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Tensioni
Cita da Deus-X su 31 Gennaio 2005, 17:20[color=cyan:e3a406b2b7]Zion
Ore 12:30, Impianto Idrico di Zion[/color:e3a406b2b7]L'operaio stava tranquillamente mangiando il suo panino, seduto sul solito tubo, circondato da pompe estrattrici e valvole di drenaggio. Aveva appena finito il giro di ricognizione alla parte esterna dell'impianto che, tra piccole perdite e qualche pompa mal funzionante, in generale reggeva ancora. In fondo, per essere solo in trenta ad un impianto simile, in quella sezione di città, l'impianto rendeva bene.
Un altro morso al pane, poi un sorso di birra, se poteva esser chiamata così. L'uomo dette un'occhiata all'orologio. " Dannazione, è quasi finita la pausa...". Rimise allora tutto nella valigetta, pronto a continuare il suo giro solito, che terminava nel punto centrale di tutto l'impianto: il centro di energia, che faceva lavorare depuratori, pompe e tutto ciò che riguardava quella sezione della città, che era quella centrale e più popolosa.
Borbottando allegramente, l'ometto si rimette a camminare su cigolanti ponticelli sopraelevati, controllando i dati delle macchine e appuntandoseli sul taccuino...Ore 12:30, Impianto Idrico di Zion - Centro di Energia
L'uomo si chiuse la porta dietro le spalle, ma appena entrò sbarrò gli occhi, tremendamente impaurito.
Si precipitò al telefono, digitò i numeri velocemente, e senza curarsi di penne e del blocco notes caduto a terra, parlò: "Frank! un disastro! una catastrofe!!!!"
"Dimmi, che è successo' Calmati."
" Una scritta, con lo spray! Mi trovo nella sala del generatore! <<Siamo Arrivati Fin Qui>> firmato DA DEFINIRE"
"Merda! Avviso subito il direttore. Resta lì, non ti muovere"
[color=cyan:e3a406b2b7]Zion
Ore 12:30, Impianto Idrico di Zion[/color:e3a406b2b7]
L'operaio stava tranquillamente mangiando il suo panino, seduto sul solito tubo, circondato da pompe estrattrici e valvole di drenaggio. Aveva appena finito il giro di ricognizione alla parte esterna dell'impianto che, tra piccole perdite e qualche pompa mal funzionante, in generale reggeva ancora. In fondo, per essere solo in trenta ad un impianto simile, in quella sezione di città, l'impianto rendeva bene.
Un altro morso al pane, poi un sorso di birra, se poteva esser chiamata così. L'uomo dette un'occhiata all'orologio. " Dannazione, è quasi finita la pausa...". Rimise allora tutto nella valigetta, pronto a continuare il suo giro solito, che terminava nel punto centrale di tutto l'impianto: il centro di energia, che faceva lavorare depuratori, pompe e tutto ciò che riguardava quella sezione della città, che era quella centrale e più popolosa.
Borbottando allegramente, l'ometto si rimette a camminare su cigolanti ponticelli sopraelevati, controllando i dati delle macchine e appuntandoseli sul taccuino...
Ore 12:30, Impianto Idrico di Zion - Centro di Energia
L'uomo si chiuse la porta dietro le spalle, ma appena entrò sbarrò gli occhi, tremendamente impaurito.
Si precipitò al telefono, digitò i numeri velocemente, e senza curarsi di penne e del blocco notes caduto a terra, parlò: "Frank! un disastro! una catastrofe!!!!"
"Dimmi, che è successo' Calmati."
" Una scritta, con lo spray! Mi trovo nella sala del generatore! <<Siamo Arrivati Fin Qui>> firmato DA DEFINIRE"
"Merda! Avviso subito il direttore. Resta lì, non ti muovere"
Cita da Deus-X su 31 Gennaio 2005, 17:20[color=cyan:bbe14f6263]Zion
Ore 15:32, Strade di Zion[/color:bbe14f6263]Il ragazzo si muove velocemente tra la folla. Deve raggiàngere il suo gruppo in fretta, prima che sia troppo tardi.
Nel frattempo, altre decine di persone come lui si stavano dando da fare per arrivare in tempo al punto d'incontro, e non voleva certo esser l'ultimo ad arrivarvi.
Accelera il passo. Prende di scatto la prima strada a destra, poi dentro l'edificio, verso l'ascensore. su di qualche centinaio di piani, poi velocemente fuori. Si gira. No, non lo sta seguendo nessuno. E allora le cose si semplificano. Corre per il ponte di connessione tra un edifico e un altro, prende l'altro ascensore, e giù per innumerevoli altri piani, fino ad arrivare al livello desiderato.
Destinazione, porto.Porto
C'erano tutti, o quasi. Il leader stava in disparte, con carte in mano, leggendo attentamente. Tutto doveva essere pronto, perché al suo arrivo il gruppo intero si alza e si raggruppa attorno al capo, che, più determinato che mai, alza la mano, indicando ai contestatori di alzare i cartelloni.
"Risvegliatevi Ancora!!!" o "Le uniche macchine in Pace sono quelle DISTRUTTE" sono il genre di cartelloni che ora sfilavano per il porto.
Alle scritte si aggiàngono subito le urla di protesta dei contestatori, davvero poco aperte al dialogo.Il piano prevedeva di entrare in una delle navi ed occuparla fino a che la loro protesta non fosse stata esaminata attentamente dal consiglio.
Eccola, in lontananza, placidamente attraccata, la 'Alvir', l'unica nave con equipaggio dimezzato della flotta. '.Tutto era stato studiato nei minimi dettagli.
Il ragazzo assieme al gruppo di gente entra nella nave, e vi rimane, occupandola e rendendola inutilizzabile, s'intende, per eventuali incarichi da parte del consiglio.L'azione, lo sapevano tutti, non era stata fatta per recar molto disturbo ai potenti. Ma la prossima volta, sarebbe stato peggio.
[color=cyan:bbe14f6263]Zion
Ore 15:32, Strade di Zion[/color:bbe14f6263]
Il ragazzo si muove velocemente tra la folla. Deve raggiàngere il suo gruppo in fretta, prima che sia troppo tardi.
Nel frattempo, altre decine di persone come lui si stavano dando da fare per arrivare in tempo al punto d'incontro, e non voleva certo esser l'ultimo ad arrivarvi.
Accelera il passo. Prende di scatto la prima strada a destra, poi dentro l'edificio, verso l'ascensore. su di qualche centinaio di piani, poi velocemente fuori. Si gira. No, non lo sta seguendo nessuno. E allora le cose si semplificano. Corre per il ponte di connessione tra un edifico e un altro, prende l'altro ascensore, e giù per innumerevoli altri piani, fino ad arrivare al livello desiderato.
Destinazione, porto.
Porto
C'erano tutti, o quasi. Il leader stava in disparte, con carte in mano, leggendo attentamente. Tutto doveva essere pronto, perché al suo arrivo il gruppo intero si alza e si raggruppa attorno al capo, che, più determinato che mai, alza la mano, indicando ai contestatori di alzare i cartelloni.
"Risvegliatevi Ancora!!!" o "Le uniche macchine in Pace sono quelle DISTRUTTE" sono il genre di cartelloni che ora sfilavano per il porto.
Alle scritte si aggiàngono subito le urla di protesta dei contestatori, davvero poco aperte al dialogo.
Il piano prevedeva di entrare in una delle navi ed occuparla fino a che la loro protesta non fosse stata esaminata attentamente dal consiglio.
Eccola, in lontananza, placidamente attraccata, la 'Alvir', l'unica nave con equipaggio dimezzato della flotta. '.Tutto era stato studiato nei minimi dettagli.
Il ragazzo assieme al gruppo di gente entra nella nave, e vi rimane, occupandola e rendendola inutilizzabile, s'intende, per eventuali incarichi da parte del consiglio.
L'azione, lo sapevano tutti, non era stata fatta per recar molto disturbo ai potenti. Ma la prossima volta, sarebbe stato peggio.
Cita da Deus-X su 22 Novembre 2005, 23:22[color=cyan:14c1a2b56b]
Cortile di servizio ' 7,30 a.m.
Caserma Difensori di Zion
[/color:14c1a2b56b]Phaser osserva coperto dal suo cappuccio la folla assiepata nel cortile della caserma, celando il suo interesse e la sua curiosità dietro uno smorfia altera di indifferenza totale al mondo intorno a lui.
Il ragazzo si sposta lentamente nell'ampio spazio aperto, indugiando ancora nei pressi, la sua missione è quasi conclusa, ha già mentalmente memorizzato tutti i posti di controllo e le misure di sicurezza interne, grazie al pass giornaliero di fattorino che gli aveva permesso fino ad un istante fa di circolare senza troppi problemi dentro la caserma blindata come non mai in passato.
*Non oggi, non ancora ma prima o poi entreremo qua dentro e non resterà più niente di questi pallidi alfieri di Zion*
Phaser si congela per un istante, con lo sguardo gelido squadra un giovane Comandante della Marina, non lontano da lui in compagnia di un altro militare. L'odio stilla poderoso dalle sue pupille, lui odia tutti gli addetti agli hovercraft, quel bastardo di suo padre era un marinaio e aveva mollato sua madre alla sua nascita, senza mai venire a cercarlo. Phaser sa che il suo non-padre era morto sulla Osiris, e aveva accolto la notizia con malcelata soddisfazione.
Nonostante la giovane età Phaser vive solo di odio e rancore, il fatto di essere nato zoppo e deforme lo aveva portato ad odiare tutta Zion. Per estrema ironia lui che era nato puro, senza lo spinotto di connessione era più impuro di tutti, le gambe deboli e storte. Ma per grazia dell'Oscuro il Monaco lo aveva purificato, donandogli una nuova vita. Gli aveva innestato sotto la cute della nuca il connettore virtuale, che gli permette di entrare in Matrix senza essere nato nei sozzi baccelli di 01. E su Matrix le sue gambe funzionano benissimo, la sua immagine residua anzi è oltre la comprensione, i suoi poteri enormi, appena intravisti nell'assalto al Plant.
Ma Phaser si accorge con la coda nell'occhio di essere osservato, si volta e vede che un altro militare ha notato il suo interessamento per il Comandante, e decide che è ora di chiudere la sua perlustrazione e di tornare nei sottoservizi.
Phaser cerca di muoversi velocemente tra la folla, spingendosi verso l'uscita del cortile, ma le sue gambe non lo aiutano troppo e la calca lo spinge come trascinato da una corrente impetuosa verso il militare che lo aveva osservato poco prima.
Il ragazzo con uno scatto repentino lo urta con tutto il peso del suo corole-playero muscoloso e lo manda a terra, tra le risate della folla. Phaser odia che la gente rida di lui, e subito odia quel bastardo che si sta prendendo gioco di lui.
Il militare sembra irriderlo con malcelata ironia, mentre si scusa con esagerata educazione e lo aiuta a rialzarsi, nonostante i suoi gesti di rifiuto e lo sguardo pieno di odio con cui lo trafigge maledicendolo con tutto il suo cuore nero e duro. Ed infatti il bastardo mentre finge si sollevarlo con uno scatto felino delle mani gli abbassa il cappuccio scuro, rivelando al pubblico il suo viso. Con gli occhi fulmina il militare, mentre si ricalza il copricapo e si allontana con una smorfia di rabbia schiumante, diretto lesto in direzione degli elevatori.
Il pilota trova ancora il modo di irriderlo:
<<<Ehi che modi!!! Perchè tanta fretta amico''''>>>
Phaser non si volta, non ne ha bisogno, ha una memoria ferrea, per questo motivo il Monaco lo utilizza come infiltrato, lui non si dimentica mai niente, mai un nome, un numero, un luogo ed un viso. E aveva visto bene in faccia il bastardo spiritoso, e quanto è vero l'Oscuro non dimenticherà mai quel faccione sorridente.
Phaser giàra a sè stesso la morte del militare, e sorride soddisfatto al pensiero di squartare il bastardo, facendolo piangere come un agnello sgozzato. E quel momento sa che non tarderà troppo, il regno del Monaco è oramai alle porte.
Ma non oggi, oggi i piani sono diversi, oggi scorrerà comunque il sangue su Zion, ma non in quel luogo. E mancano appena 60 minuti all'ora X. Co un ultimo sorriso diabolico il ragazzo prende l'elevatore di servizio, diretto ai livelli bassi di Zion.
[color=cyan:14c1a2b56b]
Cortile di servizio ' 7,30 a.m.
Caserma Difensori di Zion
[/color:14c1a2b56b]
Phaser osserva coperto dal suo cappuccio la folla assiepata nel cortile della caserma, celando il suo interesse e la sua curiosità dietro uno smorfia altera di indifferenza totale al mondo intorno a lui.
Il ragazzo si sposta lentamente nell'ampio spazio aperto, indugiando ancora nei pressi, la sua missione è quasi conclusa, ha già mentalmente memorizzato tutti i posti di controllo e le misure di sicurezza interne, grazie al pass giornaliero di fattorino che gli aveva permesso fino ad un istante fa di circolare senza troppi problemi dentro la caserma blindata come non mai in passato.
*Non oggi, non ancora ma prima o poi entreremo qua dentro e non resterà più niente di questi pallidi alfieri di Zion*
Phaser si congela per un istante, con lo sguardo gelido squadra un giovane Comandante della Marina, non lontano da lui in compagnia di un altro militare. L'odio stilla poderoso dalle sue pupille, lui odia tutti gli addetti agli hovercraft, quel bastardo di suo padre era un marinaio e aveva mollato sua madre alla sua nascita, senza mai venire a cercarlo. Phaser sa che il suo non-padre era morto sulla Osiris, e aveva accolto la notizia con malcelata soddisfazione.
Nonostante la giovane età Phaser vive solo di odio e rancore, il fatto di essere nato zoppo e deforme lo aveva portato ad odiare tutta Zion. Per estrema ironia lui che era nato puro, senza lo spinotto di connessione era più impuro di tutti, le gambe deboli e storte. Ma per grazia dell'Oscuro il Monaco lo aveva purificato, donandogli una nuova vita. Gli aveva innestato sotto la cute della nuca il connettore virtuale, che gli permette di entrare in Matrix senza essere nato nei sozzi baccelli di 01. E su Matrix le sue gambe funzionano benissimo, la sua immagine residua anzi è oltre la comprensione, i suoi poteri enormi, appena intravisti nell'assalto al Plant.
Ma Phaser si accorge con la coda nell'occhio di essere osservato, si volta e vede che un altro militare ha notato il suo interessamento per il Comandante, e decide che è ora di chiudere la sua perlustrazione e di tornare nei sottoservizi.
Phaser cerca di muoversi velocemente tra la folla, spingendosi verso l'uscita del cortile, ma le sue gambe non lo aiutano troppo e la calca lo spinge come trascinato da una corrente impetuosa verso il militare che lo aveva osservato poco prima.
Il ragazzo con uno scatto repentino lo urta con tutto il peso del suo corole-playero muscoloso e lo manda a terra, tra le risate della folla. Phaser odia che la gente rida di lui, e subito odia quel bastardo che si sta prendendo gioco di lui.
Il militare sembra irriderlo con malcelata ironia, mentre si scusa con esagerata educazione e lo aiuta a rialzarsi, nonostante i suoi gesti di rifiuto e lo sguardo pieno di odio con cui lo trafigge maledicendolo con tutto il suo cuore nero e duro. Ed infatti il bastardo mentre finge si sollevarlo con uno scatto felino delle mani gli abbassa il cappuccio scuro, rivelando al pubblico il suo viso. Con gli occhi fulmina il militare, mentre si ricalza il copricapo e si allontana con una smorfia di rabbia schiumante, diretto lesto in direzione degli elevatori.
Il pilota trova ancora il modo di irriderlo:
<<<Ehi che modi!!! Perchè tanta fretta amico''''>>>
Phaser non si volta, non ne ha bisogno, ha una memoria ferrea, per questo motivo il Monaco lo utilizza come infiltrato, lui non si dimentica mai niente, mai un nome, un numero, un luogo ed un viso. E aveva visto bene in faccia il bastardo spiritoso, e quanto è vero l'Oscuro non dimenticherà mai quel faccione sorridente.
Phaser giàra a sè stesso la morte del militare, e sorride soddisfatto al pensiero di squartare il bastardo, facendolo piangere come un agnello sgozzato. E quel momento sa che non tarderà troppo, il regno del Monaco è oramai alle porte.
Ma non oggi, oggi i piani sono diversi, oggi scorrerà comunque il sangue su Zion, ma non in quel luogo. E mancano appena 60 minuti all'ora X. Co un ultimo sorriso diabolico il ragazzo prende l'elevatore di servizio, diretto ai livelli bassi di Zion.