, sul temàsezione aurea & Fibonaccì si potrebbe numericamente considerare la seguentèstrana assonanza teologicà:
ho letto che la SEZIONE AUREA (il numero 0,618, notoriamente considerato il marchio del Dio in incognito, la sigla di un Creatore 'nascosto' che semina 'impronte digitali' nel Suo operato) appare, in matematica, nella famosissima (ed oggi, a quanto leggo, essenziale per i computer..). 'SUCCESSIONE DI FIBONACCI'.
In questa serie matematica ogni cifra successiva è data dalla somma delle due cifre immediatamente precedenti, e quindi si ha: 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55'
Ebbene, a partire dal rapporto 21:34, e di lì ad infinitum per ogni coppia di numeri successivi, la serie di Fibonacci presenterà SEMPRE quell''impronta divina' rappresentata dalla 'sezione aurea' (21:34=0,618), ma ciò ' viceversa ' è ciò che NON si presenta per le PRIME SEI CIFRE della serie medesima (1, 2, 3, 5, 8, 13)...
Beh, che c'entra tutto ciò con la teologia'
Semplice: tutto ciò mi ha fatto pensare al racconto della Creazione esposto nella Genesi, racconto che si snoda lungo una sestina di giorni, al termine dei quali - ogni volta - viene ripetuto ('loopatò) il famosòe fu sera e fu mattinà: tutto ciò mi sembra allora indicare proprio un 'WORK IN PROGRESS' di questi PRIMI SEI GIORNI, soltanto dopo il passare dei quali il Matematico Autore avrebbe concluso l'opera apponendo la Sua 'aurea firma' ('Dio benedisse il settimo giorno e disse: 'E' mio'. Quel giorno si riposò dal suo lavoro: tutto era creato' [Gen 2, 3]'Insomma, dal giorno numero sette in poi il systema è stato pronto, l'opera d'arte universale ultimata e dunque la firma posta per sempre dal suo Autore, proprio come sembrerebbe confermare quell'aureo rapporto che nella successione di Fibonacci inizia a comparire dalla settima cifra in poi!
Va bè allora è tutto, lairbox: io c'ho messo la genesi, mò allora all'apocalisse puoi pensarci tu... però mi raccomando: sbrigati con l'articolo, che qui fra poco cascherà un pezzo d'aereoplano in camera da letto!!!
P.S.: Pensierino (massonico) per delle vacanze intell' pardon, sorridenti:
'Il viaggio dall'una all'altra esistenza si fa come intorno a una enorme piramide di guisa che, pervenuti ad una certa altezza, cominciamo a discernere il percorso intero. Qui sulla terra siamo in continuazione di viaggio, provenienti da altri astri o pianetì.
Giuseppe Mazzini.A RISENTIRCI A PRESTO (almeno io: a inizio di agosto)
&
SALUTONI A TUTTI I MATRIXMANIACI!!!
Adam, con Matrix on line sarei bisognoso di un corso accellerato, visto ahimé il punto cui sono rimasto. Quindi magari mi informo sull'apposito forum (magari dimmi se c'è il topic di riferimento) e poi ti dico...
Restando ai film, comunque, secondo mèE pluribus unum' potrebbe applicarsi latinamente al deus ex machina che si confronta con Neo in Revolutions.
E' un confronto, un faccia a faccia (DE VISU) '1 o 1', 'sole bianco vs. sole nerò, UNUS-individuale anomalia di systema vs. UNUM-statale collettività totalitaria che l'anomalia la vorrebbe assorbire...
Sul piano temporale - lo scrive il filosofo HOBBES - il 'Leviathan'-Stato moderno come un Dio terreno, il cui gigantesco corole-playero artificiale consta di innumerevoli individui...
Ma anche sul piano spirituale, il Deus ex machina come il 'Leviathan', il dragone, la bestia per eccellenza, che compare nella Genesi (1, 21) come nell'Apocalisse (13, 4), artefice primo dell'imprigionamento dell'uomo...
E PLURIBUS UNUM: da molte colonie uno stato (gli U.S.A).... da molti credo religiosi una sola Humanitas... da MOLTE MACCHINE che si scagliano contro Neo, UN SOLO VISO DIVINO che gli parla a nome di tutti - sovranità temporale-spirituale indivisa delle moltitudini di fedeli - usando il 'plurale maiestatis' e dicendo superbamente: WE NEED NOTHING, frase questa - fra l'altro - curiosamente composta di 13 lettere, come quelle sulla banconota del dollaro.
Come finisce fra i due è cosa nota: il 'vero' (teatrale) 'deus ex machina' ' colui che cioè risolve la questione (come il semidio Ercole arrivato dal cielo ex machina per dare l'happy end al 'Filottete' di Sofocle) ' si rivela essere Neo, mentre il sommo legislatore incorre in una DEMINUTIO CAPITIS, deve cioè abbassare la testolona salvo infine riprendersi il suo sommo potere legiferante e giàdicante dicendo (come Cristo') 'E' compiuto', come dire: ROMA LOCUTA, CAUSA FINITA.
In tutto ciò forse si potrebbe ravvisare quello che è il limite del deismo massonico (che crede in un Architetto dell'universo creatore ma non provvidente): finisce col prevalere la massima parlamentare che 'il re regna ma non governa', o per lo meno per continuare a governare ha infine bisogno di un elemento cristiano non da poco (quando piove mer.. ' e chi chiamerai' L'acchiappa-Smith, Neo-Cristo!)'
Lairbox, sul temàsezione aurea & Fibonaccì si potrebbe numericamente considerare la seguentèstrana assonanza teologicà:
ho letto che la SEZIONE AUREA (il numero 0,618, notoriamente considerato il marchio del Dio in incognito, la sigla di un Creatore 'nascosto' che semina 'impronte digitali' nel Suo operato) appare, in matematica, nella famosissima (ed oggi, a quanto leggo, essenziale per i computer..). 'SUCCESSIONE DI FIBONACCI'.
In questa serie matematica ogni cifra successiva è data dalla somma delle due cifre immediatamente precedenti, e quindi si ha: 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55'
Ebbene, a partire dal rapporto 21:34, e di lì ad infinitum per ogni coppia di numeri successivi, la serie di Fibonacci presenterà SEMPRE quell''impronta divina' rappresentata dalla 'sezione aurea' (21:34=0,618), ma ciò ' viceversa ' è ciò che NON si presenta per le PRIME SEI CIFRE della serie medesima (1, 2, 3, 5, 8, 13)...
Beh, che c'entra tutto ciò con la teologia'
Semplice: tutto ciò mi ha fatto pensare al racconto della Creazione esposto nella Genesi, racconto che si snoda lungo una sestina di giorni, al termine dei quali - ogni volta - viene ripetuto ('loopatò) il famosòe fu sera e fu mattinà: tutto ciò mi sembra allora indicare proprio un 'WORK IN PROGRESS' di questi PRIMI SEI GIORNI, soltanto dopo il passare dei quali il Matematico Autore avrebbe concluso l'opera apponendo la Sua 'aurea firma' ('Dio benedisse il settimo giorno e disse: 'E' mio'. Quel giorno si riposò dal suo lavoro: tutto era creato' [Gen 2, 3]'
Insomma, dal giorno numero sette in poi il systema è stato pronto, l'opera d'arte universale ultimata e dunque la firma posta per sempre dal suo Autore, proprio come sembrerebbe confermare quell'aureo rapporto che nella successione di Fibonacci inizia a comparire dalla settima cifra in poi!
Va bè allora è tutto, lairbox: io c'ho messo la genesi, mò allora all'apocalisse puoi pensarci tu... però mi raccomando: sbrigati con l'articolo, che qui fra poco cascherà un pezzo d'aereoplano in camera da letto!!!
P.S.: Pensierino (massonico) per delle vacanze intell' pardon, sorridenti:
'Il viaggio dall'una all'altra esistenza si fa come intorno a una enorme piramide di guisa che, pervenuti ad una certa altezza, cominciamo a discernere il percorso intero. Qui sulla terra siamo in continuazione di viaggio, provenienti da altri astri o pianetì.
Giuseppe Mazzini.
A RISENTIRCI A PRESTO (almeno io: a inizio di agosto)
&
SALUTONI A TUTTI I MATRIXMANIACI!!!
Cita da Jestas su 16 Luglio 2006, 12:31"e pluribus neo" l'ho sempre associato alla frase dell'Oracolo in ETM "The path of the One is the path of the Many"
"e pluribus neo" l'ho sempre associato alla frase dell'Oracolo in ETM "The path of the One is the path of the Many"
Cita da Gangia su 16 Luglio 2006, 19:19Anche io.
G
Anche io.
G
Cita da ericrap su 14 Agosto 2006, 18:06ANNUIT COEPTIS: 'la divinità ha acconsentitò, è un motto che io vedrei riferibile sia al deus ex machina, che senza parole acconsente alla proposta di Neo connettendolo - con un cavo dalla forma e movenze diabolicamente serole-playerentate - al programma The Matrix per il suo scontro risolutivo con Smith, ma allo stesso tempo anche allo stesso Smith (cioè, nel frangente specifico: il defunto Neo posseduto dal serole-playerente del Deus ex machina), 'Neo simulacrò divino che prima di esplodere annuisce - appunto (annuit) - per rispondere alla domanda dell'esulèSmith simulazionè che gli ha chiesto: 'Is it over''
A questo proposito, mi è venuto in mente - a chiudere il 'cerchio bestiariò (in modo delirante' Boh... fate voi, però direi che è fico anche se i Wacho non ci hanno pensato..). - anche quale potrebbe essere il 'logos' della muta risposta, se questa potesse essere una risposta parlata; direi così, mettendo insiemèbrandelli di informazionè:
'Y': come la lettera che compare sul monitor del computer dopo che Trinity, in Reloaded, premèenter' sulla tastiera del computer onde causare il blackout elettrico ('are you sure' Y');
'Gamè: il riferimento qui è al Merv, che definisce The Matrix 'only a gamè;
'Over': è la parola appena pronunciata da Smith con la sua domanda finale ('is it over'').
Facendo un pò di minestrone del tutto (perché 'è la somma che fa il totalè!) la risposta parlata potrebbe essere quindi:
'Y, GAME OVER'!
Allora: perché cavolo ho scritto tutto ciò'' 'Semplicè: sostituendo i numeri (quelli del linguaggio informatico del computer: a=6, b=12, c=18 e via di seguito) alle lettere in questione, la suddetta frase darà la somma finale di 666, il notònumero della bestià dell'Apocalisse, che in questo quadro potrebbe secondo me ben indicare la fine del ciclo numero 6 della matrice (dominata dall'altra bestia, il 'leviatano deus ex machinà) redenta dall'amore vis-a-vis dìTrinity-303' èNeo-101' (ormai divenuti, post mortem, rispettivamentè333' ed '111': al di là dellàporta coelì lo zero si tramuta... nel Dio Uno e Trino)
'E' compiutò (dice il satanico Deus ex machina), quindi, il ciclo n. 6...66: la cifra ripetuta tre volte, ad evidenziare il completamento perfetto - trinitario - del tutto!
P.S.: Horus, correggetemi se sbaglio, dovrebbe essere noto anche come il dio-avvoltoio: ho usato il termine Leviathan, e anche quello di serole-playerente' ma l'animale or ora citato, l'avvoltoio, forse potrebbe andare assai bene per la banconota del dollaro ed il suo emblema piramidale (e chissà, magari pure per la pubblicità Kinder Ferrero che ho visto, quella sul cartoon deìLampaclimà!!! Va bè, forse mò esagero..)., nel senso che, come si legge in Giobbe (39, 28-30): 'L'avvoltoio è di casa sulla cima dei monti, il suo riparo è tra le rocce inaccessibili. Di lassù scorge la sua preda, il suo occhio vede lontano. L'avvoltoio va dove ci sono cadaveri e i suoi piccoli bevono il sanguè.
Il suo occhio vede lontano (magari fino alla fine, perché il 'faraonè [pseudodivino] ormai già sa quando verrà seppellito)... nello spazio-tempo piramidale in cui viviamo...
Sullèrocce inaccessibilì del suòhabitat innaturalè poi ci ritorno, continuando col deus ex machina che ha illuminato il defunto Neo neanche fosse il massone del più alto rango...
ANNUIT COEPTIS: 'la divinità ha acconsentitò, è un motto che io vedrei riferibile sia al deus ex machina, che senza parole acconsente alla proposta di Neo connettendolo - con un cavo dalla forma e movenze diabolicamente serole-playerentate - al programma The Matrix per il suo scontro risolutivo con Smith, ma allo stesso tempo anche allo stesso Smith (cioè, nel frangente specifico: il defunto Neo posseduto dal serole-playerente del Deus ex machina), 'Neo simulacrò divino che prima di esplodere annuisce - appunto (annuit) - per rispondere alla domanda dell'esulèSmith simulazionè che gli ha chiesto: 'Is it over''
A questo proposito, mi è venuto in mente - a chiudere il 'cerchio bestiariò (in modo delirante' Boh... fate voi, però direi che è fico anche se i Wacho non ci hanno pensato..). - anche quale potrebbe essere il 'logos' della muta risposta, se questa potesse essere una risposta parlata; direi così, mettendo insiemèbrandelli di informazionè:
'Y': come la lettera che compare sul monitor del computer dopo che Trinity, in Reloaded, premèenter' sulla tastiera del computer onde causare il blackout elettrico ('are you sure' Y');
'Gamè: il riferimento qui è al Merv, che definisce The Matrix 'only a gamè;
'Over': è la parola appena pronunciata da Smith con la sua domanda finale ('is it over'').
Facendo un pò di minestrone del tutto (perché 'è la somma che fa il totalè!) la risposta parlata potrebbe essere quindi:
'Y, GAME OVER'!
Allora: perché cavolo ho scritto tutto ciò'' 'Semplicè: sostituendo i numeri (quelli del linguaggio informatico del computer: a=6, b=12, c=18 e via di seguito) alle lettere in questione, la suddetta frase darà la somma finale di 666, il notònumero della bestià dell'Apocalisse, che in questo quadro potrebbe secondo me ben indicare la fine del ciclo numero 6 della matrice (dominata dall'altra bestia, il 'leviatano deus ex machinà) redenta dall'amore vis-a-vis dìTrinity-303' èNeo-101' (ormai divenuti, post mortem, rispettivamentè333' ed '111': al di là dellàporta coelì lo zero si tramuta... nel Dio Uno e Trino)
'E' compiutò (dice il satanico Deus ex machina), quindi, il ciclo n. 6...66: la cifra ripetuta tre volte, ad evidenziare il completamento perfetto - trinitario - del tutto!
P.S.: Horus, correggetemi se sbaglio, dovrebbe essere noto anche come il dio-avvoltoio: ho usato il termine Leviathan, e anche quello di serole-playerente' ma l'animale or ora citato, l'avvoltoio, forse potrebbe andare assai bene per la banconota del dollaro ed il suo emblema piramidale (e chissà, magari pure per la pubblicità Kinder Ferrero che ho visto, quella sul cartoon deìLampaclimà!!! Va bè, forse mò esagero..)., nel senso che, come si legge in Giobbe (39, 28-30): 'L'avvoltoio è di casa sulla cima dei monti, il suo riparo è tra le rocce inaccessibili. Di lassù scorge la sua preda, il suo occhio vede lontano. L'avvoltoio va dove ci sono cadaveri e i suoi piccoli bevono il sanguè.
Il suo occhio vede lontano (magari fino alla fine, perché il 'faraonè [pseudodivino] ormai già sa quando verrà seppellito)... nello spazio-tempo piramidale in cui viviamo...
Sullèrocce inaccessibilì del suòhabitat innaturalè poi ci ritorno, continuando col deus ex machina che ha illuminato il defunto Neo neanche fosse il massone del più alto rango...
Cita da Adam_Burton su 15 Agosto 2006, 2:25Ben tornato eric
Ben tornato eric
Cita da ericrap su 15 Agosto 2006, 14:37GRAZIE Adam... beh, che dire: 'daAdamadAdam', 'it's good to be back' (ipse dixit)!!
Passandòda uomo a superuomò, invece, direi che sarebbe possibile forse notare delle strane assonanze tra Neo èSuperman', almeno mettendo le cose in questi termini:
- all'inizio di Revolutions, il 'fantasmà onirico di Neo è prigioniero bidimensionale del programma informatico del 'diò traiman': il Mobil ave, in tal senso, potrebbe equipararsi - oltre che all'Overlook hotel dìShining' di cui ho già scritto - a quell'altrettanto bidimensionale prigione in cui finiscono segregati i cattivi di Krypton all'inizio dìSuperman': la cosidetta (nel film) 'PHANTOM ZONE'!
In questàzona fantasmà sarebbe finito in sospeso l'eletto Neo (sospensione, direi latinamente, 'a diviniis [officiis]'... tanto che Neo ha svestito anche l'abito talare..)., reo di non aver officiato alle direttive supreme: 'poor man', 'povero diavolò - Neo - che si (s)materializza dentro una stazione metropolitana proprio come accade ai demoni extraterrestri in 'L'astronave degli esseri perdutì (in quest'ultimo film però il nome della stazione eràdiversò: 'hobb's end', lo stesso del paesino fantasma in cui andrà ad imprigionarsi S. Neill in 'Il seme della follià..)..
Dài Neo, cerca di uscire, gioca làcarta della disperazionè (dopo quella della speranza, che hai giocato nella sala dell'Architetto..)., prova almeno a sfruttare l''effetto tunnel' (se una particella è confinata all'interno di una buca di potenziale, si può calcolare che c'è sempre una sia pur piccola probabilità che riesca a superare la barriera, per azione di un'imprevedibile fluttuazione)... uhmm, tentativo andato a vuoto: 'shit'!!!
Niente da fare, il 'divinò trainman ti ha sbattutòfuori giocò - 'out of the loop' - e adesso ti tocca aspettare l'amorosa redenzione dìTrinity/à'... perché '1Ksolves', solo l'Amore risolve... e nel frattempo che aspetti - caro Neo - 'noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas' (l'insegnamento agostiniano che l'eletto mette subito in pratica, dopo la sua folle corsa, mettendosi a sedere sulla panchina del Mobil Ave e meditando dentro se stesso sulla possibile soluzione liberatoria)!
SùSuperman' e le oscurèpresenzè dell''interspaziò poi continuo...
--------------------------------------
'Secondo te la fisica quantistica ha la risposta'
Scusa eh, ma... ma a che cosa mi può servire che tempo e spazio siano la stessa cosa' Cioè, chiedo a uno che ora è, e lui mi rispondè6 chilometrì' Ma che roba è!'!'
(David Dobel, 'Anything elsè)
GRAZIE Adam... beh, che dire: 'daAdamadAdam', 'it's good to be back' (ipse dixit)!!
Passandòda uomo a superuomò, invece, direi che sarebbe possibile forse notare delle strane assonanze tra Neo èSuperman', almeno mettendo le cose in questi termini:
- all'inizio di Revolutions, il 'fantasmà onirico di Neo è prigioniero bidimensionale del programma informatico del 'diò traiman': il Mobil ave, in tal senso, potrebbe equipararsi - oltre che all'Overlook hotel dìShining' di cui ho già scritto - a quell'altrettanto bidimensionale prigione in cui finiscono segregati i cattivi di Krypton all'inizio dìSuperman': la cosidetta (nel film) 'PHANTOM ZONE'!
In questàzona fantasmà sarebbe finito in sospeso l'eletto Neo (sospensione, direi latinamente, 'a diviniis [officiis]'... tanto che Neo ha svestito anche l'abito talare..)., reo di non aver officiato alle direttive supreme: 'poor man', 'povero diavolò - Neo - che si (s)materializza dentro una stazione metropolitana proprio come accade ai demoni extraterrestri in 'L'astronave degli esseri perdutì (in quest'ultimo film però il nome della stazione eràdiversò: 'hobb's end', lo stesso del paesino fantasma in cui andrà ad imprigionarsi S. Neill in 'Il seme della follià..)..
Dài Neo, cerca di uscire, gioca làcarta della disperazionè (dopo quella della speranza, che hai giocato nella sala dell'Architetto..)., prova almeno a sfruttare l''effetto tunnel' (se una particella è confinata all'interno di una buca di potenziale, si può calcolare che c'è sempre una sia pur piccola probabilità che riesca a superare la barriera, per azione di un'imprevedibile fluttuazione)... uhmm, tentativo andato a vuoto: 'shit'!!!
Niente da fare, il 'divinò trainman ti ha sbattutòfuori giocò - 'out of the loop' - e adesso ti tocca aspettare l'amorosa redenzione dìTrinity/à'... perché '1Ksolves', solo l'Amore risolve... e nel frattempo che aspetti - caro Neo - 'noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas' (l'insegnamento agostiniano che l'eletto mette subito in pratica, dopo la sua folle corsa, mettendosi a sedere sulla panchina del Mobil Ave e meditando dentro se stesso sulla possibile soluzione liberatoria)!
SùSuperman' e le oscurèpresenzè dell''interspaziò poi continuo...
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'Secondo te la fisica quantistica ha la risposta'
Scusa eh, ma... ma a che cosa mi può servire che tempo e spazio siano la stessa cosa' Cioè, chiedo a uno che ora è, e lui mi rispondè6 chilometrì' Ma che roba è!'!'
(David Dobel, 'Anything elsè)
Cita da ericrap su 24 Agosto 2006, 12:36Dunque: dopo la 'Terra di mezzo' del 'No-where', il 'Limbo under-ground' nascosto tra 'matrix00' e '01', si può ora considerare anche l'interspazio fisico (l''in-naturale' 'cielo di mezzo') rappresentato alla conclusione di Revolutions, quello 'under-sky', così da riconsiderare anche quell''apice illuminante' che è ancora ' appunto ' distaccato dalla massonica piramide terrena, col suo occhio nascosto 'tra le rocce inaccessibili' della '4^ dimensione' ('the other side', per dirla fantasmaticamente, alla 'Poltergeist II'), quella situata di mezzo tra l'aldilà (la Sorgente con la 'S' maiuscola: cf. sempre Poltergeist II, quel punto limite luminoso, ad infinitum, verso cui si dirigono i puntini luminosi dei defunti alla fine del film') e l'aldiqua spaziotempo'
Bando alle ciance, la cosa potrebbe spiegarsi così (la prendo un po' alla lontana per avere uno sguardo d'insieme):
Nel suo cammino verso la verità il filosofo procede, scrive san Tommaso d'Aquino, 'un passo alla volta' ('PEDETEMQUE'): e passo dopo passo, dove arriva Neo (mi riferisco al Neo ormai cieco che cammina vedendo l'etere luminoso sotto i suoi piedi, un passo per volta, appunto)' Si potrebbe dire che la sua meta finale sia 'quella Verità delle verità che è Dio' (virgolettato: l'ho sentito dire più volte da Gianfranco Funari: sì, 'Funari me docet'!!)' ma anche qui ' infine ' le cose si potrebbe dire ripartono dal basso, dalla conoscenza più generica verso quella più definita: prima la conoscenza 'terra terra' e via via verso quella sempre più 'celeste''
I Wachowschi, in questo quadro, penso possano aver simbolicamente rappresentato l'ennesimo cammino 'panteismo verso monoteismo'.
La 'fase 1' potrebbe chiamarsi 'DEUS SIVE NATURA': è questo, infatti, che potrebbe commentare 'Spinoza-Neo' dinanzi all'eterea panoramica di 01 (città 'romanamente' dorata: AUREA URBS!) che gli si staglia davanti inizialmente; ma la cosa fortunatamente non finisce qui, alla 'fase 1' PANTEISTA' (n.b.: con la suddetta 'panoramica di 01', dal panteismo matematico di Spinoza si passa a quello informatico [cioè: fatto di 0 e 1]'), perché dinanzi alla pericolosità della natura medesima (che è tutto un brulicare di sconosciute 'machinine'), all'uomo si necessità un aiutino più concreto e personale da parte del divino'
Ecco che allora appare in scena, nella storia umana' il DEUS 'EX MACHINA', il dio 'ad hoc' della 'fase 2', quella del paganesimo POLITEISTA; una vecchia storia, questa, da non considerare poi così 'preistorica', tant'è che negli Atti degli apostoli ' ad esempio - Luca racconta le seguenti 'normali' reazioni della gente ad una guarigione miracolosa di Paolo: 'si misero a gridare: 'Gli dei hanno preso forma umana e sono venuti tra noi'. Essi gridavano usando il dialetto di quella regione: dicevano che Barnaba era il dio Giove; Paolo, invece, era il dio Mercurio, perché parlava di più' (At 14, 11-12).
Insomma, la mentalità radicata, dalla 'notte dei tempi', sembra essere questa (per la 'fase 2'): Dio non è Uno, bensì ce ne sono molti, e sono da ringraziare facendo sacrifici in loro onore (sì, magari pure sacrifici umani, alla King Kong').
San Paolo, a riguardo, scriverà così agli Efesini (2, 1-2): 'Anche voi, tempo fa, vi comportavate alla maniera di questo mondo, ubbidivate al capo delle potenze che regnano tra cielo e terra, cioè a quello spirito maligno che ora agisce negli uomini i quali si ribellano contro Dio'.Ecco dunque, tornando a Matrix ed alla sua 'visione illuminata', chi si potrebbe dire abbia visto esattamente, infine, Neo: il deus 'tra cielo e terra', il principe delle potenze dell'aria, quella potenza dell'interspazio oscuro (fisicamente non visibile 'ad occhio nudo', ma 'quantisticamente' [accipicchia!] reale!) che si mostra solo all'occhio cieco di Neo, che così la 'vede' sotto le mentite spoglie di un luminoso disco solare (quando in realtà il deus ex machina è un 'sole nero', da 'notte dei tempi', appunto)'
Non resta dunque che procedere oltre, alla 'fase 3' MONOTEISTA, che è il ritorno definitivo dell'uno all'Uno da cui proviene ('The Sky. It's the only way', dice Neo, che tutto fa tranne che mettersi ad adorare il 'deus volante' che si è ritrovato innanzi, 'in alto loco'), procedere cioè oltre le nubi - e non fermarsi quindi tra cielo e terra - per ritornare a quel vero sole da cui, in ultimissima analisi, tutti proveniamo (e siamo provvidenzialmente salvati: cf. il Neo che 'sarebbe dovuto morire', ma al momento giàsto ' invece ' riesce a fermare le sentinelle).
Nel disco solare disegnato da Sati, dunque, l'implicita testimonianza di una Resurrezione finale di tipo celeste, che situa l'uomo ' finalmente - fuori dalle falsità della matrice: l'unico Dio 'ha risuscitato Cristo dalla morte e lo ha portato nel mondo celeste e gli ha dato potere accanto a sé. Là, egli si trova al di sopra di tutte le autorità, le forze, le potenze di ogni genere, sia quelle di questo mondo, sia quelle del mondo futuro' (Ef 1, 20-21).Sull'accezione 'ex-machina', pensando all'ipotesi 'ex-traterrestre' (cioè con la 'machina' a fare le veci dell'astronave aliena' parafrasando Agostino in ottica 'spiritual-o.g.m.': 'In interiore homine ['in dna'] habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris', caro 'Neo-Ripley' coi geni irrimediabilmente 'alienati', che muori illuminandoti neanche fossi il manifesto de 'La cosa' [di Carole-playerenter]') poi vorrei proseguire, scrivendo brevemente del Neo che 'fa Superman' - il 'Kryptoniano Neo' (l''Oracolo's Heracle', il semidivino 'Ercole dell'orcalo' pardon, dell'Oracolo'!!!) che poi però finisce come l''ebreo& civis romanus' Paolo, dalle stelle alle stalle: prima lo benedicono come 'Superman-Mercurio', poi lo maledicono 'asininamente' trascinandolo via extra moenia [At 14, 19] - e della Genesi 'del mondo passato': 'Tanto tanto tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana'' c'era il gigante Jovanotti' pardon [è tutta colpa del videoclip'], c'era il gigante 'Anak-in-sky-walker' (cf Nm 13, 22-28)'
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'Vedo che sei già abituato ad adorare creature volanti' (Zod, Superman II)
Dunque: dopo la 'Terra di mezzo' del 'No-where', il 'Limbo under-ground' nascosto tra 'matrix00' e '01', si può ora considerare anche l'interspazio fisico (l''in-naturale' 'cielo di mezzo') rappresentato alla conclusione di Revolutions, quello 'under-sky', così da riconsiderare anche quell''apice illuminante' che è ancora ' appunto ' distaccato dalla massonica piramide terrena, col suo occhio nascosto 'tra le rocce inaccessibili' della '4^ dimensione' ('the other side', per dirla fantasmaticamente, alla 'Poltergeist II'), quella situata di mezzo tra l'aldilà (la Sorgente con la 'S' maiuscola: cf. sempre Poltergeist II, quel punto limite luminoso, ad infinitum, verso cui si dirigono i puntini luminosi dei defunti alla fine del film') e l'aldiqua spaziotempo'
Bando alle ciance, la cosa potrebbe spiegarsi così (la prendo un po' alla lontana per avere uno sguardo d'insieme):
Nel suo cammino verso la verità il filosofo procede, scrive san Tommaso d'Aquino, 'un passo alla volta' ('PEDETEMQUE'): e passo dopo passo, dove arriva Neo (mi riferisco al Neo ormai cieco che cammina vedendo l'etere luminoso sotto i suoi piedi, un passo per volta, appunto)' Si potrebbe dire che la sua meta finale sia 'quella Verità delle verità che è Dio' (virgolettato: l'ho sentito dire più volte da Gianfranco Funari: sì, 'Funari me docet'!!)' ma anche qui ' infine ' le cose si potrebbe dire ripartono dal basso, dalla conoscenza più generica verso quella più definita: prima la conoscenza 'terra terra' e via via verso quella sempre più 'celeste''
I Wachowschi, in questo quadro, penso possano aver simbolicamente rappresentato l'ennesimo cammino 'panteismo verso monoteismo'.
La 'fase 1' potrebbe chiamarsi 'DEUS SIVE NATURA': è questo, infatti, che potrebbe commentare 'Spinoza-Neo' dinanzi all'eterea panoramica di 01 (città 'romanamente' dorata: AUREA URBS!) che gli si staglia davanti inizialmente; ma la cosa fortunatamente non finisce qui, alla 'fase 1' PANTEISTA' (n.b.: con la suddetta 'panoramica di 01', dal panteismo matematico di Spinoza si passa a quello informatico [cioè: fatto di 0 e 1]'), perché dinanzi alla pericolosità della natura medesima (che è tutto un brulicare di sconosciute 'machinine'), all'uomo si necessità un aiutino più concreto e personale da parte del divino'
Ecco che allora appare in scena, nella storia umana' il DEUS 'EX MACHINA', il dio 'ad hoc' della 'fase 2', quella del paganesimo POLITEISTA; una vecchia storia, questa, da non considerare poi così 'preistorica', tant'è che negli Atti degli apostoli ' ad esempio - Luca racconta le seguenti 'normali' reazioni della gente ad una guarigione miracolosa di Paolo: 'si misero a gridare: 'Gli dei hanno preso forma umana e sono venuti tra noi'. Essi gridavano usando il dialetto di quella regione: dicevano che Barnaba era il dio Giove; Paolo, invece, era il dio Mercurio, perché parlava di più' (At 14, 11-12).
Insomma, la mentalità radicata, dalla 'notte dei tempi', sembra essere questa (per la 'fase 2'): Dio non è Uno, bensì ce ne sono molti, e sono da ringraziare facendo sacrifici in loro onore (sì, magari pure sacrifici umani, alla King Kong').
San Paolo, a riguardo, scriverà così agli Efesini (2, 1-2): 'Anche voi, tempo fa, vi comportavate alla maniera di questo mondo, ubbidivate al capo delle potenze che regnano tra cielo e terra, cioè a quello spirito maligno che ora agisce negli uomini i quali si ribellano contro Dio'.
Ecco dunque, tornando a Matrix ed alla sua 'visione illuminata', chi si potrebbe dire abbia visto esattamente, infine, Neo: il deus 'tra cielo e terra', il principe delle potenze dell'aria, quella potenza dell'interspazio oscuro (fisicamente non visibile 'ad occhio nudo', ma 'quantisticamente' [accipicchia!] reale!) che si mostra solo all'occhio cieco di Neo, che così la 'vede' sotto le mentite spoglie di un luminoso disco solare (quando in realtà il deus ex machina è un 'sole nero', da 'notte dei tempi', appunto)'
Non resta dunque che procedere oltre, alla 'fase 3' MONOTEISTA, che è il ritorno definitivo dell'uno all'Uno da cui proviene ('The Sky. It's the only way', dice Neo, che tutto fa tranne che mettersi ad adorare il 'deus volante' che si è ritrovato innanzi, 'in alto loco'), procedere cioè oltre le nubi - e non fermarsi quindi tra cielo e terra - per ritornare a quel vero sole da cui, in ultimissima analisi, tutti proveniamo (e siamo provvidenzialmente salvati: cf. il Neo che 'sarebbe dovuto morire', ma al momento giàsto ' invece ' riesce a fermare le sentinelle).
Nel disco solare disegnato da Sati, dunque, l'implicita testimonianza di una Resurrezione finale di tipo celeste, che situa l'uomo ' finalmente - fuori dalle falsità della matrice: l'unico Dio 'ha risuscitato Cristo dalla morte e lo ha portato nel mondo celeste e gli ha dato potere accanto a sé. Là, egli si trova al di sopra di tutte le autorità, le forze, le potenze di ogni genere, sia quelle di questo mondo, sia quelle del mondo futuro' (Ef 1, 20-21).
Sull'accezione 'ex-machina', pensando all'ipotesi 'ex-traterrestre' (cioè con la 'machina' a fare le veci dell'astronave aliena' parafrasando Agostino in ottica 'spiritual-o.g.m.': 'In interiore homine ['in dna'] habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris', caro 'Neo-Ripley' coi geni irrimediabilmente 'alienati', che muori illuminandoti neanche fossi il manifesto de 'La cosa' [di Carole-playerenter]') poi vorrei proseguire, scrivendo brevemente del Neo che 'fa Superman' - il 'Kryptoniano Neo' (l''Oracolo's Heracle', il semidivino 'Ercole dell'orcalo' pardon, dell'Oracolo'!!!) che poi però finisce come l''ebreo& civis romanus' Paolo, dalle stelle alle stalle: prima lo benedicono come 'Superman-Mercurio', poi lo maledicono 'asininamente' trascinandolo via extra moenia [At 14, 19] - e della Genesi 'del mondo passato': 'Tanto tanto tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana'' c'era il gigante Jovanotti' pardon [è tutta colpa del videoclip'], c'era il gigante 'Anak-in-sky-walker' (cf Nm 13, 22-28)'
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'Vedo che sei già abituato ad adorare creature volanti' (Zod, Superman II)
Cita da Saska su 28 Agosto 2006, 9:20Piu leggo i commenti di ericrap (che gli auguro bentornato), piu sono confusa... forse li devo rilegere ancora.
Piu leggo i commenti di ericrap (che gli auguro bentornato), piu sono confusa... forse li devo rilegere ancora.
Cita da ericrap su 3 Settembre 2006, 7:39Ciao, Saska. Nel precedente post penso di esser stato abbastanza chiaro, eccetto per l'ultimo periodo, che mi accingo àdecifrarè adesso passo passo; se invece vuoi chiarimenti àlatitudini superiorì, fammelo sapere con precisionègeograficà'
Riparto dunque da Neo che fa Superman, come i Wachowschi hanno in diversi modi evidenziato nei loro film (vd. articoli sul 'deja vù [grazie nevelatte!], o le segnalazioni di jedifil su uno specifico topic a riguardo [a proposito, jedifil: sulla citazione del salto del palazzo, io ci vedrei latinamente: 'hic Rhodus, hic salta'!]): recentemente, ad esempio, mi è capitato di rivederèSuperman 2', e in una scena ho notato un calcio volante (dato da Superman all'altro kryptoniano volante..). che mi ricorda queli dati - sempre in volo - da Neo a Smith alla fine di Revolutions, così come ho rivisto la locandina del primòSuperman' che mi ricorda in maniera assai evidente l'inquadratura finale del primo Matrix ('Neo-Superman' anche qui volante, inquadrato dall'alto con la città sottostante da cui è decollato): detto per inciso, lo slogan di quella locandina è 'crederete che un uomo può volarè, che a posteriori - applicandolo alla trilogia dei Wacho - trovo anche significativo, nel senso che forse i Wacho già dal primo loro film avevano in mente di prefigurare nei sequel un discorso-monito sul 'credere alle favolè e nei loro eroi (come si usa dire: 'agli asini che volanò..). quale messaggio implicito, tacito, della loro opera... per la serie: crederete al figlio di Jor-El!
Va be', meglio venire al punto della questionèSuperman-Neò, e cioè proprio all'asino che vola, stando a quanto ci racconta Link ('he's doing his superman thing': sì sì, e Morole-playerheus non batte ciglio!):
nel primo Superman vi è una scena in cui il 'Padre eternò (quel 'dio' ormai morto come simulacro ma comunque pronto ad essere eternamente simulato con un ologramma, all'interno della fortezza della solitudine fra i ghiacci; in tal senso un dio che è divino quanto Lex Luthor, che in Superman 2 viene rappresentato analogamente come un ologramma, sebbene chiuso in prigione..). Jor-El inizia a parlare col suòUnigenitò ormai adolescente: il dialogo inizia con l'immaginèsolarè (circolare e luminosa al contempo) del Padre che dicèSPEAK' e del figlio che così inizia a parlargli ponendo inizialmente, al centro dell'attenzione, la domanda fondamentale (tipicamente adolescenziale!) 'WHO AM I''...
Ora, quali sarebbero qui le strane assonanze'
Beh, inizierei col dire intanto di un'assonanza 'a contraria' con la domanda iniziale che Neo aveva posto all'Architetto, cioè 'WHO ARE YOU'': Neo in quell'occasione si era comportato in effetti in una maniera che è tutt'altro che 'superomista', tant'è che il commento dell'Architetto non si era fatto aspettare: ma come, Neo, stai dinanzi alla prova suprema del 'superman' nitzscheano (affrontare l'eterno ritorno dell'identico, perché' 'it's GOD to be back'!), e che ti metti ancora a domandare: chi è il tuòdivinò interlocutore' Ma 'conosci te stesso', cerca di capire che ' stante la tua dignità 'super-umana' - la tua prima domanda è anche 'la più irrilevante' (parole dell'Architetto)!!!
In altre parole, caro Neo, devi imparare ancora molto da Superman (saper volare non basta!), in quanto la domanda meno irrilevante ' viceversa ' è appunto: 'chi sono io''E qui 'casca l'asino' (sì, stramazza a terra, formando proprio un bel cratere [Neo&Smith alla fine di Revolutions, prima di procedere all'ultimo battesimo, quello del sangue, con la morte dell'eletto]..)., come si è soliti dire' perché quell'asino dell'Architetto (purus mathematicus, purus asinus: sì, 'germanissimus asinus' [asino purosangue, 'ariano'' 'what do you think I am, human''']!) comincia sì a spiegarti ' paternamente ' che sei un'anomalia in tutto e per tutto controllata (controllata anche quando ' umanamente ' si mette a fare l''asino sui tetti' ['asinus in tegulis', altro motto latino-asinino secondo me applicabile al Neo che di notte atterra sul tetto dell'edificio abitato dall'Oracolo, all'inizio di Reloaded, per andarla a trovare': asino di un Neo, stai perdendo tempo!]), ma poi non ti spiega la sostanza delle cose, la risposta più profonda, cioè, al quesito sulla tua vera identità, sull'esistenza terrestre di Superman'
Continua...
Ciao, Saska. Nel precedente post penso di esser stato abbastanza chiaro, eccetto per l'ultimo periodo, che mi accingo àdecifrarè adesso passo passo; se invece vuoi chiarimenti àlatitudini superiorì, fammelo sapere con precisionègeograficà'
Riparto dunque da Neo che fa Superman, come i Wachowschi hanno in diversi modi evidenziato nei loro film (vd. articoli sul 'deja vù [grazie nevelatte!], o le segnalazioni di jedifil su uno specifico topic a riguardo [a proposito, jedifil: sulla citazione del salto del palazzo, io ci vedrei latinamente: 'hic Rhodus, hic salta'!]): recentemente, ad esempio, mi è capitato di rivederèSuperman 2', e in una scena ho notato un calcio volante (dato da Superman all'altro kryptoniano volante..). che mi ricorda queli dati - sempre in volo - da Neo a Smith alla fine di Revolutions, così come ho rivisto la locandina del primòSuperman' che mi ricorda in maniera assai evidente l'inquadratura finale del primo Matrix ('Neo-Superman' anche qui volante, inquadrato dall'alto con la città sottostante da cui è decollato): detto per inciso, lo slogan di quella locandina è 'crederete che un uomo può volarè, che a posteriori - applicandolo alla trilogia dei Wacho - trovo anche significativo, nel senso che forse i Wacho già dal primo loro film avevano in mente di prefigurare nei sequel un discorso-monito sul 'credere alle favolè e nei loro eroi (come si usa dire: 'agli asini che volanò..). quale messaggio implicito, tacito, della loro opera... per la serie: crederete al figlio di Jor-El!
Va be', meglio venire al punto della questionèSuperman-Neò, e cioè proprio all'asino che vola, stando a quanto ci racconta Link ('he's doing his superman thing': sì sì, e Morole-playerheus non batte ciglio!):
nel primo Superman vi è una scena in cui il 'Padre eternò (quel 'dio' ormai morto come simulacro ma comunque pronto ad essere eternamente simulato con un ologramma, all'interno della fortezza della solitudine fra i ghiacci; in tal senso un dio che è divino quanto Lex Luthor, che in Superman 2 viene rappresentato analogamente come un ologramma, sebbene chiuso in prigione..). Jor-El inizia a parlare col suòUnigenitò ormai adolescente: il dialogo inizia con l'immaginèsolarè (circolare e luminosa al contempo) del Padre che dicèSPEAK' e del figlio che così inizia a parlargli ponendo inizialmente, al centro dell'attenzione, la domanda fondamentale (tipicamente adolescenziale!) 'WHO AM I''...
Ora, quali sarebbero qui le strane assonanze'
Beh, inizierei col dire intanto di un'assonanza 'a contraria' con la domanda iniziale che Neo aveva posto all'Architetto, cioè 'WHO ARE YOU'': Neo in quell'occasione si era comportato in effetti in una maniera che è tutt'altro che 'superomista', tant'è che il commento dell'Architetto non si era fatto aspettare: ma come, Neo, stai dinanzi alla prova suprema del 'superman' nitzscheano (affrontare l'eterno ritorno dell'identico, perché' 'it's GOD to be back'!), e che ti metti ancora a domandare: chi è il tuòdivinò interlocutore' Ma 'conosci te stesso', cerca di capire che ' stante la tua dignità 'super-umana' - la tua prima domanda è anche 'la più irrilevante' (parole dell'Architetto)!!!
In altre parole, caro Neo, devi imparare ancora molto da Superman (saper volare non basta!), in quanto la domanda meno irrilevante ' viceversa ' è appunto: 'chi sono io''
E qui 'casca l'asino' (sì, stramazza a terra, formando proprio un bel cratere [Neo&Smith alla fine di Revolutions, prima di procedere all'ultimo battesimo, quello del sangue, con la morte dell'eletto]..)., come si è soliti dire' perché quell'asino dell'Architetto (purus mathematicus, purus asinus: sì, 'germanissimus asinus' [asino purosangue, 'ariano'' 'what do you think I am, human''']!) comincia sì a spiegarti ' paternamente ' che sei un'anomalia in tutto e per tutto controllata (controllata anche quando ' umanamente ' si mette a fare l''asino sui tetti' ['asinus in tegulis', altro motto latino-asinino secondo me applicabile al Neo che di notte atterra sul tetto dell'edificio abitato dall'Oracolo, all'inizio di Reloaded, per andarla a trovare': asino di un Neo, stai perdendo tempo!]), ma poi non ti spiega la sostanza delle cose, la risposta più profonda, cioè, al quesito sulla tua vera identità, sull'esistenza terrestre di Superman'
Continua...
Cita da ericrap su 3 Settembre 2006, 9:10'Who am I''
Eh, caro Neo-Superman, la verità è che la profezia era una menzogna, tu sei il 'portatore sano' (beh, vista la variabile Smith impazzita, non più tanto sano') di un 'codice cromosomico' 'one'che è un codice macchina utile a tenere te e tutti i tuoi simili sotto controllo nella terrena matrice' insomma: tu sei' ormai' un 'geneticò ibrido 'UOMO&MACCHINA', il sestogenito partorito dalla collaborazione 'di papà e mamma', dell'Architetto con l'Oracolo (la quale però ha capito che tu sei un asino anomalo, voglioso di libertà e pronto a morire pur di trovarla, non come quello di Buridano ' che morirebbe per non saperla esercitare - cui fa riferimento Smith in Reloaded [col suo sermone del 'noi non siamo liberi': 'there's no escaping reason, no denying purole-playerose']').
E dietro di loro (Architetto e Oracolo), chi c'è' Beh, c'è il loro vero padre (citando 'Star wars': il 'Darth Vader', il 'padre oscuro' di 'Neo-Luke'!), quel 'padre della menzogna-matrix' che è il 'deus ex machina', il divino 'in-vader' (l''invasore', come fa notare Rick McCallum circa un altro possibile significato del nome ideato da Lucas) con cui ti incontri alla fine'
E qui in effetti il cerchio si chiude (hai capito Saska' Io mica tanto'): Neo, dinanzi al deus ex machina, non fa più domande (anzi di più: si permette il lusso di chiudere con un 'I won't' che fa come da eco ' 'talis pater'' - al 'we won't' che si era sentito dire dall'Architetto [con una certa ironia sotto i baffi, forse perché Neo gli ha appena detto 'If I were you'': in vero è lui ' l'Architetto ' che è 'in Neo', col suo codice macchina paterno, ed in tal senso Neo già 'è' l'Architetto: 'il Padre è in me e io in lui''], a chiusura del loro dialogo in Reloaded'), ormai ben conscio della sua identità 'filiale', mentre è il deus ex machina (lo stesso Architetto' Boh') che' gli parla 'paternamente', proprio come il solare Marlon Brando di 'Superman', tanto che inizia proprio dicendo: 'SPEAK'!
'Who am I''
Eh, caro Neo-Superman, la verità è che la profezia era una menzogna, tu sei il 'portatore sano' (beh, vista la variabile Smith impazzita, non più tanto sano') di un 'codice cromosomico' 'one'che è un codice macchina utile a tenere te e tutti i tuoi simili sotto controllo nella terrena matrice' insomma: tu sei' ormai' un 'geneticò ibrido 'UOMO&MACCHINA', il sestogenito partorito dalla collaborazione 'di papà e mamma', dell'Architetto con l'Oracolo (la quale però ha capito che tu sei un asino anomalo, voglioso di libertà e pronto a morire pur di trovarla, non come quello di Buridano ' che morirebbe per non saperla esercitare - cui fa riferimento Smith in Reloaded [col suo sermone del 'noi non siamo liberi': 'there's no escaping reason, no denying purole-playerose']').
E dietro di loro (Architetto e Oracolo), chi c'è' Beh, c'è il loro vero padre (citando 'Star wars': il 'Darth Vader', il 'padre oscuro' di 'Neo-Luke'!), quel 'padre della menzogna-matrix' che è il 'deus ex machina', il divino 'in-vader' (l''invasore', come fa notare Rick McCallum circa un altro possibile significato del nome ideato da Lucas) con cui ti incontri alla fine'
E qui in effetti il cerchio si chiude (hai capito Saska' Io mica tanto'): Neo, dinanzi al deus ex machina, non fa più domande (anzi di più: si permette il lusso di chiudere con un 'I won't' che fa come da eco ' 'talis pater'' - al 'we won't' che si era sentito dire dall'Architetto [con una certa ironia sotto i baffi, forse perché Neo gli ha appena detto 'If I were you'': in vero è lui ' l'Architetto ' che è 'in Neo', col suo codice macchina paterno, ed in tal senso Neo già 'è' l'Architetto: 'il Padre è in me e io in lui''], a chiusura del loro dialogo in Reloaded'), ormai ben conscio della sua identità 'filiale', mentre è il deus ex machina (lo stesso Architetto' Boh') che' gli parla 'paternamente', proprio come il solare Marlon Brando di 'Superman', tanto che inizia proprio dicendo: 'SPEAK'!