Matrix e la Filosofia Hacker
Procediamo per gradi, con il primo capitolo della saga:
Sin dalle scene iniziali s’intende che il film narra vicende con protagonisti hacker, non a caso i primi fotogrammi evidenziano un logging (registrazione su file) di una chiamata telefonica (tra l’altro intercettata) effettuata da due hackers della Matrice. Successivamente quando viene inquadrato Neo, addormentato davanti al computer, alla ricerca di notizie su Morpheus, la caratterizzazione diviene più evidente, difatti un hacker è sempre affascinato ed attratto dagli affini più esperti e più abili di lui, da coloro che probabilmente hanno trovato le risposte alle domande che lo assillano. Proprio per questo Neo, ossessionato dalla domanda “Che cos’è Matrix”, cerca Morpheus, l’unico a possedere la risposta.
Se si analizza, tuttavia, la pellicola sulle basi di un’approfondita cognizione hacker, diviene subito evidente come la condizione iniziale del protagonista sia “di formazione”, “di imperfezione”. La qual cosa la si deduce chiaramente dalla scena durante la quale egli consegna il dischetto (contenente probabile materiale pirata) a Choy in cambio di denaro, in sostanza un tipico “crimine informatico”. Ma come la stessa filosofia hacker insegna, il processo formativo è lungo ed impervio, spesso caratterizzato da errori, come appunto il contrabbando di materiale pirata. Ed è proprio durate tale fase d’apprendimento che l’individuo effettua una scelta, sceglie la strada da percorrere e sceglie come percorrerla, sceglie se divenire un |hacker| o un |cracker|. Neo infatti sceglie, decide di seguire le orme di Morpheus, cerca le risposte alle sue domande e non il mero denaro o il fasullo divertimento (come evidenziato dalla scena nel night club).
L’hacker, esattamente come Neo, non è orgoglioso, non si sente il migliore, è umile ed è incline al miglioramento, pronto a ricevere consigli dagli esperti. Spesso è un individuo che vive un’esistenza “anormale”, ben poco serena, non ha scopo nella vita, si sente senza speranze, incatenato, ossessionato da domande alle quali non riesce a dare risposta, domande che spesso sorgono senza un motivo apparentemente valido. L’hacking rappresenta, quindi, l’unico mezzo per dimenticare, per evadere la realtà, una realtà che non offre nulla, o in rari casi propositivi, per migliorarla. E’ evidente come tutto questo si riallacci al personaggio Neo, che rischia di perdere la sua stessa vita, il suo stesso lavoro a causa delle proprie ossessioni. In fin dei conti, nel primo film, la parola “hacker” viene pronunciata, non a caso, esplicitamente innumerevoli volte. Difatti, dalla stessa scena dell’interrogatorio si evince che gli agenti braccano Morpheus proprio perché egli “da buon hacker” è riuscito ad evadere, a violare Matrix, per poter continuare a liberare nuove menti. Per di più Neo, contattato da Morpheus è combattuto, perplesso, ma allo stesso tempo intuisce di trovarsi di fronte ad un’occasione che non gli si ripresenterà, difatti sfidando la legge non cede alle tentazioni degli agenti, sceglie di riporre piena fiducia in Morpheus, come del resto Morpheus la ripone in lui (la fiducia reciproca è alla base della comunità hacker). Allo stesso modo l’hacker coglie al volo i rischi e le occasioni irripetibili, che gli potrebbero permettere di sedare la propria ossessionante sete di conoscenza, tanto da spingerlo oltre i limiti della legalità… legalità stabilita dai potenti. Per contro Neo non è ancora del tutto convito dell’incontro con Morpheus, tant’è che sarà una significativa frase pronunciata da Trinity a dissuaderlo definitivamente:
Aspetta Neo, fidati di me… perché tutto quello che c’è la fuori già lo conosci e io so che non è qui che tu vuoi stare…
Una frase importantissima, sulla base della quale la Matrice può essere paragonata al “mondo” di internet. Un mondo irreale, dalle libertà limitate, scritto e programmato da chi ha il potere, in modo da renderlo una sorta di “prigione mentale” per chi naviga. Difatti in rete si possono reperire un infinità di nozioni, d’informazioni, ma non necessariamente la verità, visto che le regole appunto sono prestabilite da coloro che tirano i fili.
La voglia di Neo d’evadere questo mondo (Matrix) e di scoprire la verità può essere messa sullo stesso piano di quella di un hacker che conosce a fondo internet ma non si accontenta, vuole andare oltre i sistemi di sicurezza finalizzati alla limitazione della mente, alla limitazione delle azioni, per ottenere la verità. Ovviamente Neo è persuaso da Trinity tanto quanto lo sarebbe un hacker, ‘quel mondo là fuori’ da un punto di vista allegorico è esattamente identico a quell’internet limitata contro la quale l’hacker lotta, l’opportunità quindi di poter “eludere” la sicurezza di quella prigione, di poterne cambiare le regole, rappresenta un’occasione unica, da non perdere.
Come se non bastasse, l’atto dell’incontro con Morpheus evidenzia importanti affinità con la filosofia hacker:
– la ricerca: come Morpheus cercava Neo da una vita, gli hacker veterani cercano costantemente “newbie” (novizi) da “liberare”, in modo da rimpinguare le proprie fila.
– la schiavitù: “Tu sei uno schiavo Neo…”, per la cultura hacker gli utenti della rete sono simili a degli “schiavi”, incatenati, limitati dalle misure di sicurezza.
– l’eletto: una figura bramata, sognata dal popolo di Zion, tanto quanto dalla comunità hacker. Colui che ha il potere d’eliminare ogni misura restrittiva, per rendere libera e verità a tutti.
Come se non bastasse, Morpheus afferma:
Uomini d’affari, insegnanti, avvocati, falegnami, le proiezioni mentali degli uomini che vogliamo salvare ma che finché non le avremo salvate queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata, tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema che combatterebbero per difenderlo…
Ne più ne meno di ciò che sostiene la cultura hacker:
Chi naviga, indipendentemente dal potere che ricopre, crede di possedere la verità, assuefatto è certo della veridicità di ciò che gli viene posto davanti e proprio per questo è pronto a lottare, a puntare il dito contro gli hacker, troppo spesso considerati erroneamente causa dei malfunzionamenti della rete. La più grande colpa di un normale utente è quindi l’ignoranza.
Da notare che nel film oltre a Neo e Morpheus sono presenti altre figure significative da un punto di vista allegorico:
– Cypher: egli impersona l’hacker che si pente della propria scelta e delle proprie azioni, che vuole tornare ad essere un normale utente, che tradisce pur di tornar a vivere nella rassicurante illusione. Un fenomeno dilagante, causato da generalizzati drastici giri di vite attuati dalle forze dell’ordine.
– Gli agenti: essi raffigurano gli addetti alla sicurezza della rete, coloro che tentano d’impedire di far trapelare falsità e ipocrisia, coloro che tutelano i luoghi comuni e false figure. Persone con potenti mezzi a disposizione, ai quali difficilmente ci si può opporre, esattamente come gli agenti del film. Ma come in una sorta di sogno hacker irrealizzabile che si concretizza, l’eletto riesce a sconfiggere gli agenti e sul finale pronuncia le seguente frase :
So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro.
Metaforicamente, con questa affermazione Neo, l’hacker di Matrix, si esprime in modo forte, sicuro, ha la volontà di rompere le catene della prigione, di liberarsi, di rendere la rete come alle origini, libera, senza restrizioni, “senza frontiere e confini”. Significativa è l’affermazione “quello che accadrà dopo dipenderà da voi e da loro”, in quanto il “voi” va inteso sia come “voi macchine” sia come “voi spettatori”, mentre il “loro” indica coloro che nel mondo possiedono il potere, gli avidi profittatori, i padroni della rete.
Il secondo film è probabilmente quello nel quale la filosofia hacker è meno presente, tuttavia sono presenti elementi importanti da non trascurare:
– il potenziamento degli Agenti: un dettaglio probabilmente teso ad evidenziare la prontezza dei “potenti” nel procurarsi mezzi sempre più efficaci ed elaborati per contrastare gli hacker.
– la maggiore caratterizzazione di personaggi “di sostegno” come l’Oracolo o il Fabbricante di chiavi: tesa ad evidenziare il lato umano degli hacker, figure spesso mitizzate, che in realtà come tutte le persone necessitano di guide e sostegni.
– la presenza di personaggi quali il Merovingio: rappresentazione figurativa di tutti coloro che sfruttano internet esclusivamente come mezzo di contrabbando, d’arricchimento illegale.
Fondamentale è invece la ricomparsa di Smith, l’ex agente distrutto che torna in Matrix sotto forma di “negativo dell’eletto” (come affermato in Revolutions dall’Oracolo stesso: “Lui è te. E’ il tuo opposto, il tuo negativo”), in quanto gli elementi che lo accomunano ad un virus o ad un cracker sono più che evidenti:
– si propaga velocemente.
– attacca sia utenti normali che hacker.
– non teme i padroni della rete, né si fa problemi a distruggere i sistemi di sicurezza.
L’ex-agente, quindi, ritrae una figura simbolicamente importantissima, difatti gli hacker oltre a cimentarsi in favore della libertà della rete e contro gli abusi dei potenti, per evitare la diffamazione, sono costretti a contrastare i cracker, i lamer, i creatori di virus’ i cosiddetti “pirati informatici”. Smith in sostanza è il cracker, il lamer di Matrix, e viene appunto contrastato dall’eletto, l’hacker.
“Reloaded”, tuttavia, appare piuttosto scarno d’aneddoti legati a tali teorie, proprio in quanto funge essenzialmente da tramite tra l’innovazione iniziale e lo spettacolo finale della trilogia. In ogni caso, come abbiamo potuto vedere, mentre i primi due film raffigurano un’esplicita metafora sull’attuale condizione hacker, “Revolutions” altresì sembrerebbe prospettare una sorta d’allegorica previsione sulle future sorti della rete. Un’allegoria evidenziata dai seguenti punti:
– annientamento della resistenza: così come nel film la città di Zion è destinata alla capitolazione, molto probabilmente nella realtà la comunità hacker è destinata pian piano all’annichilimento.
– diffusione virulenta: nella pellicola Smith si è espande oltre ogni limite, infetta i suoi simili, l’intera Matrice riuscendo persino a raggiungere la comunità di Zion, allo stesso modo, in un futuro non troppo lontano, cracker e lamer potrebbero riuscire a ghermire il controllo della rete infettando appunto sia chi detiene il potere, sia i normali utenti che gli stessi hacker.
– l’ importanza della cooperazione: in “Revolutions” l’Oracolo dichiara apertamente che il destino della matrice e dell’umanità è legato all’operato di tutti, ebbene le sorti di internet un domani potrebbero proprio dipendere dalla cooperazione tra i “signori della rete” e la comunità hacker.
Difatti se in un futuro poi così non tanto improbabile craker e lamer riuscissero realmente a conquistarsi una posizione di potere tale rendere inermi i tutori dei server, dei siti e delle software house, per gli hacker si presenterebbe l’opportunità (come per Neo nel film) d’offrire il proprio supporto in modo da dimostrare il valore dei propri intenti ed ideali. Chi tira i fili delle rete si troverebbe, quindi, costretto ad accogliere l’offerta, in quanto consapevole della posizione di parità tra hacker e pirati informatici nell’utilizzo delle medesime metodologie d’azione. La vittoria, ovviamente, non solo screditerebbe il pregiudizio nei confronti della comunità hacker, ma bensì ne concretizzerebbe scopi ed ideali.
Ebbene, ne più ne meno di ciò che accade nel film, Neo (l’hacker) negoziando con le Macchine (i ‘potenti’ della rete) consegue la cessazione delle ostilità (sopprime il pregiudizio) riuscendo a sconfiggere Smith (il craker).
L’opera dei Wachowski, quindi, analizzata sotto quest’ulteriore luce, sembrerebbe auspicare il conseguimento di moderni e validi propositi attraverso un percorso insito ed obbligato.
Oracolo: nulla accade per caso e tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine.
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note:
1- L’hacker (aldilà dei luoghi comuni e dalle immagini dipinte dai media) non è affatto un criminale, non deturpa ne destabilizza web-site, non si arricchisce indebitamente, bensì è un abile programmatore, sovente autodidatta, attratto dai sistemi informatici, la cui inarrestabile sete di conoscenza lo spinge ad agire ai limiti della legalità ed a mettersi costantemente alla prova, ma sempre in senso positivo, senza arrecare alcun danno.
2 -Le origini dell’hacking sono talmente remote che in principio tale attività non era assolutamente considerata illegale.
3- I temuti pirati informatici, coloro che si avvalgono delle medesime metodologie hacker per lucrare indebitamente ed attuare atti vandalici, in realtà sono cracker, lamer od hacker malicious.
Ps: (Un ringraziamento speciale a Nevelatte per avermi aiutato nella stesura dell’articolo).