GUERRA IN RETE!
Matrix esiste davvero. Dopo la chiusura del popolarissimo sito di file-sharing Megaupload e l’arresto del fondatore tedesco Kim Schmitz, è iniziata una battaglia senza esclusione di colpi fra i pirati informatici e il dipartimento della Giustizia di Washington.
Oltre 5.600 hacker della Rete hanno preso d’assalto il sito ufficiale dell’istituzione, costringendo il Senato americano a rimandare il voto sulla controversa legge antipirateria in internet.
Il leader dei democratici nel Senato degli Stati Uniti Harry Reid ha spiegato che ciò è stato deciso «alla luce dei recenti eventi» sul web.
La legge nel mirino della Rete è composta da due testi diversi: il Sopa (Stop Online Piracy Act) e il Pipa (Protect Ip Act), entrambe ideati per arginare la diffusione ‘pirata’ di contenuti protetti dal copyright.
Per Schmitz e altri suoi ‘simili’, l’accusa è di reati informatici che hanno generato 500 milioni di dollari di danni. Ma la protesta degli hacker di Anonymous non si è fatta attendere e hanno attaccato il sito del dipartimento della giustizia degli Stati Uniti, dell’Eliseo, più quelli del ‘Recording Industry of America’, della ‘Motion Picture Association of America’ e della ‘Universal Music’.
Contro il progetto di legge che ha innescato la battaglia si sono invece scatenati giganti come Wikipedia o Google, Yahoo, Facebook, ma anche decine di altri siti web. L’accusa rivolta a Capitol Hill è chiara: si vuole censurare internet, come in Cina o in Iran.
E anche a livello istituzionale agli oppositori della legge è arrivato un sostegno inaspettato: la vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Agenda digitale e le nuove tecnologie, Neelie Kroes, ha definito «cattivo» il disegno di legge Sopa, sostenendo che «non abbiamo bisogno di una cattiva legislazione, ma piuttosto di proteggere i benefici di una Rete aperta».
Fonte: http://www.lettera43.it/