Cita da morpheus su 13 Maggio 2006, 19:25
Ho acquistato il fumetto. Mi dicono che è diverso dal film...
Vi saprò dire le impressioni fra qualche giorno 😛
Ho letto.
Per un non amante dei fumetti (prediligo la narrativa priva di immagini perché stimola maggiormente l'immaginazione), devo dire che mi ha colpito molto. Per certi versi addirittura migliore, più profondo del film.
Sono un pragmatico e amo visioni politiche votate all'efficienza e al pragmatismo, appunto. Ma chi legge non può non notare la buona fede, la passione, l'amore che muove le azioni di V.
Tradito dalla giàstizia, V si trasforma in giàstiziere per redimere una società che ha sposato la legge e l'ordine a scapito della libertà. Una visione estrema, forse, ma perfettamente plausibile se non si vigila.
V potrebbe essere considerato un fautore della "rivoluzione permanente" (tanto cara a Flores d'Arcais). La dialettica "creazione-distruzione" (propria dell'anarchia, secondo V), altro non è che un modo per mantenere "stabile" la società attraverso cicli inevitabili di creazione e annientamento.
Quella che potrebbe assomigliare ad un'utopia riesce ad essere molto vicina ad una visione realistica delle cose.
La vedrei metaforicamente come un ciclo di vita: dalla nascita quale innocenza e purezza dei valori, alla maturità quale vittoria dell'egoismo, alla morte come fase che prelude ad una rinascita.
Si può essere d'accordo o meno.
Ogni rivoluzione comporta sangue in poco tempo.
Ogni evoluzione, invece, diluisce forse lo stesso sangue in arco di tempo maggiore. Il risultato è sempre il cambiamento.
Eccezionale.
Ho acquistato il fumetto. Mi dicono che è diverso dal film...
Vi saprò dire le impressioni fra qualche giorno 😛
Ho letto.
Per un non amante dei fumetti (prediligo la narrativa priva di immagini perché stimola maggiormente l'immaginazione), devo dire che mi ha colpito molto. Per certi versi addirittura migliore, più profondo del film.
Sono un pragmatico e amo visioni politiche votate all'efficienza e al pragmatismo, appunto. Ma chi legge non può non notare la buona fede, la passione, l'amore che muove le azioni di V.
Tradito dalla giàstizia, V si trasforma in giàstiziere per redimere una società che ha sposato la legge e l'ordine a scapito della libertà. Una visione estrema, forse, ma perfettamente plausibile se non si vigila.
V potrebbe essere considerato un fautore della "rivoluzione permanente" (tanto cara a Flores d'Arcais). La dialettica "creazione-distruzione" (propria dell'anarchia, secondo V), altro non è che un modo per mantenere "stabile" la società attraverso cicli inevitabili di creazione e annientamento.
Quella che potrebbe assomigliare ad un'utopia riesce ad essere molto vicina ad una visione realistica delle cose.
La vedrei metaforicamente come un ciclo di vita: dalla nascita quale innocenza e purezza dei valori, alla maturità quale vittoria dell'egoismo, alla morte come fase che prelude ad una rinascita.
Si può essere d'accordo o meno.
Ogni rivoluzione comporta sangue in poco tempo.
Ogni evoluzione, invece, diluisce forse lo stesso sangue in arco di tempo maggiore. Il risultato è sempre il cambiamento.
Eccezionale.
