Il futuro della Rete secondo i guru
Andrew Orlowski
Il noto giornalista britannico della rivista on line “The Register” non prevede un futuro roseo per Internet, in particolare per l’e-mail che “è diventata del tutto inutilizzabile a causa dello spam. Sia in termini di quantità che di qualità delle comunicazioni l’e-mail è stata un disastro”.
Lawrence Lessig
Anche il fondatore del Center for Internet and Society predice tempi bui per Internet. Secondo lui la Rete rischia di finire in mano solo a un manipolo di grandi aziende, che con il benestare dei governi degli Stati più ricchi, non saranno più obbligate alla neutralità e alla trasparenza.
Manuel Castells
Il sociologo spagnolo dell’Università della California e autore di “Galassia Internet” crede che sia complicato analizzare i fenomeni tipici della Rete: “La velocità delle trasformazioni ha reso difficile per la ricerca accademica seguire il ritmo del cambiamento con una scorta adeguata di strumenti empirici sui perché e i per come della società e dell’economia basate su Internet”.
Howard Rheingold
Secondo lo psicologo americano Howard Rheingold, autore del celebre libro ‘Smart Mobs, “le killer application del futuro non saranno né gli hardware né i software, ma le pratiche sociali. I cambiamenti più duraturi arriveranno dal tipo di relazioni, imprese e comunità che l’infrastruttura della Rete rende possibile”.
Linus Torvalds
L’inventore di Linux pensa che sia “la società a cambiare la tecnologia e non il contrario. La tecnologia fissa soltanto i limiti entro cui ci possiamo muovere, e su quanto economicamente possiamo fare”.
Non è un caso che l’ideatore di Linux, a mio modesto parere, abbia centrato pienamente il problema. Futuro nero per le email’ Come giustamente sostiene Geert Lovinck, uno dei massimi studiosi della Rete, nessuno ha smesso di vedere la tv o di acquistare i giornali nonostante la pubblicità. La Rete in mano a poche grandi aziende’ Probabilmente già lo è. Ma il proliferare di siti personali, blogs, communities ci dà (dovrebbe, quanto meno) ampie garanzie di libertà.
Per quanto possiamo crederci “vittime” dei grandi interessi economici, siamo sempre noi, la società, a decretare il successo o l’insuccesso di una tecnologia. In sostanza, sono d’accordo col mitico Linus: il futuro di Internet dipende da noi.