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Suicidio... le ragioni, perche`... pro e contro'
Cita da Rebel_Machine su 22 Novembre 2005, 21:39Non ho votato nessuna delle opzioni...non credo si possa darne una definizione valida per tutti i casi.
Delle volte certo può essere visto come un atto di codardia, come una vile reazione all'incapacità di risolevere i problemi.Non mi sento però di accusare chi lo compie, non penso che si possa accusare un suicida di non apprezzare la vita: in questo momento credo che il suicidio si una SCELTA, e come tutte le scelte vanno rispettate. Mi riferisco in particolar modo a quei suicidi ponderati, che sono frutto di un modo di vedere diverso forse dagli standard attuali, al suicidio come reazione dell'uomo alla sua condizione.
Insomma alla via del suicidio come ultima spiaggia per reagire, come scriveva Vittorio Alfieri, alla tirannia, al potere dispotico.
Alfieri infatti vedeva il suicidio come l'unico atto che può affermare la libertà dell'individuo nei confronti del Tiranno o (aggiàngo) come l'estremo atto di ribellione dell'uomo nei confronti delle forze dell'universo, la via attraverso la quale l'uomo può decidere del proprio destino, rompendo l'ingranaggio del meccanicismo del mondo.
Si credo che il suicidio sia un atto di ribellione verso quel quid che molti chiamano DIO.
Non ho votato nessuna delle opzioni...non credo si possa darne una definizione valida per tutti i casi.
Delle volte certo può essere visto come un atto di codardia, come una vile reazione all'incapacità di risolevere i problemi.
Non mi sento però di accusare chi lo compie, non penso che si possa accusare un suicida di non apprezzare la vita: in questo momento credo che il suicidio si una SCELTA, e come tutte le scelte vanno rispettate. Mi riferisco in particolar modo a quei suicidi ponderati, che sono frutto di un modo di vedere diverso forse dagli standard attuali, al suicidio come reazione dell'uomo alla sua condizione.
Insomma alla via del suicidio come ultima spiaggia per reagire, come scriveva Vittorio Alfieri, alla tirannia, al potere dispotico.
Alfieri infatti vedeva il suicidio come l'unico atto che può affermare la libertà dell'individuo nei confronti del Tiranno o (aggiàngo) come l'estremo atto di ribellione dell'uomo nei confronti delle forze dell'universo, la via attraverso la quale l'uomo può decidere del proprio destino, rompendo l'ingranaggio del meccanicismo del mondo.
Si credo che il suicidio sia un atto di ribellione verso quel quid che molti chiamano DIO.
Cita da Canarb su 22 Novembre 2005, 22:47Ho messo un peccato perchè è un peccato lasciare questa vita, avrà i suoi problemi, sofferenze, ma perchè privarsene.....
Ho messo un peccato perchè è un peccato lasciare questa vita, avrà i suoi problemi, sofferenze, ma perchè privarsene.....
Cita da darknet su 24 Novembre 2005, 16:41Conosco benissimo una ragazza che ha crisi psichiche e ke è dalla 1 media ke tenta il suicidio. Per lei sarebbe una liberazione xkè nn vuole più passare una vita di m**** ad essere usata ( in parte è ero. E' molto gentile e buona tanto ke molti se ne approfittano, chi + chi -).
Per me è la peggiore delle cose, buttare via la vita è come lasciare una Festa: un Bella festa. Già mi faccio problemi cn la morte naturale figuriamoci se mi suicido! Ma ad ognuno la sua idea
So solo ke i suicidi sn delle persone impazienti ( quote anonima)
Conosco benissimo una ragazza che ha crisi psichiche e ke è dalla 1 media ke tenta il suicidio. Per lei sarebbe una liberazione xkè nn vuole più passare una vita di m**** ad essere usata ( in parte è ero. E' molto gentile e buona tanto ke molti se ne approfittano, chi + chi -).
Per me è la peggiore delle cose, buttare via la vita è come lasciare una Festa: un Bella festa. Già mi faccio problemi cn la morte naturale figuriamoci se mi suicido! Ma ad ognuno la sua idea
So solo ke i suicidi sn delle persone impazienti ( quote anonima)
Cita da devilkazuya su 24 Novembre 2005, 22:06il suicidio è una salvezza...ciò nn significa che se mi ammazzo sto meglio -_-
bisogna analizzare i casi specifici..se uno proprio nn ce la fa più si ammazza..per lui è una salvezza...ma è sbagliato..ognuno di noi può passare da straccione a salvatore del mondo se solo lo volesse...salvo casi di malattia...quindi prettamente fisici...le pèippe mentali si curano in altro modo... :ok:
il suicidio è una salvezza...ciò nn significa che se mi ammazzo sto meglio -_-
bisogna analizzare i casi specifici..se uno proprio nn ce la fa più si ammazza..per lui è una salvezza...ma è sbagliato..ognuno di noi può passare da straccione a salvatore del mondo se solo lo volesse...salvo casi di malattia...quindi prettamente fisici...le pèippe mentali si curano in altro modo... :ok:
Cita da Jestas su 25 Novembre 2005, 0:32il suicidio è una salvezza, beh, forse nei cartoni animati (vedi Kid's Story o la prima puntata di Serial Experiments Lain)...
p.s.: chi ha votato "è un rimedio", potrebbe spiegare perchè'
il suicidio è una salvezza, beh, forse nei cartoni animati (vedi Kid's Story o la prima puntata di Serial Experiments Lain)...
p.s.: chi ha votato "è un rimedio", potrebbe spiegare perchè'
Cita da mrmean su 25 Novembre 2005, 0:48Non ho votato nessuna delle opzioni...non credo si possa darne una definizione valida per tutti i casi.
Delle volte certo può essere visto come un atto di codardia, come una vile reazione all'incapacità di risolevere i problemi.Non mi sento però di accusare chi lo compie, non penso che si possa accusare un suicida di non apprezzare la vita: in questo momento credo che il suicidio si una SCELTA, e come tutte le scelte vanno rispettate. Mi riferisco in particolar modo a quei suicidi ponderati, che sono frutto di un modo di vedere diverso forse dagli standard attuali, al suicidio come reazione dell'uomo alla sua condizione.
Insomma alla via del suicidio come ultima spiaggia per reagire, come scriveva Vittorio Alfieri, alla tirannia, al potere dispotico.
Alfieri infatti vedeva il suicidio come l'unico atto che può affermare la libertà dell'individuo nei confronti del Tiranno o (aggiàngo) come l'estremo atto di ribellione dell'uomo nei confronti delle forze dell'universo, la via attraverso la quale l'uomo può decidere del proprio destino, rompendo l'ingranaggio del meccanicismo del mondo.
Si credo che il suicidio sia un atto di ribellione verso quel quid che molti chiamano DIO.Una ribellione ad un Dio che ci ha già lasciati tutta la libertà che si possa avere' Ma un suicida non penso che possa credere in un Dio...
Io ho votato Altro, comunque mi trovo d'accordo con la prima parte del post di Rebel. Non si può generalizzare, perché ci sono almeno due casi opposti.
- Se un occidentale si suicida, è perché non è in grado di sfruttare le sue possibilità, ha avuto delle delusioni e pensa che la sua situazione non possa migliorare, o ha problemi mentali, e anziché adoperarsi per il bene della gente (per quanto possibile) decide invece di togliersi di mezzo.
- Nel caso citato da Haga e da altri, io ho visto "L'ultimo Samurai" con Tom Cruise, e il film mostra bene la cultura dei Samurai.
Secondo me, sebbene si può avere rispetto del rivale sconfitto anche senza la sua morte, in alcuni casi è meglio suicidarsi. Ad esempio è più onorevole morire in battaglia (suicidandosi) che finire nelle mani dei nemici (soprattutto se ci si trova in una guerra in cui avvengono torture di ogni genere) o essere giàstiziati con un'iniezione letale.
Perciò nel primo caso è un'idiozia, mentre nel secondo caso si può anche comprendere.
Non ho votato nessuna delle opzioni...non credo si possa darne una definizione valida per tutti i casi.
Delle volte certo può essere visto come un atto di codardia, come una vile reazione all'incapacità di risolevere i problemi.Non mi sento però di accusare chi lo compie, non penso che si possa accusare un suicida di non apprezzare la vita: in questo momento credo che il suicidio si una SCELTA, e come tutte le scelte vanno rispettate. Mi riferisco in particolar modo a quei suicidi ponderati, che sono frutto di un modo di vedere diverso forse dagli standard attuali, al suicidio come reazione dell'uomo alla sua condizione.
Insomma alla via del suicidio come ultima spiaggia per reagire, come scriveva Vittorio Alfieri, alla tirannia, al potere dispotico.
Alfieri infatti vedeva il suicidio come l'unico atto che può affermare la libertà dell'individuo nei confronti del Tiranno o (aggiàngo) come l'estremo atto di ribellione dell'uomo nei confronti delle forze dell'universo, la via attraverso la quale l'uomo può decidere del proprio destino, rompendo l'ingranaggio del meccanicismo del mondo.
Si credo che il suicidio sia un atto di ribellione verso quel quid che molti chiamano DIO.
Una ribellione ad un Dio che ci ha già lasciati tutta la libertà che si possa avere' Ma un suicida non penso che possa credere in un Dio...
Io ho votato Altro, comunque mi trovo d'accordo con la prima parte del post di Rebel. Non si può generalizzare, perché ci sono almeno due casi opposti.
- Se un occidentale si suicida, è perché non è in grado di sfruttare le sue possibilità, ha avuto delle delusioni e pensa che la sua situazione non possa migliorare, o ha problemi mentali, e anziché adoperarsi per il bene della gente (per quanto possibile) decide invece di togliersi di mezzo.
- Nel caso citato da Haga e da altri, io ho visto "L'ultimo Samurai" con Tom Cruise, e il film mostra bene la cultura dei Samurai.
Secondo me, sebbene si può avere rispetto del rivale sconfitto anche senza la sua morte, in alcuni casi è meglio suicidarsi. Ad esempio è più onorevole morire in battaglia (suicidandosi) che finire nelle mani dei nemici (soprattutto se ci si trova in una guerra in cui avvengono torture di ogni genere) o essere giàstiziati con un'iniezione letale.
Perciò nel primo caso è un'idiozia, mentre nel secondo caso si può anche comprendere.
Cita da Rebel_Machine su 25 Novembre 2005, 8:31Mrmean, illustravo un modo di vedere, di rapportarsi al mondo. Molti suicidi, non parlo del primo caso, non accettano che sia..chiamiamolo Dio, a decidere della loro sorte, come il Samurai non accetta di essere aggiogato, torturato, ucciso dalle mani nemiche.
Io non farei mai una cosa simile (ad oggi), preferisco piuttosto seguire la via che porta alla sconfitta della morte.
Mrmean, illustravo un modo di vedere, di rapportarsi al mondo. Molti suicidi, non parlo del primo caso, non accettano che sia..chiamiamolo Dio, a decidere della loro sorte, come il Samurai non accetta di essere aggiogato, torturato, ucciso dalle mani nemiche.
Io non farei mai una cosa simile (ad oggi), preferisco piuttosto seguire la via che porta alla sconfitta della morte.
Cita da mrmean su 25 Novembre 2005, 15:40Io non farei mai una cosa simile (ad oggi), preferisco piuttosto seguire la via che porta alla sconfitta della morte.
La morte naturale non è una sconfitta. La sconfitta è invece l'assassinio e il suicidio, nel primo caso di cui ho parlato.
Io non farei mai una cosa simile (ad oggi), preferisco piuttosto seguire la via che porta alla sconfitta della morte.
La morte naturale non è una sconfitta. La sconfitta è invece l'assassinio e il suicidio, nel primo caso di cui ho parlato.
Cita da N4mal87 su 25 Novembre 2005, 16:55Ma quale suicidio e suicidioo...sono decisamente: "CONTRO" 👿 👿 👿 👿 :buu: :buu: :bboni:
Ma quale suicidio e suicidioo...sono decisamente: "CONTRO" 👿 👿 👿 👿 :buu: :buu: :bboni:
Cita da Jestas su 25 Novembre 2005, 16:58la questione non era essere contro o meno...
la questione non era essere contro o meno...