Microsoft brevetta il corpo umano
In pratica si tratterebbe di realizzare una “Personal Area Network”, ovvero una rete personale di collegamenti senza fili che sfrutta l’epitelio e le ossa per far interagire numerosi dispositivi hi-tech (telefono cellulari, palmare, orologi, lettori Mp3 e altro ancora).
Tastiere pelose. Il progetto dell’azienda americana – per ora solo ideale – è usare le parti del corpo come se fossero componenti di un computer. In questo senso, il braccio di una persona potrebbe essere utilizzato come una tastiera attraverso la quale digitare e inviare informazioni agli strumenti elettronici tenuti in collegamento non da microprocessori ad infrarossi ma dalla stessa pelle in vesti di semiconduttore.
Cracker in difficoltà. Tra i vantaggi della tecnologia -puntualizza inoltre Microsoft- vi sarebbe la difficoltà per i pirati informatici di accedere alle informazioni inserite in un flusso di dati intracorporeo, praticamente inaccessibile dall’esterno. Ma l’idea di un corpo sostanzialmente cablato non è certo una novità nel panorama dell’hi-tech: Prima del colosso di Redmond, infatti, anche atri big del settore hanno comunque portato avanti sperimentazioni simili. Nel 1996, il Massachusetts Institute of Technology e la Ibm avevano presentato un sistema che permetteva a due persone di scambiarsi i dati delle prorie carte di credito con una semplice stretta di mano.
Più recente e più vicino all’idea di Microsoft invece il progetto della NTT DoCoMo che nel 2000 ha messo a punto una tecnologia che trasformava il corpo umano in un medium broadband capace di trasferire dati ad alta velocità semplicemente attraverso il contatto. Per ora si tratta solo di sperimentazioni, ma il futuro sembra ormai tracciato: il corpo umano sarà un trasmettitore vivente.