The Matrix: fra Cyberpunk e Postmodernismo
>>> Che cos’è il Cyberpunk’
The Cyberpunk is no literature genre anymore, not even an ordinary subculture. The Cyberpunk is a stand-alone new culture, offspring of the new age. A culture that unites our common interests and views.
We are a unit.
We are Cyberpunks.
(tratto da “A Cyberpunk Manifesto”)
Come emerge chiaramente nella citazione, il Cyberpunk nasce come genere letterario per poi diventare un vero e proprio femomeno culturale. Il fondatore inconsapevole del Cyberpunk è stato William Gibson, americano di nascita e canadese di adozione, autore di “Neuromante” (titolo originale “Neuromancer”).
Pubblicato nel 1984 e divenuto in breve un romanzo culto, “Neuromante” descrive con un linguaggio duro ed esasperato un mondo tetro e surreale, dominato dalla simbiosi uomo-macchina.
“Il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto”.
Neuromante inizia con una forte similitudine che lascia subito intravedere uno dei temi fondamentali del romanzo: tecnologia e istinto di morte sono indissolubilmente legati. Il messaggio è sconcertante: senza la tecnologia, il “simulacro, all’uomo non resta altro che il nichilismo, il vuoto psicofisico.
Ormai irrimediabilmente alienato dalla natura, l’uomo crea un ambiente completamente virtuale che assurge a vero e proprio sostituto artificiale della natura stessa. Il ciberspazio viene descritto da Gibson come una droga essuefacente, senza la quale gli uomini si sentono incompleti, vuoti, depressi. Chi non riesce a “collegarsi” (come accade al protagonista Case, privato per vendetta della capacità di accedere alla realtà virtuale) diventa autolesionista al punto tale da desiderare la morte.
E’ sintomatico (pensate che siamo nel 1984!) che Gibson dia al ciberspazio il nome di MATRICE.
aveva operato in un trip quasi permanente di adrenalina, un effetto collaterale della giovinezza e dell’efficienza, collegato a un deck da ciberspazio su misura che proiettava la sua coscienza disincarnata in un’allucinazione consensuale: la matrice.
La matrice ha le sue radici nei primi videogiochi, nei primi programmi di grafica e negli esperimenti militari con gli spinotti cranici.
“Cyberspazio: un’allucinazione vissuta consensualmente ogni giorno da miliardi di operatori legali Una rappresentazione grafica di dati ricavati dalle memorie di ogni computer del sistema umano…”
I punti di contatto con The Matrix sono sorprendenti. Dal concetto di Matrice all’uso degli spinotti cranici. E d’altronde gli stessi fratelli Wachowski, nella loro ormai celebre chattata con i fans, hanno mostrato interesse per l’opera di Gibson.
Neotek: How much of an influence was William Gibson in the production and design of this movie’
WachowskiBros: We’re big fans of William Gibson’s work.
Il mondo descritto in Neuromante è probabilmente lo stesso che vedremo in Matrix Revolutions. Per ora non fornirò alcuna personale previsione o interpretazione dell’episodio finale della Trilogia, ma è mia opinione che il Cyberpunk abbia influito sui Wachowski assai più della cultura biblico-gnostica (che resta un affascinante mezzo espressivo più che un vero fine narrativo).
L’universo di Neuromante è popolato da “cyborg”. Tutti, chi più chi meno, sono dei cyborg. Lo è Molly, la compagna di avventure di Case, che si è fatta installare degli occhi elettronici a specchio e dieci lame retrattili nelle dita (una sorta di Wolverine in versione femminile, proprio come in X-Men II). Lo è Ratz, il barista di Chiba che ha una protesi meccanica al posto del braccio.
Ma lo stesso Case è un cyborg nel momento in cui “digita se stesso” nel deck da ciberspazio, collegato tramite gli elettrodi sulle tempie. E lo sono tutte le altre personalità “ricostruite” che vengono descritte da Gibson. Non ci sono più corpi naturali: tessuti e organi vengono riparati e ricostruiti secondo i desideri e le necessità. Addirittura le personalità dei morti possono essere riprodotte e immagazzinate in “costrutti” informatici.
Il corpo sostanzialmente non esiste più. Esistono solo personalità disincarnate che possono operare nel ciberspazio.
Il Cyberpunk nasce dunque nei primi anni ’80, in un periodo di crisi di identità e valori che molti addetti ai lavori hanno definito Postmodernismo.
>>> Che cos’è il Postmodernismo’
Prima varrebbe la pena di chiedersi che cosa si intende per Modernità. Non è questo il luogo adatto per disquisizioni politiche e filosofiche (che risulterebbero per forza di cose incomplete ed approssimative), tuttavia possiamo genericamente affermare che la Modernità corridponde alla Società sorta dopo le due grandi Rivoluzioni del XVIII e del XIX secolo: la Rivoluzione francese e la Rivoluzione industriale.
L’obiettivo supremo che la Modernità si prefigge è di fare dell’uomo l’unico soggetto responsabile della propria storia. Il “novus homo” della Rivoluzione francese presto evolve nell’ “Ubermensch” nietzscheano, che crede di saper forgiare un tempo dominato dal progresso tecnologico e di poter afferrare il futuro accelerando il presente.
Dopo aver capovolto l’ordine gerarchico medievale in cima al quale vi è Dio ed essersi “sostituito” a lui, l’uomo occidentale entra in crisi proprio perché non riesce a controllare tutta la libertà e tutto il potere che ha acquisito. Come ha affermato Huxley, “a man’s worst difficulties begin when he is able to do what he likes”.
Il termine Postmodernismo, dunque, designa l’emergere di una pluralità di fattori, cioè di ambienti e di connessioni interpersonali, capaci di mettere in discussione tutto ciò che la ragione umana ha conquistato fin qui. L’uomo, in sostanza, smaschera le illusioni della scienza e della tecnica e si accorge che a governare la sua razionalità è paradossalmente “il movimento caotico dei desideri e dei bisogni”.
In che cosa consiste questa inversione di tendenza e quali sono i suoi aspetti più significativi’
>>> Innanzitutto si assiste ad una rivalutazione del quotidiano, del presente inteso come “carpe diem”, cioè come godimento dell’attimo fuggente. Di qui, il nuovo edonismo che domina ormai una società largamente secolarizzata e de-valorizzata.
>>> Un altro aspetto del postmoderno è l’affermazione del pluralismo, cioè di una molteplicità di linguaggi, di modi di pensare, di sistemi economici e politici e soprattutto di culture e religioni. Compaiono “nuove forme di mitologismo” e si assiste ad un sincretismo culturale (come la “New Age”) che lungi dall’unire macro-culture, le frammenta in micro-culture a misura di individuo. Si passa così dal pluralismo al relativismo gnoseologico, etico e metafisico.
Come si collega tutto questo a Matrix e al Cyberpunk’
Cominciamo col dire che il Cyberpunk è un esempio eccellente di letteratura postmoderna. In quest’ottica, The Matrix è una riuscita traslazione cinematografica delle idee che costituiscono i due fenomeni culturali che stiamo trattando.
Non è un caso che in The Matrix i Fratelli Wachowski facciano palese riferimento all’opera “Simulacra and Simulation” di Jean Baudrillard, la “bibbia” del modo di sentire postmoderno. Il libro viene usato da Neo come contenitore di software illegale, proprio come i pistoleri dei film western usavano nascondere le loro armi nella Bibbia.
Il fatto che Neo apra il volume al capitolo “On Nihilism” non fa che confermare quanto detto a proposito di “Neuromante”. Essere nella Matrice è per Gibson una condizione normale oltre che necessaria. E nel ciberspazio l’intercambiabilità dei corpi (analogamente a quanto avviene agli Agenti in Matrix) li spoglia completamente di ogni carattere sacrale per farne semplici involucri, significanti che hanno smarrito il loro significato.
Ecco dove risiede il senso del nichilismo: nell’immaterialità di una società in bilico fra presente e futuro.
Chissà che Matrix Revolutions, al di là di ogni facile previsione, non sia depositario di questa verità…