Nella battaglia
svoltasi ad Âmon-Hen,
Merry e Pipino vengono rapiti dagli Uruk-Hai, decisi a condurli
ad Isengard al cospetto dello stregone bianco Saruman. Nel frattempo
Aragorn,
Legolas e Gimli si mettono all'inseguimento dei rapitori. Una
volta arrivati nelle terre del Riddermark, si imbattono in un
gruppo di
cavalieri guidati dal nipote del re di Rohan, Eomer, ingiustamente
bandito a causa degli intrighi tessuti da Vermiliguo, Consigliere
del re e segreto alleato di Saruman. I tre apprendono da Eomer
del recente scontro fra i cavalieri di Rohan e un'orda di Uruk-Hai
che
transitava in quelle terre. Degli hobbit, però, nessuna
traccia.
Merry
e Pipino, infatti, approfittando dell'attacco dei cavalieri,
sono riusciti a fuggire nella foresta di Fangorn, un bosco abitato
dagli Ent, i cosiddetti "pastori di alberi". Queste
creature fantastiche non sono altro che enormi arbusti dotati
di intelligenza e capacità di
movimento. Nella foresta di Fangorn i due hobbit incontrano
Barbalbero, capo degli Ent, il quale li conduce da Gandalf,
creduto morto nelle miniere di Moria dai membri superstiti della
Compagnia dell'Anello. La mattina seguente, dopo aver
scoperto
che
gli hobbit in
realtà sono ancora vivi, Aragorn, Legolas
e Gimli entrano nella foresta di Fangorn
per cercarli. Qui vengono
investiti improvvisamente da una luce abbagliante. Credendo che
si tratti di Saruman, i tre si preparano a combattere, ma quando
la luce
svanisce,
scoprono
che di fronte a loro c'è Gandalf, avanzato nella graduatoria
del suo ordine da Grigio a Bianco. Il mago racconta loro di essere
riuscito ad uccidere il Balrog dopo un lungo combattimento e
di essere tornato per terminare il suo compito: eliminare il
male dalla Terra di Mezzo.
I
quattro si recano a Edoras, capitale del regno di Rohan,
sede del palazzo d’oro di Meduseld. Entrato nella dimora
reale, Gandalf aiuta re Theoden, ormai totalmente in balia di
Vermilinguo,
a liberarsi degli influssi di Saruman. Mostrandosi agli occhi
del sovrano nella sua nuova veste di Gandalf il Bianco, lo stregone
estirpa
Saruman dal corpo di Theoden, restituendo al re la mente e il
vigore di un tempo. Messo al corrente della guerra che minaccia
la sua
terra, Theoden ordina ai Rohirrim di ritirarsi al Fosso di Helm,
dove nessun esercito nemico è riuscito mai
a fare breccia. Gandalf non condivide la decisione di Theoden
e parte alla
ricerca di Eomer e dei suoi duecento cavalieri esiliati in vista
della battaglia che avrà luogo di lì a poco.
Nel
frattempo Saruman ha radunato nella sua fortezza un esercito
di circa diecimila Uruk-Hai, creati per impossessarsi del regno
di
Rohan e impadronirsi dell'Anello. Durante
il tragitto
che porta alla roccaforte di Rohan, i pellegrini vengono attaccati
dai mannari. Aragorn finisce in un dirupo e tutti lo credono
morto. Ma il destino ha in serbo ben altro per il figlio di Arathorn.
Così il
guerriero si desta e, seppur esausto, si mette in viaggio per
il Fosso di Helm.
In un’atmosfera apocalittica, nella notte, si affrontano
le forze del bene contro quelle del male: dopo uno scontro epico,
in
cui poche centinaia di Rohirrim (supportati da un esercito di
valorosi elfi) resistono all'impatto di migliaia di Uruk-Hai,
giunge la mattina
e con essa i rinforzi guidati da Gandalf ed Eomer. L'esercito
di Saruman è sconfitto. Nel frattempo gli Ent, infuriati
per i danni inflitti dagli orchi alla Natura circostante, attaccano
la fortezza di Isengard, facendola
in
pezzi.
Mentre
si svolgono queste vicende, Frodo e Sam sono in viaggio verso
Mordor, dove si erge il Monte Fato, il vulcano in cui l'Anello
deve essere gettato per poterlo distruggere. I due sono accompagnati
da Gollum,
il quale, pur di non perdere di vista il suo "tesoro",
accetta di guidare i due hobbit fino al regno di Sauron.
Mordor è una
terra che Gollum conosce bene, avendola percorsa più volte
per sfuggire all'Occhio del Signore Oscuro. Pur di restare accanto
all'Anello, Gollum giura fdeltà agli hobbit, ma nel suo
cuore cova il tradimento. Dopo aver percorso una strada irta
di pericoli,
i tre arrivano
davanti al Nero Cancello. Entrare si rivela impresa impossibile.
Gollum, dunque,
suggerisce una strada alternativa diretta verso sud.
Durante
il loro cammino i tre si imbattono nelle truppe di Faramir,
fratello di Boromir e figlio del Sovrintendente di Gondor, dal
quale vengono
catturati
e condotti nella sua roccaforte d’Ithilien. Qui Faramir
scopre, non senza stupore, che Frodo è il Portatore dell’Anello.
Immediatamente l'animo del giovane guerriero comincia ad essere
corrotto dal potere dell'Unico. In viaggio verso Osgiliath, infatti,
Faramir è sempre
più deciso a utilizzare l’Anello per aiutare suo
padre e Gondor nella lotta contro il Signore Oscuro.
Solo nel momento in cui Frodo, letteralmente ipnotizzato dall'Occhio
di Sauron, tenta di offrire l’Anello
a un Nazgul, Faramir si rende conto della stoltezza dei suoi
propositi e decide di lasciarlo libero. Così, insieme alla creatura
Gollum e al suo fidato amco Sam, il
portatore dell'Anello continua il
suo
viaggio disperato verso Mordor e il Monte Fato. La strada è ancora
lunga... e Gollum, in una della sue crisi schizofreniche,
rivela la sua volontà di
tradire il padrone e riprendersi ciò che
un tempo era stato suo.