Intervista al Dir. del doppiaggio di Matrix: Pino Colizzi
K: Innanzitutto permettimi di ringraziarti per la tua cortesia e disponibilità.
Da appassionato di cinema e fan di Matrix è per me un onore e un privilegio
poter colloquiare con uno dei più importanti professionisti del cinema
italiano nonché artefice della saga che adoriamo
Pino Colizzi: Il lavoro del direttore di un doppiaggio è simile a quello del sarto che
rivoltava un tempo le giacche consumate. Chi lo fa dovrebbe soltanto saper
scucire e ricucire mettendo l’ago negli stessi punti di chi ha confezionato
il capo originale. Sentirsi autore, o artefice è un grave errore
K: Immagino che il doppiaggio de I Fratelli Grimm sia impegnativo ma anche
molto affascinante
Pino Colizzi: Il film interseca molto bene realtà e fantasia; é interessante. E
l’edizione italiana è buona
K: Il team di doppiaggio della trilogia di Matrix è sicuramente di alto
profilo, con professionisti del calibro di Luca Ward (Neo) , Emanuela Rossi (Trinity), Ennio Coltorti (Agente Smith), Pino Insegno (Link) e tanti altri. Come è avvenuta la scelta dei doppiatori’
Pino Colizzi: Li scelsi io. Il film non partiva osannato come i due che seguirono.
Fosse stato così mi avrebbero chiesto chissà quanti, inutili provini
K: Quali problematiche tecniche ha comportato il doppiaggio della trilogia
rispetto ad altri film’
Pino Colizzi: Problemi tecnici nessuno; ho soltanto dovuto leggere con attenzione i
libri che sono stati “Bibbia” per i fratelli Wachowski
K: Avete avuto particolari difficoltà nel doppiaggio’
Pino Colizzi: Non nel primo. Ma per gli altri due, avere in sala, nella realizzazione
di un’edizione italiana un supervisore americano (perchè i film avevano
assunto un’importanza enorme) al quale spiegare di volta in volta che “piove
che Dio la manda” traduce perfettamente “piove cani e gatti”, è stato un po’
pesante
K: Il fatto di riprendere un lavoro con il doppiaggio dei sequel a distanza
di alcuni anni dall’uscita del primo matrix cosa ha comportato per i
doppiatori’
Pino Colizzi: Mi è bastato ricordare loro come avevamo lasciato
K: Matrix è diventato un autentico fenomeno socio-culturale oltre ad essere
una pietra miliare del cinema. Vi aspettavate tanto successo quando è uscito
il primo film’
Pino Colizzi: Il primo, è un film molto bello. Inevitabile farlo diventare
locomotore di due grossi vagoni commerciali
K: Nell’adattamento in italiano sono state omesse molte parole che probabilmente sarebbero
risultate volgari. E’ stata una scelta voluta’
Pino Colizzi: Si fa per far passare i film in prima serata a Rai uno.
Quando qualcuno verrà a sapere che c’è stato un tempo in cui la parola
“cazzo” veniva coperta da un “bip” che ne è diventato sinonimo, non riuscirà
a crederlo. Pasolini subì, mi pare, trentasei processi per coprolalia. La
volgarità e l’indecenza vanno cercate altrove
K: Personalmente ritengo che il vostro lavoro sia stato ottimo. Come giudichi
tu il risultato ottenuto e se dovessi rifarlo oggi, cosa cambieresti’
Pino Colizzi: lo reputo professionale e non cambierei niente di quanto fatto
K: Ricordi degli aneddoti legati al periodo di lavorazione della trilogia’
Pino Colizzi: Certe volte il doppiaggio è tutto un aneddoto. Lo potete dedurre anche
dalle risposte precedenti
K: Nella tua carriera hai diretto il doppiaggio di numerosi film, (da 007 a
Swordfish, da Die Hard a Time Machine) e hai doppiato alcuni tra i più
grandi attori (da Jack Nicholson a Michael Douglas). A quale film e a quale
attore sei più legato’
Pino Colizzi: A tutti, ma a De Niro in particolare che ho doppiato soltanto nel “Padrino”.
Il direttore era il più grande e l’ultimo dei tanti maestri che ho avuto:
Ettore Giannini. Quando lui smise di fare questo lavoro, non potevo essere
diretto da altri e per questo smisi di fare l’attore nel doppiaggio
K: Ti ringrazio ancora e ti faccio tantissimi in bocca al lupo per l’uscita dei
Fratelli Grimm e per il prosieguo della tua carriera
Pino Colizzi: grazie, ma non carriera; diciamo comodo graduale allontanamento da un
lavoro che non si fa più tanto bene