Riferimenti biblici in The Matrix
Ma prima di iniziare qualsivoglia riflessione sul significato delle prime due pellicole e ipotizzare teorie più o meno strampalate sul terzo atto della Trilogia (Matrix Revolutions, in programmazione a Novembre), è mia intenzione fornire un background che possa mettere chiunque nella condizione di costruirsi una propria idea in merito.
Fra le varie fonti cui i Fratelli Wachowski hanno attinto per redigere le sceneggiature dei tre film, vi è senza ombra di dubbio la Bibbia.
The Matrix, in particolar modo, è incredibilmente disseminato di riferimenti all’Antico e al Nuovo Testamento. Vediamone alcuni.
Neo significa nuovo ed è anche l’anagramma di One. In inglese The One significa l’Eletto. Il tutto si ricollega alla convinzione di Morpheus secondo la quale Neo è colui che avrebbe liberato gli Uomini da Matrix, la prigione della mente. Analogamente, il termine Cristo deriva dal greco Chrestos e significa Unto del Signore, Eletto. Nella concezione biblica, Cristo è colui che avrebbe liberato l’uomo dalla Morte, la prigione del corpo.
Il numero dell’appartamento di Neo è il 101 (one-o-one).
Ci sono riferimenti biblici (e gnostici) anche nel nome che Neo ha in Matrix (Thomas Anderson): Thomas (TAUMÀ in aramaico, DÌDUMOS in greco) significa gemello. Nel Vangelo gnostico di San Tommaso (il cosiddetto Quinto Vangelo) apprendiamo che questi sarebbe il fratello spirituale del Cristo.
Tommaso fu anche l’apostolo che si mostrò più scettico degli altri nei confronti della Risurrezione di Gesù. Rifiutando la verità dei suoi sensi rispetto a Matrix, anche Neo diventa una sorta di San Tommaso.
Il cognome Anderson significa son of Ander. Ander è un termine che deriva dal nome Adamo. Neo, dunque, è il figlio gemello dell’Uomo, un Nuovo Adamo. Il parallelo con Adamo torna, peraltro, nel nome della via in cui Neo si incontra con Trinity, Adams Street.
Annunciando la venuta dell’Eletto, Morpheus ha una funzione analoga a quella di San Giovanni Battista (vox clamans in deserto).
Il nome della nave di Morpheus, Nebuchadnezzar, si riferisce a Nabucodonosor, re di Babilonia (605-562 a.C.), il quale, nel periodo in cui regnò, distrusse Gerusalemme e ridusse gli Ebrei in schiavitù. Il capitolo 2 del Libro di Daniele inizia così:
Nel secondo anno del suo regno, Nabucodonosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni.
Il nome della nave, dunque, ha una forte connessione con il mondo onirico/fittizio di Matrix. Ma c’è di più.
“Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione”.
Sospettando che “i maghi, gli astrologi, gli incantatori” siano dei ciarlatani, Nabucodonosor chiede loro la spiegazione di un sogno che non vuole però rivelare. La risposta dei sedicenti saggi è scontata:
“Non c`è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo. La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini”.
Deluso dalle scuse accampate dai maghi, Nabucodonosor ordina l’uccisione di tutti i saggi, compresi i loro apprendisti. Fra questi ultimi vi è Daniele (autore dell’omonimo Libro dell’Antico Testamento), il quale, disperato, si rivolge a Dio pregandolo di rivelargli il sogno del re. Il Signore, mosso dalla fede del giovane, esaudisce le sue preghiere. Daniele chiede udienza a Nabucodonosor e gli rivela il sogno, fornendone un’interpretazione tanto saggia quanto convincente.
Quindi rivolto a Daniele gli disse: “Certo, il vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero”.
Il riferimento a Nabucodonosor, dunque, potrebbe essere legato all’idea che solo Dio può rivelare la verità dei sogni. Allo stesso modo, in quanto Eletto, Neo è l’unico in grado di mostrare all’Umanità la verità su Matrix.
Da notare la placca col nome della nave: “MARK III N° 11, NebuchadnezzaR., Made in the USA, Year 2069”. Il versetto della Bibbia (Marco 3:11) a tal proposito recita: “e gli spiriti impuri, ogniqualvolta vedono Lui, cadono di fronte a Lui e gridano dicendo ‘Tu sei il Figlio di Dio'”. Altro riferimento a Neo’
Il nome Trinity rievoca inequivocabilmente la Trinità. Insieme a Morpheus (il Padre) e a Neo (il Figlio), Trinity (lo Spirito Santo) ricompone il trittico divino dei vangeli. La stanza d’albergo in cui la ragazza viene sorpresa dagli agenti di polizia nelle primissime scene del film è la 303 (ulteriore rimando alla Trinità). Il bacio di Trinity, grazie al quale Neo risorge e riesce a vedere oltre l’inganno di Matrix, è un gesto paragonabile al soffio vitale con cui Dio ha creato l’uomo e con cui Gesù ha trasmesso lo Spirito Santo ai suoi discepoli, iniziandoli ad una nuova vita nella fede.
Cypher incarna la figura di Giuda, il traditore. Egli non crede più nella profezia dell’Eletto e “vende” i suoi compagni per ritornare alla comoda ignoranza di Matrix. Quando Cypher incontra l’Agente Smith, lo vediamo mangiare una grossa e succulenta bistecca, forte rappresentazione visiva dei piaceri carnali per i quali egli tradisce i suoi amici. Il nome Cypher ha un evidente legame con “Lucifer”, l’Angelo caduto (nel film Angel Heart il nome del personaggio interpretato da Robert De Niro è – guarda un po’ – Louis Ciphre).
Nella scena finale del film Neo è in una cabina telefonica. Ecco ciò che dice:
“So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire. Sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole né controlli, senza frontiere né confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo dipenderà da voi e da loro”.
Pronunciate queste parole, Neo aggancia la cornetta e vola verso l’alto. La scena è paragonabile al momento in cui Cristo ascende al Cielo per sedere alla destra del Padre. Prima dell’ascensione, davanti ai suoi discepoli, Gesù dice:
“Mi è stato dato ogni potere in Cielo e in Terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. (Matteo, 18:20)
In entrambi i casi, le sorti del mondo dipendono dagli uomini.
Dulcis in fundo Zion. Nella Bibbia, Sion è la città di Dio. In Matrix, Zion è l’unica città in cui gli uomini sono veramente liberi. Nell’Antico Testamento la città faceva riferimento a Gerusalemme, mentre nel Nuovo Testamento la Città di Dio, oltre a Gerusalemme, si riferisce al Paradiso, luogo dell’incontro fra l’umano e il divino.