Libri: “Dentro la Matrice”
Matrix quindi come punto di partenza per una serie di riflessioni sui temi che da esso scaturiscono.
Il viaggio culturale narrato dal libro prende avvio dalle immagini del capolavoro dei Wachowsky e si snoda attraverso percorsi culturali e filosofici alimentati dal dibattito teorico seguito all’uscita del film.
Dentro la matrice, quindi, è un libro che non vuole proporre al lettore un’analisi cinematografica del film, ma è un libro che intende approfondire i temi filosofici che esso sottintende, da Socrate a Platone, da Cartesio a Schopenhauer, fino alle contemporanee correnti di pensiero, spingendo la riflessione fino ad includere altre branche della conoscenza, dalla tecnologia alla religione, dalla fisica alla sociologia.
Le riflessioni che emergono dalla lettura del libro sono incentrate su quattro quesiti fondamentali, fortemente interconnessi tra loro, all’interno dei quali i vari saggi sviluppano un’analisi semplice ed esauriente e che permette al lettore una non difficile comprensione di temi che sono, in ogni caso, profondamente complessi.
Il primo quesito si interroga sulla realtà che ci circonda, sulle possibilità di comprenderne la natura e l’essenza. Siamo in grado di dire se ciò che ci circonda è vero’ Che la realtà come noi la conosciamo è l’unica possibile’
Il secondo quesito invece si incentra sulla relazione tra il corpo e le mente, tra la carne e lo spirito e sulle loro possibilità di interazione come entità singole o come parte di un tutto. E’ ipotizzabile che la mente possa vivere senza il corpo’ La coscienza e la percezione sono indissolubilmente legate alle esperienze materiali’
La terza domanda riguarda la tecnologia e le sue implicazioni nella vita umana, sull’analisi dell’uomo nuovo ‘costretto’ a vivere in un macrocosmo tecnologico che ne ingloba e spesso ne altera la coscienza. E’ possibile ipotizzare un futuro in cui naturale e artificiale finiscano per convivere insieme’ L’uomo diventerà parte essenziale e simbiotica della tecnica che egli stesso ha creato’
L’ultimo punto di riflessione proposto dal libro contempla la possibilità di creare universi virtuali, virtualmente indistinguibili dalla realtà, in cui l’uomo possa smarrire il confine tra illusione e verità fino a perdersi nei meandri di una esistenza fittizia. Può la realtà virtuale avere il sopravvento sulla realtà reale’ Può la realtà virtuale essere accettata e difesa in quanto ‘esteticamente’ superiore alla realtà reale’
Di seguito proponiamo l’intervista che abbiamo realizzato con il curatore del libro e promotore del convegno, Massimiliano Cappuccio, Fondatore e condirettore della rivista di filosofia ‘Chora’ nonchè autore di diversi contributi su temi di filosofia contemporanea.
Domanda: Quali sono i motivi che vi hanno spinto alla realizzazione del convegno “Dentro la Matrice”‘
Risposta: Devo innanzitutto fare una premessa: il convegno è stato organizzato interamente dagli studenti del Corso di Laurea in Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, e in particolare dall’Associazione Astufilo e dalla redazione della rivista Chora.
Quando ho proposto ai miei amici di organizzare il convegno il secondo capitolo della saga era da poco uscito e attendevamo con curiosità l’arrivo del terzo. All’inizio, come spesso vanno queste cose, l’idea di organizzare un congresso scientifico imperniato sulla storia di Matrix è sembrata un po’ uno scherzo, una trovata forse perfino imprudente perché troppo distante dai canoni del linguaggio dell’accademia.Ma si è capito presto quali potenzialità potesse manifestare il progetto: si trattava di creare un’occasione di ampia e alta divulgazione scientifica, un’opportunità di dare spazio -con la massima serietà- ad alcuni temi classici della filosofia utilizzando le immagini del cinema popolare. Penso che ci siamo riusciti, invitando alcuni studiosi di primissimo rilievo: Paolo D’Alessanro, Carlo Formenti, Giulio Giorello, Diego Marconi, Carlo Alberto Redi, Carlo Sini, Corrado Sinigaglia.
Ma il convegno non ha rappresentato soltanto un momento di comunicazione con il pubblico: si è trattato anche di un’autentica occasione di dialogo interdisciplinare e di approfondimento, un’opportunità di interfacciare alcune prospettive filosofiche e scientifiche anche molto distanti tra di loro, discutendo in certi casi di temi molto attuali e gravi, come la questione della clonazione e il preoccupante incancrenimento dei rapporti tra amministrazione politica e ricerca scientifica in Italia. E’ molto interessante, e anche curioso, che alcuni illustri studiosi, come quelli che hanno preso parte al convegno, abbiano trovato il modo di fare il punto della situazione sullo sviluppo delle rispettive discipline lasciandosi stimolare dalle suggestioni contenute in un celebre film di fantascienza.
E infine, ovviamente, si trattava di un gradevolissimo pretesto per chiacchierare di Matrix: quando il convegno ha avuto luogo, il 12 Dicembre 2003, Revolution era già uscito da più di un mese, e aveva suscitato in me in molti altri uno strano senso di insoddisfazione, probabilmente perché aveva lasciato in sospeso moltissimi aspetti tematici del film, non solo direttamente attinenti alla trama, ma anche e soprattutto alla specifica prospettiva filosofica in esso contenuta. Direi che il nostro convegno, e ancor di più il libro che da poco abbiamo pubblicato, hanno rappresentato anche uno spunto per colmare dei vuoti lasciati aperti dalla trilogia e per coltivare alcune curiosità circa la vicenda di Neo e dei suoi compagni.
Domanda: Quali sono stati i risultati in termini di contenuti e di partecipazione al convegno’
Risposta: Durante quella giornata, sfruttando soprattutto le metafore e le potentissime rappresentazioni contenute in Matrix, sono stati introdotti moltissimi temi, ma mi sembra che essi possano essere riassunti in tre nuclei problematici, tre grandi interrogativi che appartengono alla riflessione filosofica di qualsiasi epoca, ma che al giorno d’oggi risultano particolarmente significativi per la loro implicazione reciproca: in primo luogo l’interrogativo, di impronta metafisica e scettica, sulla natura della realtà e sulla possibilità della sua conoscenza; in secondo luogo la domanda, di ascendenza nicciana e heideggeriana, sul destino della tecnica e sulla direzione che essa ha impresso allo sviluppo della cultura occidentale; in terzo luogo il tema della virtualità e dell’impatto che essa ha esercitato sulla coscienza dell’uomo contemporaneo attraverso il vertiginoso progresso delle tecnologie informatiche e dei nuovi mass-media.
Quanto alla partecipazione devo riconoscere che il convegno ha riscosso un notevole interessamento, in primo luogo da parte del pubblico (con quasi 500 convenuti, trai quali vi erano molti operatori del mondo della scuola, studenti universitari e ricercatori), ma anche da parte di giornali come il Corriere della Sera e il Sole24Ore. Anche la televisione era presente al convegno e Skytv trasmetterà le riprese di alcuni interventi dei relatori all’interno di un programma curato dal giornalista Paolo Calcagno: si tratta di una puntata intitolata “Da Platone a Matrix” che andrà in onda sul canale digitale “Kult”. Sarà in prima visione Domenica 11 luglio 2004, alle 22,00
dopodiché sarà continuamente replicata per due anni.
Domanda: I temi che emergono dalla trilogia di Matrix abbracciano diversi filoni della conoscenza, dalla filosofia alla tecnologia; quali, secondo lei, sono le tematiche più significative e/o che meritano maggiore approfondimento e riflessione’
Risposta: Matrix è una efficacissima favola tecnologica ma è anche un tentativo di attualizzare alcuni temi presenti storicamente nel dibattito filosofico. La cosmologia proposta nel film contiene in realtà una complessa mitologia scientista, un universo di rappresentazioni simboliche che offre un’enorme libertà ermeneutica a chi decide di avventurarsi nei suoi meandri. Come è stato notato da Slavoj Zizek, all’interno della fiction messa in scena da Matrix si può trovare un repertorio di metafore e immagini tanto vasto da poter essere impiegato per affrontare un’interminabile sequela di problemi e motivi filosofici.
Tra cui potremmo annoverare: la definizione dello statuto metafisico della nozione di realtà; la dicotomia naturale-artificiale; il problema della virtualità in relazione alle nuove tecnologie digitali; il problema mente-cervello, l’enigma della coscienza e la sfida dell’intelligenza artificiale; la possibilità di modellizzare in termini computazionali e formali la componente qualitativa del vissuto umano; la vita come struttura narrativa, sogno o illusione; il motivo gnostico del risveglio dal mondo ingannevole delle percezioni e della liberazione dal dominio dei sensi; la problematica del determinismo e del libero arbitrio in un mondo interamente riducibile ad eventi meccanici; il tema marxiano del feticismo della merce e l’alienazione concomitante all’avvento dei rapporti di produzione capitalistici. Se il film è riuscito a risvegliare un’autentica riflessione su tutti questi temi evidentemente deve aver sfiorato il nucleo profondo delle domande che giacevano assopite nei milioni di spettatori che hanno comprato il biglietto del cinema.
Domanda: Perchè il libro “Dentro la matrice”‘
Risposta: All’estero sono già uscite moltissime raccolte di questo genere, dedicate appunto alla filosofia di Matrix, ma in Italia è stato tradotto pochissimo di tutto ciò, e in ogni caso non esisteva alcun libro scritto da filosofi nostrani dedicato a questi temi. Un vero peccato, sia per i molti appassionati di Matrix e di fantascienza in generale, sia per chi si interessa di filosofia e, senza pregiudizi, desidera che essa riesca a stabilire un dialogo con inedite forme espressive e con nuovi ambiti di ricerca.
Credo che il nostro libro costituisca un primo passo per colmare queste lacune.
Il libro intendeva rendere conto in primo luogo dei lavori del convegno, e infatti al suo interno potrete trovare le trascrizioni degli interventi dei relatori. Ma il libro è andato anche oltre, raccogliendo i contributi di alcuni studiosi italiani estremamente autorevoli, sviluppando alcune prospettive che non avevano trovato spazio durante il nostro convegno (e neanche in molti altri libri americani, se è per questo): in particolare un notevole spazio è stato riservato all’ambito della filosofia della mente, alla questione filosofica della tecnica e del post-umanesimo, nonché a specifici temi di estetica. Anche coloro che sono interessati ai motivi religiosi contenuti in Matrix troveranno molti spunti singolari, indirizzati soprattutto al simbolismo biblico e ai temi buddistici presenti nei film.
Ancora una volta ci siamo sorpresi di quanti ambiti disciplinari sia possibile mettere proficuamente in contatto partendo da un popolare film di fantascienza, e soprattutto abbiamo constatato con entusiasmo il tenore davvero elevato dei contributi che siamo riusciti a raccogliere: per accorgersene credo che basti dare un’occhiata all’indice del libro
Domanda: La trilogia di Matrix è diventata un autentico fenomeno mediatico-culturale grazie anche a centinaia di siti internet dedicati, a dibattiti e convegni, a decine di libri di approfondimento. Quali sono, a suo avviso, le ragioni di questo fenomeno’
Risposta: La prima cosa che stupisce del successo di Matrix è che esso è stato discusso ben al di là dell’ambito della critica cinematografica, stimolando il dibattito anche negli ambienti specialistici della scienza, della filosofia e degli studi culturali e sociali. Direi che le ragioni sono sostanzialmente tre. La prima, più banale, è che Matrix ha ottenuto un impatto sorprendente, influenzando decisivamente il cinema degli ultimi anni e producendo innumerevoli citazioni e tentativi di imitazione. Trattandosi di un fenomeno mediatico mondiale è naturale che esso abbia attirato l’attenzione di molte persone.
La seconda ragione è che il contenuto del film si presta per sviluppare un lavoro critico di tipo metodico. La metafora proposta dal film è stata capace di riproporre con un linguaggio particolarmente suggestivo alcune delle domande su cui da sempre la filosofia si interroga attraverso l’uso di rappresentazioni immaginifiche. L’ipotesi della matrice, cioè l’ipotesi che la realtà che conosciamo non sia altro che un sogno generato dal computer, si colloca in questa prospettiva, proponendosi come un esperimento mentale, un modello esplicativo che può essere messo in opera, esaminato o sviluppato e che al termine di un percorso argomentativo può essere confermato oppure falsificato.
La terza ragione è che il film stesso, considerato dall’esterno come prodotto culturale e mediatico, è assai rappresentativo dell’immaginario della nostra epoca e caratterizzante rispetto al pensiero di una precisa fase della nostra civiltà: tanto che in esso si ritrovano i sintomi di molte dinamiche storiche, sociali, economiche e culturali. Matrix non è solo un prodotto dell’immaginario collettivo, ma è intervenuto attivamente nella creazione di un nuovo immaginario, esercitando la sua influenza nella direzione di una intensificata percezione consumistica del mondo occidentale: anche per questo è un testo in emblematico cui leggere la specificità culturale della nostra collettività.
Domanda: Ha in progetto altre iniziative legate all’universo Matrix’
Risposta: Personalmente no, attualmente mi occupo principalmente di semiotica, grammatologia e filosofia dell’intelligenza artificiale. Quest’ultimo, bisogna dire, è un ambito di ricerca che molto spesso raccoglie le suggestioni provenienti dalla fantascienza. Per chi fosse interessato ai temi del computazionalismo e alla questione dell’intelligenza artificiale vorrei segnalare un altro convegno organizzato dal mio gruppo, che si terrà i giorni 3 e 4 Novembre 2004 a Milano, presso l’Università degli Studi: si tratta di due giornate dedicate alla figura e al lavoro di Alan Mathison Turing, padre della computer science e primissimo apologeta delle macchine pensanti. Comunque ho ricevuto notizia di alcuni docenti universitari di filosofia che, a Milano e a Torino, utilizzeranno Matrix come uno spunto tematico durante i loro corsi. La storia di Neo e compagni è divenuta senz’altro parte integrante dell’immaginario collettivo della nostra generazione, un po’ come era già successo per Star Wars e Star Trek, ma è innegabile che il destino della “filosofia di Matrix” dipenderà molto da quanto interesse il titolo del film riuscirà a captare in futuro. In particolare bisognerebbe sapere se verrà mai realizzato un quarto episodio della serie… voi cosa ne dite’
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