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STRANE ASSONANZE CON MATRIX

Sempre a proposito di telefilm: qualche tempo fa vedendo gli extra del doved di 'Duel' mi sono imbattuto in un'altra strana assonanza con Matrix, che mi è sembrato in qualche modo di 'rivedere' nelle brevi immagini (qualche secondo) di una puntata di un telefilm diretto dal giovanissimo Spielberg.

La serie televisiva era 'The psychiatrist' (6 puntate), e l'episodio in questione si intitola 'The name of the game: LA 2017'.

Beh, a parte il titolo 'matrixiano' (the name of the game') sono rimasto colpito dalla fisionomia dello psichiatra (suppongo fosse lui') - che mi è sembrato subito l'Architetto! - come anche dallo scambio di battute, anch'esso 'matrixiano' (per la serie: 'Ti stavo aspettando'' ; 'Era inevitabile''), e soprattutto, infine, da una inquadratura in primo piano del braccio del dottore che sta tenendo in mano una siringa pronta all'uso: beh, quella inquadratura ' con tanto di protagonista seduto e di antagonista in piedi sullo sfondo - mi ha ricordato quella dei Wachowschi in cui si vede il braccio dell'Architetto in primo piano che tocca la penna elettronica per mostrare a Neo le immagini sugli schermi: che fosse questo un omaggio registico dei fratelloni al loro collega agli esordi'''

Beh in ogni caso, come ho già scritto, mi pare ovvio che l'Architetto s'intenda di psichiatria, vista la sua fisicità freudiana'

P.S.: sulle qualità dell'analista Architetto ci sarebbe poi da discutere: a prima vista potrebbero sembrare scarse, visto che la 'seduta' con Neo termina con l'abbandono della terapia da parte dell'eletto, ma è anche vero che in certi casi clinici si considera il fenomeno del DROP OUT (l'interruzione del trattamento) come paradossalmente un segno positivo sul cammino della guarigione del cliente'

Se poi s'intende l'incontro finale di Neo col Deus ex machina come una nuova ed inaspettatàsedutà, beh allora làgoccia che fa traboccare il vasò appartiene in quel caso al terapeuta (il deus ex machina-Architetto che perde le staffe col 'controtransfert')... mentre per quanto riguarda Neo, altro che abbandonare il gioco (analitico): rientra dentro Matrix per un personalissimo èpsicodrammaticò rendez-vous, e finisce col fare un mega DROP IN assieme all'agente Smith, con quel gocciol-one d'acqua piovana nella cui orbita molecolare i due finiscono un assai combattuta 'autoanalisi' in cielo: l''ego-H1' col suo 'alter ego-H2' dai quali simbolicamente si enuclea l'H2O' alias: una personalità scissa che 'fa acqua da tutte le parti', ma che è anche ormai prossima alla salutare guarigione-liberazione definitiva dal suo patologico Falso-Sé.

Sarà per via del mio nick (l'anagramma di carole-playerire' ah, ah: speriamo non si raffreddi la temperatura), ma tant'è che più volte mi sono soffermato a riflettere sulla possibilità che i Wachowschi avessero inserito nei loro script un riferimento implicito al celebre motto CARPE DIEM.
'Carole-playere diem, quam minimum credula postero', era infatti il noto consiglio di Orazio: godi l'oggi, vivi alla giornata, e nel domani credi il meno possibile; analogo era il canto di Lorenzo il Magnifico - 'Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v'è certezza' ' come pure l'invito cinematografico di Peter Weir nel film 'L'attimo fuggente', in cui il protagonista Robin Williams metteva questo motto latino in bocca agli studenti defunti, che da una fotografia in bianco e nero in questi termini facevano sentire la loro voce ' secondo il loro 'porta-voce' Williams - alle nuove reclute appena inseritesi nella grande istituzione scolastica.

Certo, il messaggio oraziano è pre-cristiano: Gesù Cristo insegnerà poi che sì, non bisogna preoccuparsi del domani, ma neanche si può chiudere gli occhi sulle malizie che si accompagnano ad ogni singola giornata: sufficit diei malitiae suae, ad ogni giorno basta la sua pena, quella sua croce quotidiana che il cristiano dovrebbe comunque caricarsi sulle spalle; altro che godersi l'oggi, insomma: i 'poeti estinti' che declamano Orazio stanno un po' sul paganeggiante, e forse il loro portavoce si fa ispirare da uno spirito tutt'altro che educativo, tipo quello che col 'diem' ci appioppa anche (l''albero pizzuto' del)la 'noctem'!

Beh, venendo all'attimo fuggente di Neo, penso di aver avuto quella che potrebbe essere la giàsta (ed in fin dei conti semplice) intuizione a riguardo:

alla fine di Matrix Reloaded Neo sta scappando coi suoi compagni quando avverte qualcosa' potrebbe proseguire, ma che fa' COGLIE L'ATTIMO (decisamente fuggente, se si pensa alla novità della sensazione come pure al fatto' che Neo sta fuggendo!!), si volta indietro e ' tentando la sorte ' riesce a bloccare le sentinelle: certo, Neo è riuscito nella sua impresa miracolosa, ma per lui l'epilogo è comunque inglorioso, con tanto di svenimento in coma e caduta nel Mobil Ave.

Penso la si potrebbe mettere anche così, teologicamente: la vicenda del figlio dell'uomo (Anderson) era iniziata con un 'peccato originale', la scelta della pillola rossa che lo aveva fatto cadere nel 'desert of the real' ('in hac lacrimorum valle'), e quindi si conclude adesso con questo 'peccato terminale' che chiudendo il cerchio spedisce lo pseudo-eletto nel' terminale ferroviario della Mobil Ave.

Di male in peggio, dunque, perché alla morte del corole-playero ' eredità del peccato originale ' ora si aggiànge col 'carole-playere diem' quella dell'anima (la psiche del Neo in coma 'fotografata' nella stazione ferroviaria), anche se ' come ricorderà poi l'Oracolo ' per ora Neo non sembra ancora pronto né per la prima né per la seconda morte (quella definitiva, di corole-playero e anima).

Quale potrebbe esser stato questo 'peccato terminale', andando nel particolare biblico, lo si potrebbe evincere dal Siracide (18, 3): all'infuori di Dio, si legge nel versetto biblico, non c'è nessun altro 'che può guidare il mondo col gesto della sua mano, in modo che tutte le cose ubbidiscano alla sua volontà; infatti lui, come re dell'universo, ha il potere di separare il sacro da quello che è profano'.

Ecco dunque che decidendo nell'ottica del carole-playere diem Neo torna nuovamente alle origini (quando Adamo invece del 'diem' si mise a 'carole-playerere' il frutto proibito), arrogandosi una prerogativa divina ' il mettersi a guidare il mondo (separando i suoi amici dalle sentinelle in arrivo, proprio attraverso un gesto della sua mano) - che non compete a chi invece deve umanamente lasciarsi guidare, anziché dal proprio istinto (umano/informatico), da quello Spirito che è unico Signore.
Beh allora hai capito, adesso, caro Neo' Lascia perdere Orazio' semmai, se proprio ti piace il latino, ora che sei finito al Mobil Ave puoi cominciare a ripassarti Ovidio: e beh sì, adesso devi imparare umilmente a restare in stazione, perché ' come dice il detto di quest'ultimo ' 'QUA POSITUS FUERIS IN STATIONE, MANE', tocca cioè che 'rimani nella condizione che la sorte ti ha data', e poi magari ' con 'aequo animo' (con animo tranquillo, come un altro autore latino, Terenzio, ci dice bisogna sopportare quel che la sorte ci reca), senza l'agitazione e l'allarme che avesti per l'arrivo delle sentinelle ' mettiti a sedere e ritorna agostinianamente in te stesso'

A completare quanto appena scritto, penso di aver pescato un'altra carole-playera' pardon: un altro 'carole-playere' dagli script dei Wachowschi.
E allora, sperando di non aver preso un granchio, direi che questo nuovo 'carole-playere' lo si potrebbe trovare proprio nella medesima scena di Reloaded in cui Neo coglie al volo il suo attimo fuggente: mi sto riferendo infatti a quando Morole-playerheus e gli altri del suo equipaggio tentano la via di fuga a piedi essendo stata la Nab appena distrutta dalla bomba lanciata dalle sentinelle (mazza che bomba' e come si canta a Roma: bomba c'è, a ritirate che so tre [le sentinelle in arrivo]!)'

Il motto latino in questione, di Ovidio, è 'SI ROTA DEFUERIT, TU PEDE CARPE VIAM', che è in pratica un invito ad intraprendere la via a piedi per chi non ha più carrozza, cioè proprio quello che capita ai nostri eroi in Reloaded.

Mettiamola così: da una parte c'è la filosofia dell'attimo fuggente, la botta di vita azzardata da Neo, e dall'altra vi è giàstapposto un (più umano, e meno superomistico) tentativo d'arrangiarsi sul momento, che definirei improntato (sì, proprio 'improntato': un piede alla volta') alla più misurata filosofia' dell'attimo contingente!

The most human of all attributes is your ability to choose
(La rosa purole-playerurea del Cairo)

La liberté est un mystere (Malebranche)

'Quando l'empio incolpa il suo avversario in realtà incolpa se stesso': è un versetto del Siracide (21, 27) che si potrebbe ben applicare alla scena di Reloaded in cui Smith incolpa Neo per la sua decaduta condizione 'virale', ormai imprigionata nel 'Now-here' della matrice: 'And now, here I stand because of you, Mr. Anderson. Because of you, I'm no longer an Agent of this system. Because of you, I've changed. I'm unplugged' (sì, 'scollegato': proprio come Neo nel 'No-where' underground ad inizio Revolutions').

Certo, il tutto può interole-playerretarsi nell'ottica del rapporto tra l'empio ed il giàsto (e lo Smith che incolpa Neo sta di fatto incolpando ' vista la loro intima connessione ' se stesso!), ma se il riferimento lo si intende a quello specifico versetto biblico allora la cosa assume anche una seconda ' ed inversa (guardando all'identità di Neo) ' valenza: il termine 'avversario', infatti, nella Bibbia è sinonimo di 'Satana', e dunque il versetto in questione può anche interole-playerretarsi come un'autogiàstificazione dell'empio ' come dire: compio il male per colpa di Satana che mi spinge a farlo, non per colpa mia ' quando invece egli è effettivamente (postulato il libero arbitrio umano) responsabile dei suoi misfatti.

Smith, in altri termini, rappresenterebbe il volto miscredente del 'Neo due facce' (Cristo/Anticristo) dei Wachowschi, colui che non crede nel libero arbitrio ('we are here because we are not free', ci insegna quell''asino di Buridano' che è Smith!) e che proprio su questo fa leva presentando la sua condotta ('I was compelled to stay, compelled to disobey'), non volendo vedere (beh, se Neo è sordo e abbisogna di un auricolare' Smith è cieco: che bella coppia!) che la mancanza del libero arbitrio potrebbe considerarsi anche l'effetto dell'empietà della stessa, e che questa potrebbe pur sempre essere libera, almeno quanto il 'programma programmato'' è anche SENZIENTE, e può dunque pur sempre scegliere, o per lo meno con fede: CREDERE (SENTIRE INTIMAMENTE) DI POTER SCEGLIERE.

Neo, alla fine di Revolutions, mostrerà viceversa di voler SCEGLIERE DI CREDERE FINO IN FONDO a quella che è stata la sua scelta di vita, e testimonierà inequivocabilmente questa sua fede facendosi obbediente finanche alla morte (dinanzi alla quale, appunto, è un po' difficile ragionare'), santo epilogo del suo lungo combattimento (e come direbbe il credente san Paolo: 'è il momento di iniziare il mio ultimo viaggio. Ho combattuto la buona battaglia, sono arrivato fino al termine della mia corsa e ho conservato la fede'[II Tim 4, 6-7]): ora per lui non resta che passare dalla morte' alla piena libertà (dalla morte e dalla matrice)!

P.S.: Certo, limitandoci all''ottica Smithiana' e fermandoci a 'Reloaded', l'Avversario Mr. Anderson potrebbe ancora risultare essere ' e di fatto sarebbe, almeno nelle intenzioni dell'Architetto - lo pseudoeletto della situazione, quel Satana che di lì a poco ' dopo aver parlato con Smith ' passerà ai fatti e si metterà ad usare il bastone ('Spare the rod', direbbe forse il 'V-666'''') ed infine ad ergersi su quel PANDEMONIUM rappresentato dalla folla di Smith che gli si contrappongono, in particolare mettendosi a camminare sulle loro spalle con un passo qua ed uno di là, cioè 'PASSIM' ('qua e là', in latino) proprio come ' detto en passant (mmmhh, non resistevo a scriverla!) - fa lo stesso Satana nel libro di Giobbe (1,7; ma anche 2,2: 'Sono stato qua e là in giro per la terra')'

Insomma, il vecchio signor Anderson non come il Cristo ma tutt'altro: sarebbe anche (in vero/falso, nell'ambiguità dell'ottica 'a zona cieca' dei Wacho bros) il grande Avversario dell'uomo mandato ' travestito da superuomo - a ricaricare il systema (la sua prigione), e che alla fine ' effettivamente, ed ambiguamente al contempo - lo ricaricherà: ai posteri l'ardua sentenza' di fede: quella sull'ambigua identità del nostro eroe (ANDERSON/NEO ed il suo credo), come quella sulla veritierità della sua cinefila Rivoluzione' boh, che altro dire: speriamo solo che il 'credere, obbedire, combattere' del 'DUX Neo' ' motto che paolinamente non farebbe una piega - non sia invece solo lo slogan secolarizzato (e magari 'upgraded' al relativismo dei giorni nostri) di una delle tante pseudorivoluzioni della nostra storia all''a-matriciana' (nello specifico: 'd'italica matrice', per la serie: non abbiamo voluto il papa re di bianco vestito' Eccoci 'cadere dal cielo' [cf. Is 14, 12] il duce vestito di nero) che il sacro han cercato di lasciarlo in disparte'

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I Wanna go too. I wanna be free! I want out.
I'm warning you. That's communist talk!
(La rosa purole-playerurea del Cairo)

La libertà è un mistero' della fede.

Vedendo il vecchio film anni '50 'Quando i mondi si scontrano' - per inciso: ho letto pure che se ne dovrebbe fare un remake, forse con lo zampino di Spielberg' - ho ripensato alle 'strane assonanze' matrixiane: anche questo film infatti, proprio come la trilogia dei Wachowschi, si conclude emblematicamente col sorgere del sole, una prima alba che viene ammirata dai pochi protagonisti rimasti superstiti dopo la fuga dal vecchio mondo terrestre (annientato dall'impatto di un corole-playero celeste).

La didascalia finale in sovrimpressione recita così: 'The first day on the new world had begun'', e la cosa inquietante è che sullo sfondo panoramico (disegnato) di questo nuovo paradiso (extra) terrestre si intravedono due piramidi, che, inutile dirlo' mi sanno tanto di vecchi discorsi massonici (tipo Mazzini e il Ri-sorgimento: veniamo da altri mondi e siamo in peregrinazione perenne e bla bla bla') già fatti in questo topic.

Certo, non che in Matrix vi sia un riferimento alle collisioni di asteroidi' ' o forse sì'''

Alla fine di Revolutions vediamo un gran cratere formarsi sulla terra' provocato da chi' Beh, io direi da quel diavolo di Smith, che trascina con sé al disastroso impatto il nostro eletto, Neo' neo, neo' ' N.E.O.! NEAR EARTH OBJECT, alias l'acronimo con cui appunto vengono chiamati in gergo gli asteroidi che transitano nei pressi dell'orbita terrestre e che rischiano di 'collidere' col nostro mondo!!! Non sarà che i Wacho abbiano voluto alludere anche a questo'

A proposito: sempre in quella scena ' ricollegandomi a quanto scritto nel precedente post ' è poi finalmente dimostrabile chi fra i due 'caduti dal cielo' sia l'uomo iniquo e chi no: Neo è infatti a terra nel cratere, sfinito sotto la pioggia, e Smith ' ancora in piedi (inquadrato dal basso) ' che fa' Niente! E allora è ormai chiaro (nella mente latinista dei Wachowschi, o solo nella mia'): INIQUUM EST CONLAPSIS MANUM NON PORRIGERE (Seneca), è iniquo non stendere la mano a chi è caduto: è Smith e non Neo, allora, l'uomo iniquo e 'm.i.s.-credente' [M.i.s.= la fascista 'fiamma tricolore'] della situazione!

P.S.: In tema 'massoneria & latino' citerei il motto OMNIBUS UNUS ('uno per tutti'): i pochi superstiti di Zion, infatti, capiscono che Neo, da solo, sta per combattere per tutti loro la decisiva battaglia ('HE FIGHTS FOR US', chiosa infine Morole-playerheus').

Post P.S.: per fuggire al disastro, al Giorno del Giudizio (cui il film fa esplicito e biblico riferimento fin dall'inizio ['come capitò ai tempi di Noè'']), i pionieri del 'Neo-mondo' di 'When worlds collide' devono intraprendere una corsa contro il tempo che li porta ' oltre che a costruire un'astronave 'fatta in casa' (una sorta di space shuttle [tipo 'May-flower 1' di 'Airole-playerlane 2''] in stile arca di Noè, dovendo accogliere anche gli animali) ' ad approntare una rampa di lancio lungo le pendici del monte' in pratica si mettono escatologicamente a 'preparare il monte' (Is 2,2: 'Alla fine il monte dove sorge il tempio del Signore sarà il più alto di tutti e dominerà i colli. Tutti i popoli si raduneranno ai suoi piedi'), un po' come allude...... il logo stesso della casa produttrice del film, che è la 'Para-mount', che ha per emblema un monte ' appunto ' coronato di 22 stelle (un montèin saecula' [dei 22] saeculorum'' Boooh!!), quelle stesse stelle che oltre tutto di recente ' nel logo 'ammodernato' ' hanno assunto un ulteriore connotato escatologico, nel senso che' 'cadono dal cielo''

''''

That's all folks! (Finale cartoni Warner)

Un ulteriore ipotesi sullèstrane assonanze massonichè della saga di The Matrix potrebbe riguardare il Merovingio.

Mi riferisco a quel numero 13 che designa in più modi (vari elementi grafici; numero di lettere delle frasi) il grande sigillo della banconota del $ statunitense sul quale già abbiamo dibattuto: ebbene, ho letto di recente come gli attuali discendenti degli Illuminati (coloro che nelle 'conspiracy theories' starebbero da secoli operando per la 'grande opera' di una dittatura globale) sono riconducibili oggi a 13 famiglie (ognuna avente particolari caratteristiche genetiche, in riferimento al rispettivo 'sangue blu'), delle quali ' secondo un certo Fritz Springmeier, che da tempo studia queste stirole-playeri ' quella Merovingia rappresenterebbe, appunto, la 'tredicesima stirole-playere' che infuse il suo DNA nelle altre dodici famiglie principali.

Ma non è tutto: un'altra considerazione, in linea con questa, la si potrebbe fare analizzando la linea' dinastica merovingia, come fece Mouèsan de la Villoret: questo studioso, nella prima delle sue sette leggi riguardanti i casi di ciclicità storica, afferma che esiste "...un rapporto costante fra il numero effettivo dei capi di uno Stato o dei principi di una dinastia e la somma delle cifre, sia della prima, che dell'ultima data o delle due riunite".
Ebbene, studiando la dinastia dei Merovingi, Mouèsan de la Villoret scoprì che l'incoronazione di Clodione, primo re, si verificò nell'anno 427 - che, sommato a se stesso (4+2+7), dà 13 - e che anche quella dell'ultimo re, Childerico II - che avvenne nell'anno 670 (6+7) - dà ancora 13. I re Merovingi, per finire, furono 13'

Il Merovingio dei Wachowschi, dunque, potrebbe allora rappresentare il numero 13'

Ma il numero 13, cioe` venerdi 13 non e` legato alla storia del ultimo cavagliere templare che fu ucciso per ordine da un papa' E che per questo e` rimasta la scaramanzia nel mondo che il venerdi 13 e` un giorno pieno di sfige.

Diario di bordo. Data astrale: venerdì 13 (X2) I 2007
(capitano Kirkrap)

'''''''''.

Saska, penso ti stia riferendo al venerdì 13 ottobre 1307, quel 'giorno pieno di sfighe' (eh sì, una scaramanzia che dura da quasi 700 anni!!!!!!!) in cui Filippo il Bello iniziò il suo raid contro i templari presenti in Francia (il papa Clemente V sciolse l'Ordine il 3 aprile 1312 con la bolla Vox in excelso, approvata all'unanimità dal Concilio di Vienne, con la semplice giàstificazione [ma in vero, forse, per accontentare il suo 'burattinaio' Filippo'] che esso non adempiva più ai compiti per i quali era stato creato: Terra Santa e crociate').

Il punto è: che c'entra con Matrix''' Iniziamo a parlare di 'Merv il Bello', parafrasando il titolo di un film con Mickey Rourke, 'Johnny Handsome' (1989, di Walter Hill), un altro personaggio che - come l'Oracolo e tutti gli altri esuli della matrice - si è rifatto la faccia [beh, Rourke non solo nel film - come 'Johnny il bello', appunto - ma anche nella vita reale']' Mi sembrerebbe 'un pochino' eccessivo'

Comunque un ulteriore congettura, sempre restando ai numeri, la si potrebbe poi fare pure per la scena in cui Neo si ritrova dinanzi il Merv ed i suoi uomini: costoro, compreso il Merv, sono 7 (latinamente si potrebbe dire: i 'SEPTEMVIRI EPULONES' [chissà, magari un modo ironico dei Wacho di riferirsi ad una casta sacerdotale di mangioni - tipo il prete del film '7 chili in 7 giorni' con Verdone, al quale i bambini denutriti delle missioni in Africa dicono: 'ma padre' ma padre' ma se magna tutto lei'']; i settemviri epuloni erano gli incaricati dei banchetti sacri, e vengono posti a confronto con Neo, il 'povero Cristo' che diverrà, invece, il vero sacerdote, offrendo il proprio corole-playero 'in pasto' a Smith; o anche, allegoricamente, i SETTE VIZI CAPITALI che uccidono l'uomo ['Kill him', mi pare dica il Merv']: chissà, magari c'entra pure David Fincher con Se7en' un po' come nell'Ultima cena di Leonardo c'entrano i dodici segni zodiacali [ed anche in quel caso, Saska, un 13 che porta sfiga!]'), e se al numero 7 sommiamo il 13 (alias il Merv, che essendo 'unus e septem' [uno dei sette sapienti], potrebbe - come ho scritto nel precedente post - essere anche 'tr(edic)ino', illuminato' sia pure da una sapienza luciferina) ci dà la cifra 20' ed ecco che - considerando 20 = 2.0 - il 'quadrò completo posto dinanzi agli occhi di Neo (e dello spettatore) potrebbe rappresentare allora un riassunto visivo dell'antica Matrix 2.0 del Merv medesimo, che ripiegandosi 'ereticamente' su se stesso fallì il suo scopo 'crociato' (il debugging della 'matrice santa' dalle 'infedeli' red pill) ma che non si dà ancora per vinto dinanzi all'Avvento dell'Uno, il Neo-Cristo liberatore che rappresenta invece quel nuovo 'caput mundi' che va ad eclissare ' col suo testol-one, appunto - la 'M' merovingia, come dire: 'Merovingio e non più Merovingio', o meglio, sempre numericamente: 'MILLE E NON PIU' MILLE' (M = 1000 in cifre romane).

Insomma, arriva l'uomo nuovo e per il Merv ed i suoi adepti (preti, crociati o massoni illuminati che vedervi si voglia) è... la fine del mondo (della The Matrix 00 ormai prossima al ciclo 7), o per lo meno l'unica via d'uscita è nascondersi passando' oltre la porta, da una dimensione all'altra, con un 'prestigè sul meccanismo del quale già Seraph aveva edotto lo stesso Neo'

.............

Non so perché... ma oggi mi sento, come dire... doppiamente preoccupato... (capitano Kirkrap)

Who am I' (Leopold, 'Una commedia sexy in una notte di mezza estate')

You would know, mom (Smith)

'''''.

A proposito di Seraph, un particolare mi è tornato in mente leggendo per caso di un film francese del 1968 (opera prima di Michel Audiard: il film non l'ho visto, ma parla di un malloppo di lingotti d'oro che per tutto il film passa dalle mani di un ladro a quelle di un altro e così via di seguito, per quella che è in sintesi ' leggo ' una commedia giallo-rosa') dal titolo: 'NON BISOGNA SCAMBIARE I RAGAZZI DEL BUON DIO PER DELLE ANATRE SELVATICHE''

Orbene, che cosa mi ha fatto pensare, stranamente, a Seraph' Beh, non so se i Wacho abbiano o meno visto quel film francese, e men che meno se vi abbiano alluso, ma fatto sta che l'angelico (e 'senza ali') Seraph è definito nella loro sceneggiatura, attraverso il personaggio di Smith, come un essere assai sfuggevole: CHASING YOU WAS LIKE CHASING A GHOST, gli dice infatti Smith, prima di assorbirlo a sé (pardon: a me' 'me, me''): la caccia datagli da Smith, dunque, era stata fino a quel punto una caccia inutile'

Ed allora, pensando alle anatre, mi sono ricordato di un modo di dire inglese: WILD GOOSE CHASE (la caccia all'oca selvaggia), detto che sta, appunto, ad indicare una ricerca vana, inutile.

Insomma, chiudendo il cerchio, secondo me i Wacho potrebbero alludere a Seraph come ad una potenziale OCA SELVAGGIA, e tornando dunque al film francese suddetto ritornerei allora a considerare anche l'ultima scena di Revolutions: in quel gran 'gioco dell'oca' ' cioè: dell'Oracolo - che è il ciclo a spirale di matrix, Seraph rappresenterebbe infine, appunto, l'oca selvaggia (secondo me, l'ho già scritto più volte, alla fine è lo stesso 'fantasma-Smith' che si materializza nelle mentite spoglie [le fantasmagoriche 'vanae imagines' della RSI matrixiana] di Seraph), e soltanto Sati, invece, rappresenterebbe quella ADDOMESTICATA, la 'bambina del buon Dio' ormai accasatasi da mamma Oracolo.

Nel finale di Revolutions, quindi, 'non bisogna scambiare i ragazzi del buon Dio per delle anatre selvatiche': Sati e Seraph tornano entrambi dall'Oracolo, a ricominciare il 'dangerous game', ma in vero l'una è una 'ragazza del buon Dio' mentre l'altro (il serole-playerente dell''Eden-Matrix 1.0') è divenuto l''anatra selvatica' che corre da sola, l'anomalia di un ego (Smith DISSIMULATO in Seraph) ribelle al systema (la stessa domanda 'did you always know'', formulata infine da Seraph, penso potrebbe forse anche interole-playerretarsi come una domanda retorica, che dissimula l'acredine profonda di Smith verso l''all knowing Oracolo' [parole di Smith, nella scena in cui assorbe l'Oracolo] che lo ha appena sconfitto)'

P.S.: Per inciso, quanto appena scritto mi fa pensare, teologicamente, alla concezione storica (di epoca medioevale, se non ricordo male) della QUADRUPLICE GERUSALEMME: la Gerusalemme celeste come città quadrata (Apocalisse 21, 16) che chiude il cerchio (o meglio: il perimetro!) che storicamente si è delineato dapprima con la Gerusalemme ebraica (primo lato del quadrato), poi con quella cristiana (il papato di Roma, secondo lato del quadrato), ed infine con quella Civitas Dei (terzo lato del quadrato) che è rappresentata da Maria e che vedrà infine la definitiva separazione tra gli empi (gli illuminati da lucifero'destinati alla morte eterna) e i giàsti (gli illuminati dallo Spirito' infine 'partoriti' alla vita eterna, fuori dalla matrice) nel Giorno del Giudizio finale.
Col finale di Revolutions, dunque, inizierebbe con Matrix 7.0 una terza ed ultima fase storica, simboleggiata appunto dall'Oracolo (Maria), madre che conduce sapientemente assieme, fino al preciso termine storico definitivo (il ritorno di Neo-Cristo - a sconfiggere il suo dissimulatore 'seraphico', l'Anticristo - e l'avvento della Gerusalemme celeste e dell'eterno Regno di Dio) ' le ultime 'generations' di figli adottivi.

Post P.S.: Sempre riguardo al misterioso 'S[mith] for Seraph', un altro piccolissimo particolare (od un'altra piccolissima farneticazione, fate voi') che lo riguarda potrebbe essere il suo porsi alla sinistra di Neo allorquando lo fa uscire dal corridoio delle back door ' dopo la loro 'passeggiata archeo-logica'' - per incontrare l'Oracolo: giocando col latino, infatti, si potrebbe dire che i Wacho abbiano posto effettivamente, A LATERE dell'eletto, una persona che gli fosse di aiuto (per un illuminata comprensione della matrice): il fatto è, al contempo, che collocarlo proprio 'a sinistra parte' (e non dalla destra) potrebbe simboleggiarne anche il potenziale lato oscuro (cf., ad esempio, l'uso della destra e sinistra nello scontro finale sotto la pioggia tra Neo e Smith), insomma 'sinistro', appunto'

''''

You are a bastard (Oracolo)

Leopold, you're a man of reason, you're a pacifist. You're an animal. (Andrew, Una commedia sexy in una notte di mezza estate)

Who am I' (Leopold, 'Una commedia sexy in una notte di mezza estate')

You would know, mom (Smith)

'''''.

A proposito di Seraph, un particolare mi è tornato in mente leggendo per caso di un film francese del 1968 (opera prima di Michel Audiard: il film non l'ho visto, ma parla di un malloppo di lingotti d'oro che per tutto il film passa dalle mani di un ladro a quelle di un altro e così via di seguito, per quella che è in sintesi ' leggo ' una commedia giallo-rosa') dal titolo: 'NON BISOGNA SCAMBIARE I RAGAZZI DEL BUON DIO PER DELLE ANATRE SELVATICHE''

Orbene, che cosa mi ha fatto pensare, stranamente, a Seraph' Beh, non so se i Wacho abbiano o meno visto quel film francese, e men che meno se vi abbiano alluso, ma fatto sta che l'angelico (e 'senza ali') Seraph è definito nella loro sceneggiatura, attraverso il personaggio di Smith, come un essere assai sfuggevole: CHASING YOU WAS LIKE CHASING A GHOST, gli dice infatti Smith, prima di assorbirlo a sé (pardon: a me' 'me, me''): la caccia datagli da Smith, dunque, era stata fino a quel punto una caccia inutile'

Ed allora, pensando alle anatre, mi sono ricordato di un modo di dire inglese: WILD GOOSE CHASE (la caccia all'oca selvaggia), detto che sta, appunto, ad indicare una ricerca vana, inutile.

Insomma, chiudendo il cerchio, secondo me i Wacho potrebbero alludere a Seraph come ad una potenziale OCA SELVAGGIA, e tornando dunque al film francese suddetto ritornerei allora a considerare anche l'ultima scena di Revolutions: in quel gran 'gioco dell'oca' ' cioè: dell'Oracolo - che è il ciclo a spirale di matrix, Seraph rappresenterebbe infine, appunto, l'oca selvaggia (secondo me, l'ho già scritto più volte, alla fine è lo stesso 'fantasma-Smith' che si materializza nelle mentite spoglie [le fantasmagoriche 'vanae imagines' della RSI matrixiana] di Seraph), e soltanto Sati, invece, rappresenterebbe quella ADDOMESTICATA, la 'bambina del buon Dio' ormai accasatasi da mamma Oracolo.

Nel finale di Revolutions, quindi, 'non bisogna scambiare i ragazzi del buon Dio per delle anatre selvatiche': Sati e Seraph tornano entrambi dall'Oracolo, a ricominciare il 'dangerous game', ma in vero l'una è una 'ragazza del buon Dio' mentre l'altro (il serole-playerente dell''Eden-Matrix 1.0') è divenuto l''anatra selvatica' che corre da sola, l'anomalia di un ego (Smith DISSIMULATO in Seraph) ribelle al systema (la stessa domanda 'did you always know'', formulata infine da Seraph, penso potrebbe forse anche interole-playerretarsi come una domanda retorica, che dissimula l'acredine profonda di Smith verso l''all knowing Oracolo' [parole di Smith, nella scena in cui assorbe l'Oracolo] che lo ha appena sconfitto)'

P.S.: Per inciso, quanto appena scritto mi fa pensare, teologicamente, alla concezione storica (di epoca medioevale, se non ricordo male) della QUADRUPLICE GERUSALEMME: la Gerusalemme celeste come città quadrata (Apocalisse 21, 16) che chiude il cerchio (o meglio: il perimetro!) che storicamente si è delineato dapprima con la Gerusalemme ebraica (primo lato del quadrato), poi con quella cristiana (il papato di Roma, secondo lato del quadrato), ed infine con quella Civitas Dei (terzo lato del quadrato) che è rappresentata da Maria e che vedrà infine la definitiva separazione tra gli empi (gli illuminati da lucifero'destinati alla morte eterna) e i giàsti (gli illuminati dallo Spirito' infine 'partoriti' alla vita eterna, fuori dalla matrice) nel Giorno del Giudizio finale.
Col finale di Revolutions, dunque, inizierebbe con Matrix 7.0 una terza ed ultima fase storica, simboleggiata appunto dall'Oracolo (Maria), madre che conduce sapientemente assieme, fino al preciso termine storico definitivo (il ritorno di Neo-Cristo - a sconfiggere il suo dissimulatore 'seraphico', l'Anticristo - e l'avvento della Gerusalemme celeste e dell'eterno Regno di Dio) ' le ultime 'generations' di figli adottivi.

Post P.S.: Sempre riguardo al misterioso 'S[mith] for Seraph', un altro piccolissimo particolare (od un'altra piccolissima farneticazione, fate voi') che lo riguarda potrebbe essere il suo porsi alla sinistra di Neo allorquando lo fa uscire dal corridoio delle back door ' dopo la loro 'passeggiata archeo-logica'' - per incontrare l'Oracolo: giocando col latino, infatti, si potrebbe dire che i Wacho abbiano posto effettivamente, A LATERE dell'eletto, una persona che gli fosse di aiuto (per un illuminata comprensione della matrice): il fatto è, al contempo, che collocarlo proprio 'a sinistra parte' (e non dalla destra) potrebbe simboleggiarne anche il potenziale lato oscuro (cf., ad esempio, l'uso della destra e sinistra nello scontro finale sotto la pioggia tra Neo e Smith), insomma 'sinistro', appunto'

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You are a bastard (Oracolo)

Leopold, you're a man of reason, you're a pacifist. You're an animal. (Andrew, Una commedia sexy in una notte di mezza estate)

Proprio quando il dialogo tra Neo e l'Oracolo sta per finire, si può osservare Seraph che guarda verso il punto da dove poi arriverà Smith, come se avesse sentito che stesse arrivando. Chissà se non possa entrare nella tua interole-playerretazione.

Cmq, ci sarebbe il fatto che Seraph è "giallo" che va forse in contrasto.

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