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STRANE ASSONANZE CON MATRIX
Cita da ericrap su 25 Giugno 2007, 14:56Ritornando a riflettere sul precedente post (topic: 'REALE' Dammi una definizione', by LaughingMan) mi son detto: in fin dei conti, ancora una volta, le vicende di Neo e del suo 'adepto erede', il Kid, sembrerebbero sovrapporsi'
Riprendendo infatti alcuni elementi, penso si potrebbe dire così:
Nel suo aniThe Matrix il Kid parte dalle nuvole, dal suo 'dreamworld' terreno illusorio, e finisce sotto terra (al camposanto) analogamente al Neo di Reloaded che all'inizio del film, a Z10n, prima è paradisiacamente abbracciato a Trinity, ed infine si ritrova agli 'infernali' sottolivelli logistici col consigliere Hamann'
Per entrambi poi vi è un passaggio di 'beatitudine' intermedio:
il Kid è il 'beato monoculo' che infine realizza grazie alla sua fede il sogno che lo aveva accompagnato nella sua onirica vita terrena, e quindi infine esce dalla stessa, dal suo 'cortometraggio''
Neo, invece, si ritrova momentaneamente, come detto, in 'beata solitudo'' ma lì, in quel frangente, cosa accade' Accade che anche per il nostro Neo-Reeves si vengono ad intrecciare ' proprio a quel livello intermedio tra il sogno (Neo ad occhi chiusi con Trinity) e la realtà (Neo ormai sveglio che parla col consigliere Hamann) - la fiction con la verità e la verità con la fiction'Come''' Beh, tutto ciò è ovvio, nella mente di ericrap (anche noto come Dark1!) o almeno prima che certe sue idee si annebbino, sotto gli effetti delle massicce dosi di psicofarmaci assunte quotidianamente'
A parte gli scherzi, la (un po' farneticante') strana assonanza cui ho pensato è quella col film 'L'avvocato del diavolo': in Reloaded l'avvocato in questione sarebbe, 'ovviamente', il consigliere Hamann, e per più motivi: fa perdere a Neo anche il suo stato di 'solitaria beatitudine', tanto per cominciare; ma è anche colui che trasporta Neo ai sottolivelli logistici (al 'dannatocampo') e lì inizia a difendere le diaboliche macchine e la loro necessaria coabitazione con gli uomini (anche se Neo, a riguardo, non 'patteggerà' con la sua diabolica controparte, difendendo anche lì l'arbitrio dell'uomo)' Volendo, poi, si potrebbe aggiàngere anche che Hamann all'inizio del film si mette a difendere il luci-ferino (smercia le red pill') Morole-playerheus nei confronti di Lock'
Questa sarebbe insomma la verità presente in quella situazione da fiction vissuta da Neo' ma all'inverso c'è anche un po' di fiction che è in vero presente, ad un 'sopralivello logistico', in quella scena: mi riferisco al fatto che lo stesso Neo è interole-playerretato nella realtà da K. Reeves, il quale a sua volta ha interole-playerretato proprio la parte dell'avvocato del diavolo nel film omonimo cui mi sto riferendo'
Insomma avremmo due avvocati del diavolo, o per lo meno una 'metà oscura' che agisce ancora ' nel dialogo con Hamann come nel precedente film era presente nel dialogo con l'Oracolo (cf. penultimo post di questo topic)' - in Neo, nella sua 'realtà filmata' dai divini Wachowschi ('divini' perché scrittori in tutti i dettagli della realtà dei loro film, ma anche ' vorrei qui aggiàngere, per inciso, sempre ricollegandomi al topic di Laughing man' ' perché sono loro che, in base a quanto hanno 'rivelato', rendono 'reale' Z10n, la 'fondano ontologicamente' [avendo negato esplicitamente, voglio dire, il discorso della 'The Matrix dentro matrix']; per il resto, nella prassi, alla fine di Revolutions anche The Matrix diverrà 'blu', proprio come la città degli eletti').
E la cosa buffa, direi la più strana delle assonanze, almeno pensando al 'dreamworld' del Kid, è che anche nel film di T. Hackford il protagonista si ritrova a vivere un sogno ad occhi aperti (quello in cui la sua coscienza morale è diabolicamente messa alla prova) dal quale solo alla fine, post mortem, si risveglierà: insomma, volendo chiudere il cerchio tra realtà e finzione, e - cinefilmente parlando ' tra finzioni (i film di Hackford e dei Wachowschi), si potrebbe dedurre che anche l''avvocato del diavolo' Neo sta sognando, anche la sua Zion è un ologramma 3D proiettato' al cinema, almeno ' certo - quello che ha in programmazione' 'Matrix reloaded'! Ma, come precedentemente detto, bisogna credere ai Wachowschi e a quello che ci hanno 'rivelato': il catacombale rifugio degli eletti è 'reale', perché reale è reso - 'visto' ' dai suoi 'creatori''P.S.: Certo, ripeto, l'aver fotografato Zion 'filtrandola' col blu, proprio come Matrix (nell'ultima parte di Revolutions, post reloading salvifico di Neo)' secondo me dice ugualmente qualcosa, almeno simbolicamente ('tra le righe'' delle sceneggiature, anche se poi ' fuor di metafora ' agli spinotti nel cranio non ci credo, e se mi butto dal terrazzo della scuola non finisco a Zion, ma credo' all'altro mondo [inferno, purgatorio o paradiso che sia]): Zion è reale, sì, ma in qualche modo (someway) lo è la stessa, 'odierna', matrix, in attesa ('someday' [Oracolo]) del ritorno di 'Neo-One', che per il momento è lasciato - dai Wachowschi - 'somewhere over the rainbow'-sky, al di là (canoramente e favolisticamente: 'alla Oz') di quel cielo arcobalenato, cioè, che è stato fatto infine dipingere a Sati.
''''''..
There's some fiction in your truth,
And some truth in your fiction.
(lo scritto di Neo, e/o' le 'ultime parole famose' pronunciate da K. Reeves)
Ritornando a riflettere sul precedente post (topic: 'REALE' Dammi una definizione', by LaughingMan) mi son detto: in fin dei conti, ancora una volta, le vicende di Neo e del suo 'adepto erede', il Kid, sembrerebbero sovrapporsi'
Riprendendo infatti alcuni elementi, penso si potrebbe dire così:
Nel suo aniThe Matrix il Kid parte dalle nuvole, dal suo 'dreamworld' terreno illusorio, e finisce sotto terra (al camposanto) analogamente al Neo di Reloaded che all'inizio del film, a Z10n, prima è paradisiacamente abbracciato a Trinity, ed infine si ritrova agli 'infernali' sottolivelli logistici col consigliere Hamann'
Per entrambi poi vi è un passaggio di 'beatitudine' intermedio:
il Kid è il 'beato monoculo' che infine realizza grazie alla sua fede il sogno che lo aveva accompagnato nella sua onirica vita terrena, e quindi infine esce dalla stessa, dal suo 'cortometraggio''
Neo, invece, si ritrova momentaneamente, come detto, in 'beata solitudo'' ma lì, in quel frangente, cosa accade' Accade che anche per il nostro Neo-Reeves si vengono ad intrecciare ' proprio a quel livello intermedio tra il sogno (Neo ad occhi chiusi con Trinity) e la realtà (Neo ormai sveglio che parla col consigliere Hamann) - la fiction con la verità e la verità con la fiction'
Come''' Beh, tutto ciò è ovvio, nella mente di ericrap (anche noto come Dark1!) o almeno prima che certe sue idee si annebbino, sotto gli effetti delle massicce dosi di psicofarmaci assunte quotidianamente'
A parte gli scherzi, la (un po' farneticante') strana assonanza cui ho pensato è quella col film 'L'avvocato del diavolo': in Reloaded l'avvocato in questione sarebbe, 'ovviamente', il consigliere Hamann, e per più motivi: fa perdere a Neo anche il suo stato di 'solitaria beatitudine', tanto per cominciare; ma è anche colui che trasporta Neo ai sottolivelli logistici (al 'dannatocampo') e lì inizia a difendere le diaboliche macchine e la loro necessaria coabitazione con gli uomini (anche se Neo, a riguardo, non 'patteggerà' con la sua diabolica controparte, difendendo anche lì l'arbitrio dell'uomo)' Volendo, poi, si potrebbe aggiàngere anche che Hamann all'inizio del film si mette a difendere il luci-ferino (smercia le red pill') Morole-playerheus nei confronti di Lock'
Questa sarebbe insomma la verità presente in quella situazione da fiction vissuta da Neo' ma all'inverso c'è anche un po' di fiction che è in vero presente, ad un 'sopralivello logistico', in quella scena: mi riferisco al fatto che lo stesso Neo è interole-playerretato nella realtà da K. Reeves, il quale a sua volta ha interole-playerretato proprio la parte dell'avvocato del diavolo nel film omonimo cui mi sto riferendo'
Insomma avremmo due avvocati del diavolo, o per lo meno una 'metà oscura' che agisce ancora ' nel dialogo con Hamann come nel precedente film era presente nel dialogo con l'Oracolo (cf. penultimo post di questo topic)' - in Neo, nella sua 'realtà filmata' dai divini Wachowschi ('divini' perché scrittori in tutti i dettagli della realtà dei loro film, ma anche ' vorrei qui aggiàngere, per inciso, sempre ricollegandomi al topic di Laughing man' ' perché sono loro che, in base a quanto hanno 'rivelato', rendono 'reale' Z10n, la 'fondano ontologicamente' [avendo negato esplicitamente, voglio dire, il discorso della 'The Matrix dentro matrix']; per il resto, nella prassi, alla fine di Revolutions anche The Matrix diverrà 'blu', proprio come la città degli eletti').
E la cosa buffa, direi la più strana delle assonanze, almeno pensando al 'dreamworld' del Kid, è che anche nel film di T. Hackford il protagonista si ritrova a vivere un sogno ad occhi aperti (quello in cui la sua coscienza morale è diabolicamente messa alla prova) dal quale solo alla fine, post mortem, si risveglierà: insomma, volendo chiudere il cerchio tra realtà e finzione, e - cinefilmente parlando ' tra finzioni (i film di Hackford e dei Wachowschi), si potrebbe dedurre che anche l''avvocato del diavolo' Neo sta sognando, anche la sua Zion è un ologramma 3D proiettato' al cinema, almeno ' certo - quello che ha in programmazione' 'Matrix reloaded'! Ma, come precedentemente detto, bisogna credere ai Wachowschi e a quello che ci hanno 'rivelato': il catacombale rifugio degli eletti è 'reale', perché reale è reso - 'visto' ' dai suoi 'creatori''
P.S.: Certo, ripeto, l'aver fotografato Zion 'filtrandola' col blu, proprio come Matrix (nell'ultima parte di Revolutions, post reloading salvifico di Neo)' secondo me dice ugualmente qualcosa, almeno simbolicamente ('tra le righe'' delle sceneggiature, anche se poi ' fuor di metafora ' agli spinotti nel cranio non ci credo, e se mi butto dal terrazzo della scuola non finisco a Zion, ma credo' all'altro mondo [inferno, purgatorio o paradiso che sia]): Zion è reale, sì, ma in qualche modo (someway) lo è la stessa, 'odierna', matrix, in attesa ('someday' [Oracolo]) del ritorno di 'Neo-One', che per il momento è lasciato - dai Wachowschi - 'somewhere over the rainbow'-sky, al di là (canoramente e favolisticamente: 'alla Oz') di quel cielo arcobalenato, cioè, che è stato fatto infine dipingere a Sati.
''''''..
There's some fiction in your truth,
And some truth in your fiction.
(lo scritto di Neo, e/o' le 'ultime parole famose' pronunciate da K. Reeves)
Cita da icsfile su 6 Luglio 2007, 6:29eric, ti leggo piacevolmente, con soddisfazione..i tuoi concetti, i tuoi richiami matrixiani riferiti a cenni storici coincidono come un C.V.D...!!
eric, ti leggo piacevolmente, con soddisfazione..i tuoi concetti, i tuoi richiami matrixiani riferiti a cenni storici coincidono come un C.V.D...!!
Cita da ericrap su 29 Ottobre 2007, 18:59I WACHOWSKI, KANT' ED IL 'TERTIUM (NON) DATUR'.
Dal 'THOMAS-EGO'' al 'NEO-SIX-ECHO'.'Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà! No, no, sulla tua bocca lo dirò, quando la luce splenderà!'' (Puccini, Turandot; cit. dal film 'The island')
'Il giàsto vivrà per la sua fede' (Abacuc 2, 4)
'Poi disse a Tommaso: 'Metti qui il dito e guarda le mie mani; accosta la mano e tocca il mio fianco. Non essere incredulo, ma credente!'' (Gv 20, 27)
''''''''
Leggendo il saggio di J. Lawler 'L'eletto' Noi Siamo (l')Uno! Kant spiega come manipolare Matrix' (dal libro 'Pillole rosse, Matrix e la filosofia', ed. W. Irwin, Bompiani 2006, pp.168-185), ho trovato spunto per riconsiderare l'ultima battuta dell'Oracolo in 'Revolutions' ('But I believed. I believed') sotto la stessa angolatura prospettata (ma solo per il primo dei tre film) dall'autore.
Continuerò poi 'logicamente' (anche se alla fine, a dirla tutta, 'darò i numeri'') evidenziando strane assonanze matrixiane col film 'The island' (motivo per cui sto postando in questo topic), ad integrare spero significativamente il discorso (come già accennato dal titolo: preparatevi a procedere dall'ego' all'ec[h]o!).Partiamo allora dalle osservazioni kantiane, riprendendole da Lawler: Kant (in 'Critica della ragion pratica') evidenzia 3 ASPETTI DI FEDE quali postulati dell'agire morale (quello diretto alla creazione del 'sommo bene'): credere nella LIBERTA' del volere umano - contro il determinismo della logica causa/effetto - credere in DIO ' nell'onnipotenza del suo aiuto contro la nostra impotenza (la paura di non poter comunque realizzare nei fatti la positiva scelta morale effettuata) ' e credere nell'IMMORTALITA' contro la (paura della) morte (morte che ci impedirebbe comunque di arrivare a raccogliere qualsiasi frutto del nostro operare).
Veniamo ora alla battuta dell'Oracolo che ho summenzionato: l'Oracolo, stimolata 'seducentemente' da Seraph, guardando col senno di poi a quanto accaduto nel mondo (illusorio) di The Matrix riafferma la fecondità (reale) della fede (risultata fondamentale per arrivare al lieto fine della trilogia, al bene della pace) e la riafferma due volte, forse ' volendo qui guardare alla sua frase sempre nell'ottica suddetta, quella di Kant ' proprio ad evidenziare tale 'morale della favola':
1) I believed' che in un mondo illusorio ed in tutto e per tutto determinato ' laddove anche la libertà è infine solo una naturale, informatica, 'anomalia', anch'essa in tutto e per tutto calcolata, 'canalizzata'' - paradossalmente la libertà della 'macchina-uomo' (il Neo col suo 'codice one') esistesse veramente, e continuasse quindi sempre a sussistere, in parallelo alla realtà deterministica;
2) I believed' che nonostante tutto andasse umanamente verso il peggio, esistesse a priori ' nell''al di là' della stessa matrix, anche fuori da essa - una Sorgente (divina, con la 'S' maiuscola) che avrebbe comunque, nei momenti più critici (es: Neo in coma ['saresti dovuto morire', gli aveva poi fatto presente l'Oracolo']; Neo 'cieco-vedente'; il bombardamento per arrivare a 01 con la sentinella che si smaterializza; l'incidente finale della Logos da cui Neo a differenza di Trinity esce incolume'), provvidenzialmente aiutato a far procedere le cose per il verso (moralmente) giàsto, salvificamente'Sul terzo aspetto kantiano, quello dell'immortalità, qui mancherebbe però il corrispettivo 'I believed'; l'Oracolo del resto, da parte sua, al momento non si può certo già mettere a parlare al passato, con la ragionevole certezza di chi chiude il cerchio tra ciò che è di fatto praticamente avvenuto e le credenze personalmente postulate in partenza (ad es.: postulate già nell'aiutare 'intuitivamente' l'Architetto a costruire una The Matrix funzionante, grazie alla fidente intuizione di un libero arbitrio che esistesse veramente e non fosse solo un'anomalia'): sa incontrovertibilmente, infatti, che Neo è morto, che il suo corole-playero 'maledetto' (assorbito da Smith) è stato portato extra moenia a 01' ed al limite quindi (come del resto fa intendere di aver già intuito, nel suo dialogo finale con Sati') potrebbe semplicemente pronunciare - al presente - un 'I believe' di apertura al discorso sull'immortalità, su quel Neo che 'fra qualche giorno' potrebbe ' chissà ' rifare gloriosamente capolino nella matrice e confermarla dunque in questa sua terza eventuale espressione di fede: ma il ritorno di Neo non è ancora avvenuto, e l'Oracolo non ne può quindi parlare a Seraph ' sia pure con fede ' col senno di poi'
In fondo, dunque, a nessuno ' neanche all'Oracolo (come pure all'Architetto) ' è data possibilità pratica di proferire l'ultima e definitiva parola: i Wachowschi chiudono la loro trilogia con un buio (un 'OFF'' subito dopo l''ON' [On = antico nome di Eliopoli = Città del sole] della panoramica finale') che ben simboleggerebbe, a riguardo, la cecità di tutti - attori, spettatori e sceneggiatori compresi - dinanzi all'universale 'spettacolo' di Matrix: kantianamente, con la sua domanda conclusiva Seraph farebbe riferimento ad una pretestuosa 'idea della ragione' [Kant], e l'Oracolo gli risponderebbe ' ma, come detto, NON in toto ' nei termini di riferimento più umili, postulanti la fede, della ragion pratica'
Ma allora che dire' Per certi versi la stessa Matrix avrebbe filosoficamente vinto, avrebbe cioè essa, in tal senso' la sua ultimissima e inoppugnabile parola'''
L'Apparenza incatenante di matrix, e in concreto quel diabolico spauracchio della morte senza Realtà di resurrezione ' quella paura della morte, citando san Paolo, che 'ci rende soggetti a schiavitù per tutta la vita' (Eb 2, 15) ' avrebbe dunque l'ultima ('faraonica') parola, continuando ad imprigionare le blu pill come anche le ('ebraiche') red pill di (S/)Zion'Restando 'matrixiana-mente' sempre a Kant, sarebbe quindi Matrix il mondo 'reale', l'universo in ultima analisi moralmente indifferente ' dove anche le libere aspirazioni del cuore e/o le stesse credenze religiose in Dio rappresenterebbero, in vero, espressioni dell'illusione matrixiana medesima (onde per cui l'uomo mortale finisce spesso per attaccarsi morbosamente alle cose del mondo, a voler negare in tal modo l'inevitabile distacco ultimo che paurosamente lo attende') - dal quale nessuno (che sia 'in o out of the matrix') potrebbe dunque' uscir vivo, se non svanendo nell'insignificante nulla (il già summenzionato buio finale post panoramica)'
No, secondo Kant non è così: il mondo 'reale', quello in cui alla fine il male ' il Buio - sembra trionfare su tutto, non è poi così reale, anzi è esso a rappresentare, in vero, l''apparenza', cioè una schiavizzante 'truffa' che gli 'spettatori' umani si autoprocurano con le loro soggettive proiezioni (Kant qui differisce da Cartesio e dal suo famoso demone maligno: le 'realistiche' illusioni ce le creiamo da soli).
Ed in questa direzione paradossale conclude come detto anche l'Oracolo, colei che ha (co-)creato l'illusione (matrix)' e che alla fine la rende - ma con la testimonianza del suo credere - veramente reale (oltre tutto ' e sarà contento l'Architetto' - vera anche nel senso di: sempre più funzionale!), pur di fatto mancando ' ripeto ' quel suo terzo, decisivo, 'I believed'...Guardando al bicchiere mezzo vuoto, dunque, la trilogia termina con le blu pill ancora (più) schiave dalla nuova Matrix 7.0, col 'Dio è morto' [Nietzsche] (il corole-playero di Neo trascinato via' quello della stessa Trinity/à') e l'Eterna Rinascita di matrix: la Grande ILLUSIONE permane (sì, ed il pubblico che vedendo il buio dice 'E' finito il film'' in realtà si autoinganna' ah, ah, ah!) ma al contempo è pur vero che i Wachowschi ' in perfetto equilibrio, guardando al bicchiere mezzo pieno ' affiancano a questa visione annichilente anche la Grande REALTA' di un'Attesa (l'alba finale è esplicitamente dedicata da Sati al suo caro Neo), quella (dentro e fuori la sala cinematografica') dell'Unico Testimone di un'immortalità ancora esplicitamente ed universalmente non comprovata: solo 'THE departed', il Neo-Uno redivivo, potrebbe ora eventualmente rispondere a Seraph - come a far da eco (kantiano') alle ultime parole dell'Oracolo - 'I believed' che non sarei morto', dunque vincendo comunque il suo 'dangerous game'' e chiudendo definitivamente i conti teo-filosofici della trilogia.
E giànto a questo punto 'ecoico' ('I believed. I believed' I believed': What is this, the echo'!') del mio 'egoico' ragionamento kantiano' ho pensato a 'The island' ed a quell'eletto (al 'Nuovo Adamo', con al seguito 'Nuova Eva'') interole-playerretato nel film di M. Bay da E. McGregor'
Continua'
I WACHOWSKI, KANT' ED IL 'TERTIUM (NON) DATUR'.
Dal 'THOMAS-EGO'' al 'NEO-SIX-ECHO'.
'Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà! No, no, sulla tua bocca lo dirò, quando la luce splenderà!'' (Puccini, Turandot; cit. dal film 'The island')
'Il giàsto vivrà per la sua fede' (Abacuc 2, 4)
'Poi disse a Tommaso: 'Metti qui il dito e guarda le mie mani; accosta la mano e tocca il mio fianco. Non essere incredulo, ma credente!'' (Gv 20, 27)
''''''''
Leggendo il saggio di J. Lawler 'L'eletto' Noi Siamo (l')Uno! Kant spiega come manipolare Matrix' (dal libro 'Pillole rosse, Matrix e la filosofia', ed. W. Irwin, Bompiani 2006, pp.168-185), ho trovato spunto per riconsiderare l'ultima battuta dell'Oracolo in 'Revolutions' ('But I believed. I believed') sotto la stessa angolatura prospettata (ma solo per il primo dei tre film) dall'autore.
Continuerò poi 'logicamente' (anche se alla fine, a dirla tutta, 'darò i numeri'') evidenziando strane assonanze matrixiane col film 'The island' (motivo per cui sto postando in questo topic), ad integrare spero significativamente il discorso (come già accennato dal titolo: preparatevi a procedere dall'ego' all'ec[h]o!).
Partiamo allora dalle osservazioni kantiane, riprendendole da Lawler: Kant (in 'Critica della ragion pratica') evidenzia 3 ASPETTI DI FEDE quali postulati dell'agire morale (quello diretto alla creazione del 'sommo bene'): credere nella LIBERTA' del volere umano - contro il determinismo della logica causa/effetto - credere in DIO ' nell'onnipotenza del suo aiuto contro la nostra impotenza (la paura di non poter comunque realizzare nei fatti la positiva scelta morale effettuata) ' e credere nell'IMMORTALITA' contro la (paura della) morte (morte che ci impedirebbe comunque di arrivare a raccogliere qualsiasi frutto del nostro operare).
Veniamo ora alla battuta dell'Oracolo che ho summenzionato: l'Oracolo, stimolata 'seducentemente' da Seraph, guardando col senno di poi a quanto accaduto nel mondo (illusorio) di The Matrix riafferma la fecondità (reale) della fede (risultata fondamentale per arrivare al lieto fine della trilogia, al bene della pace) e la riafferma due volte, forse ' volendo qui guardare alla sua frase sempre nell'ottica suddetta, quella di Kant ' proprio ad evidenziare tale 'morale della favola':
1) I believed' che in un mondo illusorio ed in tutto e per tutto determinato ' laddove anche la libertà è infine solo una naturale, informatica, 'anomalia', anch'essa in tutto e per tutto calcolata, 'canalizzata'' - paradossalmente la libertà della 'macchina-uomo' (il Neo col suo 'codice one') esistesse veramente, e continuasse quindi sempre a sussistere, in parallelo alla realtà deterministica;
2) I believed' che nonostante tutto andasse umanamente verso il peggio, esistesse a priori ' nell''al di là' della stessa matrix, anche fuori da essa - una Sorgente (divina, con la 'S' maiuscola) che avrebbe comunque, nei momenti più critici (es: Neo in coma ['saresti dovuto morire', gli aveva poi fatto presente l'Oracolo']; Neo 'cieco-vedente'; il bombardamento per arrivare a 01 con la sentinella che si smaterializza; l'incidente finale della Logos da cui Neo a differenza di Trinity esce incolume'), provvidenzialmente aiutato a far procedere le cose per il verso (moralmente) giàsto, salvificamente'
Sul terzo aspetto kantiano, quello dell'immortalità, qui mancherebbe però il corrispettivo 'I believed'; l'Oracolo del resto, da parte sua, al momento non si può certo già mettere a parlare al passato, con la ragionevole certezza di chi chiude il cerchio tra ciò che è di fatto praticamente avvenuto e le credenze personalmente postulate in partenza (ad es.: postulate già nell'aiutare 'intuitivamente' l'Architetto a costruire una The Matrix funzionante, grazie alla fidente intuizione di un libero arbitrio che esistesse veramente e non fosse solo un'anomalia'): sa incontrovertibilmente, infatti, che Neo è morto, che il suo corole-playero 'maledetto' (assorbito da Smith) è stato portato extra moenia a 01' ed al limite quindi (come del resto fa intendere di aver già intuito, nel suo dialogo finale con Sati') potrebbe semplicemente pronunciare - al presente - un 'I believe' di apertura al discorso sull'immortalità, su quel Neo che 'fra qualche giorno' potrebbe ' chissà ' rifare gloriosamente capolino nella matrice e confermarla dunque in questa sua terza eventuale espressione di fede: ma il ritorno di Neo non è ancora avvenuto, e l'Oracolo non ne può quindi parlare a Seraph ' sia pure con fede ' col senno di poi'
In fondo, dunque, a nessuno ' neanche all'Oracolo (come pure all'Architetto) ' è data possibilità pratica di proferire l'ultima e definitiva parola: i Wachowschi chiudono la loro trilogia con un buio (un 'OFF'' subito dopo l''ON' [On = antico nome di Eliopoli = Città del sole] della panoramica finale') che ben simboleggerebbe, a riguardo, la cecità di tutti - attori, spettatori e sceneggiatori compresi - dinanzi all'universale 'spettacolo' di Matrix: kantianamente, con la sua domanda conclusiva Seraph farebbe riferimento ad una pretestuosa 'idea della ragione' [Kant], e l'Oracolo gli risponderebbe ' ma, come detto, NON in toto ' nei termini di riferimento più umili, postulanti la fede, della ragion pratica'
Ma allora che dire' Per certi versi la stessa Matrix avrebbe filosoficamente vinto, avrebbe cioè essa, in tal senso' la sua ultimissima e inoppugnabile parola'''
L'Apparenza incatenante di matrix, e in concreto quel diabolico spauracchio della morte senza Realtà di resurrezione ' quella paura della morte, citando san Paolo, che 'ci rende soggetti a schiavitù per tutta la vita' (Eb 2, 15) ' avrebbe dunque l'ultima ('faraonica') parola, continuando ad imprigionare le blu pill come anche le ('ebraiche') red pill di (S/)Zion'
Restando 'matrixiana-mente' sempre a Kant, sarebbe quindi Matrix il mondo 'reale', l'universo in ultima analisi moralmente indifferente ' dove anche le libere aspirazioni del cuore e/o le stesse credenze religiose in Dio rappresenterebbero, in vero, espressioni dell'illusione matrixiana medesima (onde per cui l'uomo mortale finisce spesso per attaccarsi morbosamente alle cose del mondo, a voler negare in tal modo l'inevitabile distacco ultimo che paurosamente lo attende') - dal quale nessuno (che sia 'in o out of the matrix') potrebbe dunque' uscir vivo, se non svanendo nell'insignificante nulla (il già summenzionato buio finale post panoramica)'
No, secondo Kant non è così: il mondo 'reale', quello in cui alla fine il male ' il Buio - sembra trionfare su tutto, non è poi così reale, anzi è esso a rappresentare, in vero, l''apparenza', cioè una schiavizzante 'truffa' che gli 'spettatori' umani si autoprocurano con le loro soggettive proiezioni (Kant qui differisce da Cartesio e dal suo famoso demone maligno: le 'realistiche' illusioni ce le creiamo da soli).
Ed in questa direzione paradossale conclude come detto anche l'Oracolo, colei che ha (co-)creato l'illusione (matrix)' e che alla fine la rende - ma con la testimonianza del suo credere - veramente reale (oltre tutto ' e sarà contento l'Architetto' - vera anche nel senso di: sempre più funzionale!), pur di fatto mancando ' ripeto ' quel suo terzo, decisivo, 'I believed'...
Guardando al bicchiere mezzo vuoto, dunque, la trilogia termina con le blu pill ancora (più) schiave dalla nuova Matrix 7.0, col 'Dio è morto' [Nietzsche] (il corole-playero di Neo trascinato via' quello della stessa Trinity/à') e l'Eterna Rinascita di matrix: la Grande ILLUSIONE permane (sì, ed il pubblico che vedendo il buio dice 'E' finito il film'' in realtà si autoinganna' ah, ah, ah!) ma al contempo è pur vero che i Wachowschi ' in perfetto equilibrio, guardando al bicchiere mezzo pieno ' affiancano a questa visione annichilente anche la Grande REALTA' di un'Attesa (l'alba finale è esplicitamente dedicata da Sati al suo caro Neo), quella (dentro e fuori la sala cinematografica') dell'Unico Testimone di un'immortalità ancora esplicitamente ed universalmente non comprovata: solo 'THE departed', il Neo-Uno redivivo, potrebbe ora eventualmente rispondere a Seraph - come a far da eco (kantiano') alle ultime parole dell'Oracolo - 'I believed' che non sarei morto', dunque vincendo comunque il suo 'dangerous game'' e chiudendo definitivamente i conti teo-filosofici della trilogia.
E giànto a questo punto 'ecoico' ('I believed. I believed' I believed': What is this, the echo'!') del mio 'egoico' ragionamento kantiano' ho pensato a 'The island' ed a quell'eletto (al 'Nuovo Adamo', con al seguito 'Nuova Eva'') interole-playerretato nel film di M. Bay da E. McGregor'
Continua'
Cita da ericrap su 29 Ottobre 2007, 20:21Esplicitamente, nel film 'The island', gli sceneggiatori chiamano il protagonista LINCOLN SIX-ECHO: lo stesso McGregor all'inizio vive solo un'illusione matrixiana, è un agnate di fatto 'allevato', 'coltivato' (direbbe Morole-playerheus'), sin dal concepimento e ' attorniato da una simulazione 3D ' vive in 'Paradiso' ('another day in Paradise' dice un altro agnate in una scena iniziale del film), non sapendo in vero di non esser altro che' una 'eco' ' un''illusione acustica' umana ' del suo alterego reale, la persona che vive nella realtà esterna dell''aldiqua'.
Beh, per chi ha visto il film è noto il ribaltamento conclusivo dei ruoli, ed il destino elettivo ' nomen omen (Lincoln')! ' dell'agnate libera-tutti (coadiuvato in questo - direi per inciso: gnosticamente' - dall''angelo nero' interole-playerretato da D. Hounsou') inizialmente finito 'a piede libero' (beh, all'inizio del film non ritrovava la scarole-playera sinistra') e braccato poi per tutto il film' come anche è nota la finale realizzazione del 'suo' (il virgolettato è d'obbligo') stesso sogno iniziale, con la renovatio 'barcarola' (solo simbolicamente metafisica, non come quella dell'illusionista/investigatore Splendini [film 'Scoop']') dei due protagonisti, due 'alterecho' che ' in sostituzione degli originali 'made in nature' - si vivranno la loro nuova e libera vita (veramente 'da sogno' felliniano' ['E la nave va'' Fellini e M. Bay: la strambissima assonanza!!], due 'identità-fantasma' in mare finalmente svincolate, 'salpate' dalle terre della matriciana realtà di cui erano state prigioniere) sulle paradisiache spiagge di Kooly Noody... pardon: di un anonima 'island' (anzi no, ma quale anonima: è 'l'isola dei famosi' - pardon: degli eletti - quindi 'THE Island'!).
Qui ' ritornando dall'Isola con la 'I' maiuscola' all'Alba con la 'A' - mi preme solo evidenziare la strana assonanza matrixiana del numero 6 come anche della sua associazione all''ec(h)o': certo, il riferimento numerico dei tre sceneggiatori del film di Bay è con ogni probabilità a significato biblico, e cioè quello al sesto giorno della Crazione (come nel film con Schwarzenegger: 'Il sesto giorno') in cui nacque il vecchio Adamo (anche se Six-Echo alla fine del film si comporterà all'opposto, da Adamo Nuovo: la mela che gli sarà offerta, infatti, non la mangerà!), ma è anche vero che in Matrix il signor Anderson sarà l'eletto' numero 6 (anche qui, come ho già scritto in passato, con probabile riferimento biblico: Adamo-Noè-Abramo-Mosè-Davide' ed il sesto 'Neo-Gesù'), ed ora direi pure ' pensando all''echo', e chiudendo quindi 'proverbial-mente' il cerchio logico ' che allora forse' forse' forse' anche per i fratelli Wachowschi' owschi' owschi' ' 'NON C'E' DUE SENZA TRE', e quindi l''eco kantiano' alle parole finali dell'Oracolo ' quantunque ufficialmente, con scolastico rigore filosofico, 'TERTIUM NON DATUR' - sia implicitamente presente o per lo meno ipotizzabile, vale a dire (restando al parallelo' 'A.I.', cioè col film di Bay): credendo di poter andare oltre la sua stessa morte corole-playerorale Neo, alla fine di Revolutions, diverrebbe l'immortale' 'One - Six echo', colui cioè che ' rinato alla vita definitiva, di uomo libero nel senso più pieno, ormai approdato all'Isola ultramondana (quel Regno dei Cieli in cui' 'nessun uomo è un'isola', ed il Padreterno è 'tutto in tutti' [cf. I Cor 15, 28]) ' potrebbe kantianamente' FARE ECO alla sovracitata doppia testimonianza di fede dell'Oracolo e quindi suggellare ('sottomettere', direi usando il linguaggio paolino) lui il tutto (la trilogia scritta dai Wacho) con la sua Parola umano+divina: 'Io ho creduto', definitivo 'I believed' che fa sì che il 'tertium non datur' diventi quindi' un 'tertium (non) datur', alias' il tacito, latente, 'tertium datur'!
A rendere ancor più significativo il tutto, fra l'altro, si potrebbe poi ricordare a riguardo che l'ego del signor Anderson' risponde al nome di THOMAS, alias ' biblicamente ' proprio il nome dell'apostolo che non aveva creduto alla Resurrezione del Cristo' Dall'ego tommasiano che non crede all'immortalità, quindi, il cerchio infine si chiuderebbe passando in extremis a questo NEO SIX ECHO che testimonia 'post non mortem' di aver avuto fede nell'immortalità medesima'Ma sì, 'nomennonomen': bando agli indugi un ultima riga alla sceneggiatura dei Wacho adesso ce la metto io: tremate, arriva 'ericrapowschi', il tertius co-sceneggiatore!!
-- Sati: Will we ever see him again'
-- Oracle: I suspect so. (Si volta a guardare l'alba) Someday.
L'Oracolo si alza dalla panchina per andar via.
-- Seraph: Did you always know'
-- Oracle: Oh, no. No, I didn't. But I believed. (Sposta lo sguardo verso il basso, guardando nel vuoto, per poi sorridere annuendo col capo) I believed.
La nuova alba inizia a risplendere.
Buio.E una sola, inconfondibile, voce risuona libera e stentorea:
-- THE ONE (H): I BELIEVED
[Trad: L'ELETTO (UOMO [il Neo 'six-echo', che ' finalmente libero ed eternamente vivo ' fa divinamente da eco alle ultime parole dell'Oracolo]): 'IO HO CREDUTO' (nell'immortalità)]Titoli di coda.
Bene, ora provate giocosamente a sostituire i numeri corrispettivi del linguaggio informatico (A=6, B=12, C=18 etc. etc). all'ultima riga di sceneggiatura [THE ONE (H): I BELIEVED] firmata 'Ericrapowschi' (lo sceneggiatore' doppiamente 'non originale': riadatto' ricopiando le stesse parole' ' però chissà: forse una doppia non originalità' in questo caso fa una originalità!!!); poi fate la somma (120 + 48 + 30 + 90 + 84 + 30 + 48 + 54 + 12 + 30 + 72 + 54 + 30 + 132 + 30 + 24): abracadabra, saprete subito chi è 'The One (H)' ' cioè: vero Unus et vero Homo - che pronuncia la fatidica frase!
Dopodiché a voi, pubblico/lettore sovrano, l'ultima parola: potete certo limitarvi a ragionare sulla Realtà concreta (lo script dei Wachowschi), restando legati alla matrice (d.o.c).' e scartando quindi le mie numerico-cervellotiche, 'ecoiche', Illusioni' ma secondo me volendo magari potete anche ribaltare creativamente tutto, mettere la mano destra sul cofanetto dell'UltimateMatrixEdition e ripetere anche voi ' da veri Eletti (cinefili) o per lo meno potenzialmente tali (direi: come il Kid, un altro che aveva detto 'I believe'') - la medesima frase 'I Believe(d)' (al Neo'-sceneggiatore, oltre che ad una 'gabbia'-matrice che si possa 'libera[spiritual]mente' aprire, trasformare [e fuor di metafora: cinefilmente interole-playerretare]): beh, fra l'altro mostrereste così, simbolicamente, di aver capito che in fondo 'il segreto è questo: Cristo è presente in voi e perciò anche voi parteciperete alla gloria di Dio' (Col 1, 27).
Insomma, funzionerebbe tutto' credendo (in Libertà, Dio ET Immortalità): 'we are (the) one', come scrive Lawler' e sempre per fede pure gli 'highlander' (gli umani mortali che saranno resi immortali ' spirito, anima E corole-playero - resi perfetti da quel Dio Padre che, solo, è immortale), del cui corole-playero mistico il Figlio dell'Uomo (= Ander-son) ' che poi è anche il Risorto number One (= Neo), la 'primizia di quelli che dormono' (I Cor 15, 20) - è il capo'Firmato (per i 'credenti'):
Ericrapowschi' owschi' ' (et) owschi''..
Firmato (per gli 'increduli'):
Tertius Cato (cf. Giovenale: 'Tertius e caelo cecidit Cato' ['ci è piovuto dal cielo un terzo Catone' per darci gratuiti e non richiesti consigli, ecc.]').........................
Ricordati che Gesù Cristo, della stirole-playere di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! (2 Tim 2, 8-9)
'Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me' (dal 'Paolo-ego'' al 'Paolo-eco')
'Vivere è Cristo, e morire un guadagno' (Fil 1, 21)'L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte' (I Cor 15, 26)
'All'alba vincerò, vincerò, vincerò!!!' (Puccini, Turandot; e così ' dal 'Weak up Neo' di Morole-playerheus al 'Nessun dorma!' di Calaf - anche le vittorie, come i postulati kantiani' son tre!).
Esplicitamente, nel film 'The island', gli sceneggiatori chiamano il protagonista LINCOLN SIX-ECHO: lo stesso McGregor all'inizio vive solo un'illusione matrixiana, è un agnate di fatto 'allevato', 'coltivato' (direbbe Morole-playerheus'), sin dal concepimento e ' attorniato da una simulazione 3D ' vive in 'Paradiso' ('another day in Paradise' dice un altro agnate in una scena iniziale del film), non sapendo in vero di non esser altro che' una 'eco' ' un''illusione acustica' umana ' del suo alterego reale, la persona che vive nella realtà esterna dell''aldiqua'.
Beh, per chi ha visto il film è noto il ribaltamento conclusivo dei ruoli, ed il destino elettivo ' nomen omen (Lincoln')! ' dell'agnate libera-tutti (coadiuvato in questo - direi per inciso: gnosticamente' - dall''angelo nero' interole-playerretato da D. Hounsou') inizialmente finito 'a piede libero' (beh, all'inizio del film non ritrovava la scarole-playera sinistra') e braccato poi per tutto il film' come anche è nota la finale realizzazione del 'suo' (il virgolettato è d'obbligo') stesso sogno iniziale, con la renovatio 'barcarola' (solo simbolicamente metafisica, non come quella dell'illusionista/investigatore Splendini [film 'Scoop']') dei due protagonisti, due 'alterecho' che ' in sostituzione degli originali 'made in nature' - si vivranno la loro nuova e libera vita (veramente 'da sogno' felliniano' ['E la nave va'' Fellini e M. Bay: la strambissima assonanza!!], due 'identità-fantasma' in mare finalmente svincolate, 'salpate' dalle terre della matriciana realtà di cui erano state prigioniere) sulle paradisiache spiagge di Kooly Noody... pardon: di un anonima 'island' (anzi no, ma quale anonima: è 'l'isola dei famosi' - pardon: degli eletti - quindi 'THE Island'!).
Qui ' ritornando dall'Isola con la 'I' maiuscola' all'Alba con la 'A' - mi preme solo evidenziare la strana assonanza matrixiana del numero 6 come anche della sua associazione all''ec(h)o': certo, il riferimento numerico dei tre sceneggiatori del film di Bay è con ogni probabilità a significato biblico, e cioè quello al sesto giorno della Crazione (come nel film con Schwarzenegger: 'Il sesto giorno') in cui nacque il vecchio Adamo (anche se Six-Echo alla fine del film si comporterà all'opposto, da Adamo Nuovo: la mela che gli sarà offerta, infatti, non la mangerà!), ma è anche vero che in Matrix il signor Anderson sarà l'eletto' numero 6 (anche qui, come ho già scritto in passato, con probabile riferimento biblico: Adamo-Noè-Abramo-Mosè-Davide' ed il sesto 'Neo-Gesù'), ed ora direi pure ' pensando all''echo', e chiudendo quindi 'proverbial-mente' il cerchio logico ' che allora forse' forse' forse' anche per i fratelli Wachowschi' owschi' owschi' ' 'NON C'E' DUE SENZA TRE', e quindi l''eco kantiano' alle parole finali dell'Oracolo ' quantunque ufficialmente, con scolastico rigore filosofico, 'TERTIUM NON DATUR' - sia implicitamente presente o per lo meno ipotizzabile, vale a dire (restando al parallelo' 'A.I.', cioè col film di Bay): credendo di poter andare oltre la sua stessa morte corole-playerorale Neo, alla fine di Revolutions, diverrebbe l'immortale' 'One - Six echo', colui cioè che ' rinato alla vita definitiva, di uomo libero nel senso più pieno, ormai approdato all'Isola ultramondana (quel Regno dei Cieli in cui' 'nessun uomo è un'isola', ed il Padreterno è 'tutto in tutti' [cf. I Cor 15, 28]) ' potrebbe kantianamente' FARE ECO alla sovracitata doppia testimonianza di fede dell'Oracolo e quindi suggellare ('sottomettere', direi usando il linguaggio paolino) lui il tutto (la trilogia scritta dai Wacho) con la sua Parola umano+divina: 'Io ho creduto', definitivo 'I believed' che fa sì che il 'tertium non datur' diventi quindi' un 'tertium (non) datur', alias' il tacito, latente, 'tertium datur'!
A rendere ancor più significativo il tutto, fra l'altro, si potrebbe poi ricordare a riguardo che l'ego del signor Anderson' risponde al nome di THOMAS, alias ' biblicamente ' proprio il nome dell'apostolo che non aveva creduto alla Resurrezione del Cristo' Dall'ego tommasiano che non crede all'immortalità, quindi, il cerchio infine si chiuderebbe passando in extremis a questo NEO SIX ECHO che testimonia 'post non mortem' di aver avuto fede nell'immortalità medesima'
Ma sì, 'nomennonomen': bando agli indugi un ultima riga alla sceneggiatura dei Wacho adesso ce la metto io: tremate, arriva 'ericrapowschi', il tertius co-sceneggiatore!!
-- Sati: Will we ever see him again'
-- Oracle: I suspect so. (Si volta a guardare l'alba) Someday.
L'Oracolo si alza dalla panchina per andar via.
-- Seraph: Did you always know'
-- Oracle: Oh, no. No, I didn't. But I believed. (Sposta lo sguardo verso il basso, guardando nel vuoto, per poi sorridere annuendo col capo) I believed.
La nuova alba inizia a risplendere.
Buio.
E una sola, inconfondibile, voce risuona libera e stentorea:
-- THE ONE (H): I BELIEVED
[Trad: L'ELETTO (UOMO [il Neo 'six-echo', che ' finalmente libero ed eternamente vivo ' fa divinamente da eco alle ultime parole dell'Oracolo]): 'IO HO CREDUTO' (nell'immortalità)]
Titoli di coda.
Bene, ora provate giocosamente a sostituire i numeri corrispettivi del linguaggio informatico (A=6, B=12, C=18 etc. etc). all'ultima riga di sceneggiatura [THE ONE (H): I BELIEVED] firmata 'Ericrapowschi' (lo sceneggiatore' doppiamente 'non originale': riadatto' ricopiando le stesse parole' ' però chissà: forse una doppia non originalità' in questo caso fa una originalità!!!); poi fate la somma (120 + 48 + 30 + 90 + 84 + 30 + 48 + 54 + 12 + 30 + 72 + 54 + 30 + 132 + 30 + 24): abracadabra, saprete subito chi è 'The One (H)' ' cioè: vero Unus et vero Homo - che pronuncia la fatidica frase!
Dopodiché a voi, pubblico/lettore sovrano, l'ultima parola: potete certo limitarvi a ragionare sulla Realtà concreta (lo script dei Wachowschi), restando legati alla matrice (d.o.c).' e scartando quindi le mie numerico-cervellotiche, 'ecoiche', Illusioni' ma secondo me volendo magari potete anche ribaltare creativamente tutto, mettere la mano destra sul cofanetto dell'UltimateMatrixEdition e ripetere anche voi ' da veri Eletti (cinefili) o per lo meno potenzialmente tali (direi: come il Kid, un altro che aveva detto 'I believe'') - la medesima frase 'I Believe(d)' (al Neo'-sceneggiatore, oltre che ad una 'gabbia'-matrice che si possa 'libera[spiritual]mente' aprire, trasformare [e fuor di metafora: cinefilmente interole-playerretare]): beh, fra l'altro mostrereste così, simbolicamente, di aver capito che in fondo 'il segreto è questo: Cristo è presente in voi e perciò anche voi parteciperete alla gloria di Dio' (Col 1, 27).
Insomma, funzionerebbe tutto' credendo (in Libertà, Dio ET Immortalità): 'we are (the) one', come scrive Lawler' e sempre per fede pure gli 'highlander' (gli umani mortali che saranno resi immortali ' spirito, anima E corole-playero - resi perfetti da quel Dio Padre che, solo, è immortale), del cui corole-playero mistico il Figlio dell'Uomo (= Ander-son) ' che poi è anche il Risorto number One (= Neo), la 'primizia di quelli che dormono' (I Cor 15, 20) - è il capo'
Firmato (per i 'credenti'):
Ericrapowschi' owschi' ' (et) owschi''..
Firmato (per gli 'increduli'):
Tertius Cato (cf. Giovenale: 'Tertius e caelo cecidit Cato' ['ci è piovuto dal cielo un terzo Catone' per darci gratuiti e non richiesti consigli, ecc.]')
.........................
Ricordati che Gesù Cristo, della stirole-playere di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! (2 Tim 2, 8-9)
'Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me' (dal 'Paolo-ego'' al 'Paolo-eco')
'Vivere è Cristo, e morire un guadagno' (Fil 1, 21)
'L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte' (I Cor 15, 26)
'All'alba vincerò, vincerò, vincerò!!!' (Puccini, Turandot; e così ' dal 'Weak up Neo' di Morole-playerheus al 'Nessun dorma!' di Calaf - anche le vittorie, come i postulati kantiani' son tre!).
Cita da ericrap su 12 Novembre 2007, 17:20Infatti le forze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra una nube: con grande potenza e splendore! Quando queste cose cominceranno a succedere, alzatevi e state sicuri, perché è vicino il tempo della vostra liberazione (Lc 21, 26-27).
'Che cos'è'
Un granello di sabbia. Tutto ciò che è rimasto del mio vasto impero'
(La storia infinita)Alvy: Beh l'universo è tutto e si sta dilatando. Questo significa che un bel giorno scoppierà e allora quel giorno sarà la fine di tutto.
Madre: Ma sono affari tuoi questi'!' (Rivolgendosi al dottore) Ha smesso anche di fare i compiti!!!
Alvy: A che scopo farli'
Madre: Ma che cosa c'entra l'universo con i compiti!'! Tu sei qui a Brooklyn, e Brooklyn non si sta dilatando!!!
(Io e Annie)'''''''..
Tornando brevemente al film 'The island' si potrebbero indicare un altro paio di 'strane assonanze' e/o veri e propri omaggi a Matrix resi dagli sceneggiatori di quel film:
- innanzitutto la battuta dell'agnate McGregor, che sentendosi chiamare con l'appellativo 'Six echo', risponde con la battuta: 'My name is Lincoln!', battuta che sembra un chiaro omaggio al 'My name is Neo' detta dal sig. Anderson nel primo Matrix;
-poi, tornando all'appellativo 'Echo', aggiàngerei che nel film di Bay esso fa esplicito riferimento ad una specifica generazione di cloni che è la quinta, essendo la 'E' appunto la quinta lettera dell'alfabeto (tanto che le generazioni successive ' nelle quali viene poi riscontrata la medesima anomalia di Six Echo, cioè la curiosità umana [curiosità che, detto per inciso, in Revolutions è un tratto distintivo di Sati'] - vengono denominate nel film: Foxtrot, Gamma e Hilo, cioè 'F','G','H'')'
Beh, a questo punto direi che se Neo è il sesto eletto, allora Lincoln ne potrebbe rappresentare simbolicamente' il predecessore!
E non sto parlando solo del motivo numerico: di fatto, nel film di Bay, viene chiaramente evidenziato che fra l''eletto' Lincoln e la sua donna - Jordan 2 Delta [S. Johansson] - vi sia un rapporto di AMICIZIA, amicizia che non include per loro la possibilità dell'AMORE (tanto che entrambi, all'inizio del film, vengono tenuti separati il più possibile l'uno dall'altra, in misura precauzionale').
A mio modo di vedere, è per l'appunto questo un esempio di quello che poteva essere stato il systema di Matrix 5.0 avente come eletto umano il predecessore di Neo: un systema, di fatto, che ancora non prevedeva la variabile 'VIS A VIS LOVE', che è invece quella che (secondo me: proprio col bacio di Trinity dato a Neo, faccia a faccia, nel finale del primo Matrix) farà partire il cammino dell'eletto Neo perfezionando ulteriormente il systema di controllo dell'anomalia messo in piedi dall'Architetto con la sua 'mogliettina' (attraverso il loro 'ultimogenito' codice one inserito - secondo me: al momento della sua liberazione dal campo di coltivazione - nell'anonimo, ma amato da Trinity, signor Anderson).
Ma c'è anche di più, nel parallelo col film di Bay: qui infatti gli sceneggiatori sembrerebbero alludere nuovamente a Matrix, allorquando alla fine viene esplicitamente detto ' e proprio dal personaggio interole-playerretato da Sean Bean, il megalomanico 'divino Architetto' dell'intera operazione di clonazione umana ' che l''eletto' Lincoln ha scelto la salvezza dei suoi simili imprigionati ed illusi dall'ologramma 'matrixiano' piuttosto che continuare a vivere scappandosene da solo con la sua amica' E' in pratica, quindi, proprio la scelta dell'eletto n. 5 (e precedenti), cioè salvare le blu pill, il che come noto è l'opposto della scelta innovativa che sarà invece compiuta da Neo, il n. 6, che per amore della sua amata sceglierà la salvezza di lei a quella dell'intero genere umano (blu e red pill comprese).Vorrei anche aggiàngere una piccola postilla al post precedente: pensando all'888 - al Neo-Gesù Cristo finalmente giànto 'ol-tre' l'infinito, sia pur post mortem - si potrebbe anche ricordare il personaggio del Trainman, il quale in una scena 'alla Ghost' [film di J. Zucker] fa il gran salto' saltando attraverso il binario proprio mentre passa il treno' Beh, proprio in quel frangente del 'salto della fede' del Trainman sono stati inseriti, sulle colonne situate sull'altro senso di marcia della stazione metropolitana, degli '8' che forse potrebbero analogamente rientrare nel discorso del 'non c'è due senza tre'' Voglio dire: nell'inquadratura in questione sarebbero visibili solo due '8', ma vi sarebbe implicitamente suggerito il terzo proprio nel salto liberatorio dello stesso 'Trainman pseudo suicida', il quale infatti si dirigerebbe, latinamente, 'AD INFINITUM' ('all'infinito', il cui simbolo matematico' è un '8' scritto in orizzontale') trovando così anch'egli il modo di uscire da Matrix (sia pure per andare a finire' nel 'Limbo' di raccordo con 01).
Certo, poi questo ladrone (di orologi) si mostrerà in vero essere la nemesi di Neo - il suo 'falso sé' (di vecchio hacker) - e gli ripeterà per tre volte (sì, qui il tertium' è ' sia pur in malo modo, dopo un gran pugno' - dato!) la frase: 'DOWN HERE' ' DOWN HERE' ' (Pugno) ' DOWN HERE, I'M GOD'.
Che anche Neo sia veramente, allora, divenuto ' up there, up there, up there' - il 'God-888', la cui Parola possa divinamente far luce in quel Buio in cui come detto finisce la storia dei Wachowschi' Che il 'mio Gesù Cristo personale'' sia infine divenuto' il Gesù Cristo 'universale' del finale della trilogia, e lo sia divenuto' alla VENERANDA (dal ger. lat.: 'che si deve venerare') ETA' di 38 anni (38=3'8=888), il numero degli anni, pardon, del nome dello stesso Cristo'Beh, in ogni caso, proprio ripensando a tutta questa storia del Buio, della fede, della favola e della realtà' ' mi è venuto in mente un altro film: 'La storia infinita'.
Anche nel film tratto dal best seller di Ende abbiamo una sorta di malefico Buio ' il Nulla ' che minaccia l'esistenza del mondo fantastico (Fantàsia) narrato nel libro 'letto e interagito' dal giovanissimo protagonista Bastian (attraverso il suo eroe' 'Atreyu-echo'), così come la chiave di volta del finale della pellicola si lega, anche in quel caso, ad un atto di fede del protagonista medesimo, che infine ' gridando il neo-nome con cui 'ribattezza' l'imperatrice - riesce a ricreare (oltre tutto allargandolo: una 'Fantasia 2.0' che ingloberà nell'ultima scena lo stesso mondo reale, di fatto sovrapponendosi ad esso!) ad infinitum il suo universo favolistico ormai a rischio estinzione (era rimasto un sol granello: occorrerà un granello' della sua fede di bambino per ricrearlo di nuovo).
In Matrix Revolutions abbiamo in particolare l'Oracolo che profetizza (fra l'altro ancora attraverso una formula triplicata: 'I see' I see' I see'') a Neo la frase 'I SEE THE DARKNESS SPREADING', ed anche Seraph e Sati, di lì a poco, si ritroveranno a vedere le medesime tenebre propagarsi concretamente per il progressivo e improvviso black out dell'illuminazione del corridoio'
Insomma, questo come anche l'altro mondo ' parole dell'Oracolo ' rischiano di scomparire nel nulla a causa del diabolico (il 'Prince of Darkness'!) 'lupus in fabula' G'mork' pardon: Smith.Beh, uscendo ora dal mondo delle favole - dalla matrice dei Wacho e dalla Fantàsia di Ende ' si potrebbe tornare al mondo della scientifica realtà in cui viviamo, per scoprire paradossalmente' che analoghi problemi di oscurità ci attanagliano!
Come è ormai oggi noto, infatti, la materia tradizionalmente conosciuta (atomi, molecole' ' stelle, pianeti') non è che una piccola parte (4%) del cosmo; vi è poi un altro 25% costituito dalla misteriosa 'materia oscura', la quale ' situata attorno alle singole galassie ' tende con la sua gravità a trattenere la materia visibile 'incollandola' alle galassie medesime.
Ma lo stato delle cose reali, poi, non finirebbe neanche qui: più di recente, a partire dagli anni '90 [paura!!!], è stata ipotizzata una nuova entità denominata 'energia oscura' la quale rappresenterebbe in sostanza ben il 71% dell'universo allo stato attuale della sua evoluzione cosmica.
A differenza della materia oscura, questa energia oscura non si concentrerebbe in alcune zone specifiche ma sarebbe al contrario uniformemente distribuita nello spazio (sia pur enormemente diluita: un atomo per metro cubo), ma fatto ancor più importante avrebbe una sua funzione antigravitazionale che da circa 8 miliardi di anni starebbe ormai prevalendo sull'attrazione gravitazionale della materia oscura summenzionata'Il risultato è che l'universo ha iniziato ad espandersi e che tale espansione sta via via accelerando, e c'è anche chi ipotizza quale destino ultimo dell'universo che l'energia oscura prenda il sopravvento su tutte le altre forze della natura, a loro volta via via sempre più deboli: 'lentamente, ma inesorabilmente' ' spiega Christopher Conselice (esperto di evoluzione delle galassie all'università inglese di Nottingham) - 'dominerà tutte le strutture oggi tenute insieme dalla forza di gravità per poi divenire più forte delle forze elettriche e nucleari, fino a disintegrare gli atomi stessi. A quel punto vi sarà il Big Rip, il Grande Strappo, ossia la distruzione dell'universo', forse tra 20 miliardi di anni, con le stesse particelle subatomiche che, pur rimaste, non avrebbero modo di reagire le une con le altre'
Insomma, la realtà ' spaventevole - sarebbe (il condizionale è d'obbligo, parlando di teorie come il Big Rip') questa ' un universo che svanisce, direi: come le illusioni' - e una favola come quella di Ende, come le stesse profezie dell'Oracolo dei Wachowschi, starebbero lì ad indicarcela artisticamente, finanche assieme alla possibile soluzione: affidarsi alla fede (in senso lato: alla spiritualità, alla religione') - da veri 'Neo-Bastian contrari' che lottano contro l''It's inevitable''
'''''''..
Allan: Hm' Bello quel Franz Kline, eh'
Ragazza: Sì, bello.
Allan: A te' cosa ti dice'
Ragazza: Riafferma la negatività dell'universo. L'atroce solitudine e il vuoto dell'esistenza ' il nulla ' la condanna dell'uomo, costretto a vivere in una brulla eternità senza Dio, come una fiammella che vacilla in un immenso vuoto ' senza nulla all'intorno che desolazione, orrore e degradazione' stretto in un inutile, squallida camicia di forza in un cosmo tenebroso, assurdo.
Allan: Che fai sabato sera'
Ragazza: Mi suicido.
(Provaci ancora, Sam)Tutto l'universo aspetta con grande impazienza il momento in cui Dio mostrerà il vero volto dei suoi figli. Il creato è stato condannato a non aver senso, non perché esso l'abbia voluto, ma a causa di chi ve lo ha trascinato. Vi è però una speranza: anch'esso sarà liberato dal potere della corruzione per partecipare alla libertà dei figli di Dio (Rm 8, 19-21).
Infatti le forze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra una nube: con grande potenza e splendore! Quando queste cose cominceranno a succedere, alzatevi e state sicuri, perché è vicino il tempo della vostra liberazione (Lc 21, 26-27).
'Che cos'è'
Un granello di sabbia. Tutto ciò che è rimasto del mio vasto impero'
(La storia infinita)
Alvy: Beh l'universo è tutto e si sta dilatando. Questo significa che un bel giorno scoppierà e allora quel giorno sarà la fine di tutto.
Madre: Ma sono affari tuoi questi'!' (Rivolgendosi al dottore) Ha smesso anche di fare i compiti!!!
Alvy: A che scopo farli'
Madre: Ma che cosa c'entra l'universo con i compiti!'! Tu sei qui a Brooklyn, e Brooklyn non si sta dilatando!!!
(Io e Annie)
'''''''..
Tornando brevemente al film 'The island' si potrebbero indicare un altro paio di 'strane assonanze' e/o veri e propri omaggi a Matrix resi dagli sceneggiatori di quel film:
- innanzitutto la battuta dell'agnate McGregor, che sentendosi chiamare con l'appellativo 'Six echo', risponde con la battuta: 'My name is Lincoln!', battuta che sembra un chiaro omaggio al 'My name is Neo' detta dal sig. Anderson nel primo Matrix;
-poi, tornando all'appellativo 'Echo', aggiàngerei che nel film di Bay esso fa esplicito riferimento ad una specifica generazione di cloni che è la quinta, essendo la 'E' appunto la quinta lettera dell'alfabeto (tanto che le generazioni successive ' nelle quali viene poi riscontrata la medesima anomalia di Six Echo, cioè la curiosità umana [curiosità che, detto per inciso, in Revolutions è un tratto distintivo di Sati'] - vengono denominate nel film: Foxtrot, Gamma e Hilo, cioè 'F','G','H'')'
Beh, a questo punto direi che se Neo è il sesto eletto, allora Lincoln ne potrebbe rappresentare simbolicamente' il predecessore!
E non sto parlando solo del motivo numerico: di fatto, nel film di Bay, viene chiaramente evidenziato che fra l''eletto' Lincoln e la sua donna - Jordan 2 Delta [S. Johansson] - vi sia un rapporto di AMICIZIA, amicizia che non include per loro la possibilità dell'AMORE (tanto che entrambi, all'inizio del film, vengono tenuti separati il più possibile l'uno dall'altra, in misura precauzionale').
A mio modo di vedere, è per l'appunto questo un esempio di quello che poteva essere stato il systema di Matrix 5.0 avente come eletto umano il predecessore di Neo: un systema, di fatto, che ancora non prevedeva la variabile 'VIS A VIS LOVE', che è invece quella che (secondo me: proprio col bacio di Trinity dato a Neo, faccia a faccia, nel finale del primo Matrix) farà partire il cammino dell'eletto Neo perfezionando ulteriormente il systema di controllo dell'anomalia messo in piedi dall'Architetto con la sua 'mogliettina' (attraverso il loro 'ultimogenito' codice one inserito - secondo me: al momento della sua liberazione dal campo di coltivazione - nell'anonimo, ma amato da Trinity, signor Anderson).
Ma c'è anche di più, nel parallelo col film di Bay: qui infatti gli sceneggiatori sembrerebbero alludere nuovamente a Matrix, allorquando alla fine viene esplicitamente detto ' e proprio dal personaggio interole-playerretato da Sean Bean, il megalomanico 'divino Architetto' dell'intera operazione di clonazione umana ' che l''eletto' Lincoln ha scelto la salvezza dei suoi simili imprigionati ed illusi dall'ologramma 'matrixiano' piuttosto che continuare a vivere scappandosene da solo con la sua amica' E' in pratica, quindi, proprio la scelta dell'eletto n. 5 (e precedenti), cioè salvare le blu pill, il che come noto è l'opposto della scelta innovativa che sarà invece compiuta da Neo, il n. 6, che per amore della sua amata sceglierà la salvezza di lei a quella dell'intero genere umano (blu e red pill comprese).
Vorrei anche aggiàngere una piccola postilla al post precedente: pensando all'888 - al Neo-Gesù Cristo finalmente giànto 'ol-tre' l'infinito, sia pur post mortem - si potrebbe anche ricordare il personaggio del Trainman, il quale in una scena 'alla Ghost' [film di J. Zucker] fa il gran salto' saltando attraverso il binario proprio mentre passa il treno' Beh, proprio in quel frangente del 'salto della fede' del Trainman sono stati inseriti, sulle colonne situate sull'altro senso di marcia della stazione metropolitana, degli '8' che forse potrebbero analogamente rientrare nel discorso del 'non c'è due senza tre'' Voglio dire: nell'inquadratura in questione sarebbero visibili solo due '8', ma vi sarebbe implicitamente suggerito il terzo proprio nel salto liberatorio dello stesso 'Trainman pseudo suicida', il quale infatti si dirigerebbe, latinamente, 'AD INFINITUM' ('all'infinito', il cui simbolo matematico' è un '8' scritto in orizzontale') trovando così anch'egli il modo di uscire da Matrix (sia pure per andare a finire' nel 'Limbo' di raccordo con 01).
Certo, poi questo ladrone (di orologi) si mostrerà in vero essere la nemesi di Neo - il suo 'falso sé' (di vecchio hacker) - e gli ripeterà per tre volte (sì, qui il tertium' è ' sia pur in malo modo, dopo un gran pugno' - dato!) la frase: 'DOWN HERE' ' DOWN HERE' ' (Pugno) ' DOWN HERE, I'M GOD'.
Che anche Neo sia veramente, allora, divenuto ' up there, up there, up there' - il 'God-888', la cui Parola possa divinamente far luce in quel Buio in cui come detto finisce la storia dei Wachowschi' Che il 'mio Gesù Cristo personale'' sia infine divenuto' il Gesù Cristo 'universale' del finale della trilogia, e lo sia divenuto' alla VENERANDA (dal ger. lat.: 'che si deve venerare') ETA' di 38 anni (38=3'8=888), il numero degli anni, pardon, del nome dello stesso Cristo'
Beh, in ogni caso, proprio ripensando a tutta questa storia del Buio, della fede, della favola e della realtà' ' mi è venuto in mente un altro film: 'La storia infinita'.
Anche nel film tratto dal best seller di Ende abbiamo una sorta di malefico Buio ' il Nulla ' che minaccia l'esistenza del mondo fantastico (Fantàsia) narrato nel libro 'letto e interagito' dal giovanissimo protagonista Bastian (attraverso il suo eroe' 'Atreyu-echo'), così come la chiave di volta del finale della pellicola si lega, anche in quel caso, ad un atto di fede del protagonista medesimo, che infine ' gridando il neo-nome con cui 'ribattezza' l'imperatrice - riesce a ricreare (oltre tutto allargandolo: una 'Fantasia 2.0' che ingloberà nell'ultima scena lo stesso mondo reale, di fatto sovrapponendosi ad esso!) ad infinitum il suo universo favolistico ormai a rischio estinzione (era rimasto un sol granello: occorrerà un granello' della sua fede di bambino per ricrearlo di nuovo).
In Matrix Revolutions abbiamo in particolare l'Oracolo che profetizza (fra l'altro ancora attraverso una formula triplicata: 'I see' I see' I see'') a Neo la frase 'I SEE THE DARKNESS SPREADING', ed anche Seraph e Sati, di lì a poco, si ritroveranno a vedere le medesime tenebre propagarsi concretamente per il progressivo e improvviso black out dell'illuminazione del corridoio'
Insomma, questo come anche l'altro mondo ' parole dell'Oracolo ' rischiano di scomparire nel nulla a causa del diabolico (il 'Prince of Darkness'!) 'lupus in fabula' G'mork' pardon: Smith.
Beh, uscendo ora dal mondo delle favole - dalla matrice dei Wacho e dalla Fantàsia di Ende ' si potrebbe tornare al mondo della scientifica realtà in cui viviamo, per scoprire paradossalmente' che analoghi problemi di oscurità ci attanagliano!
Come è ormai oggi noto, infatti, la materia tradizionalmente conosciuta (atomi, molecole' ' stelle, pianeti') non è che una piccola parte (4%) del cosmo; vi è poi un altro 25% costituito dalla misteriosa 'materia oscura', la quale ' situata attorno alle singole galassie ' tende con la sua gravità a trattenere la materia visibile 'incollandola' alle galassie medesime.
Ma lo stato delle cose reali, poi, non finirebbe neanche qui: più di recente, a partire dagli anni '90 [paura!!!], è stata ipotizzata una nuova entità denominata 'energia oscura' la quale rappresenterebbe in sostanza ben il 71% dell'universo allo stato attuale della sua evoluzione cosmica.
A differenza della materia oscura, questa energia oscura non si concentrerebbe in alcune zone specifiche ma sarebbe al contrario uniformemente distribuita nello spazio (sia pur enormemente diluita: un atomo per metro cubo), ma fatto ancor più importante avrebbe una sua funzione antigravitazionale che da circa 8 miliardi di anni starebbe ormai prevalendo sull'attrazione gravitazionale della materia oscura summenzionata'
Il risultato è che l'universo ha iniziato ad espandersi e che tale espansione sta via via accelerando, e c'è anche chi ipotizza quale destino ultimo dell'universo che l'energia oscura prenda il sopravvento su tutte le altre forze della natura, a loro volta via via sempre più deboli: 'lentamente, ma inesorabilmente' ' spiega Christopher Conselice (esperto di evoluzione delle galassie all'università inglese di Nottingham) - 'dominerà tutte le strutture oggi tenute insieme dalla forza di gravità per poi divenire più forte delle forze elettriche e nucleari, fino a disintegrare gli atomi stessi. A quel punto vi sarà il Big Rip, il Grande Strappo, ossia la distruzione dell'universo', forse tra 20 miliardi di anni, con le stesse particelle subatomiche che, pur rimaste, non avrebbero modo di reagire le une con le altre'
Insomma, la realtà ' spaventevole - sarebbe (il condizionale è d'obbligo, parlando di teorie come il Big Rip') questa ' un universo che svanisce, direi: come le illusioni' - e una favola come quella di Ende, come le stesse profezie dell'Oracolo dei Wachowschi, starebbero lì ad indicarcela artisticamente, finanche assieme alla possibile soluzione: affidarsi alla fede (in senso lato: alla spiritualità, alla religione') - da veri 'Neo-Bastian contrari' che lottano contro l''It's inevitable''
'''''''..
Allan: Hm' Bello quel Franz Kline, eh'
Ragazza: Sì, bello.
Allan: A te' cosa ti dice'
Ragazza: Riafferma la negatività dell'universo. L'atroce solitudine e il vuoto dell'esistenza ' il nulla ' la condanna dell'uomo, costretto a vivere in una brulla eternità senza Dio, come una fiammella che vacilla in un immenso vuoto ' senza nulla all'intorno che desolazione, orrore e degradazione' stretto in un inutile, squallida camicia di forza in un cosmo tenebroso, assurdo.
Allan: Che fai sabato sera'
Ragazza: Mi suicido.
(Provaci ancora, Sam)
Tutto l'universo aspetta con grande impazienza il momento in cui Dio mostrerà il vero volto dei suoi figli. Il creato è stato condannato a non aver senso, non perché esso l'abbia voluto, ma a causa di chi ve lo ha trascinato. Vi è però una speranza: anch'esso sarà liberato dal potere della corruzione per partecipare alla libertà dei figli di Dio (Rm 8, 19-21).
Cita da Adam_Burton su 12 Novembre 2007, 19:36Mod Adam perfettino ON
- vengono denominate nel film: Foxtrot, Gamma e Hilo, cioè 'F','G','H'')'
Foxtrot, Gamma, HOTEL
Hilo non esiste ma c'è Kilo per la KMod Adam perfettino OFF
Mod Adam perfettino ON
- vengono denominate nel film: Foxtrot, Gamma e Hilo, cioè 'F','G','H'')'
Foxtrot, Gamma, HOTEL
Hilo non esiste ma c'è Kilo per la K
Mod Adam perfettino OFF
Cita da LadyJane su 28 Novembre 2007, 17:48Solo oggi mison ricordata di un'assonanza, che mi ha fatto notare mio fratello diverso tempo fa, con matrix..ma la mia segnalazione ha molto meno "spessore culturale" rispetto a quelle che precedono 🙁
è presa da un fumetto, jojo
pubblicato in italia dalla star comics (pubblicità occulta....ops! :muto: )
il riferimento è alla terza serie del fumettogià l'idea dello stand in qualche modo ricorda molto da vicino l'idea della famosa "immagine residua di sé", cioè "la proiezione mentale del tuo io digitale" (se ricordo bene le parole :morole-playerh:.).
Per chi non lo sapesse, non conoscendo il fumetto, in jojo lo stand è una sorta di, come dire, propagazione (') di sè stessi, una sorta di potere attraverso il quale si manifesta un'entità (tendenzialmente di forma umana/umanoide) che sta accanto al possessore (ecco perché stand)..che interagisce prevalentemente con gli altri stand, ed è invisibile a chi non possiede lo stesso potereMa soprattutto l'assonanza è in una scena: in combattimento, nel fumetto, uno dei personaggi è costretto ad "arrestare" il proprio battito cardiaco per fingersi morto..e lo fa usando il suo stesso stand, del quale, nel fumetto, si vede una mano che blocca il cuore del proprio possessore, per poi riattivarlo alcuni istanti dopo
e, in particolare, in un altra scenza lo stesso personaggio finirà per usare il proprio stand allo stesso modo, su un altro personaggio del fumetto, moribondo, nel tentativo (riuscito) di rianimarlo
(dovrebbero, nell'edizione italiana, essere i numeri, rispettivamente per i due episodi che dicevo, 40 e 41 del fumetto..entrambi editi, in giappone, per la prima volta, intorno alla metà degli anni 90)cosa molto vicina a quello che fa Neo con Trinity alla fine di Reloaded
sto cercando le immagini ma non le trovo..appena riesco le posto
Solo oggi mison ricordata di un'assonanza, che mi ha fatto notare mio fratello diverso tempo fa, con matrix..ma la mia segnalazione ha molto meno "spessore culturale" rispetto a quelle che precedono 🙁
è presa da un fumetto, jojo
pubblicato in italia dalla star comics (pubblicità occulta....ops! :muto: )
il riferimento è alla terza serie del fumetto
già l'idea dello stand in qualche modo ricorda molto da vicino l'idea della famosa "immagine residua di sé", cioè "la proiezione mentale del tuo io digitale" (se ricordo bene le parole :morole-playerh:.).
Per chi non lo sapesse, non conoscendo il fumetto, in jojo lo stand è una sorta di, come dire, propagazione (') di sè stessi, una sorta di potere attraverso il quale si manifesta un'entità (tendenzialmente di forma umana/umanoide) che sta accanto al possessore (ecco perché stand)..che interagisce prevalentemente con gli altri stand, ed è invisibile a chi non possiede lo stesso potere
Ma soprattutto l'assonanza è in una scena: in combattimento, nel fumetto, uno dei personaggi è costretto ad "arrestare" il proprio battito cardiaco per fingersi morto..e lo fa usando il suo stesso stand, del quale, nel fumetto, si vede una mano che blocca il cuore del proprio possessore, per poi riattivarlo alcuni istanti dopo
e, in particolare, in un altra scenza lo stesso personaggio finirà per usare il proprio stand allo stesso modo, su un altro personaggio del fumetto, moribondo, nel tentativo (riuscito) di rianimarlo
(dovrebbero, nell'edizione italiana, essere i numeri, rispettivamente per i due episodi che dicevo, 40 e 41 del fumetto..entrambi editi, in giappone, per la prima volta, intorno alla metà degli anni 90)
cosa molto vicina a quello che fa Neo con Trinity alla fine di Reloaded
sto cercando le immagini ma non le trovo..appena riesco le posto
Cita da neve su 30 Novembre 2007, 23:50interessante vedremo le immagini.
interessante vedremo le immagini.
Cita da lairbox su 1 Dicembre 2007, 9:44Ahh... finalmente sono riuscito ad avere un'altro ip.. nnaggia..
Il cartone a cui si rifereisce è Jojo... indimenticabile per lo stile grafico simile a ken il guerriero...
dovete cercare le avnenture bizzarre di Jojo e troverete tutto di tutto sugli stand e i personaggi...
Ahh... finalmente sono riuscito ad avere un'altro ip.. nnaggia..
Il cartone a cui si rifereisce è Jojo... indimenticabile per lo stile grafico simile a ken il guerriero...
dovete cercare le avnenture bizzarre di Jojo e troverete tutto di tutto sugli stand e i personaggi...
Cita da ericrap su 27 Gennaio 2008, 11:57L'ELETTO, KID E PASCAL.
E l'Incubo diventa Sogno' che si fa Realtà.''''''..
'O Dio esiste o Dio non esiste. Per quale di queste due ipotesi volete scommettere''
'Per nessuna delle due. La risposta giàsta è non scommettere affatto'.
'Vi sbagliate. Puntare è necessario, non è affatto facoltativo. Anche voi siete incastrato'.
(Blaise Pascal)''''''..
Ricordate la famosa scommessa di Pascal' Ci si potrebbe chiederer se vi sia forse una parte, nell''opera omnia' dei Wachowschi, in cui poter rintracciare un riferimento a queste sue considerazioni filosofiche (che di recente ho riletto citate su un libro di V. Messori, il saggio ' ormai un classico letto in tutto il mondo - 'Ipotesi su Gesù')'
Un riferimento generale lo si potrebbe cogliere nell'aniThe Matrix 'Kid's story', laddove il Kid, appunto, si decide infine a giocare la sua scommessa: 'Neo, I believe'' e giù a volare più sapientemente degli uccelli, azzardando un volo sull'esito del quale neanche il Neo del primo Matrix aveva osato scommettere' Insomma, come gli dice lo stesso Neo: 'To know the truth, YOU MUST RISK EVERYTHING'. Solo così ci si può 'disincastrare' da matrix: scommettendo di persona'
Un riferimento poi più particolare - o se volete una semplice, strana, assonanza in cui mi sono imbattuto di recente ' penso ora potrebbe poi essere presente sempre in questo stesso animatrix, e fin dall'inizio; il rimando implicito potrebbe essere al seguente estratto dai Pensieri del filosofo francese:
L'incredulo: Ma come' Non dite anche voi che il cielo e gli uccelli provano Dio'
Il credente: No.
L'incredulo: Ma la vostra religione non dice questo'
Il credente: No. Perché, anche se ciò è vero per alcune anime cui è data una luce speciale, è falso per la maggioranza degli uomini.Insomma, per Pascal a meno di non essere 'eletti' le opere della natura non fanno risalire necessariamente a Dio, quel 'Deus absconditus' (nell'accezione amata dal filosofo) che in generale lascia all'uomo abbastanza luce per credere ma anche abbastanza ombra per optare per la scommessa opposta'
Venendo dunque al Kid, direi che sia ovvia la sua condizione speciale, col Neo-Dio che gli parla nascostamente dallo schermo di un computer incoraggiandolo a rischiare tutto' ma anche ' e qui l'assonanza col testo di Pascal mi è parsa evidente ' considerando proprio il suo stesso, angoscioso, sogno premonitore iniziale, nel quale appunto sono protagonisti quel cielo e quegli uccelli che, nel suo caso, si dimostreranno positivamente (nell''happy end' suicidario' finale) ragionevoli prove dell'esistenza dell'Uno, e cioè quello stesso Neo che alla fine dell'aniThe Matrix rivelerà a posteriori: 'you are not alone'.
Forse con quella frase aggiànta in finale i Wachowschi giocano un po' anche con gli spettatori del corto (you=voi), nascondendo anche a loro sino alla fine (dell'animatrix) il vero 'Neo absconditus' protagonista dello script, una misteriosa Presenza di Colui che sembra lasciarci tutti soli in questo mondo, senza risposta alle nostre domande di senso ('Am I alone'', chiedeva il Kid), e che sembra giocare a nascondino con i suoi interlocutori, magari apparendo, sì, alla fine del corto, ma ancora e solo in ombra, di modo che ancora una volta allo spettatore sia possibile vedere' e non vedere'
Per chi vuole credere, finanche 'l'ultimo uomo sulla terra non è solo' ('I am legend'' magari pur sempre misteriosa, sempre da leggere'), e tutto nella vita può suggerire di continuare a scommettere in tal senso, così come viceversa: per l'incredulo, il cielo e gli uccelli possono tranquillamente continuare ad esistere, e nessuna divinità farà mai capolino da dietro le nuvole, messaggi insoliti potranno continuare a comparire sui nostri monitor senza per questo scomodare l'Eletto e per giànta considerare noi stessi suoi interlocutori, e magari quello stesso pazzo suicida del Kid potrà fantasiosamente rivivere nell'aldilà di Zion, che tanto 'non si lasceranno convincere neppure se uno risorge dai morti' (Lc 16, 31)'
Ma tornando a Pascal e ai suoi, di Pensieri, citerei anche questo passo (ancora ripreso da Messori), e sempre tenendo in mente il Kid (ma direi anche le precedenti interole-playerretazioni numerico-teologiche che avevo ipotizzato nei precedenti post [l''888': mero concetto teorico, mistica favola frutto di isteria collettiva' o Persona storicamente esistita' Cf. Messori e le sue 'Ipotesi su Gesù']'):
'Quando qualcuno fosse persuaso che le proprietà dei numeri sono verità immateriali, eterne e dipendenti da una prima Verità nella quale esse sussistono e che viene chiamata 'Dio'; ebbene, costui non mi sembrerebbe per questo molto avanti sulla via della salvezza'.
In altri termini: il concetto teorico di 'Dio' non basta, non rappresenta cioè giocoforza un Valore cui poi valga la pena di aderire, nella prassi, con la propria vita. L'Essere impersonale la cui esistenza è magari dimostrata dalla stessa ragione umana, il Dio dei filosofi e degli scienziati, dei 'numerologi', che magari riescono a illuminare, se non tutti, almeno pochi 'eletti', NON è ancora un Dio scoperto nella sua essenza, la sola che può dare reale significatività al 'concetto teorico' medesimo.
Il Kid, in tal senso, si dimostra mosso dalla sua razionalèragionevolezza oniricà, è vero (mentre viceversa Neo si era mosso a salvare Morole-playerheus, nel primo film, cogliendo la razionale assurdità della situazione vissuta [il noto, antintellettualistico, 'Credo quia absurdum' di Tertulliano]), ma in modo decisivo anche da una fede in una Persona, Neo, che sarà sì nascosta - ancor non visibile faccia a faccia - ma al contempo è creduta già come tale, un 'Tu' significativo Logos e pratico interlocutore cui rivolgere ogni sua fondamentale domanda di senso.
Allora il cielo e gli uccelli, per lui, non sono solo una bella 'illusione onirica' (e men che meno un incubo che angosci ateisticamente): 'tutti quelli che non conoscono Dio', si legge nella Bibbia (Sap 13, 1), 'nella loro debolezza si illudono. Vedono le cose buone ma non sanno risalire alla loro fonte; prendono in considerazione le opere, ma non sanno riconoscere l'artista che le ha fatte'.
'Neo, I believe. I KNOW IT WASN'T A DREAM', dice invece il Kid che ha già conosciuto Neo: e chiamando per nome il suo interlocutore privilegiato, dunque, egli ' 'più sapiente degli uccelli' - compie il passo decisivo, quello della fede (in una Persona), passo che giànge al termine delle sue possibilità 'investigative' razionali: 'l'ultimo passo della ragione', come ammise infine Pascal, 'è riconoscere che vi è una infinità di cose che la superano'.
'Il cielo e gli uccelli non provano Dio': ma la Kid's story' Beh, è l'isolata 'eccezione popperiana' (Kid=Michael K. Popper) che conferma la regola'
Mo' però basta filosofare, ché all'homo viator 'tutta intera la filosofia non vale una sola ora di fatica' (Pascal), se si è conosciuta per lo meno una via migliore'
'E va bene così'', allora: 'Senza parole' (Vasco)'Firmato:
Un signor Rossi (Eric)''''.
Vere tu es Deus absconditus, Deus Israel Salvator (Is 45, 15)
Ora vediamo Dio in modo confuso come in un antico specchio: ma quel giorno quando verrà ciò che è perfetto lo vedremo faccia a faccia. Ora lo conosco solo in parte: ma quel giorno quando verrà lo conoscerò come lui mi conosce (I Cor 13, 12).
'Che cos'è Dio''
'Sai quando vuoi tantissimo una cosa, e allora chiudi gli occhi ed esprimi quel desiderio' Dio è quello che ti ignora'.
(The island)
L'ELETTO, KID E PASCAL.
E l'Incubo diventa Sogno' che si fa Realtà.
''''''..
'O Dio esiste o Dio non esiste. Per quale di queste due ipotesi volete scommettere''
'Per nessuna delle due. La risposta giàsta è non scommettere affatto'.
'Vi sbagliate. Puntare è necessario, non è affatto facoltativo. Anche voi siete incastrato'.
(Blaise Pascal)
''''''..
Ricordate la famosa scommessa di Pascal' Ci si potrebbe chiederer se vi sia forse una parte, nell''opera omnia' dei Wachowschi, in cui poter rintracciare un riferimento a queste sue considerazioni filosofiche (che di recente ho riletto citate su un libro di V. Messori, il saggio ' ormai un classico letto in tutto il mondo - 'Ipotesi su Gesù')'
Un riferimento generale lo si potrebbe cogliere nell'aniThe Matrix 'Kid's story', laddove il Kid, appunto, si decide infine a giocare la sua scommessa: 'Neo, I believe'' e giù a volare più sapientemente degli uccelli, azzardando un volo sull'esito del quale neanche il Neo del primo Matrix aveva osato scommettere' Insomma, come gli dice lo stesso Neo: 'To know the truth, YOU MUST RISK EVERYTHING'. Solo così ci si può 'disincastrare' da matrix: scommettendo di persona'
Un riferimento poi più particolare - o se volete una semplice, strana, assonanza in cui mi sono imbattuto di recente ' penso ora potrebbe poi essere presente sempre in questo stesso animatrix, e fin dall'inizio; il rimando implicito potrebbe essere al seguente estratto dai Pensieri del filosofo francese:
L'incredulo: Ma come' Non dite anche voi che il cielo e gli uccelli provano Dio'
Il credente: No.
L'incredulo: Ma la vostra religione non dice questo'
Il credente: No. Perché, anche se ciò è vero per alcune anime cui è data una luce speciale, è falso per la maggioranza degli uomini.
Insomma, per Pascal a meno di non essere 'eletti' le opere della natura non fanno risalire necessariamente a Dio, quel 'Deus absconditus' (nell'accezione amata dal filosofo) che in generale lascia all'uomo abbastanza luce per credere ma anche abbastanza ombra per optare per la scommessa opposta'
Venendo dunque al Kid, direi che sia ovvia la sua condizione speciale, col Neo-Dio che gli parla nascostamente dallo schermo di un computer incoraggiandolo a rischiare tutto' ma anche ' e qui l'assonanza col testo di Pascal mi è parsa evidente ' considerando proprio il suo stesso, angoscioso, sogno premonitore iniziale, nel quale appunto sono protagonisti quel cielo e quegli uccelli che, nel suo caso, si dimostreranno positivamente (nell''happy end' suicidario' finale) ragionevoli prove dell'esistenza dell'Uno, e cioè quello stesso Neo che alla fine dell'aniThe Matrix rivelerà a posteriori: 'you are not alone'.
Forse con quella frase aggiànta in finale i Wachowschi giocano un po' anche con gli spettatori del corto (you=voi), nascondendo anche a loro sino alla fine (dell'animatrix) il vero 'Neo absconditus' protagonista dello script, una misteriosa Presenza di Colui che sembra lasciarci tutti soli in questo mondo, senza risposta alle nostre domande di senso ('Am I alone'', chiedeva il Kid), e che sembra giocare a nascondino con i suoi interlocutori, magari apparendo, sì, alla fine del corto, ma ancora e solo in ombra, di modo che ancora una volta allo spettatore sia possibile vedere' e non vedere'
Per chi vuole credere, finanche 'l'ultimo uomo sulla terra non è solo' ('I am legend'' magari pur sempre misteriosa, sempre da leggere'), e tutto nella vita può suggerire di continuare a scommettere in tal senso, così come viceversa: per l'incredulo, il cielo e gli uccelli possono tranquillamente continuare ad esistere, e nessuna divinità farà mai capolino da dietro le nuvole, messaggi insoliti potranno continuare a comparire sui nostri monitor senza per questo scomodare l'Eletto e per giànta considerare noi stessi suoi interlocutori, e magari quello stesso pazzo suicida del Kid potrà fantasiosamente rivivere nell'aldilà di Zion, che tanto 'non si lasceranno convincere neppure se uno risorge dai morti' (Lc 16, 31)'
Ma tornando a Pascal e ai suoi, di Pensieri, citerei anche questo passo (ancora ripreso da Messori), e sempre tenendo in mente il Kid (ma direi anche le precedenti interole-playerretazioni numerico-teologiche che avevo ipotizzato nei precedenti post [l''888': mero concetto teorico, mistica favola frutto di isteria collettiva' o Persona storicamente esistita' Cf. Messori e le sue 'Ipotesi su Gesù']'):
'Quando qualcuno fosse persuaso che le proprietà dei numeri sono verità immateriali, eterne e dipendenti da una prima Verità nella quale esse sussistono e che viene chiamata 'Dio'; ebbene, costui non mi sembrerebbe per questo molto avanti sulla via della salvezza'.
In altri termini: il concetto teorico di 'Dio' non basta, non rappresenta cioè giocoforza un Valore cui poi valga la pena di aderire, nella prassi, con la propria vita. L'Essere impersonale la cui esistenza è magari dimostrata dalla stessa ragione umana, il Dio dei filosofi e degli scienziati, dei 'numerologi', che magari riescono a illuminare, se non tutti, almeno pochi 'eletti', NON è ancora un Dio scoperto nella sua essenza, la sola che può dare reale significatività al 'concetto teorico' medesimo.
Il Kid, in tal senso, si dimostra mosso dalla sua razionalèragionevolezza oniricà, è vero (mentre viceversa Neo si era mosso a salvare Morole-playerheus, nel primo film, cogliendo la razionale assurdità della situazione vissuta [il noto, antintellettualistico, 'Credo quia absurdum' di Tertulliano]), ma in modo decisivo anche da una fede in una Persona, Neo, che sarà sì nascosta - ancor non visibile faccia a faccia - ma al contempo è creduta già come tale, un 'Tu' significativo Logos e pratico interlocutore cui rivolgere ogni sua fondamentale domanda di senso.
Allora il cielo e gli uccelli, per lui, non sono solo una bella 'illusione onirica' (e men che meno un incubo che angosci ateisticamente): 'tutti quelli che non conoscono Dio', si legge nella Bibbia (Sap 13, 1), 'nella loro debolezza si illudono. Vedono le cose buone ma non sanno risalire alla loro fonte; prendono in considerazione le opere, ma non sanno riconoscere l'artista che le ha fatte'.
'Neo, I believe. I KNOW IT WASN'T A DREAM', dice invece il Kid che ha già conosciuto Neo: e chiamando per nome il suo interlocutore privilegiato, dunque, egli ' 'più sapiente degli uccelli' - compie il passo decisivo, quello della fede (in una Persona), passo che giànge al termine delle sue possibilità 'investigative' razionali: 'l'ultimo passo della ragione', come ammise infine Pascal, 'è riconoscere che vi è una infinità di cose che la superano'.
'Il cielo e gli uccelli non provano Dio': ma la Kid's story' Beh, è l'isolata 'eccezione popperiana' (Kid=Michael K. Popper) che conferma la regola'
Mo' però basta filosofare, ché all'homo viator 'tutta intera la filosofia non vale una sola ora di fatica' (Pascal), se si è conosciuta per lo meno una via migliore'
'E va bene così'', allora: 'Senza parole' (Vasco)'
Firmato:
Un signor Rossi (Eric)
''''.
Vere tu es Deus absconditus, Deus Israel Salvator (Is 45, 15)
Ora vediamo Dio in modo confuso come in un antico specchio: ma quel giorno quando verrà ciò che è perfetto lo vedremo faccia a faccia. Ora lo conosco solo in parte: ma quel giorno quando verrà lo conoscerò come lui mi conosce (I Cor 13, 12).
'Che cos'è Dio''
'Sai quando vuoi tantissimo una cosa, e allora chiudi gli occhi ed esprimi quel desiderio' Dio è quello che ti ignora'.
(The island)