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TOPIC CANCELLATO ERRONEAMENTE

Consentimi di dissentire con (quasi) tutte le tue argomentazioni! :mrgreen: O meglio, le trovo valide ma decontestualizzate.

Se vogliamo (giàstamente) scomodare Lao-Tzu, a questo punto perché non ricorrere al celebre mito della Caverna di Platone per capire il concetto di realtà in Matrix' O alla "guerra" medievale fra realisti e nominalisti che emerge, peraltro, nel dialogo fra Rama-Kandra e Neo in Matrix 3 (e che rievoca il "Nome della Rosa" di Eco)'

Qui non si tratta di dissentire, né di essere d'accordo. Non si tratta di scomodare Lao-Tzu o Platone per il gusto di farlo o per capire se è arrivato prima l'uno o l'altro. Si tratta di capire che cosa hanno voluto dire i Wachowschi con questa Trilogia (non col primo film, ma con la trilogia intera) e dove vogliono arrivare.

Ho sempre tacciato di superficialità coloro che sostengono che Matrix 2 e 3 siano un inutile proseguo del primo film. Non è ovviamente il tuo caso, ElHronir, dato che sei tutto fuorché superficiale. Ma francamente trovo inutile e riduttivo pensare a Matrix come ad un'immensa operazione commerciale (che, ripeto, rientra perfettamente nella logica delle cose) o fare digressioni sulla differenza etimologico-semantica fra project e sequel. Abbi pazienza... 😉

Purtroppo ora sono al lavoro e stasera nn rincaserò prima delle 23.00. Ma mi prometto di rispondere punto su punto quando avrò il tempo e la lucidità necessarie.

Purtroppo il topic "Fine della Trilogia farsa..." è stato cancellato erroneamente. Mi scuso con gli intervenuti (fra cui il sottoscritto 🙁 ) e con tutti coloro che avrebbero voluto rispondere...

Fa niente, ma siccome ho sudato sette camicie per mettere insieme un reply, e siccome mi pare contenga alcuni spunti che possono tornare utili a tutti, lo appoggio qui di seguito. :mrgreen:

Temo di non capire l'accezione che dai alla parola SEQUEL. Che cosa avrebbero potuto rispondere i Wachowschi' Avrebbero forse dovuto fare una disquisizione filosofica sul relativismo di cui è permeata tanto la realtà di Matrix quanto quella di Zion' Avrebbero forse dovuto far notare in una CHAT la labilità dei discorsi che Morole-playerheus fa nel primo film e che noi ingenuamente abbiamo preso per oro colato'

No, ma avrebbero molto più semplicemente potuto rispondere, approfittando di quella cassa di risonanza, che la vera Matrix è un grosso libro scritto nelle loro teste e che quello che avevamo appena visto non era che l'inizio. Cmq mi fermo qui, ho letto una volta soltanto la chat famosa in oggetto. Colgo l'occasione per una proposta: che ne dite di analizzare punto per punto quella chat, in un thread apposito, in modo tale da poter aggiàngere un altro mattone a questo nostro edificio comune'

Sublime. La realtà è creata dai nostri sensi, e visto che i sensi sono collegati al nostro cervello, ne deriva che la realtà è creata dal nostro cervello.

Dissento. La 'realtà' pare sia originata dal principio di causalità (siamo nell'ambito delle ipotesi). I nostri apparati sensoriali sono porte percettive, cervello compreso, che misurano le informazioni provenienti da tale principio. Non vorrei apparire presuntuoso, ma esistono esperienze ben precise e documentate di asceti praticanti il buddhismo zen (non sono buddhista: per me rappresenta soltanto una parola per indicare una efficace strada per giàngere ad un tipo di risveglio) che hanno ottenuto di placare la mente, pur continuando a percepire la cosiddetta realtà con tutte le sue trappole. Il buddha conosce se stesso e si getta nel fuoco che non lo consuma (è un modo figurato, un koan, ma rende l'idea'). Se i bisogni e i desideri scatenati dal principio di causalità possono essere dissolti con l'esperienza del risveglio, allora non è il cervello la fonte dei nostri guai, ma qualcosa che sta a monte di esso. La psicanalisi ha dimostrato che il subconscio è una potenza terribile e sconosciuta, le religioni ci hanno mostrato il loro parere, lo zen ha 'sperimentato' funzionalmente una via. Tuttavia, l'umanità versa ancora in un penoso stato di angoscia e sofferenza. Ci deve pur essere un perché' mi rifiuto di credere che l'umanità sia soltanto un campo di pomodori e che la salvezza sia riservata a pochi eletti soltanto.

Ergo, se ci pensiamo bene, è perfettamente possibile che la realtà di Matrix possa non essere la realtà... reale.
Un concetto grandioso. Nulla di nuovo, per carità, scrittori come Dick e altri prima e dopo di lui hanno già affrontato questo tema. Ma è stato proprio tale aspetto (e molto altro, invero) che ci ha fatto apprezzare Matrix, no'

Per quanto ne sappiamo, il primo in assoluto ad accorgersi di questa trappola sensoriale fu Lao Tze che quasi tremila anni fa affrontò la problematica nel suo Tao Te King (nihil sub sole novum). La fisica contemporanea condivide questa antica intuizione di Lao Tze (ricordo un libro, 'Il Tao della fisica' di Fritjof Capra, che trattava l'attualità dell'argomento nel dibattito scientifico). Penso anch'io che Matrix venga apprezzato dalla intellighentja per gli aspetti che giàstamente rilevi tu, così come sono persuaso del fatto che coloro i quali ancora non ne percepiscono la portata ne sono attratti perché intuiscono qualcosa che ancora non vedono (Morole-playerheus: Adesso ti dico perché sei qui... sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti, senti solo che c'è..)..

Quale evidenza' Morole-playerheus ha visto quelle macchine con i SUOI OCCHI! Ma come, non è stato lui a dire che quello che vediamo è costituito da "semplici segnali elettrici interole-playerretati dal cervello"' E chi ce lo dice, allora, che anche Zion non sia un'altra farsa' Un altro costrutto' Ci avremmo mai pensato senza Reloaded' Ci saremmo scervellati senza Revolutions' ORA possiamo dire (e per NOI intendo il GRANDE PUBBLICO, non la bassa percentuale di coloro che approfondiscono talune tematiche filosofiche) di aver compreso certi concetti. Perché' Semplice. Perché abbiamo visto i SEQUELS!

Dissento. Le tematiche sviluppate nei sequels erano già state tutte sollevate nel primo episodio. Gli autori hanno soltanto proposto il loro prodotto, perché ne hanno avuto i mezzi, e perché era giàsto che fosse così, dato che si tratta di una loro creatura. Voglio dire, la rappresentazione fornita nei sequels non è detto che fosse inconoscibile allo spettatore di Matrix'99, ma soltanto 'verificabile' con l'uscita dei sequels. Per inciso, rimango dell'idea che un 'sequel' sia cosa ben diversa da un 'project'.

To be connected.

Purtroppo il topic "Fine della Trilogia farsa..." è stato cancellato erroneamente. Mi scuso con gli intervenuti (fra cui il sottoscritto 🙁 ) e con tutti coloro che avrebbero voluto rispondere...

ANNUNCIO AI MOD: QUANDO SPOSTATE UN TOPIC DA UN FORUM ALL'ALTRO SIETE PREGATI DI NON LASCIARE IL COSIDDETTO "TOPIC OMBRA" NELLA SEZIONE ORIGINALE! SI CREA SOLO CONFUSIONE...

Consentimi di dissentire con (quasi) tutte le tue argomentazioni! :mrgreen: O meglio, le trovo valide ma decontestualizzate.

D'accordo, può essere. Sono qui per imparare.

Se vogliamo (giàstamente) scomodare Lao-Tzu, a questo punto perché non ricorrere al celebre mito della Caverna di Platone per capire il concetto di realtà in Matrix' O alla "guerra" medievale fra realisti e nominalisti che emerge, peraltro, nel dialogo fra Rama-Kandra e Neo in Matrix 3 (e che rievoca il "Nome della Rosa" di Eco)'

Se vogliamo perseverare a decontestualizzare, sì, si può fare.

Qui non si tratta di dissentire, né di essere d'accordo. Non si tratta di scomodare Lao-Tzu o Platone per il gusto di farlo o per capire se è arrivato prima l'uno o l'altro. Si tratta di capire che cosa hanno voluto dire i Wachowschi con questa Trilogia (non col primo film, ma con la trilogia intera) e dove vogliono arrivare.

Non ho affatto "scomodato" Lao Tze (si scrive così) per il solo gusto di farlo. Mi "rattrista" che tu possa soltanto pensarlo. Il Tao della Fisica, i teoremi di Godel e gli studi di Turing stanno a monte di tutta quanta la cyber fiction, perfino del giocattolo dei Wachòs. Ammesso che essi abbiano voluto dire qualcosa di nuovo e non soltanto replicare l'ambiente che frequentano, non possono comunque averlo fatto by-passando le preesistenti matrici culturali testè citate. Ma avevo già detto che avrei volentieri sviluppato l'argomento.

Ho sempre tacciato di superficialità coloro che sostengono che Matrix 2 e 3 siano un inutile proseguo del primo film. Non è ovviamente il tuo caso, ElHronir, dato che sei tutto fuorché superficiale. Ma francamente trovo inutile e riduttivo pensare a Matrix come ad un'immensa operazione commerciale (che, ripeto, rientra perfettamente nella logica delle cose) o fare digressioni sulla differenza etimologico-semantica fra project e sequel. Abbi pazienza... 😉

La mancata percezione della contiguità tra l'uso linguistico dei due termini è un problema tuo, non mio. Dopodiché pazienza ne avrò fin che vuoi, ma nell'ambiente artistico frequentato dai Wacho Bros. la cosa non può passare inosservata, così come sarà a loro ben nota la differenza che intercorre tra un sequel ed un blockbuster.

Saluti pacifici. E non dimenticare che dopotutto oggi è soltanto un uggioso lunedì. :rosik:

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