Short Circuit
Facendosi largo tra il nugolo di operai raccolti a semicerchio, il responsabile di quel settore della fabbrica, con la fronte imperlata di sudore, si affacciò rapido accanto all’enorme mole metallica della troncatrice
– Che è successo’!’!!! Che è successo dannazione!! ‘ disse gettando a terra le protezioni per gli occhi, ed i guanti
Un operaio era chinato su di un altro che giaceva seduto a terra in mezzo ad una pozza di sangue, il malcapitato era sbiancato in volto e si reggeva con una mano l’altra insanguinata, da cui all’altezza del polso un fiotto di sangue arterioso pulsava copioso sulla sua tuta da lavoro.
– Signore , Nicholas si è ferito al polso con la troncatrice, il guanto di protezione si è lacerato, ma fortunatamente è riuscito ad evitare il peggio ritirandosi all’ultimo istante’. Ha comunque perso molto sangue, penso che stia per perdere i sensi’.
Dicendo questo finì di stringere attorno al bicipite dello sventurato un sudicio straccio per arginare l’emorragia
– Nicholas’ Nicholas’ forza amico forza , l’ambulanza sta già arrivando non preoccuparti te la caverai’Nicholas cerca di stawe svewoow’.. Nichwwwass uuuslas”
La vista di Nicholas si stava annebbiando, il brusio di tutti quegli uomini attorno a lui si faceva sempre più lontano, l’immagine del suo compagno che gli parlava veniva come assorbita dal grigiore della fabbrica, che si colorava tra sfavilli improvvisi del nero più cupo.
Quando riprese i sensi si trovava sdraiato sul letto di quella che sembrava essere una sterile camera dell’ospedale della zona industriale di Topps.
Era sdraiato nel primo letto di una fila di cinque, con i sensi ancora confusi si voltò di lato e vide un altro degente che gli sorrideva con una vistosa benda sull’occhio, mentre poco più in là un dottore stava controllando lo stato di guarigione del braccio amputato di un altro paziente che rispondeva con dei cenni del capo mantenendo uno sguardo allo stesso tempo assente e triste.
Quell’immagine suscitò in lui il rifluire dei ricordi recenti, e il terrore di aver perso per sempre la mano lo pervase.
Si sollevò di scatto a sedere sul letto portandosi istintivamente la mano sinistra a prendere quella destra, ritrovandosi pero a stringere un’enorme e corposa fasciatura.
– Tranquillo signor’. Signor Nicholas ‘ disse il medico dando una rapida sbirciata al cartellino con il nome ai piedi del letto
– A lei è andata meglio, se la caverà solo con un po’ di dolore, e presto otterrà nuovamente almeno l’80% della mobilità della mano ‘. Si tranquillizzi ora’e mi spieghi come diavolo ha fatto ad avvicinarsi in quella maniera alla troncatrice’.
Nicholas continuava a toccarsi la fasciatura, come per assicurarsi che la mano fosse effettivamente ancora lì , non sentiva alcun tipo di dolore, nemmeno la sensazione del tatto era presente su entrambe le mani, gli stava succedendo di nuovo’
– Dottore’ vede, è da un paio di mesi che ogni tanto e sempre più frequentemente, mi capita di perdere il senso del tatto, e contemporaneamente non sento dolore
Il dottore inarcò le sopracciglia in uno sguardo preoccupato, contemporaneamente la spia rossa su di una telecamera di sorveglianza posta in un angolo della camera si accese
– Strano, molto strano’.e questa mancanza sensoriale le si presenta solo a livello degli arti’
– No, in tutto al corpo.., pensi che una settimana fa per sbaglio mi rovesciai sullo stomaco una caffettiera bollente, e solo dopo qualche istante sentii il bruciore’ perché è esattamente così che accade’ e come se ci fosse un cortocircuito del mio sistema nervoso, sparisce senza avvertimenti e poi alla stessa maniera di come se ne è andato tutto ritorna normale’
– So di una malattia che presenta questi sintomi, faremo delle analisi accurate in merito, ora si stenda e si riposi, ha perso molto sangue, quindi lasci fare a noi e vedrà che la rimetteremo a posto aggiustando tutti i suoi problemi.
La spia della telecamera si spense inosservata, mentre il dottore usciva dalla stanza.
Era da una vita che non passeggiava più per le vie di Bishan, rammentava che da piccolo quando ancora abitava in quel quartiere era solito recarsi con sua sorella in un piccolo parco pubblico dove sorgeva una monumento chiamato ‘la statua di Xianju’. Passava intere ore ad osservarla, gli incuteva rispetto, e aveva allo stesso tempo il potere di rilassarlo e farlo concentrare, meditare, si sentiva come protetto accanto a quella statua.
Finalmente dopo tanti anni passati a lavorare senza sosta e tregua nelle industrie del quartiere Topps, ora grazie al periodo di malattia (non che al congruo indennizzo assicurativo che gli era stato fornito dalla industria nella quale lavorava), disponeva dei mezzi e del tempo per rivisitare quei luoghi a lui cari nei quali aveva trascorso la sua infanzia.
Dal momento in cui era stato dimesso dall’ospedale si sentiva più rilassato, i dottori gli avevano assicurato che la mano con il passare del tempo sarebbe tornata a posto, e che i suoi strani disturbi del sistema nervoso sarebbero completamente spariti grazie alla nuova medicina che gli era stata prescritta, un brevetto della Kalt Corporation, che produceva l’efficacissimo Trepanex .
Gli tornò alla mente lo spot televisivo in cui si vedeva un uomo afflitto da mal di testa con una sorta di pungiglione che gli trafiggeva il cranio, che doveva rappresentare il dolore, poi una mano fuori campo porgeva un bicchiere d’acqua accompagnato da una pillola blu e lo spot recitava’ ‘Con Trepanex vi risveglierete al caldo del vostro letto come se non aveste mai avuto mal di testa’, seguito dalla canzoncina stupida e rilassante che piaceva tanto a tutti’..
Si sentiva leggero, quasi allegro, mentre svoltò l’angolo che lo avrebbe portato all’ingresso della piazza un tempo a lui familiare.
Era ancora lì, si ergeva al centro imponente a dominare tutta l’area circostante, le panchine disposte ai suoi lati erano vuote, in effetti solo poche persone passeggiavano nella piazza o attorno alla statua.
Non c’era traccia della folla che frequentava lo stesso luogo nei ricordi della sua infanzia.
Quello che invece era rimasto immutato erano le sensazioni… sicurezza, potere, forza, tranquillità, come se quella strana scultura irradiasse in modo concentrico una sorta di scudo, di protezione che avvolgeva l’intera area della piazza.
– Harry’.. che mi venga un colpo tu sei Harry Nicholas’. questo si che è un evento’.. Harry sono io ‘Frank Hammond’.. andavamo a scuola insieme ti ricordi’!
– Frank’!’ Certo si Frank ‘ ehi ma sei cambiato moltissimo, l’ultima volta che ci siamo visti io ti guardavo dall’alto al basso ‘ mentre ora è l’inverso’
I due vecchi amici si abbracciarono e si guardarono a lungo l’un l’altro’
– Harry vieni sediamoci e parliamo dei vecchi tempi’.. ma che ti è successo alla mano’!’ Niente di grave spero’.
Nicholas alzò la mano mostrando la fasciatura e scrollò le spalle
– No Frank niente di grave, un piccolo incidente sul lavoro, ora sono in malattia , e sto approfittando di questa situazione per tornare alle mie origini, e fuggire, anche se per poco, a quel senso di schiavitù opprimente che ci spinge a lavorare solamente per produrre…. produrre energia’ forza lavoro per questo mondo che non può fermarsi ad aspettare’..
Frank sospirò e guardò verso al cielo
– A chi lo dici Harry, a volte mi sembra di essere un prigioniero recluso a cui è stata data un illusione di libertà, pitturando le pareti della sua cella con scene di vita quotidiana’..
– Frank ma come mai la piazza è quasi vuota’!, ricordo perfettamente che per sedersi su una di queste panchine dovevi fare a botte, mentre ora’ beh ci rimane solo l’imbarazzo della scelta’.
– Vedi Harry, le cose sono un po’ cambiate, da quando giocavamo allegri per tutto il quartiere’.Tutto il distretto internazionale della city è oramai governato da delle gang, che fanno il bello e il cattivo tempo.
Qui a Bishan i padroni sono i Silver Dragon, e spesso spadroneggiano in questa piazza’ quindi la gente per lo più preferisce tenersi alla larga, ma ci sono ancora alcuni ossi duri come il qui presente, che vengono quotidianamente accanto alla statua’ per riflettere sui problemi quotidiani e trovarne soluzioni”
Guarda’- disse sorridendo verso l’amico ‘ ad esempio se oggi non fossi venuto qui, non ti avrei mai incontrato.. e ora chissà grazie a questo incontro cosa ci riserverà il destino’
Il suono delle scariche elettriche che correvano veloci da un anello all’altro delle torri energetiche, veniva intervallato dal sibilo del vento che soffiava tra i pod degli umani collegati a Matrix, mentre al di sopra di tutto, in lontananza, le spesse coltri di nubi nere cambiavo continuamente di forma e densità spinte da correnti magnetiche, create dalla composizione interna delle nubi stesse e dall’energia solare, che però enorme e benevola non riusciva a far penetrare la propria luce al di sotto di esse.
Era molto raro ma non impossibile che dei fulmini che si caricavano in atmosfera, colpissero la struttura metallica delle torri di produzione energetica, difese da imponenti parafulmini sul loro più alto pinnacolo, ma quando questo accadeva, il fulmine faceva breccia all’interno dei pod, distruggendo e rendendo inoperativi interi anelli, danneggiando cosi anche zone circostanti al punto d’impatto della scarica.
Era proprio quello che era successo un paio di mesi prima, più di trecento umani erano morti, il fulmine aveva causato un enorme cortocircuito che aveva spento un’intera torre di produzione.
Immediatamente le macchine addette alla manutenzione degli impianti si erano attivate per riparare il danno subito e ripristinare il flusso energetico della torre.
La loro efficienza era impressionante , in meno di mezz’ora tutti i 300 pod erano stati sostituiti, nuovi neonati erano stati inseriti al loro interno, mentre i corpi degli umani morti venivano liquefatti e re-immessi nell’impianto di alimentazione delle torri.
I circuiti danneggiati della rete di neurosimulazione erano stati interamente sostituiti, solamente la riparazione dei problemi minori ed insignificanti era stata posticipata ad un successivo controllo pianificato.
La produzione energetica non poteva fermarsi, lo scopo principale di quelle alte torri rimaneva essere la produzione di energia elettrica per il mondo delle macchine.
L’unità di manutenzione D4S-t stava per concludere il suo compito pianificato di sistemare i danni minori delle apparecchiature che trasmettevano le sensazioni al sistema nervoso degli umani collegati, il programma di interfacciamento tra la neurosimulazione ed il software di controllo ed analisi della torre 44/b, la guidava verso i pod che sembrava avessero subito danni.
Tali danni non compromettevano la normale produzione di energia, ma provocavano disturbi nella ricezione del segnate portante di Matrix verso i soggetti collegati all’interno dei pod danneggiati.
Il sistema di controllo lavorava sui due fronti:
Non appena all’interno della simulazione un soggetto mostrava di accusare disturbi alla percezione della realtà simulata, il sistema registrava l’informazione, localizzava il pod nel quale era racchiuso il soggetto ed inviava l’unità D4S-t a riparare il danno.
Al di sopra della torre 44/b nuvole sempre più dense si scontravano tra di loro, e dalla massa oscura bagliori luminescenti testimoniavano la furia che si stava scatenando all’interno di esse.
Un flusso di dati scorreva attraverso il siliceo microprocessore dell’unità D4S-t
‘Soggetto AA54328, Nicholas Harry , sistema di diffusione impulsi tattili e dolorosi danneggiato, causa: cortocircuito esteso su scheda logica MHS. Soluzione: sostituzione intera scheda logica MHS. Azione intrapresa: sostituzione in corso”’.’
Harry sorrideva al ritrovato amico, pensando quanto vere potessero essere le sue parole sul destino, ma improvvisamente senza nessun preavviso quello che lui conosceva come realtà si spense.
La sua mente piombò in una sorta di umido e rossastro incubo, sapeva che il suo corpo stava respirando, provò a portare istintivamente le mani verso gli occhi, ma il dolore proveniente dai suoi arti spezzò ogni sua volontà.
Provò la sensazione come se i suoi muscoli fossero atrofizzati, come dopo una lunghissima degenza senza potersi muovere.
Il panico stava diffondendosi nella sua mente , il pensiero seguente fu quello di cercare di urlare ma qualcosa occupava l’interno della sua gola”.
– Dio mio Harry ma che ti succede mi hai fatto prendere uno spavento’..
Le immagini erano tornate, tutti i sensi riportarono la sua mente a quella che lui considerava la realtà
Si ritrovò con le mani di fronte alla faccia e dietro le quali il viso di Frank appariva scioccato e confuso’.
– Cosa’ cosa mi è successo’.
– Harry, ti sei messo ad urlare all’improvviso come se avessi visto il diavolo in persona. Un altro scherzo come questo e giuro che ci rimetto le penne’..
– Stavo’ stavo ascoltandoti , quando all’improvviso ho come avuto un’allucinazione’.solo che era talmente vivida’ non so spiegarti, sembrava più reale della realtà stessa’ non capisco’
Il rombo tumultuoso dei tuoni sovrastava quello delle scariche elettriche, nubi densissime si scontravano tra loro ammassando un’enorme quantitativo di energia’.
Il braccio meccanico dell’unità D4S-t rientrò nella sua sede dopo aver riposto la scheda MHS difettosa all’interno del vano di immagazzinamento, il flusso di dati riprese a scorrere:
‘Preparazione trasmissione verso sistema operativo manutenzione’. Sostituzione modulo MHS del pod n° AA54328 avvenuto con successo, ciclo di manutenzione pianificata terminata, tutto in ordine e perfettamente funzionante, in attesa di ricevere ordini” invio in corso”.invio in corso’.’
La nube al di sopra della torre 44/b aveva accumulato un enorme quantitativo di energia elettrostatica, di lì a breve un’ enorme saetta si sarebbe scaricata verso al più vicino punto metallico la cui conduttività altissima avrebbe scaricato a terra quella enorme differenza di potenziale elettrico.
‘Ricezione dati in corso’. Operazioni di manutenzione terminate, estendere antenna di ricezione a basso consumo, ancorarsi alla torre, disattivarsi e rimanere sul luogo fino a nuove istruzioni’. Fine trasmissione.’
L’unita D4S-t ruotò su se stessa ancorandosi alla struttura portante della torre, un vano sul dorso metallico dell’unità si aprì, ed un braccio metallico ne fuoriuscì allungandosi e protendendosi verso il cielo nero, pronto a captare i messaggi che gli sarebbero stati inviati durante lo stand-by.
Un’ antenna protesa verso il cielo, come un dito metallico proteso allo spasimo verso l’alto per cercare il contatto con la mano di Dio’.
Uno schianto terribile illuminò l’intera torre’ il fulmine si propagò dalle nubi verso i parafulmini , ma il suo tragitto deviò incanalandosi all’interno dell’antenna ricevente dell’unità D4S-t, che cessò per sempre la sua apparente vita meccanica.
– Harry , ma stai bene ”’ che ti succede ora’ riesci a sentirmi”’
Lo sguardo di Harry era spalancato, lo spavento dell’incubo precedente era appena svanito, ed ora un nuovo orrore si mostrava ai suoi occhi.
Vedeva e percepiva la realtà circostante, ma non come prima, ma come la rappresentazione vettoriale della realtà stessa, la cui composizione era un fluire costante, un pulsare incessante di strani simboli di codice che correvano lungo questa sorta di linee vettoriali
‘Non può essere un’allucinazione, non può essere” pensò Harry tra se. ‘C’è qualcosa che non va in questo mondo, non può essere un caso, prima i mie sensi che spariscono, poi quella sensazione di realtà vivida , ed ora questo’.che diavolo mi sta succedendo’!”
– Harry , Harry mi senti’. Hei amico fossi in te mi riposerei un poco, non hai proprio l’aria di uno che sta bene, ti porto subito ad un ospedale, ma ti consiglio di tenerti per te il discorso delle allucinazioni, o ti prenderanno per un pazzo, ti imbottiranno di farmaci fino a farti diventare un vegetale’
– Grazie Frank grazie, ma ora sto meglio è stato solo un momento’. Hai ragione sai’ non dirò a nessuno delle mie allucinazioni, ora tutto è passato”
– Harry” certo che sei proprio strano’.. per me hai respirato qualcosa di nocivo nella fabbrica dove lavori’ io lo dico sempre, prima ti sfruttano, e poi quando non servi più ti gettano nella spazzatura’.. Mondo bastardo’ su, su ora seguimi ti porto a casa mia che ci sediamo attorno ad una fumante tazza di the a raccontarci dei bei tempi andati’..
– Si Frank andiamo, sono curioso , da oggi vedrò il mondo con degli occhi nuovi’ fammi strada’
I due si alzarono dalla panchina incamminandosi in direzione della casa di Frank, un momento prima di svoltare l’angolo Harry si voltò guardando in direzione della statua’ al suo posto si ergeva una luminosa esplosione di energia dorata che propagava i suoi raggi all’interno della piccola piazza quasi deserta, lo sfavillio sembrò toccarlo per un istante.
Arresto per un attimo il passo, e come quando da piccolo in quel luogo trovava la soluzione ai suoi problemi, le sue idee confuse si schiarirono
‘tornerò al mio lavoro e tutto tornerà a posto come prima’ nessuno noterà Harry Nicholas, sarò solo uno dei tanti schiavi del sistema che credono di vivere nel mondo reale”’
La probabilità che un fulmine colpisca due volte lo stesso punto è bassissima, a meno che il fulmine in questione non si riveli essere il dito di Dio – uomo di fede