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STRANE ASSONANZE CON MATRIX

posso dire solo una cosa'
😯
questoa è la mia faccia........mazza

Ripensando al blu, un'altra strana assonanza con The Matrix la rintraccio nel 'Piccolo Buddhà di Bertolucci: narrando la favola di Siddhartha l'autore della fotografia, Storaro, 'dicotomizzà la stessa, lasciando nei colori caldi, solari, la rappresentazione del libro narrato al bambino potenzialèelettò, ed in quelli glaciali - virati al blu, appunto - la rappresentazione della vita reale (tendente al surreale, con i monaci che arrivano in casa ad annunciare làlieta novellà: il figlio Jesse è la reincarnazione del lama!!) della famigliola americana.

Insomma, anche lì la realtà in cui viviamo comincia ad apparire rappresentata comèdipinta di blù, proprio come la realtà di Zion e poi infine la stessa matrice, che dopo l'ultimo ciclico ricaricamento - post sacrificio di Neo - appare infatti non più verdolina ma anch'essa virata al blu.

Sempre sul film di Bertolucci in relazione allàfavola di Neò, mi ha colpito - rivedendolo - l''ultima tentazione di Siddharthà, che meditando meditando perviene alla separazione-individuazione del Sé//Me: il 'Mè (lo stesso Reeves che emerge con un effetto speciale da uno specchio d'acqua) come espressione, in definitiva, dell'ultimo ostacolo da superare per poter giàngere al risveglio finale (Siddhartha, alias 'The Awakened Onè come si sente dire nel film di Bertolucci); è il 'Mè che vuole idolatrare il 'Sé' [apro un inciso critico OT: ma non è, tutto ciò, quello che i monaci tibetani fanno con Jesse' Dietro la grande idolatria - 'Secondo Me, Tu sei il lama reincarnato!!!' - riecco l'imprigionamento del vero Sé del bambino, fino al suo annullamento per omologazione: Jesse = Lama! Insomma: non spetterebbe a Jesse, crescendo, scoprire chi è' Beninteso: potrebbe anche essere veramente la reincarnazione di un lama...... (pausàalla Emilio Fedè... sì: di fede cattolica!), MA... non dovrebbe, al limite, essere lui stesso ad affermarlo''' Lo scopo ultimo, nell'autoconoscenza cui tutti miriamo, non dovrebbe essere l'arrivare a dire IN PRIMA PERSONA, come ad esempio scrive san Paolo, 'per grazia di Dio, io sono quello che sonò ''' No, fin da bambino mi rivelano che io sono... un altro (come prima e più di prima... alla ricerca della liberazione), anzi di più nel finale del film di Bertolucci: che tre bambini sono un altro (eh sì: guai a frustrare psicologicamente due bambini su tre!!!)], è l''architettò (parola questa effettivamente presente nello script del film di Bertolucci!) del suòEgò, il nemico ultimo da combattere. E tutto ciò mi fa pensare ovviamente al diabolico Smith, che va ripetendo nella sua megalomania: 'Me, me, mè; l'opposto di Neo, il suòdiavolettò, si sforza di trasformare l'altro in una copia di se stesso (del resto: come facciamo noi tutti, volendo il nostro prossimo simile in tutto e per tutto a noi stessi [guai se non la pensa come me, se non ha le mie abitudini, se non guida la macchina come me... insomma: se non è me!], proiettando quotidianamente su di esso i nostri fantasmi interiori, mettendo le maschere sui volti altrui onde continuare a combattere la nostre battaglie irrisolte del passato [làV per vendettà può essere unàmascherata psicoanaliticà che facciamo ogni dì!]), e di questo suo agire l'Oracolo ne evidenzia l'inarrestabilità ('he can't', dice l'Oracolo: Smith - seguendo le inclinazioni dell'egoismo - non è poi più capace di fermarsi nella sua condotta distruttiva, concetto questo che l'Oracolo dei Wachowschi sembra riprendere paro paro da Rom 8, 7 [il 'non ne sono capacì paolino]!).

Il cammino dell'eletto, dìsan Neò, viceversa, è l'opposto, e conduce alla morte del Sé (gli ex di matrixitalia magari ricorderanno l''anagramma-chiavè per accedere alla salàsancta sanctorum' dell'Architetto: 'ONE'S HALLWAY END' = 'AN HALLOW DENYES'), così chènon sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in mè (san Paolo).
Insomma, per dirla latinamente: 'ALIUS ET IDEM' è l'epilogo della vicenda per Neo, che non perde la sua identità dìfiglio dell'uomò ed al contempo guadagna invece quella Nuova, veramente libera, che è presente nell'Altro (il 'Vero Neò che è Cristo).

P.S.: A proposito di san Paolo, correggetemi se sbaglio, , mi pare che se si considera solo l'opera cinematografica dei Wachowschi - e cioè i tre film ed i nove aniThe Matrix - questo autore sia l'UNICO CITATO ESPLICITAMENTE nelle loro sceneggiature (il 'nosce te ipsum' non lo considero, per l'attribuzione incerta)! Quando' Nell'aniThe Matrix 'Secondo rinascimentò, allorquando si vedono i soldati in trincea che si preparano allo scontro con le macchine: si vedono monaci tibetani presenti in trincea, ma anche un televisore che trasmette l'incitamento spirituale di un TELE-predicatore cristiano (eh sì, ci risiamo con 'Videodromè: làVIDEO-parola che si è fatta carnè!) che - per l'appunto - nelle sue parole non fa che citare letteralmente san Paolo (Ef 6, 13)!

P.S.: L''alius et idem' di Neo è tutto il contrario dell''UNUS ET IDEM', motto latino secondo me applicato dai Wacho al Merovingio; come' Nel terzo film, quando il Merv se ne esce con la frasèDove gli altri vedono.... IO.... dove gli altri... IO...'.

L''IO' del Merv, secondo me, è l'io di un eletto ('I' [ing.: Io] = '1'; UNUS [lat.: uno solo] = The ONE), di qualcuno che cioè in una vecchia versione di The Matrix (secondo me la seconda, quella deglìuomini di poterè rappresentati visivamente con le videate nella sala dell'Architetto..). aveva il 'sangue realè (quello della dinastia merovingia, mitologica portatrice dello stesso codice [genetico] dell'Uno, Cristo!) da versare per il riciclo della matrice. Ma il Merv, attaccato al suo grande potere, ha fatto fallire la matricènazistà dell'Architetto (il 'Me-in Kampf' anti Z/Sion) ed è restato - appunto - il medesimo accentratore di potere (l''I' ripetuto la seconda volta nella suddetta frase sta per il latino: IDEM [abbr.: Id.]), tara di systema nelle versioni successive: 'Unò, dunque, il Merv, ma che a differenza di Neo resta semprèil me-desimò.

mm, io sono un ex matrixitalia ma non ricordo quel codice dell'Architetto, a cosa serviva'

Per il resto, interessante l'osservazione su San Paolo, si credo sia davvero l'unico passo della bibbia citato esplicitamente, e non "rinchiuoso" fra le lettere di una targa 🙂

p.s.: grande il piccolo Buddha, dovrebbero vederlo tutti dopo aver visto la trilogia di Matrix, è incredibile

Riporto qui il post di Phantom

Dal film: "Ritorno dal Nulla" col grande Leonardo diCaprio.

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tranquilli era tutto un SOGNO
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che ne pensate''

spulciando non mi sembra che sene sia parlato aprofionditamente (si in dejavou c'è qualcosa ma.).

questo serial britannico degli anni 70 ha ispirato notevolmente la creazione di the matrix

anche solo alcuni particolari come il nome reale della persona negato e sostituito (come anderson per neo) con un altro dall'autorità

mi danno da pensare alcuni particolari, ad esempio il numero del prigioniero è 6 e Neo è il sesto eletto

in una puntata il prigioniero dichiara di chiamarsi Peter SMITH

per il villaggio gira un gatto nero (7a puntata in particolare) che ricorda la scena del del dejavou al hotel delivery

certi macchinari che in piu puntate vengono utilizzati per interrogare il prigioniero sono simili alle poltroncine di connessione degli zionisti (in A,B & C gli caricano adirittura dei programmmi)

in una punata al n°6 vengono iniettate tre dosi di una droga le siringhe sono identiche a quella usata da Smith su morole-playerheus

i carcerieri del n°6 all'arrivo di questi nel villaggio gli mostrano un dossier contenente i particolari piu intimi della vita privata del prigioniero, foto ecc..

ora sono arrivato all' 11a puntata mene mancano 6 per una visione completa a presto

Jes, scusa per il ritardo notevole nel risponderti (ubi maior, notebook cessat..).... beh, che dire:

'Mark my words, Jes, and mark them well': le frasi ad anagramma erano il risultato (delirante') di un insieme di ipotesi che prendeva in considerazione:
- il discorsetto del Key Maker sui posti nascosti della matrice
- il modo di trasformare numeri in lettere e viceversa: ad esempio B166ER era diventatòB igg er'; il nome del Merv, che l'Oracolo lasciava a Neo come MEMORANDUM (o PRO MEMORIA che dir latinamente si voglia), secondo me poteva trosformarsi così: MEROV 1 NGIAN = 1 ROVING NAME = IL NOME DI UN ELETTO (1=ONE) VAGANTE, ad evidenziare la nobiltà decaduta del francese, esule che rimane a testimoniare lèmemorie dell'oltretombà (nome di un opera di Chateaubriand, se non ricordo male) e a bersi il suo vino annata 1959 (= 19.59 = '20.00 meno 1'... sì: meno il suòvino-sang real'! IN VINO VERITAS: l'ora del Merv non è mai scoccata!); poi c'era il 'love chiss', etc. etc...
- il parallelo tra làparola chiavè e la pass-word informatica (quella che si devèmarcare benè), nel caso di Neo, faceva riferimento ad un termine (HALLWAY) da lui stesso utilizzato in Reloaded, oltre è ovvio al fatto che la porta del main frame di The Matrix fosse alla fine del corridoio ('tu sai dov'è', mi pare gli dica il Key maker prima di morire, nel consegnargli quell'UNICUM che è la chiave - pure limata!! - dell'eletto); curioso fra l'altro, mo che ci penso, il parallelo tra l'annullamento nel bianco di Neo che apre la porta del main frame ed il suo successivo annullamento nel nero alla fine di Revolutions...

Per quanto riguarda quanto scritto da o-kami (che è un anagramma pure questo' Ah, ah, ah... scusa o-kami non te la prendere) e phantom, il problema secondo me è sempre lo stesso, e cioè fondamentalmente lo sforzo che dovremmo compiere è quello di cercare nel parallelismo una significatività tale da far decidere se si tratti grosso modo solo di strane assonanze, come le chiamiamo in questo topic, o di veri e propri rimandi voluti dai Wachowschi perché loro lo ritenevano motivato per qualche ragione.

Nel caso del telefilm vi è una citazione esplicita dello stesso nel primo matrix, quindi secondo me o-kami fai benissimo ad approfondire il più possibile le possibili consonanze;
Per quanto riguarda Di Caprio, io il film non l'ho visto, però se non sbaglio mi pare che si intitolasse in originalèbasketball diaries' (sceneggiatura penso tratta da un libro), il che mi fa pensare allòskate diary' del Kid...; potrebbe essere allusivo il binomio sonno/veglia; le sequenze di immagini che vedo mi fanno poi pensare al primo matrix, certo, ma ancor più al Terminator 2 di Cameron (inquadratura obliqua, luce da dietro... insomma se non ricordo male l'ingresso di Schwarzy all'ospedale psichiatrico per liberare Sarah Connor!).

P.S.: A proposito del Merv e della sua matrice totalitaria (il secondo fallimento dell'Architetto: The Matrix 2.0), ho visto recentemente un film, 'Rocketeer' (tratto da un fumetto), che parla di nazisti alla ricerca dell'egemonia planetaria attraverso, appunto, il razzo-zaino top secret... Beh, in una scena si vede la protagonista femminile, J. Connelly, che apre la libreria esattamente come fa Persephone, per accedere alla nascosta stanza nazi (tutta illuminata con luce verdolina..). di T. Dalton: il libro tirato all'indietro qui non è Schopenhauer bensì 'Le conquiste di Casanovà, e l'inquadratura - rispetto a Reloaded - è speculare, inversa.

Un altra strana assonanza con Matrix la si potrebbe rintracciare con quel gran bel film che è 'Interceptor The road warrior' (Mad Max 2): mi riferisco all'attore Bruce Spence, alias il Trainman di Revolutions, che nel film di Miller interole-playerreta quel 'Gyro Captain' che finisce col condurre l'esodo verso làterra promessà a bordo di un autobus.
Al contrario il Train man (che a questo punto chiamerei il 'Loop captain' della matrice) si occupa di procedere a bordo di un treno nella direzione opposta, verso l'oltretombàinfernalè della matrice.

P.S.: dimenticavo: entrambi i film partono dall'assunto di un'umanità che vive in un 'desert of the real' postatomico (deserto australiano in un caso, americano nell'altro)

bentornato ericrap ^_^ un giorno mi dirai da cosa deriva il tuo nick (anche se OT)

non ho capito ancora qual era la storia dell'Architetto e di The Matrix italia.. comunque bella la storia di bruce spence e mad max ^_^

A 'sto punto Jes non ti capisco cosa non capisci... eh che caz... ehm, no, che dico... va beeene: ti mando una mail...

Il mio nick' beh, è ovvio Jes: è l'anagramma dìcarole-playerirè... i segreti di matrix! Ma no, scherzo; direi però - pensando a the hallway (il cor-rido-io) - che ha a che fare col parlare nei cor... ah, ah, ah: io penso che è facile, no' O non capisci neanche questo'!' Beh, comunque se hai capito fai come Neo dall'Architetto: audi e vide, ma poi tace.

Beh, io mò me ne vado a nanna, poi appena posso magari scrivo di Schwarzy che entra ed esce dalla lavatric.... pardon, dalla matrice... ronf, ronf... ah, e pure dell'occhietti del Kid... ronf, e della banconota del $...e !"£$%&........ ronf... ronf......... e amen.............

Allora, cosa c'entra Schwarzenegger con matrix...

Il riferimento è al film 'Last action herò, un film di genere èsul' genere che ritengo sia decisamente sottovalutato (sia per gli aspetti parodistici che per le notevoli scene allegoriche: insieme alla trilogia di The Matrix è in assoluto il film che mi ha fatto più riflettere sui doppi sensi di molte battute e sul significatòmetà di molte scene..)., che sostanzialmente (come penso tutti saprete) narra di due mondi paralleli che divengono intercomunicanti grazie ad un biblietto magico: il mondo reale e quello della finzione rappresentato dal cinema.

La scena cult del film, secondo me, è quando il cattivo - avendo capito che i due mondi sono comunicanti - si mette a fare il suo monologo rivolgendosi alla telecamera, ergo parlando allo spettatore del film... come dire: l''arte-fattò (sceneggiatura) si viene a sovrapporre al 'fatto-realè (visione del film), esprimendo artisticamente - così - quell'omologazione tra realtà e finzione, tra vero e falso, che penso sia sostanzialmente il nocciolo dell'opera dei Wachowschi.

A proposito: c'è un film di Orson Welles (che non ho visto) di cui ho letto recentemente nel quale tale assunto (l'arte che omologa realtà e favole) viene esposto chiaramente fin dal titolo, che è singolarmente assonante con V for Vendetta (che non ho visto): 'F for Fakè (it.: 'F per falsò).

A proposito n.2: pensando al finale di Revolutions l'altro giorno facevo dei ragionamenti analoghi su Sati, la copia di back up desiderosa dìcome back' (come la bambina dice all'Oracolo all'inizio di Revolutions)...
Beh: alla fine del film SATI'S BACK, Sati è tornata gioiosamente dall'Oracolo, è 'risortà rialzandosi (dopo l'esplosionèa effetto dominò del simulacro Smith [tessera n. one!] che l'aveva mandatàgo down'), insomma, giocando col doppio senso delle parole si potrebbe dire: BACK UP ENDS UP BACK, quella che era una copia (back up) dell'originale diviene infinèpromossà quale Neo realtà (back) che finisce con l'essere rappresentativa, sufficiente (SATI'S BACK = SATIS [latino: 'sufficientè] BACK): 'It's GOOD to be back' dice Neo all'inizio di Reloaded: 'E Neo vide che era cosa buona... l'essere back'.
Certo, l'ideale sarebbe fare come Neo e liberarsi da ogni gabbia-matrice verde o blu che sia, ma Neo è anche lui morto - come Sati - ma aspettiamo - nella favola-realtà, nel 'falso-verò di Matrix - che ritorni, proprio come il Cristo risorto, perché 'it's GOD to be back'!

Everything that has a beginning has an end: nel caso della trilogia filmica dei Wachowschi si potrebbe in un certo senso concludere come tanti film hollywoodiani, con la grande scritta in sovraimpressione: THE END, ma intendendo in 'verò l'acronimo E.N.D. = Est Neo Dominus!

La stessa alba artificiale disegnata da Sati ('For Neò), in questo quadro cinematografico in cui l'alba simulata, finta, della matrice va a sorgere effettivamente, realmente, dalle tenebre illuminate artificiosamente dal proiettore di un cinema, è una sorta di regalo ai cinefilìvampirizzatì dal 'Nosferatu-Neò, l'uomo che è caduto nella favola di Morole-playerheus fino a divenirne il protagonista (un pò come Brad Pitt: una volta morso da Lestat- Tom Cruise si deve accontentare di vedere l'alba al cinema... se non sbaglio pure a Chicago, la città natale dei Wacho!): ora che noi matrixmaniaci siamo stati resìdipendentì (come i vampiri di The addiction), a cosa crediamo' Al risveglio totale (svegliati tu che dormi, e Cristo ti illuminerà)... o all'addormentamento totale di uno pseudo risveglio' Al 'Resurrexit ipse dixit'... o alla favola della buona notte (però Neo non è Terminator, 'I'll be back' non l'ha detto..).'
In questo i Wachowschi si sono mantenuti equidistanti, e attraverso l'Oracolo, che in quanto tale dice tutto e il contrario di tutto, hanno tagliato la testa al toro: 'I believed, I believed.........'.
Noi, da parte nostra, abbiamo la nostràChoi du jour' (o della nuit) da fare...

'Trust mè, dice (fra l'altro: in uno scenario allegorico, 'sopraelevatò rispetto al mare magnum mondano..). il villain dìLast action herò ad Antony Quinn prima di sparargli la mortale pistolettata; a riguardo, penso che il doppio senso possa essere: 'credi in mè... perché se credi in me, tornerai da dove sei partito, ed anche morendo, vivrai.
Anche Cristo dice una cosa analoga nei vangeli (versetto fra l'altro citato nel finale di The addiction, come mi pare di aver già scritto in un precedente post)...
Certo, Cristo - che afferma la sua (divina) netta separazione, incompatibilità col male - non è però come il cattivone di Last action hero, che porta un occhio umano, vero, ed uno finto, da rettile, e che conclude il suo monologo dicendo (e guardando sempre alla telecamera): 'se dio fosse un cattivo, sarebbe mè...

Sull'occhio da rettile ci vorrei tornare in merito a Matrix, ma per adesso ho scritto pure troppo...

'Buona nottè a tutti...

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